Capitolo n. 5 - gold
Glam posó le valigie di Jared davanti al divano in pelle bianca.
“Questo appartamento è in un quartiere tranquillo della cittá... qui sarai al sicuro...” - disse continuando a dargli le spalle.
Ormai era notte, Jared aveva acceso due paralumi, senza mai smettere di scrutare Geffen.
Gli si avvicinó, sfilandosi la t-shirt ed appoggiando le mani sulle spalle larghe e forti di Glam, che ebbe un tremito.
“Io... io non riesco ancora a credere che tu sia qui Jay...”
In risposta lui gli cinse la vita appoggiando il volto triste sulla sua schiena, cercando di slacciargli la camicia.
Glam fermó quel suo gesto - “Jared…”
“Ti prego Glam...”
Lui strizzó le palpebre, arrendendosi a quella frenesia che stava salendo nei loro corpi, fino a devastare ogni pensiero.
Si voltó, baciandolo con una furia incontenibile.
Si tolsero i pantaloni a vicenda, le scarpe furono prese a calci per evitare di inciampare e cadere, ma nulla li avrebbe fermati.
Jared aveva l’addome bollente e sentiva la stessa sensazione impadronirsi di Glam, che lo portó in braccio sul letto, sollevandolo per le cosce, facendo incontrare i loro sessi in piena erezione.
“Rimani... rimani in piedi un istante Glam...”
“Sí... certo...”- gli accarezzava i capelli, Jared posava i propri occhi sul suo viso, mentre accompagnava con le mani il membro di Glam nella sua bocca.
Succhiava e leccava, massaggiandolo con cura, godendo del suo sapore e di quella voglia di lui, che lo stava facendo impazzire.
“Amore... amore... Dio ti voglio... di piú…” - ansimó, stendendosi e penetrandolo in un unico affondo.
Il corpo di Jared ondeggiava avanti ed indietro, sotto alle spinte di Glam, che continuava a baciargli il petto, il collo, le labbra, assaporandone ogni espressione.
Appoggiando la fronte sulla sua spalla sinistra, Geffen acuí il ritmo dei propri fianchi, arrivando al limite, mentre il sesso di Jared era bagnato e pronto a venire insieme a lui.
Per un attimo Glam non vide piú nulla, uscí da quella stanza, come se tentacoli invisibili lo avessero avvolto e portato via, quasi a permettere alla sua mente di contemplare ció che stava accadendo.
Fu solo un attimo.
Un tremore convulso si impadroní di entrambi.
Ci misero diversi minuti a calmarsi.
Jared lo bació di nuovo, scorrendo i lineamenti del suo viso affascinante - “Ti amo... io ti amo Glam Geffen...”
“Io... io non ho mai smesso...” - rispose piano, posandosi su quel cuore ribelle.
Glam lo portó sotto alla doccia, lavandolo e baciandolo con la massima cura.
Si impegnó a farlo, finché fosse rimasto nella sua vita.
Jared sembrava cosí fragile, nei singulti che salivano dalla sua gola, mentre Glam era tornato dentro di lui, appoggiato alla parete del bagno, trattenendolo nella migliore posizione per godere insieme di quel nuovo amplesso.
L’indice ed il medio della sua mano destra lo dilatarono ancora di piú, Jared gridó piano, una lacrima precipitó sullo zigomo, che Glam asciugó con un bacio.
Venne di nuovo.
Lo raccolse, delicato e gentile, come la sua voce, che non smetteva di ripetergli parole amorevoli ed appassionate.
Jared ritrovó il candore di quelle lenzuola e di quei cuscini, avrebbe voluto riposarsi, solo pochi momenti, ma era bramoso di nuove sensazioni.
Accarezzó Glam, che respirava estasiato e stupito per la propria virilitá ritrovata,
Con Pamela aveva fatto sesso un paio di volte, ma senza alcuna convinzione.
Lei era sempre bellissima e molto sensuale, ma era successo solo per la desolazione che si impadroniva di Geffen, quando il vuoto lasciato da Kevin diventava insopportabile.
“Te la scopi... vero?” - gli domandó Jared deglutendo ed umettandosi le labbra, eccitandolo ulteriormente.
“Co... cosa...?” -
“La tua donna Glam... te la scopi?”- il suo respiro era spezzato, ma non pago.
Gli montó sopra a cavalcioni, riprendendolo con foga e senza alcuna fatica per tanto era lubrificato, strinse le spalle di Geffen, sporgendosi verso di lui, mordendogli la lingua e muovendosi con un vigore che faceva quasi male.
“Non pensare a lei, non pensarci... Cazzo Jareed…!!”
Cercó di calmare quei fianchi frenetici, senza riuscirvi.
Ora anche la faccia di Geffen si vestí di un pianto liberatorio, mentre il terzo orgasmo devastava le viscere di Jared, che ne sentí ogni goccia, traboccante ed inarrestabile, come il loro amore ritrovato.
Jared guardava tutti i particolari della cucina, poi del salotto, del bagno, i colori scelti per le stoviglie, le piastrelle, gli asciugamani, tutto gli sembrava creato ad arte per accontentarlo.
Una volta giunto a destinazione, aveva mandato messaggi ai figli, a Shan ed a Colin, per dire che era tutto a posto.
Loro avevano il recapito di Glam, ma nessuno provó a contattarlo, rimandando quella telefonata, anche se per Farrell era una tortura mantenere fede a quella sua intenzione.
Jared teneva il bberry spento, almeno per il primo giorno.
Si lavó velocemente e coperto solo da un asciugamano intorno alla vita, preparó la colazione.
Il frigo era pieno di provviste.
Mise tutto su di un vassoio, ma prima scrisse sulla lavagnetta adibita a pro memoria per la spesa, una scritta con il gessetto colore arancio § Sans souci § - senza pensieri ed era cosí che si sentiva.
Aveva delegato la sua esistenza precedente agli altri, forse non ne aveva il diritto o forse era l’unica conseguenza delle azioni di chi amava, ma che lo aveva deluso, peró quella riflessione fu subito accantonata, non era il momento per rimuginare.
“Buongiorno…” – disse sorridendo, dando un bacio a Glam sulla fronte.
“Ciao Jay…”
“Ho fatto il caffè, senza zucchero per te e d’orzo per me…”
“Grazie…”
“Sei di cattivo umore Glam?” – chiese, dopo avergli passato anche dei biscotti.
Lui si mise a sedere, guardandolo – “Sei bellissimo Jared…”
“Anche… anche tu… hai un corpo cosí… sei… immenso…” – arrossí, suscitando l’ennesimo disorientamento in Geffen.
L’ultima cosa che voleva era ferirlo, Jared aveva bisogno di attenzioni e tenerezza, cose che doveva da subito negargli, se avesse voluto evitare quella situazione.
Glam maturó quel convincimento, oltre a quello principale: l’amore per Jared gli sembrava piú forte che mai.
“Io… io ho approfittato di alcune… cose Glam… mi dispiace, se vuoi… io non riuscivo a pensare ad altro, era come… Ma se non vuoi piú stare con me, capiró, soprattutto se lo farai per rispetto a Kevin…”
“Dimmi una cosa Jared.”
“Quale cosa?”
“Ma tu al mattino parli sempre cosí tanto?”
“Eh…?”
“Vieni qui…” – lo abbracció provando amore e dolore liquefarsi e posarsi sul fondo del suo animo, come un macigno, per il quale solo lui avrebbe dato conto a chi avesse reclamato qualcosa, in qualsiasi momento.
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