Capitolo n. 246 - gold
Brian aveva preparato una cena molto saporita.
“Ho esagerato con la senape, vero …?” – domandò, succhiando l’indice di Justin, dopo che lo aveva intinto sul fondo della ciotolina davanti al suo piatto, sorridendo complice.
“No … è tutto perfetto …” – mormorò il biondo, facendo scivolare le stoviglie da un lato della penisola, prendendo il loro posto.
Era completamente nudo dall’inizio e si fermò in ginocchio davanti a lui, brandendogli il viso con impeto - “Voglio succhiarti anch’io, sai?”
“Inizia dalla mia lingua Just …”
“Mi ecciti quando dici Just …” – ed iniziò dai lobi delle sue orecchie, scivolando nel collo, per poi piombare nella sua bocca, travolgendolo in un bacio, alla fine del quale Brian lo sollevò, portandolo sul letto disfatto dal mattino.
Brian si tolse velocemente i jeans, non indossava altro, aprendo le gambe di Justin, senza smettere di baciarlo e leccarlo.
Un cellulare iniziò a suonare, distraendoli per qualche secondo.
“E’ … è il mio … Brian …” – sembrò protestare, spostandolo di poco.
“Ma … ma ti sembra il caso di …” – sbottò il moro, scostandosi e liberandolo da quel groviglio di attenzioni sensuali.
“Scusa, ma aspettavo una conferma per il nuovo lavoro, controllo se è Gary …”
Prese il portatile, ma senza rispondere subito.
“Allora chi è?” – chiese Brian nervosamente.
“E’ … è Colin … pronto …?”
“Ciao Justin, ti disturbo?”
Il ragazzo rise – “In effetti era un bel momento …”
“Oh cavoli … ma faccio in trenta secondi, devi solo mandare le tue credenziali al numero che ti manderò via sms, così ti registrano per l’incarico di cui parlavamo.”
“Sul serio Colin?” - disse esultando.
“Certo, te lo avevo … sì insomma, ne abbiamo parlato appunto …” – replicò come imbarazzato.
“Grazie … non sai cosa vuole dire per me potere lavorare …”
“Ne sono felice anch’io, ora vado, salutami Brian e digli che mi dispiace di avervi interrotto …” - e sorrise, salutandolo.
Justin riattaccò, spegnendo il suo Nokia, facendo poi un balzo sul materasso – “Ingaggio confermato, story board per altri quattro mesi!”
Brian storse il labbro – “Bene … vado a farmi una doccia.”
“Ehi … come una doccia, adesso?”
Lui non gli rispose, andandosene in bagno.
Glam fu dimesso.
Entrò nell’alloggio sostenuto da Kevin, anche se non ce n’era effettivo bisogno.
“Che stanchezza … però non posso abituarmi a questo mare di coccole …” – e rise, mentre Kevin posava il bagaglio.
“Invece sarà proprio così …” – ed inspirando, lo baciò a lungo, dopo essersi seduti sul divano.
Quando si staccarono lentamente, Geffen arrise al suo cucciolo d’uomo, spargendo altri baci leggeri sul suo viso – “Ti amo piccolo …”
“Anch’io … non sai quanto daddy …” – e si asciugò due lacrime dispettose.
“Ehi … ora basta piangere, voglio solo allegria e … a proposito, dov’è Lula?”
“Ho chiesto a Tomo di tenerlo sino a domani mattina … ha protestato, ma io volevo dirti una cosa e preferivo essere da solo con te daddy …”
“Accidenti, sembra una faccenda seria …” – disse sornione.
“La è daddy … è successa qui …”
Glam aggrottò la fronte, poi sbuffò – “Tesoro, se vuoi dirmi di Chris, non è il caso, non rivanghiamo …”
“No daddy, non si tratta di Chris.” – disse serio.
Geffen deglutì – “Vuoi farmi venire una crisi di gelosia mentre sono ancora un budino, Kevin?” – e ridacchiò infastidito da quel discorso.
“Glam la colpa è stata mia, quindi non prendertela con …”
“Con chi?”
“Con Jared …”
“Jared?”
“Non so cosa mi sia preso, ti avevano appena operato, era andato tutto bene, eravamo stremati, ma felici, siamo tornati qui a prendere le tue cose e poi … poi ci siamo fatti una doccia …”
“Insieme?” – ma nel domandarlo Geffen sorrise, vedendo Kevin in difficoltà estrema.
Era terribilmente tenero, in quel suo modo di essere sincero.
“No daddy … nei due bagni … poi io ero in camera nostra … ecco ho fatto anche questa cazzata, farci l’amore nel … nostro letto …” – ed il pianto sgorgò copioso a quel punto.
“Jared sa che me ne avresti parlato?”
“No. Gli ho chiesto di dimenticare, ma come vedi … io non ci riuscivo …” – e si alzò, andando a versarsi una tequila.
“Avete fatto l’amore … non una scopata … E’ importante questo dettaglio.”
