Capitolo n. 70 - sunrise
“Dov’è Jared?”
“Ciao Glam … si sta preparando per scendere alla festa.”
Colin teneva in braccio Isotta, che tese le manine verso Geffen.
“Ciao principessa.” – le sorrise, baciandogliele con la consueta tenerezza.
“Vuoi …?” – e fece per passargliela, ma Geffen stava dicendo “no” dallo sguardo ansioso.
“Salgo da lui, ti dispiace Colin?”
“No … No, vai pure, conosci la strada.” – replicò l’irlandese, con un sorriso tirato.
“Ciao Shan.”
“Tomo … ciao, tutto bene?” – e lo abbracciò con un sorriso, senza perdere di vista Josh, che correva nel parco della End House con gli altri bimbi.
“Il nostro campione cresce a vista d’occhio.” – osservò il batterista, cercando nervosamente una sigaretta nella tasca del giubbotto.
“Meglio che non ti faccia beccare da Rice …” – disse piano il croato.
“Giusto. Senti, andiamo verso le scuderie, così nessuno mi romperà i coglioni?”
“Uhm che modi Shan … Problemi?”
“No, sostanzialmente no … Owen ha le sue regole, contro bilanciate da un’immensa generosità … e ci vuole bene, a me, a July ed a Josh ovviamente.” – sorrise, schernendosi quasi.
“Ha sempre adorato Josh … perché è qualcosa di tuo Shannon. E’ … normale.” – e rise, accendendogli la Camel e prendendone una dal pacchetto dell’ex.
“Da te tutto bene?”
“Da me Shan? Insomma … mi hanno proposto del lavoro, come scultore. Un’opera su commissione intendo.”
“Interessante.”
“Non ne ho molta voglia, ma la troverò, pagano bene, i soldi mi servono.”
“In che senso? Tomo se hai …”
“No, assolutamente, ma vorrei sempre essere al passo con te … Con Rice nemmeno mi ci metto ahahah”
“Noi siamo …” - Leto deglutì.
“Una famiglia, Shan?” – e si fermarono, l’uno di fronte all’altro.
“Abbiamo un figlio Tomo …” – ribattè lui smarrito.
“E’ l’unica cosa che ci unirà sempre ed a me sta bene.” – riprese a camminare.
Shannon rimase immobile.
Tomo si girò, sorridendogli – “Che fai lì come una mummia? Muoviti!” - e rise di nuovo, complice.
Jared era seduto sulla moquette della camera armadio.
I jeans neri strappati ed una camicia ancora aperta, che sembrava allacciare con difficoltà.
Spettinato e scalzo, arruffato negli occhi e nel cuore: così sembrò a Geffen, che corse da lui.
“Che succede tesoro?”
“Glam … ciao … cercavo i pedalini!” – rispose simpatico, alzando le braccia.
L’avvocato lo raccolse, riportandolo sul divano, dove c’erano altri abiti.
“E’ passato un tornado di qui Jared?” – domandò, provando a calmarsi.
“Forse … Scott mi ha dato dei tranquillanti … ma mi stordiscono … ho preso l’ultimo ieri sera ed ora smetto, glielo puoi riferire?” – disse in modo innocente.
“Gli telefono …”
“Sì, ma dopo … Hai visto la torta per Isy?”
“No Jared … l’ho incontrata, Colin ed io ci siamo salutati nell’ingresso.” – e mentre lo aggiornava sui presenti, gli infilò dei calzini assurdi.
“Grazie Glam … ricordi il tuo bastone da passeggio? Era rimasto qui … Me lo recuperi, nell’anta di destra … non mi reggo in piedi.”
“Cosa cazzo ti ha dato Scott, ora mi sente!” – inveii, senza alzare la voce.
“Ehi … Glam, cos’hai?”
Jared gli accarezzò il volto stanco.
Geffen gli cinse i polsi, trattenendolo in quel gesto amorevole sui propri zigomi, poi lo ricambiò, non riuscendo a rimandare un bacio, che Jared decise di ricevere a pieno, anche se lo stava spaventando, come mai prima.
“Ti amo piccolo … non vorrei scusarmi di questo, per l’ennesima volta Jay, ma … ma devo … sono fuori di me …”
Jared lo strinse forte, passandogli i palmi sulla schiena massiccia e solida, sotto a quella casacca ampia e comoda, di jeans azzurro cupo, come gli occhi del cantante dei Mars, investiti da emozioni laceranti.
“Stanotte ho pensato a te Glam … a … a quanto ti desidero … in un dormiveglia strano … avevo un caldo spaventoso … pensavo di sentirmi male, invece stavo … benissimo.” – e tornò a guardarlo – “Come ora.”
“Una parte di me vorrebbe portarti via, rapirti, approfittando anche della tua debolezza, sai? E poi Jay …”
Jared non voleva ascoltarlo: lo baciò.
Sentirgli dire che avrebbero fatto l’amore, che tutto si sarebbe risolto e che Glam lo avrebbe reso felice in qualsiasi modo terreno, era ingestibile per il suo cuore tormentato.
Faticosamente terminò di prepararsi e, sostenuto da Geffen, raggiunse gli invitati, che lo accolsero con immensa gioia.
Robert avvolse Camilla in un cappottino rosso, aiutandola a camminare verso il laghetto, dove Jude era seduto su di una panchina in granito, fredda e scomoda.
“Ciao bel ragazzo inglese.”
“Eccoli qui i miei amori …” – sorrise, facendo loro posto, ma la bimba preferì un cavallo a dondolo poco distante.
