martedì 13 marzo 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 64

Capitolo n. 64 - sunrise


Jared si destò di soprassalto.
“Glam …” – disse piano, cercandolo con lo sguardo.
“Glam!”
“Sono qui … Ben svegliato, hai fame?”
“Ma che ore sono?”
“L’ora della merenda … ho recuperato due piatti pronti dal frigo, pasta alle melanzane e torta di mele.” – sorrise, aiutandolo a sollevarsi.
“Faccio una doccia … dov’è il mio cellulare?”
“Non ne ho idea Jared.”
“Aspetta … sì nella tasca del giubbotto ecco … Miseria otto chiamate perse di Colin …”
“Cercalo subito.” – disse Geffen serio, tornando in cucina.
“Glam …”
“Sì?”
“Grazie.”


“Marc ho sentito un rumore …”
“Non è niente e … se non approfitto di questa ora del pomeriggio in cui il nostro Julian fa la nanna per …” – e lo baciò a fondo.
Erano sul divano, allacciati e mescolati, in un amplesso, che se inizialmente apparve sensuale ad entrambi, ora stava assumendo toni simpatici e divertenti.
Hopper si limitò a ricoprire di ulteriori baci il compagno, sentendosi ugualmente felice ed appagato.
Jamie fece il broncio – “Non lo facciamo più?”
“Magari stanotte … se non ti distrai.” – e rise, alzandosi, per andare a controllare il loro piccolo.
Ball era acciambellato sul tappeto sotto alla culla di Julian e quest’ultimo riposava con un ciucciotto a forma di orsetto, che a tratti si muoveva.
“Forse sogna …” – disse Jamie, cinturando la vita di Marc, che annuì.
“Io vi amo … vi amo da impazzire Jam …”
Il ballerino lo prese per i polsi, riportandolo nella loro camera.
Si allungò, portandosi Marc tra le gambe, che circondarono frenetiche i fianchi dell’avvocato, mentre quelli di Jamie si spingevano verso il suo sesso di nuovo turgido.
Fu facile penetrarlo, visto che Jamie si era lubrificato prima di raggiungerlo nella stanza di Julian, premeditando ed amplificando quel desiderio di lui, che andò a sublimarsi in un orgasmo assurdamente bello.


“Colin non sono arrabbiato … adesso calmati … ti prego.”
“Pensavo di averti offeso … ne ho parlato anche con Jude, abbiamo portato Camilla a fare una passeggiata sai? Ci sei mancato Jay …”
“Ho sbrigato delle commissioni, mi sono preso un po’ di tempo per riflettere … perdonami Cole.”
“E per cosa tesoro? Sono io ad essere stato … inopportuno.” – disse afflitto.
“No Colin … tu sei un uomo meraviglioso … Senti ci vediamo tra poco, magari usciamo a bere qualcosa?” – propose sentendosi mancare l’aria per il senso di colpa.
“Va bene, perfetto.” – e Jared lo sentì sorridere, rassicurato dalla sua voce amorevole.

Geffen apparecchiò la penisola, solo per il cantante dei Mars, che andò a sedersi mestamente.
“Non ho molta fame …”
“Sforzati. Avrai fatto a malapena la colazione ore fa Jared.” – disse severo, ma massaggiandogli le scapole.
“Ok … lo faccio per te … sei di una gentilezza, di cui io so soltanto abusare Glam.” – disse tirando su dal naso.
Geffen gli diede un bacio lieve sulla nuca – “Fallo e basta.” – mormorò, andandosi poi a sistemare sul secondo sgabello, a lato di Jared.


Dean infilò la borsa del note book nel mobile dell’ingresso, accorgendosi che l’alloggio era immerso nella penombra, intervallata da sprazzi di luce, proveniente da diverse lanterne, contenenti decine di candele a cialda.
“Sam …?”
Lo chiamò esitante ed incuriosito dall’atmosfera ed un attimo dopo dalla splendida tavola apparecchiata al centro del living, decorata per giunta con un bouquet di rose rosse e bianche, contornate da felci, che creava un insieme d’effetto notevole.
“Sammy …”
“Sono qui.”
Dean si voltò sorridendo – “Ma … Sammy …”
Il giovane sbucò dal corridoio, indossando solo una maglietta bianca, completamente bagnata.
Il suo busto, scultoreo ed affascinante, sembrava avere una seconda pelle, fatta di quella stoffa candida e madida.
“Ho fatto un casino con lo champagne Dean.” – si giustificò, incedendo verso di lui, che sentì lo stomaco leggero e l’aria intorno rarefarsi.
Il broker deglutì a vuoto, una volta che Sam azzerò la distanza tra loro, raccogliendo le sue mani, per baciarle, succhiando poi ogni singola falange.
Gli abiti di Dean scivolarono da lui, come il nettare francese, che Sam gli versò sul petto, dall’incavo sotto il collo, dove ne leccava e succhiava l’essenza, fino al suo ombelico, dove scese veloce, seguendo quel ruscello prezioso.
Sembrava una voragine lussuriosa, alla quale Dean non riusciva a sottrarsi, precipitando sul parquet, mentre Sam lo ingoiava, trattenendolo in gola quasi a soffocarsi.
“Mioddio … Sam!” – e così le sue dita quasi strapparono i capelli di quel gigante buono, disponibile ad ascoltarlo e confortarlo, che ora, però, gli appariva come un predatore sessuale, capace di fargli di tutto e proprio quel tutto era ciò di cui Dean aveva bisogno.
Afferrandolo per le spalle, Dean gli impose tacitamente di inginocchiarsi tra le sue cosce, ergendosi poi, per ricambiare quella fellatio, per la prima volta.
“Amore …” – Sam quasi lo fermò, ma poi, vedendolo brandire il suo membro, inghiottendolo ed alzando verso di lui quegli smeraldi carichi di bramosia, capì che Dean stava superando un ostacolo, che entrambi credevano invalicabile.
“Dean … Dean così mi … mi farai venire …” – ansimò.
“E’ quello che voglio Sammy …” – gli rispose, interrompendo il contatto per una frazione di secondo.
Alternando la propria bocca, ad una masturbazione vigorosa, Dean lo portò al limite, lasciandosi poi sporcare copiosamente, ricevendo il seme di Sam con la massima gioia e senza più inibizioni.




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