Capitolo n. 28 - sunrise
Jared stava rimestando il cucchiaio nella sua zuppa di verdure e crostini.
Colin lo guardava di sottecchi, sorridendo a metà.
“Che c’è amore?” - chiese improvviso, stufo del suo silenzio.
“Una … e-mail Cole.”
“Capisco e ti ha messo di cattivo umore: cosa è successo?”
“E’ di Glam … Kevin l’ha lasciato.”
Al nome del bassista, a Farrell andò quasi di traverso l’ennesimo gamberetto, affogato in una salsina dal colore improbabile.
“Lasciato …?”
Jared lo puntò diretto – “Ti aspettavi il contrario?”
“No … No Jay … non voglio litigare.” – disse calmo ed amorevole.
“Neppure io … Il fatto è che ci sono delle novità”
“Non vorrei saperle …”
“Inevitabile …” – e sorrise – “Sveva è incinta.”
Colin spostò il piatto a lato, inspirando – “Mi è passato l’appetito.” – disse mesto.
“Kevin l’ha presa malissimo, per Glam è stata una sorpresa … cioè parlo di Sveva … comunque, dopo avere lasciato Lula con i nostri bambini, se ne sono tornati alla Joy’s house e lì Kevin è esploso: risultato, se n’è andato con Chris.”
“Neppure lui ha chiarito con Tomo?”
“No e mio fratello è decollato stanotte con Owen per i fiordi norvegesi, una vacanza fuori programma, romantica e speciale …”
“Sembri dispiaciuto Jared.”
“Affatto, hanno fatto il meglio per July e Tomo ci ha rimesso completamente, ovvio che Chris con Kevin ha condiviso qualunque esperienza, anche drammatica Colin …”- e deglutì a vuoto.
Farrell strizzò le palpebre, come a volere dimenticare qualcosa di brutto, in quell’anno assurdo, in cui lui stesso aggredì Jared e poche settimane dopo, Kevin e Chris furono stuprati.
“Possiamo … possiamo stare insieme Jared … adesso …?” – domandò debolmente.
“Tesoro non ti senti bene?” – replicò il cantante preoccupato, alzandosi dal tavolo del ristorante, per aiutarlo.
“Voglio solo andare in camera, ho caldo … scusami Jared.”
“E di cosa? Andiamo …” – e gli sorrise, per fargli coraggio, ma era spaventato da quella inconsueta reazione, che gli sembrò un attacco di puro panico.
L’inconveniente maggiore che incontrarono Kevin e Chris, fu la loro celebrità.
Vennero riconosciuti in diversi locali ed hotel, dove alloggiarono, cambiandone uno al giorno, per rifuggire i fan in delirio dei Red Close, avidi di foto ed autografi.
Geffen avrebbe potuto trovarli in molti modi, ma quello risultò il più comodo.
A Lula disse proprio che il suo papake aveva un impegno di lavoro con la band, visto che il loro piccolo gli aveva mostrato un servizio on line, che Xavier stava sbirciando.
Glam si era prefissato ed imposto di riportarlo a casa ad ogni costo ed al più presto, ma mentre percorreva l’autostrada a bordo dell’hummer, in lui si acuivano dubbi e paure.
“Se vuoi farti la doccia Chris, il box è libero.”
Kevin si stava tamponando i capelli, fasciato in un telo bianco dalla vita in giù.
“Avrei preferito farla con te …” – disse l’altro, giocherellando con il proprio i-pod.
Ne seguì un silenzio imbarazzante, ma solo per Chris.
“Ok, capito.” – affermò nervosamente.
Kevin sospirò – “Chris, non innamorarti di me.” – disse schietto.
“Cazzo, cos’è questa, la stronzata del pomeriggio?? Perché non dovrei, sentiamo!”
“Questo periodo è terribilmente triste per entrambi, tra di noi funziona a letto, certo, ci vogliamo bene, è assodato, ma non voglio altri casini sentimentali, non subito almeno.”
“Sei sempre stato spietato Kevin, quando mi respingevi ed anche ora, è quasi il colmo … è svilente.” – e sparì nel bagno.
Kevin prese una birra, sbuffando, quando suonarono.
“Chris è arrivato il pranzo!”- esclamò, infilandosi un paio di braghe in tela leggera, per andare a recuperare il carrello.
Spalancò la porta, senza controllare dallo spioncino, ritrovandosi di fronte chi non si aspettava.
Jamie spalmò un po’ di crema solare sulle spalle di Kurt.
Erano ai bordi della piscina di villa Meliti.
Brandon era in visita dai figli sino a sera: lo avrebbero rivisto a cena, con Marc, impegnato in aula.
“E tu gli hai offerto la consulenza di Foster?”
“Le cure direi … insomma se io posso guarire, sarà così anche per loro.”
Kurt lo scrutò, per poi schiudersi in un’espressione colma di tenerezza: sfiorò lo zigomo destro di Jamie, con i polpastrelli, profumati di cocco e vaniglia.
