venerdì 2 settembre 2011

GOLD - CAPITOLO N. 248

Capitolo n. 248 - gold


Chris andò ad aprire la porta con in braccio Josh.
Gli aveva appena fatto il bagno ed il piccolo rideva sistemandosi l’accappatoio.
“Shan … ciao …”
“Papiii!!!”
“Ciao Chris, ehi amore … vieni qui … mi terresti July? Scambio di pargoli …” – e sorrise sereno.
“Sì … sì certo, ciao principessa.” – e la strinse sul petto.
“Permesso … allora Josh sei stato bravo?”
“Bravissimo papi, chiedi a zio Chris!!”
“Zio Chris sarà corrotto dalle tue mossettine, lo so sai?” – e lo mise sul tappeto insieme alla sorellina.
“Tomo è in casa?”
“Certo, è di sopra Shannon … come sta Owen?”
“E’ alla galleria, per una riunione … ah ecco Tomo.”
“Buongiorno Shan, come va?”
“Bene … hai letto la mia e-mail?”
“L’ho fatto … saliamo?”
“Arrivo, ci vediamo dopo ragazzi.”

Tomo versò del caffè, offrendone anche a Shan.
“No, ho fatto colazione, ti ringrazio …” – e si accomodò in poltrona, nella mansarda adibita a studio.
“Nella tua lettera mi spiegavi le intenzioni di Owen, per l’adozione di July e sono rimasto perplesso, anche se posso capire l’adorazione che nutre verso la … la nostra piccola Shan.”
“E’ un desiderio legittimo, ma non vogliamo forzare la situazione Tomo, semplicemente parlarne con te.”
“Cosa ha rappresentato per te questa nostra seconda adozione, Shan?” – gli domandò con inaspettata pacatezza.
“Una delle tante scelte importanti fatti insieme Tomo, qualcosa di nostro, certo …”
“Per me è lo stesso, quindi non so fino a che punto Owen possa pretendere di inserirsi in questo contesto …”
“Lui mi ama e vorrebbe farne parte.”
“So che ti ama e sento che tra voi le cose si sono evolute, migliorando notevolmente.” – e sorrise a metà.
“Tu e Chris, invece …? Cioè a dire il vero mi sembrate in sintonia …”
Tomo sospirò – “E’ un ragazzo incantevole, che mi ha dato più di quanto meritassi ed io lo amo, lo amo davvero Shan.”
Il batterista si alzò, sorridendo – “Questa volta andrà bene, così come sta funzionando per me ed Owen, così che July è diventata la presenza che riesce a completarci …”
“Non avete pensato ad un bambino tutto vostro?”
“July, Josh e Lula sono i nostri cuccioli, condivisi con Kevin e Glam, quindi credevo di dare spazio ad Owen, che ha sempre dato il massimo con loro …”
In quell’istante qualcuno bussò.
“Avanti …” – disse Tomo.
Era Rice.
“Chiedo scusa, Chris mi ha detto che eravate qui … ho provato a chiamarti Shan … ciao Tomo.”
“Avevo spento il telefonino …”
“Ciao Owen …”
“Volevo solo dire la mia, senza invadenza, perché ci ho riflettuto e forse sono stato avventato, seppure in buona fede Tomo … perdonami, ma sono così innamorato di July, anche se probabilmente la mia aspirazione è puro egoismo … E’ così piccola, ha tutto il tempo di chiamarmi papà, ma …”
Tomo gli andò vicino, posando la mano sul suo braccio sinistro: “Nessun ma Owen, hai … hai ragione … Cosa ne dite di andare allo studio Geffen a sistemare questa pratica …? Un giorno spiegheremo a July che ha avuto tre uomini pazzi di lei e dei suoi capricci …”
“Tomo dici sul serio?” – mormorò Shan ed il croato annuì.
Rice scoppiò a piangere dalla gioia, stringendolo a sé, nel ripetergli un grazie all’infinito.


“Un altro nipotino … magari una cucciola?”
“Sì nonno Glam ahahahah” – disse Richard, godendosi l’abbraccio del padre, che era tornato allo studio, accolto da una festa improvvisata da tutti i suoi figli.
Kevin li guardava, uno ad uno, vivaci ed entusiasti nel prodigarsi in coccole a quell’uomo, che era unico ed incredibile, anche nei propri sbagli.
Tutti lo avevano accettato, ringraziandolo per come assisteva Geffen, amorevole e volenteroso in ogni frangente.
Richard era il maggiore ed il più legato a Kevin.
Lo prese da parte, per due chiacchiere: “Ehi potreste venire in Australia, il prossimo Natale Kevin, quando nascerà il bambino …”
“Volentieri Ricki, non vedo l’ora.”
“Papà si comporta bene, vero?”
“In che senso …?” – domandò sorridendo imbarazzato.
“So che Jared è sempre … un pochino tra i piedi.”
“Lui è molto legato a Glam, anzi, è reciproco, non posso impedire questa … questa cosa Ricki …”
“E non ne soffri?”
“Semplicemente lo accetto, visto che quando si ama una persona, si dovrebbero superare tutti i tipi di gelosia e possessività … Io gli appartengo …”
“Per questo ti sei fatto tatuare le sue iniziali?” – e sorrise.
“Il suo … marchio è inciso ad una profondità, che nessuno puo’ vedere.” – e fece un brindisi, tornando a scrutare Geffen, incontrando il suo sguardo amorevole ed un sorriso, che era solo per lui.


