Capitolo n. 187 – gold
Kevin ritrovò finalmente il suo compagno di discese in snow board con Jared.
Trascorsero l’intera mattinata sulle piste divertendosi come pazzi.
Al loro rientro, Jared si lamentò di alcuni dolori alla schiena, dando poca importanza alla cosa.
Tutti lo canzonarono – “Stai invecchiando mio caro!”
“Colin sei davvero simpatico!”
“Prendi un anti infiammatorio…” – disse Kevin preoccupato.
“Qualcuno che si preoccupa per me, finalmente!”
Cenarono in allegria, anche se Jared dimostrò una certa inappetenza.
“Ok, lo ammetto, sono una vecchia carretta, vado a stendermi … pensi tu ad Isotta, Cole?”
“Certo amore, veniamo subito, le diamo il biberon e poi tutti a nanna.
Nel corso della notte, Colin sentì Jared agitarsi, ma verso le due del mattino, una mano gelida sulla propria spalla nuda lo fece sobbalzare.
“Cole… Cole mi sento male … ommioddio!”
“Tesoro! Cosa succede?”
“Fitte … sembra … una colica renale … non lo so…!”
Colin chiamò Geffen con l’interfono: accorse immediatamente con Kevin.
“Chiama i soccorsi Glam, l’ospedale non è distante, ma sta nevicando da ore e le strade sono bloccate … avranno un mezzo adeguato!”
Fu tutto inutile: c’era stato un grave incidente nella vicina autostrada e le ambulanze erano impegnate al recupero di feriti gravi.
I medici non potevano raggiungere lo chalet, quindi occorreva trovare una soluzione.
“Accidenti! Sentite … ho il gatto delle nevi qui fuori, non c’è alternativa! Colin resta qui con Kevin ed i bambini, Jared pensi di farcela?”
“Non … non lo so … ho una nausea tremenda …!”
Lo avvolse in una coperta, trasportandolo di corsa fuori, con l’aiuto degli altri.
“Glam grazie … tienici informati … Jared verrò da te al più presto.” – disse Colin, disperato nel vederlo tanto sofferente.
Il tragitto era breve, ma ostico: visibilità limitata e vento sempre più forte.
“Bene, la prima bufera di neve della stagione e ci siamo finiti in mezzo Jared … ma ne abbiamo viste di peggio, vero mascalzone?” – e si sforzò in un sorriso.
“Sì Glam…” – replicò Jared con voce flebile.
“Ci siamo, resisti, vedrai che ti metteranno a nuovo, hanno curato anche Kevin, sono stati fantastici anni fa.”
“Non ho dubbi … se mi piego così fa meno male …”
“Mettiti anche a gambe per aria se può essere utile!”
Jared rise, per poi lamentarsi nuovamente, era stata solo una breve tregua.
Quando gli infermieri del pronto soccorso li video arrivare, rimasero sbigottiti.
Jared fu subito messo in terapia, dopo una veloce passaggio all’ecografo.
“Sì colica renale, ma è solo quella che in gergo definiamo sabbietta, non un calcolo per fortuna. Signor Leto dovremo inserire un catetere, farle delle flebo e somministrare un farmaco di nuova generazione, che l’aiuterà ad espellere questo materiale sedimentoso, che ora le procura spasmi e contrazioni. Si tratta di poche ore, poi basterà della semplice acqua ed urinare spesso, domani pomeriggio sarà già a casa.”
“Ok … il catetere è proprio necessario?” – chiese timoroso.
“Temo di sì, così non avrà altri traumi od emorragie, comunque non si spaventi se vede del sangue … E per due settimane niente rapporti sessuali.”
“Mi creda dottore, è l’ultima cosa a cui penso adesso!” – e rise mesto.
“Signor Geffen lei rimane con il paziente? Sarà una notte agitata ed abbiamo poco personale.”
“Certo, non lo lascio solo.” – e sorrise, oltre alla spalla dello specialista, incontrando lo sguardo rassicurato di Jared.
“Ah ancora un dettaglio: la sostanza di cui vi parlavo potrebbe produrre stati di allucinazione ed alterazioni, temporanei ovviamente.” – aggiunse sottovoce, prima di uscire.
Glam annuì, per poi tornare al capezzale di Jared.
“Cavoli, sono proprio un guastafeste Glam …”
“Non dire cavolate Jay … Ora aggiorno gli altri.” – e gli sfiorò la fronte con una carezza paterna.
“Mi passi Colin?”
“Certo … aspetta un attimo.” – e gli sorrise.
Parlarono per pochi minuti, lo stretto necessario per tranquillizzare Colin ed i figli – “Adesso provo a dormire, ma sarà dura prendere sonno…”
“Sei in buone mani cucciolo … ti adoro ed all’alba sarò lì con te, dovessi venirci a piedi …”
“So che lo faresti … ti amo Cole. A presto.”
Tutto sembrava tranquillo, ma era solo un’illusione.
Geffen si era appisolato su di una scomoda poltrona, quando Jared iniziò ad agitarsi: pronunciava frasi sconnesse, vedendo cose surreali.
Tremava, così violentemente, che Glam chiamò la caposala, ma erano effetti collaterali.
Liquidarono la cosa in modo superficiale, pensò lui, per poi precipitarsi ad assistere Jared.
“Calmati … vedrai tra poco passa Jay …”
“Ho … ho paura … cosa vogliono da me?”
“Ma chi tesoro?”
“Shannon … c’è Shan nel corridoio … Glam chiamalo … digli che non può lasciarmi solo proprio adesso …”
“Jared non può essere tuo fratello, è un infermiere, non vedi … ?”
Il cantante dei Mars gli afferrò le braccia, tirandolo a sé, bisbigliando furtivo – “Tu non parlerai vero Glam … ? Giuramelo!!!”