“Sei incredibile mr top dancer …”
“Forse l’ho fatto per un senso di colpa, per avere odiato ingiustamente Gabriel.”
“Dovresti farti analizzare da Brandon, per me sei generoso oltre ogni ragionevole sospetto.” - e rise.
“Vederli insieme, lui e Thomas … stento a credere che siano fratelli, anche se solo da parte di madre, sì insomma la parentela genetica non esiste, la determina il padre … ma queste suonano come cazzate, il loro è un sentimento puro e semplice … bellissimo Kurt.”
“Differente da quello che Gabriel nutriva per te? … E questo ti fa male?”
“Lui mi aveva conquistato con quel colorato modo di fare dei brasiliani, anche se in verità il padre era argentino, ma lui è cresciuto a Rio, insieme a Thomas ed al secondo marito della loro mamma … Sono venuti al mondo per amarsi e trovarsi sulla strada di una coppia del genere, puo’ essere un vero suicidio, ma Thomas non mi serba alcun rancore, Gabriel mi aveva preferito a lui eppure il suo cuore era alimentato e … e devastato da un amore straordinario …”
“E Marc, in questo marasma, dove si colloca?” – domandò sorridente.
“Siamo più vicini di prima … facciamo l’amore tutti i giorni … e le notti.” – confessò illuminandosi.
Kurt gli spostò un ciuffo di capelli dalla fronte, quasi paterno – “Tu non puoi immaginare quanto questa cosa mi renda felice Jamie, davvero.” – e si abbracciarono.
“Mi fai entrare Kevin? Ho guidato per otto ore filate e vorrei soltanto sedermi e parlare un po’ con te …”
“Potevi sceglierti un bar.” – e fece per richiudere, ma Geffen entrò di prepotenza, senza che Kevin protestasse oltre.
“Dov’è Chris?”
“Si sta lavando.”
“Allora vestiti ed andiamo da qualche parte, non voglio coinvolgerlo nelle nostre discussioni Kevin.”
“Ma lui è già più che coinvolto.” – ribattè astioso.
“Se anche te lo scopi, non vuole dire un bel niente!” – ruggì piano, stringendo i pugni.
“Perché non la smetti e …” – “Ci fai l’amore allora?? Come con Colin, eh?!”
Kevin crollò sul divano, esausto.
“Come sta Lula …?” – il suo tono aggressivo sembrò spegnersi.
Glam si inginocchiò davanti a lui, come Kevin aveva fatto nel parco di Antonio.
“Non toccarmi …”
“Il nostro Lula pensa che tu sia in giro con Chris per il vostro gruppo, a suonare insomma … non ce l’ho fatta a dirgli la verità.”
“Il solito vigliacco.”
“Offendimi fin che vuoi Kevin, ma chiamalo o scrivigli, non so più cosa inventarmi per fargli credere che hai problemi con il cellulare ed il portatile …”
“Eppure tu sei bravissimo a mentire ed architettare, quando poi si tratta di mascherare i tuoi porci comodi da altruismo, sei un genio.” – disse sarcastico.
Glam si sollevò.
“Ho preso la suite 312. Se vuoi affrontare la situazione da adulti quali siamo, sai dove trovarmi.”
Kevin scattò in piedi come una molla.
“Adulti??! Qui ne vedo soltanto uno e non sei tu stronzo!”
Glam lo investì con le sue pupille dilatate in quel mare screziato da stille di rammarico.
“Pensi davvero di potermi uccidere più di quanto non hai già fatto Kevin? Cosa speri di ottenere? Il mio odio? Sbagli, ti amo anche più di prima.”
“SMETTILAAA!!!” – urlò, stremato dalla tensione.
Geffen lo afferrò per le braccia, spingendolo nella camera da letto, barricandosi come due rifugiati in fuga dai loro destini.
“Lasciami Glam, lasciami se non vuoi che ti uccida e posso farlo, POSSO FARLO HAI CAPITO??!” – protestò dimenandosi, sotto di lui, sopra al letto disfatto.
“Io voglio portarti a casa, dal bambino che abbiamo adottato e che amiamo, puoi anche dirmi dal mattino alla sera che ti faccio schifo, però lui non si merita di essere abbandonato, lui ti adora, dipende da te Kevin!!”
Chris solo allora bussò con veemenza – “Apri!! Lascialo in pace bastardo!”
Alcuni secondi dopo fu Kevin a palesarsi, con una maglia in cotone, che indossò, con aria sconvolta.
Glam se ne andò, senza badare a Chris e salutando Kevin con un sommesso – “Suite 312, non me ne vado senza di te.”
Un’ora dopo i due ragazzi erano di nuovo per strada, con una destinazione precisa.
“Non fermarti dopo il confine Chris, andiamo sulla costa …”
“Come vuoi Kevin, il Messico è splendido in questa stagione.”
“Sì … vero …” – annuì, per poi sporgersi a dargli un bacio profondo nel collo, che emozionò Chris, come ogni gesto di Kevin, sempre di più.
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