Capitolo n. 273 - gold
Geffen lesse con stupore l’e-mail ricevuta da Farrell.
“Oh questa poi …” – disse piano, scrutando il monitor, per poi concentrarsi su Marc, che non aveva ancora proferito parola, dopo averlo salutato distrattamente.
“Un penny per i tuoi pensieri, ragazzo di Boston.” – disse sorridendo.
“Eh cosa? … Scusa, ma ho un mal di testa oggi …”
“Strano, hai un ottimo aspetto Marc.”
“Ok, beccato … Ho … ho conosciuto un tipo interessante, ma non me la sento di parlarne, è troppo presto, scaramanzia.” – e rise nervosamente, andandosi a sedere sul divano, nello studio di Glam.
“Ma davvero? … Come vuoi, ma se hai bisogno di consigli, gira al largo da me, sono un disastro, simpatico, ma un disastro!” – e rise.
“Come vuoi, ma cosa dicevi prima, a proposito di Colin?”
“Veramente pensavo ad alta voce. Devo occuparmi di un suo progetto, ma ha fretta, così ho delegato uno dei ragazzi, molto efficiente direi …”
Flora li interruppe – “Glam ci sono il signor Farrell e … Isotta.” – aggiunse sorridendo alle faccine della piccola, che la salutava dal trasportino.
“Falli passare, grazie.”
“Dunque Colin vediamo … donazione del seme … Come ti vengono certe idee?!” – disse aggrottando la fronte.
Farrell sorrise – “E’ per una buona causa, la nostra amica Sonia vorrebbe realizzare questo sogno …”
“Vostra amica?”
“Sì, anche Jared è d’accordo, anche se è single, non ha più una ragazza.”
“Ma chi, Sonia?”
“E chi, Jared?? Ma sei concentrato su di me oppure ancora in Messico a fare il gallo nel pollaio?? Ahahahah”
“Vedo che qualcuno ha fatto una soffiata …” – replicò sornione.
“Shannon! Mio cognato è una fonte inesauribile di gossip, da non credere … allora Glam, hai controllato questo contratto?”
Isy era stata affidata alle attenzioni di Hopper, che nonostante cinque ex mogli non aveva ancora dei figli: gattonava insieme alla piccola, tra poltrone e tavolini, ridendo come due pazzi, soprattutto da parte della cucciola, che si esaltava nel nascondersi, per poi finire sul suo petto, a prendersi solletico e coccole.
Ad un certo punto Marc si ritrovò gli occhi degli altri due puntati addosso, interrogativi ed anche stupiti per tanta sintonia immediata tra loro – “Che c’è …? Vi disturbiamo …?” – domandò imbarazzato.
Glam e Colin fecero due smorfie divertenti, tornando poi ai fogli, che stavano analizzando.
“Direi che non ci sono fregature … dunque Sonia è lesbica, peccato non abbia una compagna con cui condividere la maternità, anche per il nascituro intendo, comunque ha una famiglia solida spero …”
“Sì, ma in Irlanda, dove tornerà, forse per sempre … Non vedremo mai questo bambino, del resto è nei patti, spero in un video, poche foto …”
“Comprendo, ma non insistere con lei su questo, vedrai che ti renderà partecipe spontaneamente … Anche se non la conosco, se voi le avete dato fiducia di certo è una donna in gamba.” – concluse sereno.
Colin prese fiato – “Glam senti … io ho detto a Jared quello che ci siamo detti quella sera, prima di tornare da lui …”
“Non avresti dovuto, ma non importa, in fondo era la pura verità.” – ribattè calmo.
“D’accordo, però ci ho riflettuto e questa cosa mi ha fatto stare male, almeno quanto è successo a Jared …”
“Lui … lui come sta?”
“E’ entusiasta per Sonia, cioè credo che … Noi volevamo procedere con un’altra adozione, ma poi ci siamo persi …”
“Adesso, comunque, vi siete ritrovati, perché rinunciare?” – glielo disse con pacatezza, ma dentro, Glam, si sentiva in profondo disagio.
