Capitolo n. 49 - sunrise
“Signorina le chiedo solo la cortesia di vedere la camera del signor Hopper, lo so che se ne è andato, ma se le ha lasciato i suoi effetti personali da consegnarmi, vorrà pure dire qualche cosa!”
“Mr Geffen senta tutto quello che era nella suite è stato incluso nel pacco consegnatole dall’inserviente … comunque sta arrivando il direttore.”
Ne scaturì una vivace discussione, fino a convincere il funzionario ad accompagnarli nelle stanze occupate da Marc e Jamie.
“Accidenti era ora … forse troveremo un indizio …” – disse speranzoso Kevin.
Jared e Colin ispezionarono armadi, cassetti, Glam rovistò nel bagno, ma fu proprio Kevin, casualmente, ad avere una sorpresa.
Appena giunti a Predoi, Hopper parcheggiò in un ampio piazzale sorvegliato.
L’aria era frizzante e pulita, come il volto di Jamie, estasiato dal panorama.
“Eccoci qui piccolo … che ne dici di uno spuntino?” – gli domandò con dolcezza l’avvocato.
“Approvo! Mi prendi lo zaino Marc?”
“Certo …”
“Non riesco a trovare la mia cartina, ero sicuro di averla riposta nella sacca, ma sbagliavo …”
“Ha mille tasche il tuo Salewa, la troverai …” – disse passandogli il bagaglio appena acquistato per le loro escursioni.
“Valle Aurina … qui ci sono degli appunti Glam.”
“Fammi vedere tesoro … sì … sembra un itinerario preciso e siamo in ritardo di un paio di giorni. Noleggiamo una jeep e mettiamoci in strada subito!” – disse risoluto, uscendo dall’hotel.
“Glam sei affaticato … lo siamo tutti, ma tu sei pallido …” – disse timidamente Colin.
“Sono solo in apprensione per Marc e Jamie, non dobbiamo fermarci … piuttosto lì c’è un negozio sportivo, vediamo di prendere il necessario.” – e puntò dritto all’ingresso di uno store molto fornito.
“Quando parte non lo ferma nessuno …” – mormorò Kevin perplesso ed ugualmente in ansia per lui, come del resto Jared, che annuì, seguendo poi Geffen, imitato dagli altri due.
Chris corse ad aprire, pensando che Steven avesse scordato qualcosa.
“Ciao … scusami per l’ora …”
“Sam … ciao! Vieni, entra.”
“Ho portato questa … è il mio mestiere.” – disse impacciato, passando al cantante una scatola.
Conteneva un dolce, molto raffinato.
“Accidenti … sei un pasticcere? Non dovevi …”
“E’ per l’aiuto con il trasloco … e poi sei stato davvero gentile, anche a non mandare al diavolo Dean.” – e rise nervoso.
“In effetti siete talmente diversi …”
“Lui ha … ha incrociato il tuo … compagno, scambiandolo per tuo padre … cioè una gaffe tremenda in ascensore ieri sera, mentre tornavamo dalla pizzeria …”
Chris scoppiò a ridere – “Me l’ha detto … poi voleva fargli un’assicurazione ahahah!”
“Mi sarei disintegrato volentieri … tipo … tele trasporto in Star Treck …” – ed abbozzò un sorriso simpatico, arrossendo vistosamente.
“Non importa … Steven in effetti ha vent’anni più di me, comunque io considero Robert Downey junior il mio papà … tra poco arriva.” – disse allegro.
“Allora tolgo il disturbo …” – “No, stai … prendiamo un caffè insieme.”
“Devo andare al lavoro, davvero … ci si vede … ciao Chris.” – e si diresse veloce all’uscita.
“Ok … buona giornata …” – e si salutarono.
“Stanotte dormiremo in paese, affittano delle zimmer Marc … Domani mattina vorrei salire a questo rifugio, il Giogo Lungo, c’è anche … un ghiacciaio …” – disse Jamie assorto.
“D’accordo amore, faremo come vuoi … ti va di camminare un po’ anche adesso? C’è un bel sentiero, verso una cascata mi sembra …”
“Sì esatto, mastico un po’ di Tedesco, sai?”
“Me ne sono accorto Jam … Se ci fosse Ball si divertirebbe con noi in questi prati.”
“L’abbiamo lasciato in ottime mani, da Antonio.”
