giovedì 23 giugno 2011

GOLD - Capitolo n. 198

Capitolo n. 198 – gold





“Buon Natale Jay …”

Il sorriso di Colin, insieme al faccino buffo di Isotta, lo salutarono a metà di quella mattina speciale.

“Tesoro … ehi piccola ciao … buongiorno.” – sorrise, baciandoli entrambi, stringendosi sul petto la figlia ed il compagno, che adorava.

Ben presto furono raggiunti dagli altri bimbi e da chi era sveglio.

Per Glam, invece, Antonio aveva preparato una sorpresa inaspettata.

Il suo jet aveva prelevato a Sidney il primogenito Richard, con moglie ed il piccolo Alex, unico nipotino di Geffen.

Quando li vide scendere dal suv di Simon, l’avvocato ebbe un colpo al cuore.

Corse da loro, scendendo nel viale, avvolgendoli in un abbraccio caloroso.

Jared si stava vestendo – “Colin ci sono Ricki e famiglia, hai visto?”

“Sì, Meliti ha fatto il miracolo!” - e rise felice.

Un sole fantastico si apriva su quel giorno speciale.

Robert e Jude si sarebbero sposati di fronte all’oceano e tutti erano invitati a quell’evento informale e carico di allegria.

Faceva una certa impressione sentirlo chiamare nonno, ma Glam era a proprio agio, con appesi al collo sia Lula che Alex, una goccia d’acqua sia con lui che con Richard: i piccoli fecero subito amicizia.

“Sabbia e bianco, dobbiamo vestirci tutti così Cole?”

“Sì, ci hanno comprato loro gli abiti … ti stanno un incanto amore …” – disse guardandolo.

“Anche a te Colin, che schianto di marito che ho!” – e gli volò sul cuore, baciandolo appassionato.

Scoppiarono a ridere, scrutandosi a vicenda, una volta riunitisi in giardino – “Ma, sembriamo una compagnia di ballo …” - sussurrò Kurt a Jared, con il quale si era trattenuto qualche minuto, prima di raggiungere il gruppo animato da battute di ogni genere.

“Come vanno le cose bad boy?”

“Bene, mi sei mancato Kurt, ma ora devi giurarmi di venire a Los Angeles più spesso!”

“Ok Jared, farò il possibile, ormai mi sono ambientato nella grande mela e ci vediamo anche con Pamela e le ragazze, sono simpaticissime e poi lei fa certi piatti messicani, una favola!”

“Sì è una donna straordinaria ed ancora molto presa da Glam …”

“Come te o sbaglio? Ahahahh” – disse simpatico, cullandolo.

“E’ dura farsela passare, ma prima o poi …”

“Colin è rinato e credo anche tu, con Isotta poi … è una meraviglia, ti somiglia tantissimo.”

“Anche Martin è uguale a te, un figo pazzesco ahahhaha”

Tornarono verso la ciurma, pronta a salpare.

In effetti il tema della cerimonia era proprio il mare, in tutte le sue espressioni.

Le signore erano in bianco, come tante spose mancate in realtà.

Orchidee e lilium dello stesso colore, addobbavano ogni angolo disponibile.

Fu proprio il pastore, amico di Constance, che unì Colin e Jared a presenziare anche per le nozze di Robert e Jude.

Law arrivò su di un motoscafo, sorridente e scanzonato, mentre Downey era trepidante, con alle spalle i testimoni: Colin e Claudine, Xavier e Pamela, che fu scelta all’ultimo minuto, per l’ottima impressione fatta ai futuri sposi.

In camicia e pantaloni, le giacche dimenticate sulle poltrone del salottino nella suite con piscina panoramica, quando incrociarono i loro sguardi il tempo sembrò fermarsi nelle rispettive menti.

Avrebbero ricordato il battito, che permise loro di respirare, per il resto delle loro vite.

“Ehi …” – mormorò Rob, appena Jude gli fu abbastanza vicino da prenderlo per mano.

“Ehi … come mai qui?” – replicò emozionato.

“Avevo un appuntamento irrinunciabile con l’amore i tutto il mio tempo.”

“E’ un tempo infinito Rob?”

“Con te sì Jude … finchè vivrò.” – e si perse nelle iridi cerulee e vivide del compagno.

Una breve introduzione e poi le promesse, con lo scambio delle fedi, che Farrell regalò ai due suoi migliori amici.

Una vena di commozione corse tra le fila dei presenti.

Xavier si accoccolò tra le ali di Phil, che gli baciò una tempia: quella notte avrebbero fatto l’amore per la prima volta, se lo erano detto durante la cena della vigilia.

Jared, seduto tra Glam e Shan, pianse come un bimbo, ricordando Denver e la sorpresa che fece a Colin.

Kevin sentì in fondo alla gola una certa amarezza, mentre Geffen rifletteva sul fatto che non aveva regalato al suo ragazzo un momento del genere.



Robert fu il primo a parlare.