Pamela vinse anche la quarta partita di burraco.
Meliti bofonchiò qualcosa, sorseggiando un ottimo Barolo, mentre entrambi gustavano un manicaretto preparato da Carmela.
“Donde sta Phil?”
Xavier stava disegnando, molto concentrato – “E’ in centro, si vedeva con Colin e quel Justin …”
“Mmm Justin? Ma è sempre in mezzo?” – chiese con una smorfia Antonio.
Xavier fece spallucce – “Lui preparerà gli story board, deve lavorare con il regista e lo sceneggiatore, non possono farne a meno e poi Colin lo ha praticamente imposto!” – e rise divertito dalle facce del nonno.
“Andiamo bene … cosa dice Jared?”
“Non credo sia molto entusiasta, ma anche lui ha i suoi amichetti del cuore ahahhah”
“Xavier! Tu non ne tieni eh?” – “No Pam! Insomma, magari Glam, quando vuole parlare dei suoi casini …”
“Buono quello! Vabbè giochiamo mia cara, un’altra tartina?” – disse suadente, con quell’aria da canaglia.
“Gracias cariño tanto, se convierten en una ballena!!”

“Allora Colin, piaciuto il copione?”
“Sì ... certo i film in costume non sono la mia passione ...”
“Lo so, ma questa produzione sarà internazionale, molto accurata. Tu Justin hai preparato qualcosa per me?”
“Certo Phil, ecco le prime tavole, ci ho lavorato giorno e notte, adoro la trama ...” – disse entusiasta, passandogli una cartellina.
Derado ne analizzò il contenuto – “Muy bien ... sei davvero bravo, Colin aveva ragione ... E come disegni bene Jared, mira aqui!”
Farrell sbirciò gli schizzi di Justin, arridendo alla bellezza del compagno, così efficacemente trasportata in quei disegni – “Jay è stupendo ... un principe austriaco, dicevi Phil?”
“Sì ... un novello Ludwig ... un sovrano pazzoide, ma affascinante ...”
“Ed io avrei una storia con lui ...”
“Sì in sostanza proporrai un armistizio, sarai un emissario di pace, che poi diverrà d’amore, ma ci saranno risvolti drammatici ...”
“E ... scene di sesso?”
“Dobbiamo valutare ... di sicuro dei baci ... vorrei ottenere un risultato sensuale, senza eccedere ...”
“E Jude con Robert, che parti avranno?” – domandò incuriosito.
“Saranno dell’esercito nemico, inglese, tu francese, Jared prussiano ... Chi manca? Ahahha”
“Jude e Rob saranno amanti?”
“L’idea è questa ... oh guarda, c’è Brian ...”
Justin si alzò andandogli incontro – “Ciao tesoro, ho quasi finito ...”
“Ok ... se vuoi ti aspetto fuori ...”
“No vieni a salutare ... se ti va ...”
“Ti seguo ...” – e sorrise, sforzandosi di compiacere Justin.
Derado lo stava osservando da quando era entrato nel locale.
“Buongiorno a tutti ...”
“Salve Brian ...” – disse Colin, provando un lieve disagio.
“Hola Brian ... senti, di cosa ti occupi?”
“Come scusa Phil?”
“Hai aperto un nuovo pub ...?”
“Non ancora, mi sto guardando in giro, ma la concorrenza in città è massiccia.”
“Comprendo ... hai un viso mucho interessante, ti andrebbe di avere un ruolo nel mio nuovo lavoro?”
“Co-cosa? Scherzi ... io, attore?”
“Why not? Hai un certo ... carisma, si dice così?”
Farrell lo sostenne da subito in quella proposta – “Phil ha fiuto, fidati Brian.”
Justin era piuttosto interdetto da quella situazione, ma Brian gli apparve sinceramente coinvolto nel discorso.
“Potrei ... potrei avere un copione ... una traccia ...”
“Ovviamente, te la trasmetterò alla email di Justin.”
“Affare fatto ...” – e gli strinse la mano, a sancire quell’ingaggio inatteso.