“Sì, i bambini lo adorano …”
Jamie strizzò le palpebre – “Già … anche il nostro … sì insomma, se ne avessimo avuto uno, di bimbo … Comunque “ – inspirò – “E’ stato bello anche il solo fatto di desiderarlo entrambi Marc, non credi?”
Hopper raccolse i suoi polsi – “Ti amo Jamie.” – disse fissandolo, con infinito trasporto.
“Ti amo anch’io … da morire.”
“E’ un attacco di calorie e zuccheri questo capolavoro … L’ha fatto Sam?”
“Sì papi … delizioso … ne vuoi un’altra fetta?”
“No, per carità, altrimenti due ore di palestra in più!” – e rise sornione.
“Figurati, stai benissimo, sei magro ed atletico, non fissarti papà.” – disse complice e spontaneo.
“Tu sei giovane, hai un metabolismo perfetto Chris, ma io … ecco lo faccio per Jude, per noi … è evidente.” – confessò con un certo imbarazzo.
“Credi che a lui importi?”
“Non lo so, ma un corpo tonico, come dici tu, penso sia meglio di uno flaccido … o no? … No eh? … che imbecille che sono …”
“Se parli della pancetta di Steven ahahahahah!” – era radioso, ogni volta che lo nominava.
“Veramente nemmeno l’ho notata, è un bell’uomo, massiccio, un po’ come Geffen, meno svitato, spero!” – e gli fece l’occhiolino.
“Steven è buono e generoso, ma Glam non è da meno. Sai che è alla ricerca di Marc e Jamie?”
“Sì, il nonno ci ha aggiornati, attraverso Xavier … aspettiamo notizie, ma non c’è ottimismo, viste le premesse.” – disse sconfortato.
“Come lo chiama Derado? Big Geffen? Lui dà la sensazione di risolvere, anche in estremi … io ci credo.”
Fecero una breve sosta, in una cittadina poco distante dal fondo valle, Campo Tures.
Chiesero a tutti se li avessero visti, mostrando foto ai passanti, ma fu il gestore di una pompa di benzina, che riaccese la loro speranza.
“Li ricordo, perché americani … Sono andati a Predoi, sempre dritto, ci sono le indicazioni, ma lì ci si ferma, poi ci sono rifugi, vette, boschi, diciamo mete semplici … Ma anche complesse per esperti.”
“La ringrazio, andiamo gente!” – esclamò Geffen fiducioso.
Durante il percorso, Kevin scambiava occhiate dubbiose con Colin e Jared, che ruppe il silenzio quasi a destinazione.
“Ma se si stanno arrampicando, come facciamo a raggiungerli?”
“Ho il recapito di un elicotterista, pronto ad intervenire in pochi minuti, è abituato alle emergenze.” – spiegò Glam, attento alla guida.
“Ok … solo che sto analizzando la mappa e ci sono alcune possibilità … Jamie ha evidenziato il Tridentina … il Giogo Lungo … Poi questo Pizzo Rosso, ma persino un lago, di Selva … quale avranno scelto?” – chiese Colin con agitazione.
“Pregate che abbiano parlato con qualcuno, non ci resta che questo.” – concluse Glam, indicando il cartello di Predoi.
La buona sorte non li aveva abbandonati.
La proprietaria di un Garni li confortò con la notizia migliore: “Il Giogo Lungo, ne parlavano a cena ieri sera, ma ormai saranno su da un pezzo, si sono mossi all’alba, da quella parte.”
Farrell aggrottò la fronte.
Il pilota era stato chiaro.
“Valle del vento, vedete? C’è un pianoro, con un torrente, di più non posso fare, poi scarpinate sino al Giogo, da lì i vostri amici se hanno pratica, potrebbero azzardare il Pizzo Rosso, ma è rischioso … Semmai richiamatemi, posso raccogliervi vicino al ghiacciaio, se sarete nei guai!” – la sua voce si mescolava a quella del rotore.
“Ok! Resta in contatto!” – gli gridò di rimando Glam, aprendo poi lo sportello per scendere in un luogo scarno di vegetazione, ma ricco d’acqua.
Jared e Kevin si rinfrescarono, controllando le borracce.
Faceva abbastanza caldo, ma una brezza sostenuta facilitava il cammino aspro, lungo dei viottoli stretti, ma semplici.
“Accidenti Marc … appena ti trovo!” – ringhiò Glam minaccioso ed in affanno, come Colin, che esitava in salita.
