Capitolo n. 269 - gold
La bocca di Colin.
Jared l’aveva idealizzata, desiderata, sognata, dal loro primo incontro e quando il destino li rimise su di un set, lui pensò che quello fosse davvero un segno.
A volte aveva ascoltato amici della madre, cartomanti e veggenti, descrivere il suo percorso di vita, che sarebbe stato straordinario.
Era un adolescente, ma le idee erano abbastanza chiare.
Avere successo, molti soldi, trasformare la vita di Constance, da complicata a meravigliosa e condividere la fama e la gloria insieme al fratello Shannon, realizzando un progetto musicale ardito.
Il cinema restava il suo traguardo più importante, ma era sul palco che Jared riusciva ad esprimersi completamente.
Eppure quel cammino si era arricchito di quella conoscenza improvvisa: Colin James Farrell, l’irlandese, il nuovo Brad Pitt, quando questi era ancora in auge, molto più celebre di loro due messi insieme.
Così finirono, per mano di un regista come Stone, visto che Schumacker non aveva avuto la stessa brillante idea, a recitare in un film complesso e non apprezzato da subito.
Occasioni, situazioni, coincidenze, tutto si rimescolava in quel calderone chiamato Hollywood.
Eccola, la sua bocca, finalmente in quella di Jared, dopo mille esitazioni e dubbi.
Colin passava da una donna all’altra, da un disastro all’altro, da una bevuta all’altra, da una sniffata all’altra e poi … Poi arrivò Jared e tutto cambiò.
A fatica, con estremo sacrificio reciproco, dolore, scontri e riappacificazioni insperate
Come l’ultima.
La bocca di Colin era ciò che Jared stava sentendo scivolare su tutto il corpo, sospesi ad una quota altissima, dove il jet di Meliti li aveva portati quella stessa notte.
Il suo fluire, caldo e torbido, improvviso, che fece rendere conto a Jared di appartenergli di continuo, poi un gesto di Colin, nel ritrarsi, mentre stava venendo, per fargli sentire quanto lo stesse bagnando, lambendo la sua fessura pulsante, fino a riprenderlo, in un’unica spinta, precipitando alla fine di lui, che urlò, abbandonandosi senza più difese.
“Siamo quasi arrivati Jay … buongiorno …”
Il sorriso di Farrell era dolce, sereno ed appagato.
Le sue dita disegnavano linee immaginarie sul petto di Jared, che tremò leggermente.
“Hai freddo amore?” – “Sì Cole … arrivati dove …?” – e sorrise a propria volta, baciandolo con insistenza nel collo e poi sul viso riposato.
“Sorpresa …”
Dovunque fossero era sera.
Colin lo avvolse in una coperta, trasportandolo in braccio su di una vettura, guidata da uno sconosciuto, al quale l’irlandese diede un indirizzo.
Jared li ascoltava a mala pena, piuttosto intontito dal viaggio e dal jet lag.
Quando si risvegliò all’alba seguente, riconobbe la stanza ed il letto, nella loro camera nel cottage appena fuori Dublino.
Era felice.
Un buon odore di caffè proveniva dalla cucina al piano di sotto, dal quale salì Colin, portando un enorme vassoio, preparato per una ricca colazione.
“Ciao tesoro …”
“Colin … sono frastornato.”
“Ti riprenderai presto. Adesso devi mangiare e non uscirai da qui finchè non avremo finito anche l’ultima briciola!” – e rise divertito dalle espressioni buffe dell’altro.
Jared si sforzò, masticando con calma e sorseggiando la brodaglia, che Colin gli aveva preparato con estrema cura.
“Mmm sono abbastanza soddisfatto piccolo.”
“Che fortuna, sto per scoppiare … che ore sono?”
“Le nove, è presto … andiamo a farci una passeggiata, dopo che ti avrò lavato e vestito.”
“Davvero …?”
“Davvero cosa Jay?” – chiese pacato, senza avere mai smesso di accarezzargli i capelli e la schiena.
“Non lo merito Cole …” – replicò assorto.
“Abbiamo tutto il giorno per parlare di questo periodo orrendo Jared, ma non su questo letto disfatto, usciamo, è meglio …”
“Sì, certo, come vuoi.”
Xavier e Phil erano tornati da Antonio, per tenere compagnia anche a Pamela, che aveva ricevuto la visita di Glam, con Kevin e Lula, sempre adorante con lei per le coccole ricevute.
“Stai crescendo soldino di cacio!” – disse allegra, mentre Geffen preparava uno spuntino ad entrambi.
“Ecco qui bella signora, con il tonno per te e con il prosciutto a questo monello.”
“Grazie papà! Buono … viene dall’Italia, come il nonno!” – esclamò soddisfatto.
“Come vanno le cose maldido?”
“Sono riuscito a fare rinsavire Colin, tutti pensano che io abbia dei meriti, ma sarebbe accaduto a prescindere …” – disse con una certa freddezza.
“E’ rassicurante rivederli insieme, per i figli se non altro … tu come stai?” – gli domandò, appena Lula uscì in giardino, per giocare con Josh.
