domenica 18 dicembre 2011

SUNRISE - CAPITOLO N. 1

Capitolo n. 1 - Sunrise


30 maggio 2018


Per la prima volta Jared lo vide sotto ad una luce diversa.
Sarà stata la sua postura leggermente ricurva, seduto su di una panchina isolata, il nervoso passarsi la mano sinistra nei capelli cortissimi, per poi giungersi a quella destra, tormentandosi le dita e la fede, nell’attesa di lui.
Glam Geffen era ancora un uomo terribilmente affascinante, ma il calore che il cantante dei Mars, sentiva salire dallo stomaco agli occhi, era dovuto al suo bisogno di ritrovare quello che di più vicino ad un padre, avesse conosciuto da quando era al mondo.
Lo amava, di un sentimento totale e talvolta morboso, sentendosi protetto ed adorato in molti modi.
Il sesso era stato fondamentale, sembrava appartenere ad un’altra vita, anche se il suo sguardo azzurro, piombò su Jared, illuminandosi in un sorriso tanto seducente quanto letale: non in quell’occasione, comunque.
“Glam …”
“Ehi ciao Jared, come stai?”
“Bene, ti ho fatto aspettare? … Scusami.”
“Figurati.” – e si alzò abbracciandolo dolcemente.
Lui era fatto così ed era l’ideale per le paure di Jared.
“Facciamo un giro nel parco? Piaciuto l’hotel?”
“Sì, incantevole Jared.” – e lo guardò.
“Le fioriture sono magnifiche …” – e scrutò le siepi chiazzate ed armoniose.
“Posso prenderti per mano Jared mentre …” – “Certo.”
La lunga manica del suo maglione in lana grossa, così come quella del trench corto dell’avvocato, nascondeva quel gesto naturale.
“Kevin?”
“E’ con Lula, l’ha portato a tagliarsi i capelli, per Violet …”
“Sul serio? E’ diventata capricciosa lontana da noi, ma è irresistibile.”
“Indubbiamente.”
Erano giunti nei pressi di un laghetto.
Il vocio di una scolaresca accendeva i colori di quei giardini curati, mentre una seconda ondata di bimbi correva oltre loro, superandoli, per scapicollarsi alle giostre.
Jared si bloccò, inspirando – “Questa scena …”
“Sì, Parigi, hai ragione Jared. E’ passato molto tempo.” – e posò le proprie mani sulle spalle del compagno di Farrell.
“Colin? Sta bene?”
“Pronto per il b-day, sommerso dai cuccioli da stamattina, sua madre che sforna torte per un esercito …” – ed arrise solare nel raccontarlo.
“Ne sono felice Jared. A proposito, devo ancora acquistare un regalo adeguato, vuoi aiutarmi?”
“D’accordo … in città c’è un negozio di pullover fatti a mano, a Colin piacciono tanto.” – disse con entusiasmo.
“Anche a te spero, magari ne prendiamo uno persino a Lula.”
“Ed a Kevin no?” – chiese ridendo.
“Certo, anche se ultimamente gli sono spesso tra i piedi e dice che sono un vecchio brontolone.” – e ripresero a camminare.
“Non direi, ma lui è paziente, ammettilo.”
“C’è stato un periodo di crisi dopo che … Meglio cambiare discorso Jay.”
“Come vuoi tu … Abbiamo superato quell’angoscia, vero?”
Geffen annuì, rassicurandolo.


Rebecca giocava a nascondino con Josh, mentre Violet strimpellava sul pianoforte del padre.
Quando Colin lo vide tornare, gli corse incontro.
“Ciao tesoro, Eamon e Steven hanno preparato il tè e se non fermiamo tua suocera, penso che dovremo mangiare biscotti sino a novant’anni!”

Quando furono nella loro camera, Colin si rilassò buttandosi sul letto vestito.
“Togliti quelle scarpe ahhah”
“Non ho tempo Jay, vieni qui!”
“Sempre il solito …” – e si buttò sopra alle sue gambe, sedendosi.
“Ti dispiace?” – domandò piano, afferrandogli con cura la nuca, portando la bocca di Jared alla sua.
“A me piace tutto di te, Cole.” – bisbigliò sbottonandogli la camicia.
“Non smettere mai allora … ti amo Jay, ti amo tanto.” – gli soffiò nel collo, facendolo sentire in cima al mondo.


31 maggio 2018 – Di sera …

“Sono così piccoli Jay …”
“Sono … meravigliosi … fai figli stupendi Cole.”
“Ma cosa dici …?” – e sorrise, prendendo sul petto Ryan, mentre Jared faceva altrettanto con Thomas.
“Eccolo qui, il mio albero …” – disse sommessamente, cullandolo.
“Che dici Jared?”
“Nulla, era un sogno, premonitore …” – e sorrise.
“Capisco. Un tuo segreto.” – e gli fece l’occhiolino.
“Non proprio Colin … sono quasi addormentati. Ok, nelle culle …” – e si occupò di entrambi, puntando alle tutine in ciniglia la spilla di sicurezza, che collegava tramite una catenella il ciucciotto, provvidenziale per le deboli proteste dei gemelli, immediate appena sentirono venire meno il battito cardiaco dei loro nuovi genitori.
Jared sfiorò fronti di Ryan e Thomas con un bacio ed un segno, tracciato con il pollice, un tocco magico, secondo Farrell, che rimase stregato ad osservare quella deliziosa sequenza.
“Andati …”
“Andiamo anche noi Jay … grazie, di esserci e di …”
“Nulla mi darebbe più gioia Cole.” – lo interruppe, aggrappandosi a lui, che si rigenerava ad ogni singola attenzione da parte di Leto.


Stretti, nudi e soggiogati dal tepore della loro pelle, i rispettivi ansiti rivelarono anche una sgradevole preoccupazione.
“Come possiamo fidarci di lei, Colin? E’ la madre …”
“Quello che so è che non rinuncerò senza combattere Jared. Sonia è stata chiara sino dall’inizio, con regole precise e più che giustificate. Mi sono rassegnato da subito, lo sai, ma qualcosa è andato storto nella sua mente, probabilmente una depressione post parto, è plausibile, quindi dovremo chiarire un mare di dettagli domani, quando andremo da lei.”
“E se non fosse una buona idea?” – replicò turbato.
“Glam ha dei documenti pronti, ci accompagnerà, l’ha detto a cena …”
“Sì Flora è stata tempestiva, lui è fiducioso …”
“Se tu non lo sei Jared, se questo dovesse farti male, io non andrò avanti, non rovinerò quello che abbiamo riconquistato, ok?”
Jared affondò il viso nel suo petto scolpito: “Io già li amo quei due mascalzoni urlatori … li amo da morire Cole …”
“E loro sono pazzi di te, non potrebbero avere un padre migliore, credimi.” – e lo baciò intensamente, prima di dargli la buona notte.



RYAN E THOMAS


Chris Meloni is Glam Geffen

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