Capitolo n. 55 - sunrise
“Sam è finito il latte di soia.”
“Guarda in dispensa ce n’è ancora.”
“Ma perché non lo tieni in frigo?” – chiese nervoso.
Al mattino era sempre di corsa ed agitato per la giornata di lavoro intensa.
Sam era più serafico, nel programmare gli impegni quotidiani, quindi sorrise, nell’esaudire la curiosità del compagno.
“Semplice: tu lo riempi a dismisura, non so neppure io perché, visto che poi devo gettare un terzo del cibo che compri.”
“Sai che” – “Sì lo so Dean, l’ho dovuto imparare da solo che hai anche questa piccola ossessione.” – disse accarezzandogli il volto, ma con l’immediato risultato di vederlo ritrarsi infastidito.
“Non è un’ossessione, ho poco tempo per la spesa e quando ci vado faccio rifornimento!” – protestò sgranando quegli occhi grandi e luminosi.
“Però mangi poco …” – replicò Sam con dolcezza.
“Ingrasserei e …” – ma un bacio stoppò le sue rimostranze, così un abbraccio, in cui Dean volle perdersi, una volta tanto.
“Ed è carino … certo il nostro piccolo, è cresciuto in fretta …”
Farrell sbarrò le palpebre aggrottando la fronte, seduto al centro del letto, nuovamente con tutti i cuccioli, impegnati ad assistere i singhiozzi di Jared, travolto dall’emozione di avere trovato Yari con Misaki.
Ci aveva rimuginato tutta la notte, senza potere aggiornare subito Colin sull’accaduto, sentendosi poi vecchio ed antiquato.
I gemelli stavano disfacendo il mega pacco di kleenex, recuperato da Colin nell’armadio, spargendoli ovunque, mentre Isotta ed Amèlie ne passavano a mazzi a Colin, che li ripassava a Jared.
“Ok, nostro figlio ha un ragazzo … Ho presente di chi si tratta, è molto carino …” – e sorrise, dando dei buffetti a Jared, che sembrò quietarsi.
“Sono sempre l’ultimo a sapere le cose, ecco!”
“Veramente … Oddio Jay … ahahhahah”
“Scommetto che ne eravate tutti a conoscenza, io devo essere una specie di ritardato allora!”
Colin scoppiò a ridere ancora più forte.
“Sì, sì, sto facendo la figura dell’imbecille! Il nonno se n’era accorto? Forse pure i Wong, anche Shannon ci scommetto! Pure Kevin e Glam, giusto? Ora lo chiamo e glielo chiedo!” – ed afferrò il b-berry.
Geffen era sommerso dai cuscini e dai peluche di Lula, che aveva dormito con i genitori.
“Co-cosa dici … Jay … ma che ore sono …? Io ti strozzo …”
“Tu lo sapevi che Yari sta con Misaki??”
Colin ormai era sul tappeto, sul petto Ryan e Thomas, con le lacrime agli occhi.
“Yari …? Misaki … Cazzo Jared … ti passo Kevin …” – e si rintanò sotto le lenzuola imprecando.
“Pronto …? Jay che succede?” – “Kevin forse già lo sapevi, ma il mio Yari ha un ragazzo! Misaki, nuotano insieme!”
“Misaki? Sì hanno vinto la staffetta tre mesi fa alle gare nazionali …” – disse assorto.
“Ecco vedi Cole!! Lo sanno tutti!!”
“E poi direi arrosto, in genere piace.”
Steven stava massaggiando la schiena di Chris, un’abitudine al risveglio, che il cantante dei Red Close gradiva parecchio, inventandosi strani indolenzimenti.
“Ripieno?”
“Anche Christopher … contorni misti, niente pasta, magari al dolce pensa Sam.”
“Sì, ovviamente, è lui il pasticcere del palazzo … grazie …” – e si sollevò, cercando la bocca al sapore di caffè di Boydon, che non chiedeva di meglio.
“Che eleganza Jamie …”
“Vado bene Marc? Troppo rigido?”
Era nervosissimo: avevano fissato un appuntamento con l’assistente sociale del vicino orfanotrofio, per potere avviare le pratiche dell’adozione e quello era il primo passo fondamentale da affrontare.
Hopper era più serafico, ma fingeva spaventosamente.
Continuava a seguire le movenze e le espressioni di Jamie, anche quando dovettero riempire decine di questionari.
Erano incastrati in quelle seggiole con il tavolino integrato, come due studenti agli esami.
Jamie, mancino, si strofinava zigomi e sopracciglia, quando trovava una difficoltà.
Si slacciò l’ultimo bottone della camicia bianca ed allentò il nodo alla cravatta: “Accidenti Marc … mi sono impantanato …” – e sbuffò, lamentandosi piano.
Hopper era come incantato dalla sua spontanea genuinità ed innocenza.
Fece correre i propri occhi sul profilo di Jamie, che sentendosi osservato, si girò a fissarlo – “Ehi … che c’è …?” – domandò timido.
Marc si sporse per dargli un bacio intenso.
Quando a malapena si distaccarono, le loro fronti si unirono – “Ti amo da impazzire Jamie …”
“Anche se sono imbranato con caselle, date e numeri …?” – sussurrò con una vaga afflizione.
Il sorriso di Hopper gli ridiede fiducia immediata.
“Dai vediamo queste domande tesoro …”
“Sì Marc, grazie.” – e sospirando accostò la sua cartellina, mostrandogli quale fosse il problema.
Chris volle approfittare del sole nel tardo pomeriggio per mantenere la sua splendida abbronzatura.
Salì al solarium, ritrovando su uno dei lettini Dean, a pancia in giù e solo i jeans addosso, per di più non allacciati.
La sua figura era tonica quanto quella di Chris ed attirava l’attenzione, quasi forzatamente.
“Ciao Dean …”
“Salve, come stai?”
“Bene … già fuori dall’ufficio?” – accennò una conversazione, provando comunque dell’imbarazzo nel sentirsi come analizzato dalle iridi del broker.
“Ho orari flessibili. E tu Chris?”
“Sono stato mesi in tour, adesso mi riposo … un anno sabbatico, si dice così sai?”
“Capisco … mi presti la lozione? La mia l’ho dimenticata e non ho voglia di scendere.”
“Certo, eccola …” – e gliela passò, mantenendo una certa distanza.
L’arrivo di Sam fu come un sollievo per Chris.
“Ah sei qui, ma non dovevamo …” – “Dio quanto rompi Sammy!” – sbottò cercando una t-shirt nella sacca da palestra, che Chris neppure aveva notato.
“Hai deciso tu per il cinema … ciao Christopher.”
“Buongiorno Sam … ci vediamo domani sera?”
“Sì … vi piacciono le meringhe?”
“A me no.” – intervenne Dean.
“Lo so, ti ho preparato la zuppa inglese infatti.” – lo zittì immediato, cogliendo il suo disappunto, forse per essere stato importunato durante il suo inaspettato incontro con Chris.
Sam glielo disse, non sapendosi trattenere, appena saliti in auto.
“Non dire cazzate!”
“Vorrei solo che non ti rendessi antipatico anche con questi vicini!”
“Quando mai l’ho fatto, eh Sam??!”
“Davvero l’hai rimosso da quella testolina?”
“Dico solo ciò che penso!”
“Dovresti invece pensare prima di dirlo!”
“Vacci da solo a vedere quel film stronzata Sam, mi hai rotto!!” – e ridiscese sbattendo la portiera.
Sam si spostò alla guida e mise in moto: non lo avrebbe assecondato, non questo giro.
DEAN
MISAKI
JAMIE
Nessun commento:
Posta un commento