“A pezzi … mi sono proprio aperto come un libro davanti a lui, per convincerlo non so neppure io di cosa … anzi no, lo so perfettamente: non sono mai stato un vero pericolo per la loro relazione, nonostante certi presupposti.”
“Kevin cosa ne pensa?”
“Il mio cucciolo si sente in colpa per la rottura tra Jared e Colin, come se fosse vero, hanno fatto del loro peggio per mandare all’aria il loro rapporto, coinvolgendo ed affondando il sottoscritto, Kevin appunto, ma anche Justin … e non so chi altro. A proposito, accanto a Farrell è spuntata una giovane, faceva parte del cast nel film di Derado, Sonia credo …”
“Pensi che abbiano avuto una relazione?”
“Non ne ho idea cara … francamente non voglio saperlo.”
Colin stese la coperta sotto alla quercia, dove spesso si riuniva la sua famiglia, nei giorni di primavera inoltrata.
Aveva preparato il necessario per un pic nic, ma Jared voleva fargli delle domande e non sapeva da dove iniziare.
Una telefonata gli diede l’opportunità di affrontare quello che lo tormentava da giorni.
“Perdonami Jay, rispondo un attimo …”
“Sì, certo …” – sorrise esitante, vedendo sull’ampio visore del palmare del compagno il nome di Sonia.
Farrell era calmo.
“Ciao … sì, sono in Irlanda, anzi siamo qui, per fortuna … Jared sta meglio … sì, lo so, la settimana prossima, non me ne sono dimenticato, ma devo parlarne con lui, devo spiegargli … ecco vedi, appunto. Ti darò una risposta definitiva entro oggi, così saprai cosa fare, con o senza di me Sonia. Va bene, un abbraccio e grazie, per tutto.” – sorrise, riattaccando, per poi ritrovarsi lo sguardo incuriosito e turbato di Leto, dritto nel proprio, luminoso e pulito.
“Colin io … io ho bisogno di capire … anche se non ti voglio giudicare, anzi, devo solo tacere e …” – “Aspetta! … aspetta amore … ti devo una spiegazione e lo farò subito e sarebbe successo anche se non ci fossimo riconciliati, presto capirai il senso delle mie parole.”
“Non vedo l’ora.”- replicò inquieto, ma sforzandosi di apparire sereno.
Farrell andò a risedersi, prendendo le mani di Jared, che inspirò.
“Sonia l’hai conosciuta a Vienna, forse interagiva di più con me, visto che veniamo dalla stessa patria e questo unisce, in un certo senso … Ci siamo trovati in città, è stata lei a cercarmi ed invitarmi a cena, dove siamo stati … paparazzati … “ – rise – “Ovvio che le apparenze spesso ingannano, credo che nessuno potesse immaginare cosa stesse accadendo tra noi.”
“Tra voi … sì …” – e deglutì, abbassando gli occhi, colmi di angoscia.
“Guardami Jared. Sonia è … lesbica.”
“Lesbica …?”
“Così come io sono gay, credo te ne sia accorto …”
“O mio Dio …” – Jared sorrise.
“Lei è stata molto disponibile a sorbirsi la mia disperazione per la nostra rottura, ma il motivo per il quale mi voleva parlare, con insistenza direi, era un altro. Lei … lei vuole un bambino, con l’inseminazione artificiale e mi ha chiesto … il seme … le piacerebbe conoscere il padre, quindi mi ha … scelto.”
Jared fece un’espressione stupita – “Ma ha una compagna almeno …?”
“No, l’aveva, ma poi il discorso della maternità l’ha fatta fuggire … Jared ascolta, questa procedura con le nuove normative è tutelata da contratti precisi, dove lei non potrebbe mai avanzare pretese, né economiche e neppure sul semplice riconoscimento del neonato, così io non avrò mai voce in capitolo sul suo futuro. Lo so, sembra un po’ arido il concetto …”
“Mi fa una certa impressione, all’epoca avevo seguito Kurt, ma questo è un caso differente Colin …”
“Cosa ne pensi?”
“Penso che Sonia avrebbe un bimbo adorabile … da te … cioè con il tuo contributo … però … sapendo che c’è un bambino tuo in giro per il pianeta, non ti mancherà il cullarlo, il volergli bene …” – e si commosse, tremando e cercando l’abbraccio di Colin, che lo strinse forte.
“Sei meraviglioso Jared … io le ho detto che se mai un giorno avesse bisogno di qualcosa, noi ci saremo … mi è venuto spontaneo questo “noi”, anche se eravamo distanti, perché io ti appartengo … non riesco a vivere se tu non sei con me … ero perduto … questo progetto mi ha impedito di impazzire, anzi pensavo che sarebbe stata una scusa perfetta per tornare a parlarti … ti amo da morire … ti amo …” – e lo baciò intensamente.
Quando ripresero a guardarsi, respirandosi, Jared annuì – “Rimarrò accanto a te Cole, in ogni passo per realizzare il sogno di Sonia, anche se non la conosco ancora e spero che me lo permetterà …”
“Lei ne sarà felice ed io sono immensamente orgoglioso Jay … immensamente.”
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