giovedì 19 maggio 2011

GOLD - Capitolo n. 163

Capitolo n. 163 – gold



Josh era ancora un po’ debole, ma si entusiasmó quando vide la festa organizzata in suo onore.
Tutti lo accolsero con molto affetto e, dopo un’abbondante merenda e solo alla fine dello spettacolo dei saltimbanco ingaggiati da Jared, i genitori decisero di parlare con calma sia a lui che a Lula.
Si riunirono nel salone della End House, sotto l’occhio vigile di nonno Antonio.
Li sistemarono sul divano centrale e poi la parola fu lasciata a Glam, in modo divertente.
“Sei tu l’avvocato, le arringhe sono il tuo mestiere!” – disse Kevin ridendo.
“Ha ragione, e poi ehm… sei il piú… maturo.” – sogghignó Shan.
“Diciamo che sei anche il piú affascinante di noi…” – cercó di rimediare Tomo, alle occhiatacce di Geffen.
“Ok, ok, insomma piccoli, devo darvi una bella notizia.”
“Davvero papá!! Cosa, cosa, cosa??”
“Lula un attimo… Ecco…Il dottore ci ha detto che, grazie alle analisi fatte ed al quadro…”
“Stringi Geffen!!” – tuonó Antonio, accendendosi un sigaro, che Jared prontamente gli tolse, passandolo a Carmela, che lo spense nel bicchiere di tonica che Meliti stava bevendo.
“Ok! Lula, Josh, voi siete fratelli. L’ho detto…” – e sospiró.
I bimbi si scrutarono e poi esplosero in una serie di gridolini, abbracciandosi e saltellando per la stanza.
Gli altri applaudirono, ridendo, come a celebrare la loro reazione positiva, ma poi si bloccarono, come riuniti in un unico pensiero.
Lula si avvicinó a Glam, con aria improvvisamente triste – “Papá… ma… noi abitiamo ad Haiti…”
Geffen si grattó la testa, perplesso – “È vero…Tu sai, peró, che papá prova sempre a risolvere le cose...”
Lula annuí fiducioso, prendendo per mano Josh, che si uní a lui, speranzoso in una soluzione al problema.
“Sappiamo che vi volete bene da sempre, quindi non vi divideremo, ma dovrete avere un attimo di pazienza… Prometto che per Natale torneremo a Los Angeles e ci stabiliremo di nuovo qui, tu, io e papá Kevin, cosí starete insieme a scuola e non solo, ok?”
“Síííí!!”
A Jared vennero gli occhi lucidi e sparí con una scusa nelle cucine poco distanti.
Colin lo seguí un istante dopo, per vedere come stava.
“Tesoro, tutto bene?”
“Sí Cole… sapevo che lo avrebbe fatto, per loro e trovo sia una cosa giusta…”
Farrell gli accarezzó la schiena, posando un bacio sulla sua spalla destra, mentre lo stringeva – “Quindi quale è il problema Jay?” – gli domandó dolcemente.
“Le cose si sistemeranno, la nostra famiglia… e nel mezzo io ti ho fatto soffrire Colin… è un peso che…”
“Ed io ti ho fatto del male Jared, ma lo abbiamo superato e possiamo sopravvivere alle prove piú dure, perché NOI ci amiamo… piú di prima…” – e lo voltó, baciandolo a lungo.
Jared tremava, anche se si sentiva al sicuro sul petto di Colin, che gli esprimeva tutto il proprio amore incondizionato e sincero.

Kevin e Jared misero a letto i due cuccioli, nello stesso lettino, assicurandosi che avessero il necessario: “Acqua, baby control acceso, brady peluche a bordo…Ok Kevin, direi che non manca niente.” – e sorrise.
“Sono giá crollati. Grazie Jared…”
“Figurati…Sono… felice, per voi.”
“Sento che è cosí, ma so che tu e Glam avete sofferto molto…”
“Non è semplice parlarne, ma tu hai sempre compreso il nostro legame.”
Si erano fermati nel corridoio, sedendosi su di un divanetto.
“Glam ti ha amato dal primo momento, tu gli hai spaccato il cuore, ma in senso buono…” – sorrise – “Hai aperto un varco in quella corazza insensibile, che lui aveva indossato per non ricadere nel dolore della sua infanzia, a causa dei maltrattamenti subiti, hai fatto un miracolo Jared.”
“Lo ha fatto lui e poi tu Kevin, sei un punto fermo nella vita di Glam e lui è innamorato profondamente di te, io lo so…”
“É… terribilmente complicato… io lo adoro, l’ho sempre… perdonato…ma si puó impedire a qualcuno di amare?”
“Impossibile…Eppure noi usciremo da questo casino.” – disse convinto, per poi rialzarsi insieme a Kevin, per tornare dagli altri, tenendosi per mano.