“Starò zitto, sono il tuo avvocato, non potrei parlare neppure se lo volessi …” – e gli venne quasi da ridere.
“Glam … io … io dovevo tornare da Colin … tu lo sai … però volevo stare con te … per sempre con te … credimi …” – ricominciò a singhiozzare.
“Jared hai fatto la scelta giusta …” – replicò sentendosi un nodo allo stomaco.
“Quante … quante volte abbiamo fatto l’amore Glam?”
“Ho … ho perso il conto …”
“Oggi, però è stato bellissimo … vero?”
Jared si sporse baciandolo.
Geffen lo staccò piano, per non creargli altre paranoie, ma Jared sembrò quasi svenire: si era addormentato di colpo.
Quando si risvegliò era molto più calmo: “Glam brucia questo coso!”
“Lo posso immaginare, abbi pazienza, ti hanno già cambiato due sacche, hai quasi espulso tutto.” – e gli asciugò il viso madido di sudore.
“Grazie Glam. Ho dormito tutto il tempo?”
“Sì, deliravi un pochino …”
“Dio chissà quante cavolate avrò sparato …”
“Non proprio, comunque hai visto Shan.”
“Io lo vedo sempre dappertutto …” - e rise.
Tolsero il catetere dopo le cinque ed iniziò la processione al bagno.
“Devi bere sei bottiglie d’acqua …”
“Mi viene da vomitare di nuovo … mi gira la testa e devo correre se no me la faccio addosso Glam …”
“Dai ti aiuto … prova a sederti, togliamo questa …” – e gli sfilò la casacca sterile, facendolo restare nudo.
Jared non era affatto in imbarazzo, ma notò il disagio di Geffen.
“Tu mi conosci bene … perdonami se ti faccio sempre impazzire.”
“Ora spari di nuovo cazzate, è solo che … non c’ero più abituato a vederti così …” e si schernì, pur facendo una battuta.
Alle sette Colin prese un taxi ed arrivò, con un sorriso e della biancheria pulita.
“Ciao angelo mio …” – e lo baciò, destandolo del tutto da un torpore leggero.
“Cole … sei qui!”
“Sì, come ti senti?”
“Uno straccio, ma è solo debolezza … E’ stato un delirio, Glam non mi ha mai lasciato solo, anche perché non c’era molta assistenza …”
“Appena torna dal mondo dei sogni lo ringrazierò ancora …”
Geffen stava russando, sfinito e con la barba lunga.
“Vorrei farmi una doccia Colin …”
“Ok, ho l’accappatoio, poi fai colazione, ti hanno lasciato il vassoio, guarda.”
“Mi aiuti? In effetti ho appetito.”
Colin lo lavò con cura, sostenendolo.
Lo avvolse e lo riaccompagnò ad allungarsi, senza mai smettere di accarezzarlo e baciarlo.
“Lo sai che non potrò fare sesso per quindici giorni?”
“Mmmm farò tutto io allora ahahahah”
“Vorrei vedere!”
“Maniaco …”
“Orso!”
“Ti adoro Jared …” – e sgranò gli occhi su di lui.
“Se fai così ti salto addosso subito Colin …” - e si umettò le labbra.
“Smettila Jared … mi fai un effetto strano …”
“Anche a me … oh guarda abbiamo rotto le scatole a Glam, è uscito dal letargo … Buongiorno!”
“ … ‘ngiorno … vedo che ti sei ripreso … Ciao Colin.”
“Ciao Glam … sei un mito, hai salvato Jared anche questa volta.” – e lo strinse con gioia.
“Diciamo la verità, noi ci abbiamo provato a farlo fuori, ma, ANCHE QUESTA VOLTA, ci è andata male!” – e rise sonoramente.
“Cattiviii!!!” – esclamò Jared, mettendo un broncio e scomparendo sotto alla coperta.
“Ok io vado … dirò a Peter di venirsi a riprendere il cingolato, a me basta una slitta, voglio dormire tutto il giorno.”
“Veramente in serata arriveranno Shan, Tomo, Josh ed il nonno, con il jet: appena hanno saputo di Jared sono partiti a razzo. Volevamo farvi una sorpresa, ma non ho resistito.”
“Magnifico, vero Jared?”
“Spero mi mandino a casa tra poco, come promesso.”
Il primario firmò il modulo e con cautela tornarono allo chalet.
“Fila a letto, quando arriva tuo fratello te lo mando subito.”
“Ok Colin, mi porti Isy?”
“Sì, Kevin la sta cambiando.”
“Ed i bimbi?”
“Stanno facendo il pupazzo in giardino, ora te li chiamo, non sanno che sei già a casa.”
Lo sommersero di coccole, per poi tornare alle loro attività, in attesa del nonno e degli zii.
Lula era in fibrillazione per l’aggregarsi anche di Josh.
Colin e Kevin andarono a recuperare gli altri all’aeroporto, mentre Glam andò a controllare Jared ed Isotta.
La prese in braccio con cura, per darle una tisana, sfiorandole la testolina con il mento, ricoprendola di baci.
“Sembra ancora più piccola sul tuo petto Glam …
“Ehi, bentornato tra noi …” – mormorò, con un sorriso molto dolce.
Jared abbracciò il cuscino di Colin, appoggiato ad altri due, scrutando quella scena, che trovò incantevole.
Le sue iridi di zaffiro si adombrarono, ma si riprese immediatamente.
“Ti voglio bene Glam …”
“Anch’io e sono davvero felice per te e Colin.”
“Sei così generoso ed altruista … Noi vorremmo che con Kevin tornasse tutto come prima.”
“Me lo auguro anch’io Jared ... Tu non sai quanto.”
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