martedì 30 agosto 2011

GOLD - CAPITOLO N. 245

Capitolo n. 245 - gold


Il medico disse a Geffen che il tumore era benigno.
La notizia fu accolta con un senso di liberazione da ulteriori ansie legate al ciclo di chemio, previste nel caso fosse stato il contrario, ma anche in quel frangente era necessaria una terapia mirata.
“Quindi Glam ti sconsiglio di andare in Europa, come mi accennavi ieri …”
“Capisco, ma credevo che l’ospedale locale mi avrebbe seguito al meglio.”
“Sono protocolli sperimentali americani, non vengono ancora applicati in altre strutture, poi la decisione finale spetta a te.” – e sorrise, chiudendo la cartella clinica, dopo averla aggiornata.
Kevin ascoltava con attenzione, poi sorridendo si avvicinò a Glam, dandogli un bacio sulla fronte – “Daddy noi resteremo qui, è la scelta migliore, in Svizzera ci andremo questa estate magari …”
“Ne sei sicuro piccolo?” – gli chiese perplesso.
Kevin annuì, senza aggiungere altro.


Kurt stava ballando su di un cubo, al centro di una stanza ancora vuota alla End House, mentre Jared sghignazzava in un angolo, prendendo le birre dal frigo portatile.
La musica a tutto volume, un vecchio pezzo di Madonna, Vogue, rimandato da uno stereo degli anni ’80, cimelio recuperato su qualche bancarella a Londra da Leto, in vena di acquisti vintage.
“Datemi un palo e vedrete cosa so fare!!” – e saltò, ridendo a propria volta come un matto.
Loro stavano bene insieme da sempre.
“Dov’è quel troglodita del tuo uomo Jay??!” – esclamò con voce profonda ed impostata.
“Sul set … lo sai … che scemo che sei Kurt ahhahaha potevi romperti una gamba!”
“Non ho mica l’oste … qualche cosa …”
“Sì l’oste della taverna ahahahah Osteoporosi bestiola!! E dov’è invece il tuo dotto compagno?”
“Ha portato Martin in piscina con gli altri … ah buona e fresca … come sta invece big Geffen?”
“Oddio perché lo chiami così?”
“E’ Phil che l’ha soprannominato così, non io Jared!” – e scolò la lattina.
“Big Geffen, ma sentili …”
“Ti dispiace? Sei geloso anche del suo nome??” – e gli scimmiottò l’ultima frase, facendolo irritare per finta, così che Jared iniziò a dargli delle cuscinate, recuperando i guanciali da un materasso, sul quale alla fine andarono a stendersi.
Guardavano il soffitto, in silenzio.
“Ho scopato con Kevin.” – disse improvviso il cantante dei Mars.
Kurt stava bevendo la seconda Cères e ne sputò il sorso, strozzandosi.
“Co-cosa hai fatto???! Ma sei fuori??!!”
“No Kurt.” – e si sedette, appoggiandosi al muro – “Abbiamo … abbiamo fatto l’amore ad essere onesti.” – aggiunse mesto.
“L’onestà, perdonami Jared, non è il tuo forte …”
“Dovevo dirlo a qualcuno e visto che con Colin non lo farei neppure per scherzo, tanto meno con Glam, è toccato a te il mio sfogo Kurt, sei l’unico di cui mi fidi, a parte Shannon, che però mi spaccherebbe la faccia …”
Kurt lo scrutò, amorevole – “Perché fai queste cose, cazzo …?” – chiese stranito.
“Sei deluso? Hai un amico che è una vera puttana.” – ribattè deciso.
“Non sei … tu non sei … Jared, ascoltami, voglio credere che eravate sconvolti per Glam, che lo amate entrambi e che questa cosa vi abbia aiutati ad esorcizzare la paura di perderlo …”
“Mi sembri Brandon.”
“A forza di stare con lui, ho imparato qualcosa, che ne dici?” – e sorrise complice.
“Ci fai l’amore, con lui …?”
“Sì, certo, molto più di quanto tu possa credere, scemo!” – e rise.
“Non ho mai pensato che …”
“Secondo me lo pensate tutti Jared, visto che Brandon non ha più né quaranta e neppure cinquant’anni, anzi, con i suoi sessanta è ancora molto in forze e prestante … poi è dolce, è l’unico uomo che mi abbia fatto davvero l’amore, sempre attento alle mie esigenze, in un modo che non saprei neppure spiegarti, ma che mi rende orgoglioso di noi.”
La sua voce era convinta ed intenerita, i grandi occhi marrone scuro accesi della passione, che quel discorso gli stava suscitando.
“Brandon è molto fortunato, sei la persona migliore di cui potesse innamorarsi Kurt.”
“Lo so anch’io, dal primo momento … Sì, dal primo momento Jared.”


Brian piombò nei camerini senza preavviso, grazie ad un pass, che proprio Farrell gli aveva mandato da Justin.
Li vide parlare e ridere, in fondo al corridoio.
Il film necessitava di alcuni ritocchi, così si era aggiunta un’ulteriore giornata di lavoro.
Quando lo vide, il grafico gli corse incontro – “Amore!”
Era raggiante e Colin, seppure accogliendo con un sorriso, ebbe una fitta allo stomaco.
Li salutò, inventandosi una scusa per andarsene.
Brian non ci fece caso, anche perché voleva evitare ulteriori scenate al suo Justin, che sembrava pendere da ogni sua parola.

