Capitolo n. 249 - gold
Jared si svegliò di soprassalto.
Colin non era al suo fianco: se ne stupì, essendo molto presto.
Era semplicemente in bagno; sentì tirare lo sciacquone e poi sorrise, rassicurato, ma la cosa lo mise in apprensione.
“Cole …”
“Ti ho svegliato, scusami.” – disse sereno, rimettendosi sotto al lenzuolo.
Jared si aggrappò al suo collo, tremando – “Non lasciarmi mai …” – sussurrò, per poi sciogliersi in lacrime.
“Tesoro … ehi …”
Si baciarono, finendo per fare l’amore di nuovo, sino all’alba.
“Sì Flora …?”
“Farrell al telefono, te lo passo?”
“Ok … Ciao Colin, qual buon vento?”
“Ciao … senti, devo parlarti di Jared.”
“Cos’ha combinato?” – chiese ridendo.
“Non così, vediamoci.”
“Cazzo Colin, ho un’udienza tra due ore e non so da che parte … ok. Dove?”
“Al solito S’bar … ma non dovresti riposare?” – disse con tono polemico.
“La terapia non mi dà noie e poi Lula è a scuola e Kevin sta provando per un concerto insieme ai Red Close, una di quelle riunioni con i fan …”
“Ma non ne era uscito?”
“E’ una cosa estemporanea … ci vediamo tra venti minuti, esco subito.”
Farrell riattaccò, pensando che al nome di Jared, Geffen avrebbe rivoltato il mondo. Proprio come lui.
“Ho ordinato anche per te … una camomilla.” – e ridacchiò.
“Posso ancora permettermi un drink, ma non a quest’ora Colin … dunque sentiamo.”
“Jared è depresso.”
“Non dire cazzate …”
“Gli hai fatto qualcosa?”
Glam sbarrò le iridi e poi si grattò la nuca – “No dico, sia tu che io siamo imbottiti di farmaci e ce la siamo vista brutta ultimamente, ma sei rinco o cosa??”
“Era solo una domanda.”
“Io e Jared andiamo d’accordo, siamo in ottimi rapporti, non litighiamo da non so quando … ti basta?”
“Insomma …”
“Cosa ti ha detto?”
“Abbiamo litigato per Justin …”
“Ah ecco il problema! E’ geloso di lui, possibile che non te ne renda conto Colin?”
“Ed io cosa dovrei dire di voi … ehm … mi sono difeso così, abbiamo i nostri deboli, ma io con Justin non ci vado a letto!”
“Neppure io con Jared se è per questo!!”
Risero – “Ci stanno guardando tutti … cazzo …” – sibilò Colin.
“Sembriamo due zitelle acide, ci manca il paparazzo e siamo a posto …”
“Jared piange spesso …”
“Perché aspetta un bambino, è ovvio, solo Pamela si fa grasse risate e non ha un filo di nausea ahahahah!”
“Il discorso del bambino lo stiamo trascurando … Mi ha chiesto di non abbandonarlo, ma ti pare che io … E’ così insicuro ultimamente.”
Geffen pensò a Kevin ed a ciò che era successo con Jared.
Deglutì a vuoto e poi si alzò – “Sono in ritardo, scusami; parlerò con lui, se non ti dà noia.”
“Quando mai l’ho impedito …?” – disse Colin rassegnato.
Se ne andarono in direzioni opposte.
Geffen entrò nella sala di proiezione della End House.
Jared era rannicchiato in una coperta di pile, le cuffie nelle orecchie, sullo schermo dei cartoni animati giapponesi.
Vide Glam e sorrise, fermando l’immagine.
“Ciao … hai mai visto Junjou Romantica?”
“Che roba sarebbe Jay …?”
“Anime … li adoro …”
“Vedo, sembravi proprio rapito … ma hanno i sottotitoli …?”
“Ho anche la traduzione audio, vuoi un auricolare?” – e sorrise, facendogli posto sulla poltrona doppia, riportando l’ambiente alla semi oscurità.
“Come mai sei qui?”
“Siamo preoccupati per te … Colin ed io.”
“Adoro quando fanno l’amore … non li trovi dolcissimi …?” – e si accoccolò sotto al suo braccio.
“Jared ascoltami … ma come fai a seguirli, c’è da farsi venire il mal di testa … e poi urlano troppo ahahahah”
“Misaki è simpatico … buffo come voglia rifiutare l’idea di essere innamorato di un uomo e mentre ci rimugina, fanno sesso comunque ...”
“Quanti anni hanno?”
“Il ragazzino diciotto, l’altro ventotto …”
“Carini … Sì, a proposito, tornando a noi …”
“Sì …?” – e lo uccise con quei suoi fanali azzurri, accesisi nel riverbero di una scena in pieno sole: i protagonisti se ne stavano andando al mare.
“Ti … ti voglio così bene Jared …”
“Ma non era questo ciò che volevi dirmi …” – ed arrise maggiormente all’imbarazzo di Glam.
“Ehm … no … perché piangi? Cosa ti prende?”