“Sì, sai che ci vogliamo bene e poi ci siamo addormentati … Sono stato io a baciarlo per primo, la colpa è mia.”
“Lui non ti ha respinto, quindi perché ti prendi tutta la responsabilità? Vieni qui dai …” – e gli tese le braccia, dove Kevin si rifugiò.
“Perché ti ho fatto questo daddy …?”
“La risposta è dentro di te amore mio … Posso pensare che avevate così paura di perdermi, da volervi ritrovare almeno voi, sentendo che eravate vivi, stando bene, dopo tanto dolore …”
“Quando ti sei sentito male Glam, mi sono sentito in balia della vita, come mai prima, neppure quando mi svegliavo in quello schifo di orfanotrofio, senza la carezza di nessuno, senza una parola gentile per me …”
“Angelo mio … ti adoro Kevin e sono io a chiederti perdono, tu non mi hai fatto alcun torto, anzi, tu mi rendi orgoglioso di noi …” – e lo baciò con intensità.
La saponetta era di colore azzurro, come gli occhi di Justin, che adesso lo stavano scrutando, oltre il cristallo del box.
“Posso entrare …?”
Brian aprì, prendendolo per i polsi – “E’ accanto a me il tuo posto Justin. Lo pensavo e vorrei crederlo ancora.”
“Ti ho dato motivo di non farlo?”
“Lui è ancora tra di noi, in qualche modo, anche se ama Jared, anche se gli chiede un altro figlio, come mi raccontavi … Colin Farrell è come quei virus silenti, che ti è entrato nel sangue o sbaglio?” – affermò rigido.
Justin sgranò gli occhi, scuotendo la testa – “Vuoi che ti dimostri qualcosa? Che rinunci al mio impiego?”
“Assolutamente! Non sei prigioniero del mio amore … tu sei libero di essere e fare ciò che più desideri Justin.”
“Dillo di nuovo …”
Brian chiuse le palpebre, in segno interrogativo.
“Dillo che mi ami … e che il tuo amore puo’ solo custodirmi, senza soffocarmi …”
“Ti amo Justin.”
“Sono tuo Brian … tuo e basta.” – e gli si appese al collo, baciandolo forte.
Brian lo avvolse, tormentandolo con morsi lievi e pressioni delicate su tutti i suoi muscoli contratti, voltandolo poi, per penetrarlo, dopo averlo insaponato con cura.
Justin gemeva, abbandonandosi a lui, che spingeva a fondo, insistendo su quel punto capace di dargli un orgasmo carico di lussuria.
Si svuotò con una sottile cattiveria, ma poi raccolse il suo giovane amante con estrema tenerezza – “Mi fai impazzire … Justin ho paura di perderti, possibile che tu non lo capisca?”
“Non avrai mai ragione di questo Brian, davvero mai.” – e lo baciò ancora.
Brandon chiuse a chiave la porta.
“Tutti a nanna, grandi e piccoli, accidenti che giornata Kurt …” – e si avvicinò a lui, già sotto le lenzuola, buttando sulla cassapanca la camicia ed i pantaloni.
“E quelli Brandon?” - chiese malizioso.
“I miei boxer sono di tua competenza, come da contratto …” – e si allungò sopra di lui, girandolo sul fianco, nella sua stretta calda e rassicurante.
Kurt spense le luci, lasciando sul comodino una candela accesa.
“Quella da dove viene?” – sussurrò, spargendo molteplici baci su Kurt.
“E’ di Jared … è il frutto del mio ricatto, per non rivelare le sue cazzate …”
“Cos’ha combinato stavolta?” – e sospirò, senza però smettere quei preliminari succosi.
“Kevin … ehm …”
Cody ebbe un sussulto – “Cosa?!”
Kurt fece un’espressione buffa, quindi rise insieme a Brandon – “Doveva succedere prima o poi … Kurt tu invece? Non sei ancora caduto con lui …?” – il suo tono era suadente ed ipnotico.
“Ti eccita questo pensiero … da un secolo …” – e gemendo, brandì la sua erezione, facendolo avvinghiare ancora di più a lui.
“Forse … non è un segreto …”
Eppure qualche segreto esisteva anche tra di loro, che coinvolgeva proprio Jared: l’intimità tra questi e Kurt, in diverse occasioni ed il sesso al telefono, che Brandon aveva consumato in una notte un po’ folle.
Appartenevano ad un passato ormai sepolto, un bagaglio di esperienze che aveva arricchito anche il loro legame, indirettamente, senza neppure che ne fossero consapevoli.
Il membro di Brandon era devastante nel suo movimento progressivo – “Che bello fotterti … Kurt cazzo … sei un delirio … sei mio … mio!” – e venne con un urlo, che Kurt mescolò al proprio, baciandolo in una frenesia di tremori e sperma, che li invase ed imbrattò dappertutto.
http://www.youtube.com/watch?v=ms429LgjQAI&feature=related
Brian e Justin
Brandon
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