Jared sembrava una capra e Kevin non era da meno.
Si canzonarono un minimo, tanto per smorzare la tensione.
La donna era anziana e consumata dal sole.
Intrecciava la lana con maestria, mentre il marito provava a comprendere le richieste dei quattro stranieri.
Jared conosceva il tedesco appena, ma con l’ausilio dell’i-pod, riuscì a tradurre le domande di Glam.
Il problema era scrivere le risposte di quel Joseph, ma il provvidenziale intervento di un alpinista inglese, giunto dopo di loro, risolse la buffa pantomima.
“Lui dice che sono tornati a valle.”
“Ma … li avremmo incrociati!” – protestò Glam.
“No, di solito si scende per la Valle Rossa.”
“Diavolo … ma è sicuro?!”
Frau Frida scrollò le spalle, bofonchiando un – “E allora i ramponi a cosa servivano? Ti hanno preso in giro, caprone!”
Jared e Colin si stavano ingozzando di patate rostì e polenta con formaggio, seguiti a ruota da Kevin.
“Miseria … Pizzo Rosso … Meglio mangiare e sostenersi.” – disse Geffen rassegnato, unendosi alla sua brigata di salvataggio.
“Come l’avresti chiamato, Marc?”
“Chi cucciolo?”
“Il nostro … nostro figlio.”
Si tenevano per mano, dove possibile, facendo pause frequenti.
Era una destinazione impegnativa, ma a Jamie piaceva quel luogo, lo aveva come ispirato.
“Julian.” – rispose sereno Hopper.
“Julian? Bello …” – Jamie sorrise.
“E tu?”
“Julian è … sarebbe stato perfetto.”
“Ed una figlia? Scegli tu Jam.”
“Cassandra.”
“Accidenti, notevole …” – e rise.
“Sì … ancora cioccolata?”
“Grazie … poi proseguiamo?”
“Poco più avanti iniziano dei dirupi … pensavo che …”
“Davvero Jamie? Oggi?” – e perse un battito.
“No … stanotte … qui fa un freddo cane e l’assideramento è la cosa meno dolorosa, si perdono i sensi, ci si addormenta e … si vola via …”
“Hai … hai ragione, potremmo infilarci in uno di questi anfratti ed aspettare …”
“Lo faremo Marc?”
“Sì, insieme, lo sai.” – e si baciarono intensamente.
Un rumore strano attirò i loro sguardi.
Era un sasso, poi ne seguirono altri due ed un’imprecazione, da parte di chi li aveva lanciati.
“Se vi muovete da lì, vi garantisco che vi faccio fuori personalmente!!”
“Glam …??!”
Marc lo vide, rialzandosi, incredulo, quanto Jamie.
Jared e Colin, con Kevin, spuntarono dalla curva un minuto dopo.
“Cosa ci fate voi qui??!” – urlò Jamie.
“Giusto con te volevo parlare!! Sei sano come un pesce! Da Foster hanno sbagliato!” – inveii allo stremo delle forze Geffen, sorretto da Kevin.
“Daddy … Mio Dio bevi questa …” – e gli passò una bevanda energetica.
“Grazie tesoro … hai capito??!” – sbraitò esasperato.
“Lo dici solo per farci tornare, ma io a Los Angeles non ci vengo per crepare come un appestato!!” – ribattè disperato Jamie.
“Marc convincilo tu!!”
“Non posso Glam … la penso come lui, è … è una finta la tua, dettata dall’affetto certo …”
“Cosa cazzo vaneggi!! Miseria schifosa, te lo giuro su Lula, su LULA HAI CAPITO??!”
Hopper deglutì a vuoto.
“Su … su Lula …?” – quindi si voltò verso il compagno – “Glam non lo farebbe mai se …” – “Se non fosse … la verità, Marc?” – sussurrò con stupore Jamie, tremando fino a risedersi.
Hopper lo strinse, sollevandolo con vigore, ugualmente spiazzato da quella rivelazione: “Tu … tu stai bene … Jamie stai bene!” – e lo cullò, sentendosi scoppiare il cuore di gioia.
Gli amici si avvicinarono, trascinando Glam, per coinvolgerlo in un abbraccio corale e meraviglioso, dopo troppa angoscia.
E per chi volesse provarci ;-)
http://www.lenkl.com/it/il-rifugio.php
Marc e Jamie
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