“Se oggi siamo qui, Jude, penso sia una vera magia oppure una conseguenza inevitabile di una storia come la nostra … ci siamo amati dal primo istante ed è qualcosa che accade a pochi fortunati.” – e lanciò un’occhiata veloce a Colin e Jared – “E noi siamo tra questi eletti, lo ammetto … Non so cosa abbia fatto di così speciale per averti qui, davanti a me ora, bellissimo e soprattutto mio, dall’inizio, ma da oggi di più …” – ed infilò quel piccolo cerchio d’oro bianco all’anulare di Law, che non aveva mai distolto il suo sguardo rapito dai pozzi di pece liquida di Robert.

“Tu hai sempre creduto in me Rob, anche in momenti difficili, non mi hai mai abbandonato, criticato o giudicato … sei stato e sei, il mio amico più caro, l’amante perfetto, l’amore assoluto di un’esistenza che ha trovato un senso solo dall’attimo in cui mi hai scelto, rendendomi finalmente felice … E presto avremo anche un figlio nostro ed io non potrei chiedere di più a chiunque mi abbia dato, oltre noi, questo dono di essere qui e di appartenerti … Grazie anima mia.” – e completò il tutto, ricambiando il gesto dell’anello.

Si unirono in un lungo bacio, seguito dal plauso generale della platea, che si alzò in piedi, euforica sotto ad una pioggia di petali colorati, unico momento vezzoso, ma coinvolgente.



Il ricco buffet accontentò i gusti di tutti, così un ottimo champagne alimentò la gioia del momento.

Phil riscoprì il proprio spagnolo con Pamela, descrivendole quanto fosse preso da Xavier, che lei considerava un nino adorabile e talentuoso.

Il giovane si sentiva al centro dell’attenzione dell’uomo, che non gli aveva mai lasciato le dita affusolate, in un intreccio caldo ed armonioso.



Colin era sommerso dalle figlie, mentre Isotta era nella nursery con Jared e Brandon, che lo assisteva nel cambio: “Mi commuovo sempre come una tredicenne a queste cerimonie …”

“Lo vedo, lo trovo normale, quando le si è vissute per primi, come tu e Colin.”

“Hai ragione Brandon … lo sposerei tutta la vita.” – e sorrise, vedendo entrare Glam, che scortava Alex in bagno.

“Ciao ragazzi, ecco dove vi eravate intanati …”

“Glam come ci si sente a fare il nonno?” – “Tu dovresti saperlo Brandon ahahah”

“Infatti, ma vedo poco i nipotini purtroppo, come te … ma Kurt mi riporta alla mia innegabile giovinezza ahahahh”

“Mi sento escluso uffi!” – si lamentò Jared, passando Isy a Geffen, visto che la cucciola si sporgeva, per giocare con una delle sue catenine.

“Grazie Jay … tu pensa a fare il papà, giusto Brandon?”

“Giusto!” – e gli scompigliò i capelli, con un sorriso radioso.



“Stanco?”

“A pezzi Rob … saranno tutti sistemati a dovere?”

“Non mi importa poi molto … Xavier e Phil stanno camminando in spiaggia, guardali.” – e con un cenno diedero loro la buonanotte a distanza.

“Carini, stanno bene insieme, il nostro piccolo si è sistemato Rob.” – disse con un sospiro.

“Facciamo gli scongiuri aahhahah … ora, però, devo occuparmi di un certo uk boy, che mi ha detto di sì.” – e lo cinse per la vita, baciandolo con calma.

Jude prese a corolla il viso di Robert, inclinandolo da un lato all’altro, con estrema delicatezza, esplorando la sua bocca con lievi gemiti.

Downey si occupò delle cinture e dei pantaloni, infine anche le camicie scivolarono via, come in un soffio di vento caldo e sconvolgente.

Lenzuola di lino e seta, di colore azzurro, accarezzarono la pelle di Jude, dopo che Robert lo fece stendere con cura spasmodica, senza mai separarsi da quel bacio interminabile.

Arabeschi di saliva cominciarono a disegnarsi sul busto smagrito, ma muscoloso di Jude, che sfiorò le ciocche morbide e profumate di Robert, fondendo la visione di lui con l’estasi crescente da quel contatto voluttuoso e profondo.

Downey gli sollevò di poco i fianchi, per inghiottirlo fino alla base, quasi a spezzarsi il fiato, ma senza arrendersi.

Jude stava impazzendo, ma doveva godersi ogni goccia di quel piacere sconfinato.

Robert lo girò, accomodandolo su cuscini sottili, ma comodi; si immerse nuovamente, ma questa volta nella sua fessura lasciva ed impaziente.

Lingua e polpastrelli frenetici lo tormentavano all’unisono, mentre il biondo si trattenne a stento dallo strappare le coltri pregiate, per gli spasimi ed i segni che le unghie di Rob stavano lasciando sui suoi glutei sodi.

Si ritrovò nuovamente a pancia in su, le gambe posizionate con cura da Robert, pronto a possederlo, senza rimandare oltre la richiesta che trapelava da ogni vibrazione dei muscoli di Jude.

Si chinò per baciarlo ancora, penetrandolo con spinte dapprima accennate, poi via via complete e totalitarie.

Spiati dalla luna, sembravano sigillati in un idillio incredibile, quasi lancinante per come lo stavano vivendo, così tanto che Rob e Jude presero piena coscienza di essere un’unica persona, innamorata ed appagata, per sempre.

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