venerdì 3 febbraio 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 41

Capitolo n. 41 - sunrise


Steven prese le sue cose e si avviò verso la blindata.
Suonarono, ad un passo da essa, bloccandolo nell’ingresso, incerto se aprire o meno: non era casa sua, ma di certo non voleva svegliare Chris, che probabilmente non aveva neppure sentito quel rumore inopportuno.
Era molto presto.
Decise di aprire, trovandosi di fronte un viso conosciuto.
“Buongiorno.”
“Dottor Boydon … salve, Chris non sta bene?”
Denny era molto elegante, pronto a recarsi in aula con Hopper, ma l’urgenza di parlare con il cantante dei Red Close, gli aveva dato il coraggio di presentarsi sul suo pianerottolo, con un cestino provvisto di caffè e brioche caldi.
“Sta benissimo, grazie.” – e sorrise.
“Potrei vederlo …?”
“Sta riposando, abbiamo … abbiamo fatto tardi ieri sera.”
L’avvocato deglutì, indietreggiando di un passo ed abbozzando un sorriso, di rimando a quello sereno del suo interlocutore od istintivamente nuovo rivale.
“Ok … sì, certo, capisco. Semmai potrebbe dirgli che nel pomeriggio c’è la consueta grigliata di Meliti alla caletta bianca … Chris sa dov’è, se vuole venirci, gli do un passaggio.”
“Christopher me ne ha parlato, saremo puntuali.”
I passi divennero due.
“Ovviamente … perfetto, ci si trova sul posto allora …”
“Scendiamo insieme signor Denny?”
“Prego … mi dia del tu se vuole.”
“Facciamolo entrambi, è più semplice.”


“Daddy sei pronto? Vassily ha già caricato l’hummer di provviste, ciarpame da mare ed ovviamente il nostro Lula.”
“Sì tesoro, mando questa e-mail e vi raggiungo …”
Kevin lo fissò per un lungo istante.
Geffen se ne accorse, provando un lieve sussulto al cuore – “Dimmi tesoro …” – chiese, incuriosito da quel suo sembrare sospeso, in adorazione.
“Ti amo Glam …”
Si levò dalla poltrona, andandogli incontro – “Ehi, vieni qui …”
Lo strinse forte, dandogli un bacio profondo.
“Se … se vuoi qualcosa da me daddy …”
“Voglio che tu stia bene …” – ansimò nel suo collo, con altri baci lascivi, per poi tornare alla sua bocca, che si schiuse, verso una voragine di sensi.
Kevin si inginocchiò, spingendo Glam verso il bordo della scrivania, affinchè si appoggiasse, mentre lui armeggiava con i suoi pantaloni, troppo classici per andare ad una festa in fronte all’oceano.
“No mio Dio … piccolo non devi … non …” – ma le dita di Geffen artigliarono la nuca del bassista, accompagnando quel suo movimento esperto e sconvolgente, con il quale gli stava facendo perdere qualsiasi cognizione logica, sino a precipitare in un gorgo di libidine e piacere assoluti.


Chris si accoccolò sul petto di Steven, allungandosi sopra il lettino, piuttosto distante da quelli occupati dal resto degli amici intervenuti a quell’appuntamento annuale.
“Nel gazebo c’è Antonio con la moglie, freschi sposi … e poi Pamela ed i bimbi.”
“C’è una bella compagnia Christopher.”
“Sì, sono felice di essere qui con te.”
“Per me è lo stesso tesoro …” – e gli diede un bacio, sorridendogli.
Tomo e Denny stavano preparando la maschera da sub per Josh, facendo finta di non guardarli troppo, senza riuscirvi.
“Sono una bella coppia …” – accennò il croato.
“Sì, come no.” – replicò l’altro acido.
“Problemi?”
“No Tomo, per cosa poi? Mi ha usato e buttato ancora prima che io potessi dire ciao.”
“Sicuro sia andata così Denny?” – chiese dubbioso.
“Forse sono solo finito nella sua vita in un momento sbagliato, mentre il bel dottore è cascato meglio.” – e rise tradendo una delusione evidente.
Il chitarrista scrollò le spalle, scompigliando poi i capelli del figlio.