“Mi sono di nuovo innamorato di Colin …” – mormorò mettendosi seduto sulle ginocchia, scivolando poi di lato ed appoggiando il palmo sinistro sul sedile imbottito – “Lui … lui è distratto da altre persone e cose … muoio di gelosia, come agli inizi della nostra relazione, lui ha cinque anni meno di me e questo pesa ancora, in un certo senso …”
“E Justin ne ha quanti? La metà di te …”
“Non parlarmi di luiii grrrr!!!”
“Oddio, mi sembri … come si chiama?”
“Misaki?” – e si voltò, mentre il personaggio di quello studente si stava agitando in quelle buffissime mosse ed espressioni, per esprimere il suo disappunto.
Risero, abbracciandosi – “Ti amo Glam … e sono pazzo per Colin, mi fa male qui, quando …” – ed indicò lo stomaco, mentre una lacrima spuntava impietosa: Geffen la asciugò con un bacio – “Ti amo anch’io … e non smetterò, se è questo che temi …”
“A volte l’essere amati così tanto, ti fa sentire solo … scusami.”
“E per cosa Jared?”
“Sei ancora orgoglioso di me, di questo … stupido?”
“Sono fiero di te, più di prima, credimi.” – e gli accarezzò i capelli arruffati.
Jared sorrise, rimettendosi giù e riattivando l’audio generale.
La Universal organizzò il party legato alla produzione di Derado.
Il cast venne invitato al completo, così da potere condividere meglio il progetto de “La cospirazione” titolo provvisorio, ma abbastanza convincente.
Brian stava armeggiando con la cravatta, ma Justin gliela tolse – “Stai benissimo anche senza amore …”
“Credi? Le detesto … anche questi completi così formali … tu invece sembri a tuo agio piccolo …”
“Semplicemente mi adatto, ma … per solidarietà … ecco fatto!” – e se la tolse a propria volta.
Jared aveva scelto un abbigliamento casual, pantaloni neri e camicia bianca, fuori dai pantaloni.
“Come sto Colin?”
“Una meraviglia … forse la giacca potrei lasciarla anch’io nell’armadio …”
“Ti sta benissimo invece … sei …” – ed inghiottì, ammirandolo, provando nuovamente quella stretta al centro del suo cuore.
Farrell era smagrito, in splendida forma.
L’irlandese fece quei pochi passi e lo strinse, baciandolo con veemenza – “Tu sei mio Jared … non dimenticarlo mai.”
Robert e Jude erano molto loquaci con Phil, che spiegò l’intera trama, ascoltato anche da Brian, mentre Justin cercava con lo sguardo Colin, che non tardò a raggiungerlo, offrendogli da bere.
“Allora, il tuo uomo è in fermento per questa occasione?”
“Sì, si sta appassionando … meno male, staremo insieme anche sul lavoro, come farete tu e Jared …”
“Sì, non è la prima volta del resto … adoro recitare con lui, anzi, pretenderò una scena di sesso ahhahah”
“Bene … la dovrò disegnare allora …”
“Non è il caso Justin, andremo a memoria!”
“Guardali … allegri ed in sintonia …”
Jared quasi sussurrò quella constatazione, mentre Kurt alle sue spalle si accendeva una sigaretta.
Lo cinse, mettendogliela delicatamente tra le labbra – “Fai un tiro … e non pensarci …”
Jared respirò il fumo, serrando poi le palpebre e rilassandosi contro il corpo dell’amico, che lo avvolse completamente – “Dov’è Brandon …?”
“Odia queste feste … preferiva stare con Martin …”
“Tu hai accettato l’invito per darmi manforte con quel pivello …?” – disse ridendo amaro.
“No, al contrario del mio uomo, adoro partecipare ad eventi del genere … se poi ci sei tu …” – e si insinuò con il naso tra l’orecchio ed il capo di Jared, che si chinò improvviso.
“Hai freddo Jared …?”
“No …” – disse chiudendo gli occhi, mentre le dita tiepide di Kurt si infilavano sotto alla sua casacca, fino ai capezzoli, inturgiditi dall’eccitazione che Jared provava.
Boccheggiò, provando una leggera estasi a quelle pressioni – “Non pensare a lui Jared, non devi …”
“Il mio cuore è fatto di brandelli … se sotto ai miei piedi ci fossero pietre, sarebbero macchiate e vermiglie al chiaro di luna … Kurt … co- cosa …?”
“Nulla … nulla che tu non voglia …”
Il suo tono si assottigliava, ma non il suo tocco.
Kurt arrivò veloce alla lampo di Jared, che se la aprì con uno scatto poco fluido, al contrario del movimento dell’altro, che si addentrò, scoprendolo nudo ed eretto – “Cristo Jared … non porti niente sotto …”
“Non aspettare … voglio … io …” – “Sì ti faccio venire, non chiedo di meglio …” – ed iniziò a masturbarlo febbrilmente.
In quel preciso istante arrivarono anche Geffen e Kevin.
Lo studio legale avrebbe fornito la consulenza, visto il contratto pluriennale stipulato con la direzione da Glam e soci.
Jared fu percorso da un fremito – “Ommioddio …” – e si separò bruscamente da Kurt, sbattendo rovinosamente contro al muro.
Si ricompose imprecando piano.
Kurt si accese un’altra Camel – “Che cazzo …” – sbottò, accorgendosi a propria volta di Glam.
Jared scappò via e lui preferì lasciarlo andare.
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