Capitolo n. 311 - gold
Le mani di Colin arrivavano dappertutto, facendo provare a Jared sensazioni di assoluto benessere, tanto che cercava di portarle, per quanto possibile, alle proprie labbra, per baciarle, in segno di gratitudine.
Il loro modo di fare l’amore, tutte le notti, quella settimana dopo il compleanno di Isotta, dava questo senso di appartenenza e di riconoscenza ad entrambi, per averci creduto, per essere rimasti, consolidandosi in un’unione, che continuava ad essere unica, nei suoi errori, ma soprattutto nei momenti più belli ed esclusivi.
“Cole ce la facciamo una doccia? … Ehi Cole …”
La voce di Jared era vellutata, ma il russare di Farrell alquanto buffo.
Il cantante rise piano, per non svegliarlo, ammirando il volto del compagno, sereno ed affascinante – “Dio, sei una meraviglia Colin …”
Decise di alzarsi comunque, per controllare le piccole ed infilarsi nel box da solo.
Amelie ed Isy erano tranquille; Jared canticchiava un motivetto, che decise di trasferire subito su di un pezzo di carta volante.
“Mmm sì … carino e poi …” – ma ebbe un lieve capogiro.
Ridacchiò – “Ho una certa età, dovrei calmarmi … cavoli le tre e mezza …”
Si rinfrescò velocemente, ma nel frizionarsi con un gel, profumato e denso, ebbe un lieve sussulto.
Le sue dita ripassarono in un punto sotto all’ascella destra, sentendo nuovamente un gonfiore anomalo.
Jared inspirò, chiudendo il miscelatore: “Che diavolo …?” – mormorò spaventato ed accendendo la luce: non era un foruncolo e non c’era alcun rossore, ma sembrava un’arachide sotto pelle.
Deglutì a vuoto, asciugandosi con calma ed indossando una t-shirt comoda.
Tornò a letto, rannicchiandosi dalla propria parte, per non disturbare Colin, ma senza smettere di guardalo, attraverso i propri cieli annebbiati da un’apprensione, che lo stava soffocando.
“Jared, si puo’ sapere cosa è successo, il tuo messaggio mi ha spaventato!”
“Glam … scusami, scusami …”
Volò tra le sue braccia, tremando e singhiozzando.
“Cristo santo, ma hai litigato di nuovo con Colin?”
L’avvocato era corso al villino, allarmato da un sms di Jared, che lo supplicò letteralmente di andare da lui subito, per un problema urgente e serio.
“Mi vuoi spiegare … e poi calmati …” – sorrise imbarazzato.
“Ok … vieni, devo farti vedere una cosa …” – e prendendolo per un polso, si sistemò davanti allo specchio dell’armadio, in camera da letto.
Si tolse la camicia, restando a petto nudo – “Guarda … anzi, senti …” – disse, con il fiato spezzato, dopo avere portato l’indice ed il medio di Glam all’altezza di quell’escrescenza.
“Jared cerca di stare tranquillo … ok?”
“Non dire niente a Colin … ti prego Glam, non dirglielo … aiutami …”
“Ma certo che ti aiuto, adesso faccio una telefonata, ma non possiamo non …” – ma di fronte allo sguardo disperato di Jared, Geffen decise di assecondarlo.
Rimase alle sue spalle, cingendolo con un braccio, mentre con l’altro interpellò il suo medico di fiducia.
“Scott credo non sia una tua competenza, ma dovresti vedere un mio amico … ok veniamo subito.” - e riattaccò.
Jared si voltò, stringendosi a lui – “Grazie … non riuscivo a chiamare neppure Shan … non voglio che si preoccupino lui e Colin … mi dispiace … mi dispiace …”
“Adesso guardami e cerca di aprire le orecchie ok? Non hai niente, ci sarà una spiegazione plausibile e non grave, ma, se anche ci fosse, supereremo questa difficoltà, in qualunque maniera, ok?” – disse pacato, ma fermo, anche se un’angoscia sottile si stava impadronendo anche dei suoi pensieri.
Robert aveva preparato Camilla, facendole indossare una tuta coloratissima e delle scarpe da ginnastica con un plantare anatomico, creato con la forma dei suoi piedini, per aiutarla nella deambulazione.