“Brian avrà un’occasione nella pellicola di Phil, cosa ne pensi Jared?”
Colin stava facendo una doccia insieme a lui, gli insaponava la schiena – “Non sapevo avesse queste aspirazioni artistiche ...”
“Non lo sapeva neppure lui!” – e voltandolo a sè lo baciò.
Jared si staccò ridendo, voleva ulteriori dettagli, ma Colin non sembrava disposto a dare altro spazio a quel discorso.
Si coricarono, pronti a vedersi un film, consumando una pizza enorme.
“Ti sei pesato stamattina Jay?”
“Non ho perso altro peso ... Cole non essere in ansia, sto bene, davvero ...”
“Ti va di fare questo film? Perchè se non ti andasse, mi ritirerei anch’io.”
“E Justin, che fine farebbe?”
“Justin ...? Cosa centra ...?” – e per poco non si strozzò con il boccone che stava masticando.
“Nell’ambiente ormai si dice sia il tuo protetto, se abbandoni il progetto, potrebbe saltare anche lui, in mezzo a tutti quegli squali.” – disse selezionando il formato dello schermo.
“Perchè parli di lui in questo modo Jared?”
Leto a quel punto si concentrò su di lui – “Ti dà fastidio, Colin?”
“Affatto ... cioè ... Justin non è un burattino, che ciondola nel mio raggio d’azione, poi definirlo protetto è ancora più irritante, vorrei sapere chi mette in giro certe voci.”
“E’ solo una conseguenza ... alle tue azioni.” – replicò Jared tranquillo, ma solo all’apparenza.
“Tu cosa ne pensi?”
Jared prese fiato, spegnendo il lettore.
“Hai un debole per lui, credi che io non lo veda??!”
“Jared non farmi scenate, visto che abbiamo tutti un debole o sbaglio?”
“Sempre a tirare di mezzo Glam!!”
“Vedi, non ci sono dubbi su questo!”
“Cazzo Colin, se è solo per questo, anche tu ce l’hai per Glam!!”
“Gli voglio bene e allora?? Niente in confronto a quanto ...” – e si interruppe, deglutendo, per poi alzarsi, asciugandosi con la manica della maglietta una lacrima impenitente.
“Dove diavolo vai??”
“Faccio un giro!”
Le loro voci stavano aumentando di volume, ma le pareti insonorizzate impedivano ai suoni molesti di trapelare.
“E dove?? Dal tuo protetto?? Brian prima o poi ti gonfierà come una zampogna ed io ...” – “Co-come cosa ...?”
Ci fu un istante particolare, come un fermo immagine: le labbra di Jared si schiusero, come a cercare di fornire una spiegazione, ma il risultato fu una risata fragorosa a due.
Farrell gli si buttò addosso, baciandolo con passione.
“Amore mio ... amore mio ...” – gemeva Jared, mentre le mani del suo sposo lo toccavano ovunque, premendosi sopra al suo inguine, tormentandolo nel solco di quelle natiche scolpite, con falangi umide ed impertinenti.


Kevin aveva messo a dormire Lula, sigillando poi l’uscita della camera dove dormiva con Geffen.
“Il principino è a posto ... ora occupiamoci dell’imperatore ...” – e sorrise malizioso.
“Mai stato così d’accordo, anche se ...”
“Non preoccuparti daddy ...” – sussurrò mentre gattonava sino a lui ed a quell’orecchio, dove introdusse la lingua calda e morbida, scuotendo i sensi di Glam, che spense le luci.
Si sistemò meglio, scendendo di poco tra le lenzuola, senza smettere di ammirare Kevin, in ginocchio sul materasso.
“Masturbati ... voglio guardarti cucciolo ...”
“Sì daddy ...” – e fece un respiro più intenso, prima di obbedire con devozione.
Pochi gesti, quindi Geffen lo pretese – “Adesso mettiti qui ... aspetta Kevin ... ecco così ...” – e glielo prese in bocca, assaporandolo con calma.
“Oh Glam ... Glam ...”
Lo stava facendo impazzire, penetrandolo con il medio, mentre lo succhiava impetuoso, così che Kevin provava un rinnovato piacere.
Geffen finì di prepararlo con del gel, che Kevin stesso gli passò, per poi voltarsi, occupandosi del membro del suo daddy, che iniziò a scoparlo con la lingua in quella posizione a carponi.
“Ommioddio ... Glam ... non smettere ...”
“Invece ... ti darò di meglio, girati.”
Salì in lui, mentre Kevin si era piegato a baciarlo e divorarlo.
I loro movimenti erano un’armonia avvolgente e pura.
Inconsapevoli della coincidenza, Jared e Colin stavano consumando un amplesso simile.
Geffen immaginò invece Kevin insieme al cantante dei Mars, ma fu solo un attimo, di cui, però, il bassista si accorse.
“Non ... non volevo ... daddy ...” – ma le contrazioni del suo ventre, gli toglievano fiato e lucidità.
Geffen lo portò sotto di lui, spingendo e ripetendo il suo nome, come un mantra, svuotandosi dopo poco e tappandogli la bocca con un bacio, che non ammetteva repliche.



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