domenica 4 dicembre 2011

GOLD - CAPITOLO N. 312

Capitolo n. 312 - gold


I fianchi di Jamie erano scolpiti dalla danza, ma così esili, quando inghiottivano quelli robusti, ma armoniosi, di Marc, che restando sollevato sul gomito sinistro, lo sovrastava senza schiacciarlo, mentre lo amava, venendogli dentro, tra mille emozioni reciproche.
Con il palmo destro gli accarezzava la fronte, sorridendogli, Jamie era bellissimo, Marc glielo ripeteva, mentre con quella cura amorevole, lo portava al massimo del piacere, sia fisico che mentale.
Quando poi lo alzava, girandolo su di un fianco e rientrando in lui, lasciando che si aggrappasse al suo corpo statuario, a Jamie sembrava che non potesse esserci una compiutezza migliore, mentre Marc gli donava continue conferme sul loro rapporto.


“Amo il tuo naso …” – gli sussurrò Jude.
Restavano stretti e nudi, al centro del loro letto.
Robert rise piano, arrossendo.
“Di più i tuoi occhi …” – aggiunse, distribuendo baci leggeri sul suo volto estatico, di fronte al suo splendido ragazzo inglese.
“Jude …”
“Sono qui …”
“Ju-Jude …” “E qui … poi … poi qui …” – ansimò, penetrandolo, sino in fondo.
Robert ebbe come una convulsione carica di erotismo, chinò il capo da un lato e poi all’indietro, alla seconda spinta, le labbra, schiuse e morbide, alla ricerca di ossigeno, aperte su quell’incavo umido e caldo, dove Jude infilò due dita, non sapendo resistere, per poi usarle, dilatandolo fino a farlo gemere, pregandolo che non smettesse quella magnifica e sensuale tortura.


Isotta gattonava, tra i suoi due papà, chiamandoli e ridendo.
Colin e Jared erano sul tappeto della cameretta, l’irlandese con Amelie sul petto, attaccata a lui, come un’appendice naturale e terribilmente simpatica, nelle sue smorfie infantili.
“Ok, adesso a nanna, è tardissimo … e poi papi Jared deve riprendersi.”
“Ho dormito tutto il pomeriggio, posso resistere ancora un po’ Cole.”
“No, no, no Jay, ti scorterò personalmente e ti sorveglierò sino all’alba.” – replicò ridendo, per poi baciarlo, mentre mettevano nelle culle le loro bimbe.
“Ok, cedo volentieri alle tue pressioni … Sono innamorato di te Colin ...”
Colin lo fissò – “Tesoro … io di te, infinitamente …” – e lo strinse – “Sicuro che sia tutto a posto Jay?” – gli chiese con una punta di apprensione.
“Sì … sono soltanto un po’ debole per questa … disavventura …”
“Tu faresti impazzire uno sciame di insetti cucciolo …” – e rise complice, baciandolo di nuovo.


“Lui avrà sempre bisogno di te daddy … io non ne faccio un problema, sai quanto sono legato a Jared, inutile che faccia l’ipocrita, anche se abbiamo sbagliato, ma lui ed io abbiamo un uomo incredibile nella nostra vita e lo amiamo da impazzire, parlo per me, ma temo anche per lui.”
Kevin sorrise, tornando ad accoccolarsi sul suo addome, dopo averlo fatto venire con la bocca: Glam gli accarezzava i capelli, pensieroso.
“Sono ancora molto geloso ed incazzato per quello che avete fatto, sai?” – disse calmo.
“Allora siamo in due Glam.” – e rise, scrutandolo nella penombra.
“A volte mi chiedo come tu abbia fatto a non ucciderci Kevin.”
“Io vi voglio troppo bene … e ti amo daddy … ed a Jared lo adoro, è parte di me, perché o come me, in molte cose … Ho imparato ad accettarlo, è un equilibrio particolare ed incomprensibile al resto dell’umanità, ma io ci convivo da quando stiamo insieme, quindi o cadi oppure voli … ed io respiro libero, con il nostro bambino, siamo una famiglia Glam, è meravigliosa come sensazione, credimi.”
“Ti credo anima mia …” – e si baciarono forte, per un tempo indefinibile.