Miss Wong portó caffè e té ai presenti, che si sarebbero fermati lí per la notte.
Qualcuno arrivó al cancello principale.
Simon avvisó Colin, non conoscendo la persona che chiedeva di accedere alla proprietá.
“Non lo conosco neppure io… Ehi, qualcuno sa chi è Gabriel Stuart… Stuart… aspetta, forse…”
Rice scattó in piedi – “È il mecenate di Xavier.” – disse stranito.
“E cosa vuole, Owen?”
“Non ne ho idea Colin…”
“Ok Simon, fallo entrare.”
Shannon si rese conto del nervosismo del compagno – “Chi è quest’uomo? Sembri averne paura Owen…”
“In effetti non è quella che si dice una bella persona.” – replicó leggermente agitato.
Fu Jared ad andare ad accoglierlo, incuriosito.
Era un signore ultrasessantenne, di media statura, corporatura normale, capelli rasati e bianchi, come l’abito in lino e seta, oltre al cappello feluca, che si tolse, in segno di saluto – “Buonasera mister Leto, che onore conoscerla, una delle creature piú belle che nostro Signore abbia mandato su questa Terra.”
Jared rimase dapprima interdetto e poi turbato dagli occhi celesti, accesi e pungenti su di lui, come se lo stesse radiografando.
Era un uomo affascinante, lievemente abbronzato e con un ottimo dopobarba – “Si accomodi mister Stuart… Prende un caffè con noi?”
“Volentieri, permesso.” – e varcó la soglia, salutando anche gli astanti.
Il suo sguardo gelido si soffermó su Rice, che si fece avanti – “Gabriel cosa diavolo ci fai tu qui?” – domandó brusco.
“Ullallá che modi. Sono venuto a riprendere Xavier. Tu sai di certo dov’é.” – e sorrise in modo sornione, apprezzando l’aroma, che saliva dalla tazza in preziosa porcellana.
Antonio si frappose tra loro, sapendo bene dove fosse il giovane artista – “Non per farmi i fatti suoi signor Stuart, ma credo che il ragazzo sia adulto e vaccinato per fare liberamente le proprie scelte.”
“Antonio Meliti, lei è stato un mio cliente, lo sa? Un Caravaggio, pagato a peso d’oro, anche se il prezzo l’ha stabilito lei.” – ed accompagnó quelle considerazioni con un ghigno.
“Ovviamente.” – ribatté arcigno Meliti.
“Sí, ovviamente, mi perdoni…” – e si spostó per tornare a scrutare Owen.
“Allora, tu sai che prima o poi lo troveró.”
“Xavier non è una tua proprietá.”
Il clima era colmo di tensione.
Glam si avvicinó a Colin, sussurrandogli – “Mandalo via, altrimenti chiamo la polizia.”
“Hai ragione.”
Farrell si fece avanti e con fermezza lo invitó ad andarsene.
Stuart non si scompose, pur sentendosi indesiderato – “Con dispiacere, vi saluto. Rice, ci rivedremo presto.”
“Vai al diavolo.” – sibiló, palesemente stremato da quel confronto.

Brandon formuló con calma le domande che frullavano in testa anche agli altri.
“Owen ascolta, temo ci sia parecchio da dire su questo Stuart e su Xavier o sbaglio?”
“Purtroppo sí...”
“Ti va di condividere con noi ció che sai?”
“Come a togliermi un peso? Per me è sgradevole tirare in ballo l’argomento, anche se comprendo la vostra curiositá… Shan ed io abbiamo litigato a causa di Xavier, perché lui ha questa…specialitá.”
“Crea problemi?”
“Li crea e se li porta appresso, come avete potuto constatare. Comunque, pur avendo dei difetti, non è cattivo, ma estremamente opportunista: credeva che Gabriel fosse la persona giusta per sfondare a Boston ed aveva ragione, ma a caro prezzo.”
“Sono amanti?”
“Questo sarebbe il meno… Stuart è un uomo violento, manesco, possessivo. È pazzo di Xavier e per un periodo questa loro unione malsana stava bene ad entrambi… poi è accaduto un fatto grave, che Xavier non mi ha spiegato, ma da come ne era terrorizzato, posso immaginare solo il peggio.”
“Allora facciamocelo dire e se ha bisogno di assistenza legale, ci penserá il mio studio.” – intervenne Geffen.
“Gli ho detto la stessa cosa, ma non ne vuole sapere.” – disse Rice sconfortato.
“Chiamalo e digli che due dei miei ragazzi andranno a prelevarlo a Malibu, lo porteranno alla mia residenza e sará al sicuro.” – propose Meliti, anzi lo ordinó con quel suo tono, che non lasciava alternative.
“Come fa a…?” – “Owen io so sempre tutto, non l’hai ancora imparato?” – e gli fece l’occhiolino.

“Torniamo a Los Angeles Judsie?”
“Cosa amore?... Oh sí, stavo leggendo l’email di Colin, lo sai che Lula e Josh sono fratelli?!”
“Come, come…?”
“Sí e ci sono altre news… Geffen, Kevin e pupo torneranno a vivere in cittá, cosí i cuccioli cresceranno vicini.”
Downey sbuffó – “Accidenti… che botta. E Jared come l’ha presa?”
“Pare che lui e Glam siano entrati in una fase di pace e comprensione, almeno cosí scrive irish buddy…” – rise compiaciuto.
“Ok i bagagli sono pronti, ci ributtiamo nella mischia tesoro?”
“Sí Rob… ti amo sai?” – e lo bació, riportandolo sul letto, per coccolarsi ancora un po’, prima della partenza per la California.








ANTHONY HOPKINS is GABRIEL STUART

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