Capitolo n. 147 - sunrise
“La scena è stata molto buffa Glam, perché Isotta ed Amèlie si erano messe in testa di cambiare i gemelli, quindi c’erano pannolini ovunque …”
Il sorriso e lo sguardo commosso di Jared, erano ben visibili per Geffen, nonostante si trattasse soltanto di una telefonata.
“Devono essere stati buffi, quattro meravigliosi cuccioli” – e sorrise.
“Sì, sì infatti …” – Leto prese fiato – “Kevin, Tim e Lula sono già arrivati?”
“Non ancora”
“E Scott?”
“Lui non verrà … Come ti ho detto oggi, mentre rientravamo alla End House, ha i suoi tempi e poi è necessaria una pausa tra di noi. Tengo molto alla nostra amicizia ed è il momento di schiarirsi le idee” – spiegò sereno.
“Tu le … le hai Glam, su di lui?”
“Non voglio perderlo.”
“Sì, lo so … Scott direbbe che sono un egoista, perché tu dovresti” – si interruppe, mordendosi il labbro inferiore.
Il suo respiro risultò come sperduto.
“Ti ho inviato una e-mail Glam … Un video, con una cover, ci sono foto, solo mie a dire il vero e spezzoni del testo … Adatti al momento” – rise nervoso.
“Lo vedrò volentieri Jay, ti ringrazio” – disse dolce.
“Sono scatti vecchi di quando … di quando nemmeno ci conoscevamo, però io, da qualche parte, dentro di me, sapevo che esistevi … Una proiezione di qualcuno che avrei amato” – ed il suo tono si incrinò.
“Ognuno di noi lo cerca, per l’intera esistenza: a volte lo trova, altre lo perde, ma ci sono anche persone sfortunate a cui non accade di incontrarlo mai: non sono fra queste … Io ho te, in qualche modo, nei miei giorni e rimani un dono magnifico Jay.”
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=vrlXhpuLfeo
Geffen ascoltò assorto le parole di quel brano, emozionandosi ad ogni fotogramma di Jared ed impressionandosi quando i suoi acuti salivano, in coincidenza con determinate istantanee, per il senso che trasmettevano: inquietudine, ribellione, amore.
Venne interrotto dal campanello.
Lula saltellava davanti al video citofono, Tim era intimidito dal contesto e Kevin un po’ tirato.
“Ciao ragazzi, ehi campione … benvenuti” – li accolse, stringendo sul cuore il figlio – “Amore mio, non vedevo l’ora di coccolarti” – mormorò ispirato all’orecchio del suo soldino di cacio.
“Anch’io papà!”
“Ciao Glam, come stai?”
“Bentornato Kevin” – e gli diede un bacio sulla guancia, stringendo la mano a Tim – “Fatto buon viaggio?”
“Sì …” – rispose lui impacciato.
“Le pizze sono nel forno, dobbiamo solo accenderlo, ci pensiamo tu ed io Lula?”
“Sììì, però devi chiedere a Tim se gli piacciono i peperoni!”
“Sì non ci sono problemi”
“Ok, allora procediamo, ma dovreste preparare il tavolo, ti dispiace Kevin?”
“No affatto … Tim mi aiuti?”
“Certo … mi fai strada?”
“Seguimi” – disse lui sorridente, prendendolo per un polso, con delicatezza.
Dalla zona cottura, Glam e Lula li spiavano, mentre i due giovani erano impegnati in veranda con tovaglioli colorati e piatti giganti.
“Sono enormi queste pizze …”
“Infatti, Lula ha un appetito esagerato”
“Però brucia molte calorie, è bello come il suo papà” – e si sporse, dando un bacio piuttosto infuocato al suo compagno.
Geffen sigillò la persiana, che faceva da divisorio, sulla parete del ripiano, dove stava preparando l’insalata – “Ops, vietato ai minori!”
“Uffi papiii” – si lamentò Lula.
“Quale dei due …?” – chiese in crisi di ossigeno Kevin.
“Tu ovviamente” – replicò Tim, leccandosi le labbra, con spontanea e maliziosa innocenza.
Si baciarono di nuovo, stringendosi forte.
Colin era stato in silenzio per tutta la cena.
Solo durante l’intermezzo con Ryan e Thomas, raccontato da Jared a Glam, si era dimostrato partecipe ed attivo.
Una volta ritiratisi, il cantante dei Mars volle affrontarlo, con estrema calma.
Farrell gli appariva turbato, ma non a causa sua.
“Tesoro ci sono problemi?”
“No … cioè io … io ti ho nascosto una cosa Jay.” – disse spogliandosi.