“Foster ha detto che il tono muscolare delle gambe è buono, ma questa soluzione è un qualcosa in più Jusdie … cosa ne pensi?”
“Penso che siete adorabili … Vieni qui …” – e lo avvolse, baciandolo, mentre la figlia aspettava serena, sdraiata sul divano, che si decidessero ad uscire.
Law doveva fare una panoramica, per un impianto all’arcata superiore, quindi decisero di andare insieme all’ospedale, per poi pranzare insieme a Colin e Justin, alla mensa della produzione, dove anche Law aveva lavorato.
“Jared non c’è?”
“No Rob, pare che stiano preparando un nuovo album con i Mars e non so più dove dovesse andare ed a fare cosa … credo un’incisione preliminare …”
“Ok, siamo pronti, si va ciurma!” – esclamò Downey ridendo, mentre Jude prendeva in braccio Camilla, impegnata a parlottare e sperimentare nuovi termini, storpiandoli comicamente.
“Direi di non perdere tempo signor Leto …”
“Mi potrebbe chiamare Jared …?”
“Certo, allora Jared, volevo spiegarti come intendo procedere.”
Il dottor Shuster, amico di Scott, era un chirurgo di ottima fama, affabile e diretto.
“Anestesia locale, prelievo, anzi, facciamo una rimozione completa di questa massa e poi la biopsia, chiederò la massima urgenza, così domani mattina avremo l’esito.”
“E se fosse …”
“Quando lo sapremo, discuteremo sul da farsi, non è il caso di perderci in chiacchiere, del resto conoscerai i metodi di chemioterapia, radioterapia, la mia nuova tecnica agli infrarossi primari, insomma noi siamo bene armati ed equipaggiati, ma soprattutto, determinati a risolvere, ok?”
Jared annuì.
“Glam puo’ restare con me … se vuoi ovviamente …”
“Certo ci sarò, se me lo permettono.”
“Ovvio, ma dovrà lavarsi e cambiarsi, andiamo nell’ambulatorio qui a fianco, poca strada, l’infermiera Jared ti farà solo un altro prelievo, per il sedativo abbiamo già quello che ci serve, tu pensa solo a rilassarti.”
Kevin stava impazzendo con un scalda biberon, mentre Xavier correva in varie direzioni, per trovare pannolini e salviette.
“Pam ci ammazza, se non ci sbrighiamo! Kevin è il tuo!!”
“Il mio cosa??!!”
“Il tuo telefono!!”
“Oh miseria … sì, pronto!”
“Kevin … sono io … ma?”
“Amore ciao, stiamo preparando lo spuntino per Drake e siamo nel caos più totale ahahahah ma dove sei?”
“Tesoro ascoltami ho solo cinque minuti, sono in ospedale con Jared, ha un problema, ma non lo sa nessuno … Io non potevo non dirtelo.” – e gli spiegò i dettagli di quella situazione.
Kevin andò a sedersi su di una poltrona, spostando delle tutine e dei sonagli: “Glam sono felice che tu sia con lui, deve essere in preda al panico … vuoi che vi raggiunga?”
“Non ne avremo per molto, comunque se mandi Vassily a recuperare il nostro Lula e poi passi di qui, te ne sarei profondamente grato …” – provò a smorzare la tensione, senza riuscirvi.
“Ci sarò, non temere.”
“Ti amo Kevin.” – “Anch’io daddy, dai un bacio a Jared e digli che andrà tutto bene. Ok?”
Il lenzuolo sterile era di un verde cupo: venne steso sopra Jared, posizionato su di un fianco e sorretto da un paio di cuscini, fino a trovare la posizione migliore sia per lui, che per l’oncologo.
Le sue iridi di un blu intenso, si erano aggrappate a quelle di Geffen, che si confondeva con il resto dell’equipe, se non fosse stato per quel dettaglio, intrappolato tra la cuffia e la mascherina, che celava i suoi sorrisi di incoraggiamento.
“Mi hanno depilato l’ascella … dovrò farmi anche l’altra, se no sembrerò un deficiente Glam …”
“Magari lanci una moda Jay …”
“L’hanno già fatto con scarsi risultati.” – e sorrise teso.
“Ok, allora pensiamo a qualcosa di più interessante …”
Scott gli aveva detto di distrarlo, oltre che confortarlo, ma Glam avrebbe preferito una tortura cinese, piuttosto che vederlo in quello stato di desolazione e timore.
