giovedì 12 maggio 2011

GOLD - Capitolo n. 157

Capitolo n. 157 – gold



Lula finí il suo piatto di pasta con le verdure, restando composto al tavolo del ristorante.
“Mangiato tutto!” – disse, sgranando gli occhioni.
Il piccolo sapeva cosa voleva dire avere fame, nonostante avesse appena sei anni.
Geffen si sporse, baciandolo sulla fronte – “Bravo tesoro, sei davvero un bambino educato e noi ti adoriamo, vero Kevin?”
“Verissimo…” – replicó lui, con aria assorta.
“Cosa vuoi adesso cucciolo?”
“Patatine!”
“Ok… e sia per le patatine, tu Kevin?”
“Una fetta di torta, daddy…guarda che anch’io ho finito le lasagne…” – rise complice.
“Vedo, ma oggi non mi sembra che tu abbia il solito appetito tesoro.” – osservó.
“Ho sonno… dopo facciamo una dormita, come il nostro amore?”
“D’accordo… Voi ordinate, io telefono al centro.”
Si allontanó, ma in realtá voleva sentire anche Syria, che gli aveva mandato una e.mail un po’ triste.
La ragazza era felice di parlargli, finalmente.
Lo aggiornó su quanto accaduto con Colin e Jared: preferí infatti farlo a voce.
“Sono contento che Jared sia tornato a Los Angeles con lui, ma mi dispiace per te …”
“Io sto bene Glam… Jared l’ho visto a pezzi, ma era chiaro che non vedesse l’ora di andarsene. Tu… quando torni?”
“Non lo so Syria, di sicuro ci saró per il parto, ma penso di essere ad Haiti ai primi di ottobre.”
“Ok…adesso torna dai tuoi ragazzi…” – disse sorridente.
“Ti abbraccio forte.”
“Anch’io Glam… anch’io.”

Shan uscí con la moto, per raggiungere Tomo e Jared da Ketchup´s per il pranzo.
Colin e Jude erano impegnati sul set prima del week end, Robert era con la bambina ed Owen a villa Meliti, per le stime dei suoi quadri antichi.
Il batterista dei Mars notó di nuovo quella bmw, poco distante dalle mura di cinta, di villa Rice a Los Feliz.
Si affiancó, ma non c’era nessuno a bordo.
Prese nota della targa e chiamó subito Antonio.
“Di cosa si tratta ragazzo?”
“Non lo so Antonio, ma forse è un tizio che tormenta Owen…”
“Owen?... È appena arrivato, mi aspetta nel salone.”
“Non dirgli niente, ti prego…”
“Figurati Shan, comunque ti avviso appena so qualcosa. Non metterti nei guai, se si tratta di qualcuno di pericoloso, me ne occuperó io.”

Jared stava facendo dei dispetti a Tomo, scegliendo tutte portate fritte dal menú, che il croato tentava di salvare dagli attacchi dell’altro.
“Oh ecco tuo fratello, ora mi dará manforte Jay!”
“No lui aiuterá me! Forse… ahahahah”
“Ciao disgraziati, finitela, vi guardano tutti!” – esclamó con il suo vocione, per poi ridacchiare, mentre si sedeva accanto a Tomo, salutandolo con un bacio sul collo – “Ciao tesoro…” – gli sussurró.
“Finiscila Shan!” – lo rimbrottó, sentendo un calore salirgli dall’inguine allo stomaco.
“Se iniziate cosí, io me ne vado!” – disse con tono malizioso Jared.
A metá del pranzo, Jared ricevette una chiamata da Colin – “Sí… sulla roulotte della produzione?… sei un porco Cole… dovró alzarmi tenendomi la lista dei vini davanti alla zip…” – disse enfatizzando sul finale.
Shan fissó Tomo e poi tiró un tovagliolo a Jared, che stava giá cercando un taxi con il suo palmare.
Appena furono soli, Shan si rabbuió.
“Ehi, qualcosa non va?” – gli domandó l’ex.
“Sinceramente sono preoccupato per Owen…” – e gli snoccioló le battute di quella telefonata turbolenta.
“Forse hai ragione tu Shan, quando dici che poteva essere un fatto del passato. Per me Rice ti è fedele…”
“Sí, ma è anche vero che lui incontra molta gente… ricordi Tim? Era assatanato con lui…”
“Acqua passata…ehi ti stanno cercando…” – disse sentendo la suoneria di Shan.
“È Antonio… Sí ciao dimmi… aspetta prendo nota…”
“Si chiama Xavier Dexar, è un pittore di un certo successo a Boston. Ora è in cittá per una personale alla Rice Tower ed alloggia in un resort di Malibu. Appartamento 444 al Crossing sea, pagato dalla galleria.”
“Ok… quanti anni ha?”
“Ventitre anni… è di ottima famiglia e pare abbia anche un mecenate, sempre in quel di Boston, un certo Gabriel Stuart, che in sostanza fa lo stesso lavoro del tuo Owen.”
A Shan venne da sorridere amaramente su quel “tuo Owen”: ringrazió Meliti e gli promise di aggiornarlo, in caso di sviluppi.
Tomo sbuffó, leggendo le annotazioni di Leto.
“Cosa pensi?” – gli domandó, piegando quel pezzo di carta.
“Non lo so Shan… aspetta, ho il tablet, vediamo se ha un volto on line questo Xavier.
In effetti c’era un sito su di lui, con tanto di immagini.
“Cazzo é… bellissimo…” – mormoró Shan.
“Anche tu sei bellissimo.” – ribatté Tomo, come a volerlo proteggere da quella situazione.
Shan gli sfioró la guancia destra – “Tu mi vedi con altri occhi Tomo… cosí come accade a me, ma non posso negare l’evidenza. Owen avrá perso la testa.”
“Ma non trarre conclusioni affrettate!” – protestó.
“Lo affronteró, non voglio avere sorprese.