Poco più in là Robert stava riattaccando un bottone al vestitino di Camilla, seduto al fianco di Jude, che spalmava la crema sulla schiena di Colin, piazzato ai loro piedi su di un asciugamano.
Tutti e tre spiavano i movimenti di Chris e Steven.
“E’ proprio un uomo interessante …” – bisbigliò Downey, strappando il filo tra i denti.
“Puoi dirlo forte amore ...” – ribattè Law.
“Non dovremmo fare finta di niente?” – sibilò Colin.
“Zitto! Guardali, guardali … si baciano …”
Farrell alzò lo sguardo, nascosto dai ray ban, ricevendo uno scappellotto da Jude.
“Non così!” – “Uhi ma sei scemo!?”
“Guardali! No … non guardarli! … Guardali adesso!” – sussurrava di continuo, ricevendo calci nelle caviglie da parte di Rob e gomitate da Colin, oltre ad una serie colorita di invettive.
Steven ridacchiò, provando ad ignorarli – “I tuoi angeli custodi ci controllano.”
Chris alzò di poco il capo, facendo loro un cenno cordiale ed il trio salutò con le manine e sorrisi ebeti, come da copione.
“C’è Jared!” – esclamò Colin distraendosi, guardandolo emergere dalle acque cristalline, per poi correre da lui.
“Ciao anima mia …” – mormorò tendendogli le mani e facendolo stendere sotto di lui – “Cole niente tuffi oggi?”
“Preferisco questo …” – e lo baciò appassionatamente.
“Ok io cronometro l’apnea di questi due!” – disse Robert, per poi scoppiare a ridere con Jude, che stava cullando la loro cucciola.
Xavier piombò con Derek nel loro spazio, portando una ventata di allegria immediata.
“Che bellini Chris e Steven!”
“Hai ragione peste …”
“Ho sempre ragione nonno Jude!” – e gli diede un bacio sulla guancia.
“Scostumato!!”
“Uhh Drake ha fatto un disastro mi sa che dobbiamo cambiare il pannolino … aspetta mi è venuta un’idea!” – e si spostò da Chris, che lo salutò calorosamente.
“Ciao Xavy! Ehi il tuo guapito … Steven ti presento Drake.”
“Che splendore … ehi ciao.” – e lo prese in braccio.
“Ragazzi il guapito dovrebbe essere …”
“Cambiato!” – disse Steven, mantenendo la solita calma.
“Christopher passami un altro asciugamano ed aprilo qui …” – disse mettendosi seduto.
“Ok … lo cambi tu Steven?”
“Ho cresciuto due nipotini, mia sorella ha quindici anni più di me e si è sposata giovanissima, mi ospitava durante gli studi ed io facevo da baby sitter.” – rivelò, rapendo l’attenzione di Chris, specialmente per quanto era tenero con il pargolo di Xavier, che estrasse dal borsone di Drake il necessario.
Una volta terminato, Steven lo mise a pancia in giù, accarezzandogli la schiena – “A posto … ha un piccolo eczema qui … Dagli questa Xavier, due volte al giorno.” – e gli passò una lozione, dopo averla prelevata dalla sua inseparabile valigetta.
“A te non manca nulla doc, grazie …” – disse l’artista.
“L’avevo portata per la pelle di Christopher, pensavo gli servisse, è piuttosto chiara.” – disse con naturalezza, sfiorando poi il fianco del giovane, che riprese la posizione iniziale, con un nodo in gola, per quanto quell’uomo fosse sincero e spontaneo in ogni gesto.

Shannon andò a servirsi al buffet preparato da Carmela e Pam, affiancandosi a Tomo, con discontinui tocchi delle loro braccia.
“Ciao … come stai?” – gli chiese il batterista.
“Sopravvivo e tu?”
“Bene Tomo …” – ingoiò un sommario imbarazzo – “… nostro figlio è sempre entusiasta per questo evento …”
“Almeno lui sì. Ci vediamo.” – e lo lasciò lì, tra un vassoio di ciambelle salate ed uno sformato di verdure.
Owen stava giocando con July ed Isotta, mentre Ameli faceva un sonnellino.
Meliti si premurò di andare a fare un saluto a Steven.
“Spero che si stia divertendo.” – gli disse garbato, offrendogli un sigaro.
“Parecchio, ma per l’avana … non fumo, grazie.”
“Anch’io non dovrei, ma alla mia età ci si concede anche l’improbabile.”
“Congratulazioni per il suo matrimonio, Christopher me ne ha parlato.”
“Ecco appunto, la mia follia finale, ma dovrà abituarsi Steven, in questa famiglia non ci si annoia mai!” – e con un occhiolino intrigante, tornò da Carmela ed i nipoti, scatenati con Xavier in una danza indiana.


Jared, intrecciato a Colin, quasi assopito, scrutava attraverso le lenti verde bottiglia, lo scambio di sorrisi e premure tra Boydon e Chris, ma soprattutto tra Kevin e Glam, trovando in esse parecchie assonanze.
Lula volava sopra ai bicipiti di Vassily, che con Peter era addetto al ruolo di giostra umana, attirando la curiosità di Steven.
“Pensa sono una coppia …”
“Ma quanto è alto il moro?”
“Due metri e venti … più che altro quanto è largo Steven ahahah”
“Che fisico incredibile … se dovesse fare un esame od un’operazione occorrerebbe una lettiga apposita extra large …”
“Pensa a quando fanno sesso …”
“Rete a doghe in acciaio?” - e sorrise, stringendolo maggiormente.
“Suppongo di sì …” – disse arrossendo – “Ti piace fare sesso Steven?”
“Sì, ma lo considero la sublimazione di un legame, per me è coinvolgimento autentico, non uno sfogo, capisci …?” – gli espose dolcemente.
“Spero che tu possa spiegarmelo quando sarà il momento giusto Steven …”
“Lo farò Christopher, lo farò …” – e con l’ennesimo bacio, sembrò suggellare definitivamente la loro unione.





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