martedì 7 giugno 2011

GOLD - Capitolo n. 186

Capitolo n. 186 – gold




Jared scese in paese a fare acquisti, lasciando Colin ed Isotta al villino.
Stava nevicando ed era una passeggiata breve, ma lui volle godersi ogni passo, fino al negozio emporio, dove riuscì a trovare ciò che aveva in mente sino dalla colazione.
Quando rientrò, Colin scoppiò a ridere, capendo le sue intenzioni.
“Ok, ok, sono come un bambino, dillo su! Orsone irish!” – e rise a propria volta.
“Veramente sei fantastico…”
“E’ solo un albero di Natale, siamo al quattro dicembre, mi sembra giusto farne uno anche qui Cole, con la nostra bimba…”
“Hai ragione… mi sa che ne addobberemo molti, se continuiamo in questo giro lungo, prima di tornare in California…” – e lo abbracciò, dopo averlo aiutato a sistemare i due scatoloni, colmi di palline colorate, festoni luccicanti, luci, puntale ed un abete finto, ma molto bello.
“Ti dispiace Colin?… di andare da Glam…?”
“Affatto, ma sono in ansia per Kevin, lo sai… Comunque, oltre ad Isy, ci portiamo Yari, Becki e Violet, visto che James andrà a Parigi con Julian e Kim, mentre Henry prosegue per la Polonia, con Aly e Greg.”
“Capisco, sono già tutti a Dublino?”
“Sì, al completo… Quindi domani anticipiamo la partenza, così salutiamo anche i nonni e ce ne andiamo sulle Alpi… Poi ci riuniremo a Los Angeles, a proposito hai sentito Constance?”
“La chiamo subito… Per le feste c’è sempre un tale casino di cose da fare Colin…”
“Stressanti vero? Ahahahah”
“No… magnifiche… ti amo Colin…”
“Anch’io tesoro… ommioddio Isy ha messo le mani nelle decorazioni ahahahahh”
“Ah quelle sono per il presepe, non ci siamo fatti mancare nulla!”

Josh aveva un broncio lunghissimo, da quando Lula gli aveva detto che sarebbe andato in montagna.
Shannon lo osservava, preparandogli un budino alla crema, visto che ne andava matto.
“Ecco qui campione…”
“Non mi va uffi…”
“Dai è buono…”
Shan si era trasferito temporaneamente nell’alloggio di Kurt: era titubante all’idea di tornare a convivere con Tomo, soprattutto dopo la scenata tra il croato e Chris.
Con quest’ultimo, il batterista dei Mars, manteneva un atteggiamento professionale, per il progetto della serata a favore di Haiti, considerati gli sforzi e l’impegno degli altri, che andava rispettato.
Chris non creava problemi, ma ormai era evidente che si erano create fratture insanabili sia con Tomo, che con il resto della famiglia.
C’era un crescente imbarazzo, visto che Colin, Jared, ma anche Robert, Jude e Xavier sapevano cos’era successo tra lui e Kevin, senza contare che ben presto l’avrebbero saputo anche Shannon e Tomo.
Il chitarrista volle incontrarlo, per un ulteriore chiarimento, ma ebbe l’amara sorpresa di quella rivelazione.
“Kevin…? Stai scherzando!”
“No, assolutamente. E se vuoi proprio saperlo, è accaduto anche alle prove, nel mio camerino.” – ribattè astioso.
Erano a casa di Tomo e l’atmosfera si era fatta davvero pesante.
“Avanti, dillo, sono una puttana? Oppure ti ho deluso, ti ho tradito, puoi dire quello che ti pare, non meritavi di meglio Tomo! Mi hai preso in giro dal principio, arricchendo la tua commediola con il fatto di sposarsi… patetico…”
Provava una rabbia incontenibile nel dirgli quelle cose, ma ormai era tutto perduto.
“Sei cambiato Chris…”
“Come no! Sono diverso, arrogante, cattivo, devo aggiungere altri tratti caratteriali acquisiti grazie alla vostra stronzaggine, tua e del TUO Shannon?!”
“Io ti volevo bene… ti ho amato Chris…”
“Parli al passato… sei gentile…”
“No, sono mortificato nel vederti ridotto così.” – disse senza alcuna cattiveria, come pura constatazione di quanto fosse degenerata la situazione.
“Ok… ok, non peggiorare questo disastro emotivo, questo fallimento umano che hai davanti, sei stato già bravo a sufficienza Tomo…” – i suoi occhi si riempirono di lacrime.
“Chris ascolta…” – e tentò di avvicinarsi, ma l’altro lo respinse.
“Hai preparato la mia roba?”
“Sì… è in quel borsone…”
“Vero, pochissimo di me… non ho invaso il vostro tempio con la mia musica, gli strumenti, i libri ed i manoscritti…Un presagio, su quanto fosse inutile…”
“Pensi che scaricare tutte le colpe su di me, sia la scelta migliore Chris?”
La risposta non arrivò mai.
Un rumore secco segnò la sua uscita di scena, come un guerriero sconfitto, dal principio.