Il suo palmo, protetto dal guanto, proseguiva in un movimento delicato, tra le ciocche corte di Jared, che a tratti socchiudeva compiaciuto le palpebre, sentendosi al riparo dagli eventi.
Venne accesa una luce bluastra.
“Adesso parte la musica e balliamo Jay …”
“Credi? L’abbiamo mai fatto?”
“Ne abbiamo combinate di tutti i colori mi sa …”
“Hai ragione Glam …”
Trascorsero venti minuti e l’intervento terminò senza complicazioni.
“A posto, ora faremo una flebo, ti trasferiamo in day hospital Jared, un elettrocardiogramma e potrai tornare a casa. Mi hanno detto che hai dei figli stupendi.”
“Sì … sono la mia vita, come Colin … Io lo amo da morire … Lui … lui non sa niente … non ditegli niente per favore …”
“Mi dici la tua data di nascita Jared?”
“Ventisei … dicembre … ho sonno … 1971 …”
“Ok, sei solo un po’ intontito, è normale. Adesso vai, passo a salutarti, ciao Glam.”
“Arrivederci e grazie per non averci fatto attendere.”
Kevin incontrò Rob, Jude e Camilla in ascensore.
“Ehi, cosa ci fate voi qui?” – chiese incuriosito dalla loro presenza.
“Una lastra e tu?” – replicò l’inglese, premendo il piano della radiologia.
“Ecco … sono venuto a prendere Glam, faceva un controllo … vado al dodicesimo, grazie.”
“Ti accompagniamo allora, volevo chiedere una cosa a Geffen, per quel contratto, te ne ho accennato Jude …” – intervenne Downey.
“Ok … ragazzi sentite … è proprio vero che il diavolo fa le pentole e non i coperchi … accidenti …”
“Ma che dici?”
“Ecco Jude … sto andando da Glam, ma c’è anche Jared, siamo qui per lui, ha fatto un’operazione …”
“Quale operazione?”
Prima di arrivare, anche la coppia fu informata e ne rimasero sconvolti.
Decisero di aggregarsi a Kevin, per fare coraggio a Jared, sperando che non vivesse quel gesto come un’ingerenza.
Quando lo videro, a tutti e tre si strinse lo stomaco per la commozione.
Se ne stava rannicchiato su di un divanetto, lo avevano appena dimesso.
Geffen era al telefono, ma inginocchiato davanti a lui, che si asciugava un pianto, l’ennesimo, che sfociò in una cascata, quando si ritrovò tra le braccia degli altri amici.
Robert fu paterno ed attento ad ogni sua espressione: “Jared non devi pensare a niente adesso, domani avrai l’esito e non ti lasceremo solo un attimo, ma è necessario che informiamo Colin, anche se io mi sarei comportato come hai fatto tu, per proteggere Jude, però non è la scelta giusta, credimi …”
“Se ho qualcosa, glielo diremo … per favore …” – mormorò, dopo essersi rifugiato sul petto di Kevin, che lo stava cullando.
“Faremo come desideri … Cosa dirai a Colin per il cerotto?” – domandò Glam.
“Non lo so … cosa mi suggerite …?”
“Mi faccio venire qualche idea … ecco sentite …”
Colin salì veloce sino alla loro camera, lasciando i quattro, con Camilla, davanti alle tazze di tè, che miss Wong aveva servito, con dei pasticcini al riso.
Jared si era quasi assopito, ma i passi di Farrell lo destarono, facendogli perdere un battito.
“Tesoro … angelo mio …”
“Cole ciao …”
“Fammi vedere cucciolo … ma è incredibile, cos’era? Che razza di insetto?”
“Ecco l’ho schiacciato … non gli ho preso la targa …” – e sorrise timido.
“Era velenoso, Jude mi ha spiegato che hai fatto delle analisi … forse una vespa?”
“Può darsi, mi hanno anche fatto la solita reidratazione, poi … poi c’era un ematoma ed hanno inciso, qui …”
“Ti ci metto un mare di baci, cosa ne pensi?” – disse con la consueta tenerezza.
“Penso che io sono davvero fortunato ad averti come marito Colin … vorrei vederti sempre felice … sempre …”
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