“Abbiamo commesso tanti sbagli, Jared ed io, ma la nostra famiglia è stata comunque il porto dove siamo tornati, anche a pezzi … Jared non ci negherà mai il suo amore Glam …”
“Non farmi complice di questa cosa, non fare come Kevin, che con il tuo compagno ha una simbiosi particolare e che a volte mi ha persino irritato e non parlo del …” – si interruppe, serrando i pugni – “Io li ho perdonati, sforzandomi di comprendere che l’accaduto sia stato solo un modo di consolarsi e sostenersi, nel timore di vedermi morire da un istante all’altro, ti ho nascosto la cosa e sono stato un coglione, perché magari avrei potuto metabolizzarlo meglio, se tu avessi sopportato lo stesso peso, ma io, ho cercato di proteggerti, forse l’ho fatto anche in altre occasioni Colin, magari persino a tua insaputa …”
“Grazie, anche per le volte che non conosco …” – e sorrise, riprendendo da Marc la sua Isotta – “Amore mio … vieni dal tuo papà …”
Lei gli stampò una miriade di baci sulle guance, tendendo poi le manine a Glam, che le custodì tra le proprie, grandi e rassicuranti, prima di congedarli.
Cody affondò nel collo di Kurt, succhiando piano una porzione di pelle più calda delle altre.
Lui si ritrasse con un impercettibile movimento, alienato dai sensi di colpa.
“Mi dispiace Brandon …”
Il medico sospirò, sollevandosi – “E per cosa …? Ti preparo un caffè …?” – disse dolce, accarezzandogli la fronte.
“E’ che non mi sento bene stamattina …”
“Mi dispiace, ti prendo un’aspirina Kurt.” – disse alzandosi.
“No … non importa … Quando rientriamo a New York?”
Erano nel loro attico, a pochi passi dall’oceano.
“La settimana prossima, quando Martin avrà concluso il suo campo estivo con gli altri, l’hai dimenticato?” – domandò sorridente.
“Sì … vero …”
“Kurt senti … Vuoi parlarmene?”
“Di cosa?”
“Di Jared … Da quella festa, temo sia accaduto qualcosa tra voi …”
Kurt si irrigidì, poi sputò fuori la sua versione dei fatti, consapevole che Brandon avrebbe compreso.
“Lo … lo toccavo, per distrarlo da quel suo rammarico di fronte alle altre coppie, come Rob e Jude e poi Glam e Kevin, tutti troppo felici, mentre lui doveva superare ancora il tradimento di Colin con Justin … e quest’altro che amoreggiava con Brian … Jared stava soffrendo ed io ho perso la testa …”
Cody sospirò, abbracciandolo – “Non vorrei mai vederti così Kurt e speravo che i tuoi sentimenti per lui fossero mutati in un legame solido, ma senza più troppi coinvolgimenti …”
“E’ complicato …”
“Sì, ma sai che puoi contare su di me, non nascondermi nulla, hai la mia piena fiducia ed appoggio.”
“Un bastardo!! Ecco cosa ho provato Marc, cazzo!! Uno sporco bastardo, che stava nascondendo al proprio uomo di avere scopato con uno sconosciuto, per …”
Si interruppe, il fiato spezzato, le palpebre gonfie di lacrime.
Hopper si appoggiò con i gomiti alla balaustra, ammirando il tramonto – “Non voglio portarti via a nessuno, specialmente a Martin, ma prendertela con me a cosa serve? Sei adulto e vaccinato, non ti ho costretto …” – disse mestamente.
Kurt si accovacciò contro al muretto, poco distante da Hopper, che ammise – “… e poi non ti ho scopato … abbiamo fatto l’amore, è questo il tuo problema ...” – e si piegò anche lui, posandogli un bacio tra le ciocche corvine e scompigliate dal vento.
Gli piaceva il tocco di quell’uomo, giovane e seducente, che trovava una perfetta armonia con lui: Kurt avrebbe voluto soltanto baciarlo.
Marc sembrò intuirlo e lo anticipò, divorando le sue labbra, imponendosi con un misto di tenerezza ed oppressione, che stava facendo impazzire Kurt.
Doveva solo decidere se abbandonarsi a quelle emozioni inaspettate, risvegliando quell’erotismo spregiudicato, che non aveva mai trovato un reale riscontro in Brandon.
Eppure lo sguardo celeste e pulito del suo uomo, si imponeva più di ogni altro desiderio: Kurt fuggì via.