Downey la sistemò sul gioco, assicurandosi che fosse ben salda e sicura nei movimenti,
“Rob torna qui, la nostra Camy se la sa cavare.” – disse rassicurante.
“Sì, ma …”
“Vieni, avanti …” – insistette, con dolcezza.
“Ok … tutto solo sperduto in giardino …”
“C’è una pace in questo angolo Robert, impagabile …”
“Troppo chiasso intorno a Jared?”
“Veramente sono … in pena per Colin, deve avere combinato qualche casino.”
“Impossibile Jude.”
“Oh figurati …” – e rise sarcastico.
“Lui al massimo viene a spasso con te in spiaggia Jude.” – e gli fece l’occhiolino.
“Adoro la tua gelosia Rob …”
“Ed io adoro mio marito …” – e sgranando le sue pozze di inchiostro liquido, gli diede un lungo bacio.
La tavolata si animò di chiacchiere, Steven e Chris erano gli unici concentrati in un discorso con Glam, mentre Kevin sembrava distante anni luce.
Colin se ne accorse ed avrebbe voluto rimediare a quel suo imbarazzo, sempre più evidente.
Jared stava confabulando con Sam e Dean, che aveva voluto accanto, poi prese la parola.
“Volevo ringraziarvi per essere intervenuti numerosi alla festa della nostra Isotta.” – e diede un bacio sulla tempia a Colin, che arrossì.
“Lei è nata ad Haiti, un’isola fantastica … Presto ci torneremo, con Steven e Chris, per il loro bambino insomma …” – e fece un brindisi, poi continuò.
“Vedrete ragazzi quanto la fondazione Geffen è riuscita a realizzare … anche con il mio modestissimo contributo …” – e rise.
“Colin ed io ci aggregheremo, vero amore?” – “Sì, ma tu …”
“Starò bene, tra un paio di giorni sarò in forma. Ah ecco Jude, Rob e Camilla, un’altra gemma di Haiti, lei è … stupenda … Accomodatevi, stavo facendo un annuncio …”
Robert scrutò il compagno, poi accolse l’esortazione gentile di Jared.
“L’auspicio è che Steven e Christopher possano adottare un cucciolo di Haiti … Come July, come Camilla, come Lula, come Josh … Che possano essere felici quanto Jamie e Marc, con Julian … ed i suoi piedi ciccioni” – tutti risero.
“Bene … Ho nostalgia di quell’atmosfera, mentre Los Angeles mi va stretta, ne porto i segni del resto … Qui è la mia vita, lo sapete, però, magari per disintossicarmi, rimarrò ad Haiti una settimana.”
Colin e Glam si guardarono.
Jared rise – “Senza di voi ovvio! Ho chiesto a Sam e Dean di fare volontariato con me: i suoi dolci allieteranno i bambini del centro Geffen, mentre Dean ed io faremo gli sguatteri! Mi hanno assecondato ed ora non accetterò alcun rifiuto ahahahh”
I due giovani annuirono e Jared fu soddisfatto, lasciando il resto dei commensali senza parole.
“Inoltre trasborderò quel carro armato offerto da Glam, ma lo piloterà Sam, lui ha il fisico, mica come me …” e propose un ulteriore giro di champagne, cominciando da Farrell – “Grazie per la comprensione Cole.”
“Se ne senti il bisogno Jay … Comunque mi hai spiazzato.”
Kurt tenne in ostaggio Jared, lasciando Brandon con Dean.
“Salve dottore.”
“Ciao … facciamo due passi Dean?”
“Ok … Sammy torno immediatamente.”
“Nessun problema.” – e lo baciò con serenità.
“Non vorrei sembrarti invadente.”
“Non lo è … Posso chiamarla Brandon?”
“Ovvio che sì … e diamoci del tu, forse è la cosa migliore per sciogliere questa tensione.”
“In effetti … devi avere avuto un mezzo accidente quando ci siamo incontrati in ospedale ...”
“No … non direi, sembrava un appuntamento con il destino.”
“Temo di avere sbagliato tutto con te Brandon … ero un adolescente, ma non è una giustificazione plausibile …”
“Guardiamo al presente Dean: vedo che hai vicino una persona in gamba, siete innamorati, entrambi avete una posizione …”
“Sammy è un … angelo … ha cinque anni in meno, però mi supera in maturità e … io gli appartengo.”
“Ne sono felice Dean, credimi, anche se non ho alcun merito.”
“Sbagli, sai? Tu mi hai dimostrato che gli angeli esistono … Avrei dovuto apprezzare quell’opportunità, invece l’ho sporcata con il sudiciume che mi aveva attaccato addosso quel maiale …”
“Mi dispiace Dean … dopo di me, hai almeno trovato un analista capace di risolvere i tuoi traumi?”
“No.”
Cody si ossigenò.
Dean proseguì, dolorosamente.
“Lui ha … ha aspettato che diventassi maggiorenne per … per avere tutto da me Brandon. Il lato peggiore di quell’incubo fu invece credere che l’essere gay fosse una vergogna insormontabile … Mi piacevano i ragazzi, ma poi la repulsione verso di loro era immediata, se solo provavano a sfiorarmi … Una catena senza soluzione, fino a Sammy … Lui mi ha salvato. Mi ha … amato … sapeva com’ero in realtà e me lo ha insegnato, con pazienza, con … con sacrificio … ero insopportabile.” – e sorrise, limpido e bellissimo.
Riconquistarono il cammino, in silenzio ormai.
Keanu Reeves > KURT on March 18, 2012 in Hong Kong
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