“Parliamone adesso …” – ribatté senza mutare inflessione nella voce.
“Si tratta di Jude” – e si sedette al centro del letto.
Era nudo, disinvolto nel suo fisico perfetto, un buon profumo, la pelle dorata, un nuovo tatuaggio, al centro dello sterno § Jared §
“Quello quando lo hai fatto, Cole?”- chiese lui stupito.
“Prima di partire per il Colorado, ho saputo nascondertelo bene” – e rise piano.
“La tua maglia della salute, il buio totale nella suite … sei … incredibile!” – e gli volò al collo, baciandolo profondamente.
A Farrell sembrò di perdere la ragione, per quell’empatia assoluta e totalizzante, che li univa, ancora una volta.
Scalciò via i jeans di Jared, dopo che egli stesso li aveva slacciati frettolosamente, mentre le mani dell’irlandese gli sollevavano la t-shirt, rendendosi conto che non aveva l’intimo, fonte di ulteriore eccitazione per entrambi.
Jared si mise in ginocchio, aprendo le gambe su quelle di Colin, portandosi poi le dita dell’attore alla base della propria erezione, così più sotto, dove il moro iniziò a massaggiare e toccare, con il palmo ed i polpastrelli.
Li lubrificò con un gel, tornando a curiosare tra quei muscoli tesi, mentre l’altra mano apprezzava la sodezza dei glutei di Leto.
Lo penetrò con urgenza, provocando in Jared un singulto voluttuoso; si umettò quindi la bocca, schiudendola al successivo affondo da parte di Colin, le palpebre tremolanti, il capo reclinato, i suoi fianchi che ondeggiavano, su quel perno di falangi, che lo stavano esplorando febbrilmente.
Si piegò in avanti, baciando Colin, che sembrava volerlo inghiottire, per quanto lo desiderava.
Jared lo stava masturbando ed ungendo, finché Colin, quasi esasperato, lo impalò, con una facilità spaventosa.
“Sei talmente ricettivo amore … mi fai impazzire …”
“Cole … fammi ciò che vuoi” – gemette, cavalcandolo, come una menade impazzita.
Farrell forzò l’apertura del suo sposo, con gli indici, dando libero sfogo alle proprie fantasie proibite.
Il busto di Jared si imperlò di sudore, così il suo volto illeso dal passare del tempo.
Con una mossa repentina, Colin lo portò sotto di sé, colpendo oscenamente in ogni direzione, la punta del suo sesso potesse tormentarlo.
Jared gridava di piacere, guardando Colin aprirlo e sbatterlo, chiedendo di non fermarsi.
Vennero copiosamente, ma Farrell volle accontentarlo, scopandoselo con la lingua e simultaneamente procurando un secondo orgasmo anche a Jared, pompandolo scabrosamente e finendolo nella propria gola.
La presenza di Lula mitigò qualsiasi tensione.
Geffen era ben disposto nei confronti di Tim, che a poco a poco si sciolse in chiacchiere con l’avvocato, ma Kevin faticava ad interagire con serenità.
Si sforzò di non cadere in gaffe inopportune e Glam non gliene diede spunto alcuno.
Si ritirarono sul presto, accettando anche l’invito per la notte alla villa: Lula si intrufolò nel lettone di Glam.
“Posso salutarvi …?”
“Sì Kevin, entra …” – gli sorrise – “Lula esci da sotto il piumone …”
“Gioca sempre a nascondino con Brady”
“Tutto a posto?” – chiese Geffen, dando un bacio tra i capelli a Kevin, che si era seduto sul borto dal suo lato.
“Sì daddy …” – disse lui flebile.
L’uomo gli posò un ulteriore bacio leggero sulle labbra – “Andrà tutto bene Kevin”
Il bassista avvampò, il cuore a mille: annuì, fissandolo.
“Tim è davvero un’ottima persona, il nostro Lula lo adora, sai?”
“Sì, sarebbe … sarebbe un genitore in gamba …”
“E chi lo sa cosa può accadere un domani …”
“Già, domani, Glam … Tra due settimane è il tuo compleanno … organizzi qualcosa?”
“Non ne sono sicuro … Ti avviserò tempestivamente, promesso”
“Ok …”
“Ok … ah eccolo qui, soldino di cacio ahahah”
“Ciao papiii!!! Dolce nanna!”
“Anche a voi … ciao tesoro … Dormi bene daddy” – e gli rese un bacio fugace sullo zigomo, stringendoli all’unisono sul petto, prima di sparire nel corridoio, verso la camera degli ospiti.
Nessun commento:
Posta un commento