Lula nascondeva dietro alla schiena il solito bouquet di roselline albicocca, che tanto piaceva a Violet.
Glielo porse con un sorriso irresistibile, ricevendo in cambio un bel bacio a stampo, che lo fece saltellare sul posto in estasi, per poi prendere il polso della sua principessa e correre nel parco della End House.
Geffen li aveva osservati mentre saliva al piano superiore, dalle vetrate del salone, accorgendosi che Jared stava facendo la stessa cosa, dalla stanza di Isotta.
Lei stava dormendo, con il suo ciucciotto preferito, a forma di rana.
“Per loro è tutto meravigliosamente semplice, vero?”
“Glam … Glam!”
Gli volò al collo, lasciandosi cullare, come egli stesso aveva fatto poco prima con la figlia.
“Perdonami Glam … perdonami …” – disse sommessamente, cercando di trattenere un pianto sopito da quando si erano visti in occasione della riconciliazione con Colin, occupato nel frattempo alla Warner per la valutazione di un ingaggio.
“Ma per cosa tesoro …?” – gli chiese tenero e premuroso come sua abitudine.
“Io … io ho saputo …” – “Oh sì, so che tu sai …” – e rise leggero, asciugandogli gli zigomi – “Questi lacrimoni … su Jared, facciamo due passi, non vorrei svegliare questa gemma preziosa, ok?”
Il cantante annuì.
Geffen lo avvolse sotto la propria ala, portandolo a vedere i roseti dei Wong.
“Come sta il nostro saggio?”
“Si è ristabilito completamente, ha una tempra incredibile …”
“E’ un guerriero, un samurai direi … portagli i miei saluti.”
“Sì, lo farò Glam …” – disse tirando su dal naso, tamponandosi con la manica della felpa.
“Come fai con questo clima rovente a vestirti così Jared?”
“Sono il solito merluzzo …” – e rise finalmente.
“Sediamoci, volevo spiegarti una cosa …”
“Certo … hai … hai saputo di Sonia?” – chiese trepidante.
“Sì, forse lo farei anch’io, ma leggendo gli opuscoli sono tagliato fuori per i farmaci che assumo e le mie … patologie …”
“Che diavolo è questa discriminazione? Tu avresti dei bambini splendidi.” – affermò contrariato.
“Ne ho già a sufficienza ahahhahah … Jared vorrei che ripartissimo da qui, dalla reciproca armonia familiare, tu con Colin ed io con Kevin. Sono consapevole di avere affrontato questo argomento settemilacinquecento volte, ma una più … una meno …” – e gli diede un buffetto sul mento.
“A me piace essere trattato come se avessi quattro anni … quindi se avessi un’età del genere, non potrei elaborare un ragionamento logico …”
“Carino il tuo punto di vista Jay.”
“Ti ho … usato …? Ho fatto questo …?”
Geffen lo fissò, senza severità – “Sì, lo hai fatto Jared. Non per questo ti ho amato e ti amo di meno, credo che Colin non ti abbia nascosto il modo in cui ho terminato la mia confessione.”
Jared spostò la propria visuale altrove – “E’ stato un reportage completo …”
“Come se non lo sapessi …”
“Sappiamo ogni cosa l’uno dell’altro e forse sarebbe stato meglio diventare amanti, vedersi in un motel tre volte a settimana, con la scusa di qualche fantomatico impegno come lo yoga o la riunione dei sostenitori del panda asiatico … ci saremmo spenti ed inariditi a vicenda, fino a perderci e lasciarci, magari con sollievo, come se fossimo un peso …”
“E invece Jared?”
“Invece siamo ancora qui ed io ho accettato i miei limiti o meglio, ho metabolizzato i sentimenti, senza provare disprezzo per l’amore che nutro sia per te che per Colin … io … io vi amo e non sono un mostro per questo. Il mio dovere è non cedere alle tentazioni, rispettando le scelte che ho maturato, dipende tutto da me Glam … o sto sbagliando?”
Geffen boccheggiò – “Miseria, un nuovo giorno ed io neppure me n’ero accorto … Tu stai bene Jared?”
“Se stai bene anche tu …” - disse incerto, ma con una velata speranza, affidata a Glam, che lo prese sul cuore – “E’ tutto a posto Jay … tutto a posto.”
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