A metà di quella notte, Jared si mise seduto, allacciandosi le gambe piegate e tremolanti, come la sua schiena, che percepiva gelida.
Colin allungò una mano, cercandolo istintivamente, nonostante fosse già addormentato da diverse ore.
“Jay …”
“Ehi … scusa Cole, non volevo svegliarti.” – disse mesto.
Farrell si destò del tutto.
“Che succede, insonnia …?”
“Colin ho qualcosa da dirti …”
“Va bene, lo sospettavo …” – e sorrise poco convinto.
“Ieri io … io ho fatto una biopsia …”
“Jared …”
“Avevo … avevo una minuscola massa, qui … dove hanno fatto l’incisione e l’hanno rimossa, è come spuntata dal nulla, me ne sono reso conto facendo la doccia la notte scorsa … ero spaventato a morte Colin e l’ultima cosa che volevo era darti l’ennesima preoccupazione … non so fare altro … mi dispiace …”
“Jared sei il mio compagno, di cosa stai parlando? Sei tutto per me amore, tutto … mio Dio …”
“Colin scusami …” – e si aggrappò a lui, singhiozzando.
“Tesoro cosa ti hanno detto in ospedale?”
“Ho chiesto aiuto a Glam, mi ha accompagnato dal suo oncologo … poi è arrivato Kevin … Robert e Jude erano lì per caso … insomma ho fatto un casino, non volevo escluderti, ero e sono angosciato …”
“Neppure Shannon sa nulla?” – gli domandò pacato, anche se provava uno sconforto devastante, al solo pensiero che Jared avesse un cancro.
“No … sono uno stupido, vero …?”
“Ti ucciderà …” – e sorrise.
“Se prima non lo farà un …” – ma Colin lo interruppe con un bacio mozzafiato.
Quando si staccò, erano entrambi sconvolti – “Non dirlo nemmeno per scherzo, ok? Non farlo Jared, altrimenti dovrai vedertela con me … va bene Jared?” – ed i suoi quarzi si riempirono di lacrime.
“Colin io ti amo … e … e ti voglio dentro di me, prima che sia troppo tardi …”
“Smettila con le cazzate … smettila …” – gli sussurrò, insinuandosi tra le sue gambe, aprendolo con una passione spasmodica, ma dosata, nel timore di fargli male.


Geffen rispose a quella chiamata, provando un brivido sinistro.
“Ciao Colin …”
“Buongiorno Glam … hai già ricevuto l’esito da Scott?”
“No … dovrebbe interpellare Jared direttamente, ha il suo numero …”
“Potresti stare con noi, durante questa attesa?” – chiese sereno.
“Certo. Arrivo …”


Erano sul divano, nella stanza dei doni.
Jared guizzava con i suoi zaffiri, dal caminetto alla finestra: “Dobbiamo cercare l’albero … Natale arriverà presto …” – disse flebile.
Stava seduto tra Colin e Glam, che sembravano proteggerlo anche dall’aria circostante.
“Lo faremo tesoro.” – disse Farrell, sorseggiando l’ennesimo caffè.
Il cellulare di Jared vibrò e lui ebbe un sussulto.
“Dio … è il dottore …”
“Vuoi che risponda io?” – “Sì Cole … ti ringrazio …” e si adagiò sul suo cuore, mentre Geffen si alzò, le mani fredde in tasca.
“Sì pronto, sono Colin Farrell, il marito di Jared …”
“Salve, Jared non c’è?” – chiese educatamente.
“E’ qui, metto il viva voce … c’è anche Glam … ha buone notizie per noi?”
“Ho appena ricevuto i risultati: Jared mi senti?”
“Sì …”
“Bene. Era solo una ciste, totalmente benigna.”
“Signore ti ringrazio …” – disse piano Colin, cullando Jared, che scoppiò a piangere.
“E’ una bella giornata ragazzi, vivetela come merita. Geffen sei vivo, vero?”
“Penso che andrò ad ubriacarmi, anzi, cerco una bottiglia, da qualche parte dovrà pure esserci.”
“Non farlo assolutamente ahahahha Adesso vi lascio, ma vi aspetto per un controllo, Glam devi fare la tac, anche tu Jared, cosa ne pensi?”
“Ci sarò … grazie … grazie davvero.”



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