Il sudore stava gocciolando dal petto di Colin a quello di Jared, che gemeva ad ogni spinta, la bocca schiusa in cerca di ossigeno, come le sue gambe, generosamente aperte per ricevere il compagno sino in fondo.
Farrell era oltremodo sú di giri.
“Guaisci come una sgualdrina…!” – ringhió sbattendolo meglio su quel divanetto.
“Sono la tua sgualdrina Cole...”
“E allora prendilo bene…ti piace?” – disse deglutendo, mettendosi in ginocchio ed attirandolo a sé con uno strattone.
Jared si dimenó, senza peró respingere la sensuale irruenza di Colin, che non aveva finito di sconvolgerlo con le sue richieste – “Masturbati… voglio… voglio vederti mentre lo fai! Devi venire insieme a me…” – e chinó la testa all’indietro, serrando le palpebre, godendosi ogni minima sensazione di piacere.

Shan passó dallo studio di Owen, trovando la segretaria stupita di vederlo lí – “Pensavo fossi in barca…”
“Ciao Jessica, avevo da fare…”
Lei arrossí per l’evidente gaffe.
Decise di andare direttamente al porto.
La Deep water era attraccata e l’auto di Owen al solito posto riservato.
Sul ponte Xavier stava scrutando un punto all’orizzonte.
Indossava un costume ed un cappello bianco, che gli donava.
Era solo, ma per poco.
Owen salí da sottocoperta, con un’aria corrucciata: stava telefonando.
Shannon aspettó che terminasse e lo richiamó.
Vide la sua esitazione del rispondergli, poi lo fece.
“Ciao Shan…”
“Ciao, mi chiedevo dove fossi finito.”
“Sono… sono al lavoro.”
Shan sospiró nervoso – “Non penso, sono appena passato e non c’eri. Dove sei?”
“Ok… ti chiedo scusa, sono in giro.”
“In giro dove?”
“Sullo yacht avevo bisogno di stare un po’ in pace.”
“Qual è il tuo problema Owen? Forse quel bel ragazzino a due metri da te?”
Rice lo cercó con lo sguardo assorto, sentendo un nodo alla gola – “Ti… ti posso spiegare Shan…”
“È lui lo stronzo con cui hai fatto solo una scopata??!” – alzó la voce, avvicinandosi a passi veloci, riattaccando senza dargli il tempo di rispondere.
In pochi secondi fu in mezzo a loro, furente.
“Bene, ora puoi spiegarmi Owen!”
Xavier, alle sue spalle, si sollevó con calma, continuando a sorseggiare il suo drink – “Ma chi è questo bestione, honey?”
Shan non si voltó nemmeno, vedendo Owen impallidire.
“Parliamone a casa. Per favore Shan.”
“E di cosa? Di questo coglione qui dietro?”
“Ehi! Honey tu gli permetti di trattarmi cosí?!” – esordí il ragazzo.
Shan si giró di scatto.
Xavier gli gettó la bibita in faccia e Shan, di rimando, lo prese per i fianchi scaraventandolo in acqua.




ADD CAST > GAEL GARCIA BERNAL is XAVIER DEXAR

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