Geffen stava sonnecchiando, dopo avere visto i disegni di Lula.
Il bimbo gliene faceva ogni giorno: bussarono.
“Ti disturbo ...?”
“Colin … ciao, entra dai.” – e gli sorrise raggiante.
“Ciao Glam, come va oggi, ci sono novità?”
“Sì, per fortuna la biopsia ha dato esito negativo, quindi niente arsenico, solo qualche farmaco meno aggressivo.”
“E’ una splendida notizia … Jared lo sa?” – domandò sedendosi.
“Non ancora … cioè non saprei, di sicuro Kevin lo avviserà. Da dove arrivi?”
“Dagli studios … volevo … io volevo parlare con qualcuno di una faccenda …”
“Ed hai scelto me?” – chiese incuriosito.
“Sì … eh lo so che qualcuno mi darebbe del coglione, ma …”
“E per quale motivo? Siamo amici o sbaglio?” – sembrò un rimprovero, ma Glam voleva solo fargli capire che era pronto ad ascoltarlo ed aiutarlo.
Farrell si grattò la nuca: “Ho … ho un problema con Justin …”
Geffen inarcò le sopracciglia – “Ti prego Colin, non mi dirai che …”
“No! No, non è come pensi … Il problema è solo mio, lui vive felice con il suo Brian ed io … c’è un senso di vuoto o di colpa, che non riesco a decifrare, sicuramente legato a quanto è successo prima del mio ictus.”
“Non avevi risolto? Con l’assistenza di Brandon e di Jared?”
“Diciamo che lì ho riempito certe lacune, ma miseria schifosa io non so perché ci sono finito a letto, perché l’ho baciato, perché gli ho detto certe cose!!” – si alterò.
“Ti piaceva … forse ti ricordava l’innocenza di Jared … io Justin non lo conosco così bene.”
“In fondo lui e Jared non hanno mai avuto qualcosa in comune … questa innocenza di cui parli, credo che da Justin trabocchi spontanea, mentre in Jared occorre cercarla, anzi no, aspettarla e se abbassa tutte le barriere allora puoi vederla …” – e perse lo sguardo in fondo alla camera.
“Nessuno conosce Jared meglio di te, Colin …”
Farrell rise piano – “Ti sottovaluti …”
“Ok, a me non l’ha mai nascosta, anzi, debordava in molti gesti, perché sono il padre che gli è sempre mancato. Contento?” – replicò serio.
“Non volevo farti arrabbiare … scusami.”
“Perché diavolo non ne parli con Jude, del tuo Justin?!”
“Jude … no, ho preferito farlo con te … non è la prima volta Glam … E poi non dire, il tuo Justin, ti prego …”
“Diciamo che anche noi due, tu ed io, abbiamo in comune un bene prezioso … è risaputo. Comunque … non farlo soffrire, lui è geloso di Justin, anzi, gli sta proprio sul cazzo ahahahahh”
“Glam …!?” – ma poi si unì alla sua risata.
Colin gli prese la mano, raccogliendola nei propri palmi e portandosela alla bocca, per un bacio – “Ti voglio bene Glam …” – e chiudendo le palpebre, liberò due lacrime.
“Torna a casa e di corsa … hai uno splendido ragazzo americano, che ti aspetta solo per amarti Colin … muoviti.” – e lo congedò, scompigliandogli i capelli.


“Sono questi i momenti in cui sento meno la mancanza di Jared, quelli in cui incontro le emozioni di Colin, scoprendo quanto si amano, dopo tanto tempo ed una montagna di sbagli … è … rassicurante Xavier …!”
Lo scultore ascoltava rapito quei pensieri ad alta voce di Geffen.
“Voi vi amerete per l’eternità Glam, ma parlo di tutti e tre! Ahahahah”
“Voglio che Kevin sia felice, voglio che il nostro domani sia solido … io lo amo infinitamente, seppure il mio cuore sia diviso a metà tra lui e Jared … forse sono l’uomo più fortunato del pianeta, nell’averli accanto …” – disse sereno.
“Tu sconvolgi l’anima ed i sensi, ne so qualcosa.” – e sorrise, spontaneo e sincero.
Geffen sembrò analizzare con cura il volto di Xavier – “Tu hai superato quel momento … io non volevo farti soffrire, ma sono stato un vero … stronzo.”
“No Glam, abbiamo colto un attimo tra tanti altri ed io avevo bisogno di viverlo, così tu … ma potrei sbagliare.” – e sorrise simpatico.
“Siamo stati alla grande, perfetti per quell’attimo.”
“Sono d’accordo …” – e divenne paonazzo.
“Come sta Pamela? Ed il vostro … guapito?”
“Li adoro … anche Phil è presente ed entusiasta per il cucciolo in arrivo …”
“Le mie gemelle lo adorano, so che passano del tempo insieme.”
“Phil ci fa anche i compiti con le tue figlie Glam, è un uomo corretto e maturo, lo amo da morire …”
“Si vede, sarete una splendida famiglia per questo nino, con un nonno come Antonio poi!” – e risero allegri.




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