Kevin trascorse i primi giorni sulle piste con Lula, che stava migliorando la sua tecnica, nei capitomboli.
Geffen non aveva la passione per lo sci, ma cercava di partecipare, trascinando il loro cucciolo sullo slittino, per poi rinunciare anche a questo.
Dal locale davanti agli impianti, c’era una vista pazzesca ed un gruppo di studenti in vacanza.
Erano della facoltà di giurisprudenza di Baltimora e conoscevano Glam per alcune cause, materia d’esame all’università.
Lo osannarono, per poi prendere lezioni pomeridiane di recupero.
Geffen si divertiva moltissimo: aveva affittato una saletta apposta e teneva dei veri e propri dibattiti, sugli argomenti più ostici.
Quando presentò il compagno, tutti accolsero quel particolare della sua vita in modo sereno e rispettoso.
“Noi sapevamo che lei era un ruba cuori…” – esordì arrossendo un allievo.
“Un secolo fa, ma sono leggende metropolitane ahahahh”

Quando Colin e Jared atterrarono in Svizzera, sembravano una tribù chiassosa ed allegra.
Kevin noleggiò un pulmino per caricarli tutti, spiegando l’assenza di Glam, mentre i piccoli si esaltavano con Lula, per quel soggiorno fuori programma.
“Glam professore? O cavoli ahahahah”
“Sì Jared, dovresti vederlo, con gli occhialini e questo gruppo di ventenni, che pendono dalle sue parole ahahah”
“Ce lo vedo bene nel ruolo…” – disse Colin sorridendo a Kevin, che lo aveva abbracciato calorosamente ringraziandolo per avere accettato il loro invito.
“Ok, ma adesso che si fa? Rientra da solo?”
“Sì c’è la solita navetta.”
“La ricordo… amo questo posto…” mormorò Jared guardandosi intorno, assorto e sereno.

A cena, Glam e Kevin festeggiarono l’arrivo degli invitati con un assortimento di paste al forno, verdure e formaggi tipici.
Quando varcò la soglia, il primo ad andargli incontro fu Colin.
“Ciao prof!”
“Eddai mi prendi già per i fondelli? Ciao Cole…” – e lo strinse, per poi fare lo stesso con Jared.
“Hai fatto qualche nota in classe? Io ho pronto il berretto da somaro!”
“Ciao peste… ci manca quello e poi sono a posto!” – rise, scompigliandogli i capelli.
“Dove sono i miei tesori?” – e si inginocchiò, attutendo l’onda di nipoti e di Lula, con un mega abbraccio.
Una volta gustato un caffè dell’amicizia analcolico, decisero di vedersi nel salone una serie di diapositive degli anni precedenti.
“Guarda nonno Antonio ahahahh quando arrivò sulla slitta, sembrava benedire la folla ahahahh” – esclamò Jared, seduto accanto a Glam, che teneva Becki in grembo.
Violet era con Kevin, visto che le due principesse erano innamorate di questi cavalieri; Lula si era accoccolato con Yari, che viveva come un altro fratello e Colin si occupava di Isotta, vivace sul suo petto, nell’esprimersi in risatine buffe.
“E qui? O miseria, questa è di due anni fa credo…si era travestito da babbo Natale, ma il costume era troppo largo e perse le braghe mentre distribuiva i regali ahahah” – disse Glam, molto partecipe anche alle battute di Jared.
“Zio Glam!! Quelli siamo noi!” – esultò Rebecca, indicando un’istantanea risalente ad una primavera trascorsa lì.
“Hai ragione tesoro…” – replicò, dandole un buffetto.
Colin scrutava Jared e Glam, fianco a fianco, senza alcun astio.
Erano come una coppia, affiatati ed uniti da molti trascorsi.
Eppure sembrava che tutto potesse aiutare Kevin ad uscire dal suo tunnel.
“Colin, amore… guarda che bella questa…” – e si voltò verso di lui, guardandolo in quel modo che Farrell aveva riscoperto.
Si emozionò tantissimo.
Era uno scatto di loro due, avvinghiati sul divano, intenti a coccolarsi.
“Direi che è da bollino rosso Jared…” – disse imbarazzato.
“Figurati! Eravamo imbacuccati a dovere!” – ed arrise a quella sensibilità stupenda, che apparteneva solo a Colin.

Una volta in camera, Jared portò Isotta sul lettone, nel mezzo: le aveva messo una fascetta azzurra intorno alla testolina – “Com’è buffa…” – sussurrò Colin, accarezzandole la schiena, dove posò una miriade di baci dispettosi.
“Ehi ne voglio anch’io!”
“Ok… ma dovresti spostare la nostra Isy…”
“Tra un secondo…” – e lo baciò.
“Ok ora le metto il pigiama e poi nella culla!”
La vestizione fu un altro momento comico, ma alla fine Isotta si arrese, appropriandosi del biberon con la camomilla tiepida.
Spensero le luci ed il camino, rannicchiandosi nudi sotto alla trapunta.
Dalla vetrata potevano vedere scendere i primi fiocchi della notte – “Questo spettacolo mi dà una gioia immensa…” – sospirò Jared, mentre Colin lo cingeva da dietro, avvolgendolo con cura.
Le loro dita erano intrecciate e salde, come il loro amore ritrovato.

Glam e Rebecca (Nella realtà Chris Meloni e la figlia Sophia Pietra)

Chris

Isy

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