lunedì 3 ottobre 2011

GOLD - CAPITOLO N. 270

Capitolo n. 270 - gold


Eamon e Steven raggiunsero i genitori a Dublino, appena seppero che c’erano in visita Colin e Jared.
Quest’ultimo si era ripreso bene, dopo una settimana di attenzioni e cure da parte del compagno.
Avevano anche parlato via web cam con Sonia, confermando la disponibilità di Farrell a concretizzare il progetto di donarle il seme, per il concepimento del bimbo, che tanto desiderava.
Lei si emozionò molto nel confrontarsi con Jared, trovando il suo modo di accogliere la notizia estremamente dolce e comprensivo.
Colin le aveva spiegato quanto Jared lo avesse sempre sostenuto ed aiutato con i figli, ripercorrendo non solo l’arrivo di James ed Henry, ma soprattutto l’avere voluto con determinazione Rebecca, Violet e Yari, fino alla nascita di Isotta, un autentico dono per il loro matrimonio.
Nell’esprimere quel racconto, ricco di dettagli, Sonia si era convinta definitivamente che Colin fosse il padre giusto, un uomo profondamente tenero e sincero, capace di superare periodi orrendi e rimediare a sbagli davvero gravi.
Lui le aveva spiegato le difficoltà avute con la droga e l’alcol, temendo che la cosa inficiasse il buon esito di quella decisione.
Jared spiegò ai cognati quella nuova avventura, sebbene non sarebbero stati coinvolti dopo la fecondazione, durante il percorso della gravidanza vera e propria.
Eamon era perplesso.
“Colin è generoso, ha un cuore grande, ma è anche un genitore partecipe, mi suona strano che accetti l’essere escluso in questo modo.”
“Sono regole Eamon, che entrambi dovranno rispettare, per me non ci sono problemi, spero solo di ricevere almeno una foto, forse di vederlo un giorno e Colin è dello stesso parere.” – sorrise, assaggiando la crostata ai mirtilli, che mamma Rita gli aveva preparato, completando il pranzo con tutti i suoi piatti preferiti.
I presenti lo avevano avvolto in un’aura protettiva e rassicurante: Jared era finalmente in pace con ciò che lo circondava, così che Colin decise di tornare in California, per trascorrere quel finire di giugno in compagnia dei bambini, prima di ripartire per un nuovo viaggio, non ancora ben programmato.


“Prima o poi mi passerà Xavier.”
Geffen sorseggiò il caffè arabo, che il ragazzo gli aveva preparato.
“Cavoli è una vera schifezza …” – sospirò, facendolo ridere.
“Lo so Glam, ma a Phil piace … o fa finta, lui mi gratifica di continuo, è adorabile.” – e scrollò le spalle, sistemando i pennelli appena puliti.
Erano nel suo studio a villa Meliti.
Antonio e Derado avevano scortato Pamela per il controllo mensile e l’ecografia, con shopping integrato di abiti ed accessori, per il nascituro, la madre ed anche Carmela, che ormai la assisteva con affetto.
Erano diventate amiche, parlando e sparlando spesso di tutti i disastri sentimentali, che caratterizzavano quella famiglia piuttosto inconsueta e fuori dagli schemi.
“Ho parlato con Jared ieri sera, l’ho trovato in forma.” – disse il ragazzo, scrutando le espressioni dell’avvocato.
“Meno male. Del resto è sempre stato così fragile.” – replicò, lo sguardo perso in fondo alla stanza.
“Mai quanto sei tu … è davvero incredibile vedere un uomo solido lasciarsi sgretolare da sentimenti così profondi, ma ti umanizza, se è vero che eri totalmente l’opposto di adesso qualche anno fa.”
“Sì, ero diverso, falso e duro, la mia corazza era inviolabile, ma in realtà era una finta, insomma dovevo solo aspettare l’uragano su misura per me …” – e ridacchiò, prendendo un biscotto alle mandorle.
“Fatti anche tu questi?” – “No, Pam è la pasticcera … il nostro guapito sarà rotonfo e paffuto!”
“Allora è confermato, un bel maschietto?”
“Sì Glam … non so il nome, non sento ancora vibrazioni in proposito …” – e sembrò ispirarsi, prendendo un carboncino, con cui iniziò a fare uno schizzo.
“Cosa sono?”
“Girasoli neri … splendidi durante la fioritura ed angoscianti a maturazione, prima del raccolto … hai mai corso in un campo di grano?”
“Come scusa?”
“Tra spighe e papaveri … voglio farlo, il mese prossimo, in Francia o Spagna, in una delle due case di Phil: andrò a conoscere il suo nino …”
“Sbaglio o ha solo quattro anni …”
“Sì big Geffen, proprio un nino!” – e terminò velocemente il disegno.
“Fatto … quando tu ami, il destinatario di tanto sentimento splende rigoglioso, seguendoti, come se fossi il sole … poi, una volta abbandonato, ecco come si riduce … Secondo te, chi puo’ essere questo? Jared, Kevin oppure io?” – e gli fece l’occhiolino.
“Dio mio Xavier, mi stai rimproverando?”
“No … no, come potrei. Mica abbiamo avuto una storia vera.” – sembrò giustificarsi, arrossendo.
“Non mi hai ancora perdonato …?” – chiese turbato.
“Veramente non mi sono mai arrabbiato … o meglio, ero ferito, deluso …”
“Credo ti sia salvato da me e non è una scappatoia legale Xavier.”
Risero insieme.


Kurt si sollevò lentamente dall’inguine di Brandon, per risalire spargendo baci, sino alla sua bocca, ancora schiusa oscenamente, per l’orgasmo che gli aveva procurato.
“Grazie …” – ansimò, stringendolo sul petto – “Ne avevo bisogno Kurt … ne ho sempre bisogno …”
“Io ti adoro Brandon … ti adoro …” – e lo baciò di nuovo.
Lo aveva raggiunto alla End House, gioendo per l’armonia ritrovata tra Colin e Jared.
“Sono in Irlanda … tornano presto …” – disse lo psicologo uscendo dalla doccia, condivisa con Kurt, che ora lo stava asciugando amorevole.
“Dovremmo pensare anche noi alle vacanze, Martin ha fatto una lista … ci ha messo anche la Russia ahahhaha”
“Strana opzione … Owen e Shannon vanno in Messico, con loro Glam e Kevin, per riunire July e Lula, portando anche Josh, visto che Tomo vola in Spagna con Chris.”
“Accidenti sembra un bollettino … d’amore spero …” – e sorrise, affacciandosi alla finestra.
“Lo spero anch’io Kurt … cosa stai guardando?”
“Un tizio … lo conosci?”
Cody lo cinse da dietro, baciandolo sul collo – “Credo sia … un amico di Geffen, si chiama Marc … Hopper, suo collega, segue un caso qui a Los Angeles, ma è di Boston.”
“E cosa ci fa qui? Ops … ci ha visti …”
“Ehi scusate … c’è Glam?”
“Salve … no, dovrebbe provare a villa Meliti …” – gli spiegò Kurt, fissandolo.
Era reciproco quell’interesse, specialmente da parte di Marc, che salutò anche Brandon, appena si accorse di lui.
“Ok, ho sbagliato reggia … ci si vede, grazie, arrivederci!”
“Arrivederci …” – mormorò Kurt, mentre Cody tornava in camera, per bere una bibita.
Era una giornata rovente.


MARC HOPPER


KURT


Saoirse Ronan is SONIA

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