Capitolo n. 121 - zen
“Vas e Peter dormiranno
nella camera dove hanno trascorso la notte Jared e Colin, tu in quella accanto,
ok soldino?”
Geffen stava facendo
fare il tour dell’abitazione a Lula, tenendolo per mano.
“E se ho paura dei
temporali, posso venire nel lettone, su alla torretta?” – chiese spalancando i
suoi fanali.
“Puoi farlo sempre,
tesoro” – e piegandosi, lo prese sul petto, dandogli un bacio tra i capelli
umidi e salati.
“Okkei papi!” –
esclamò, sbirciando poi gli zii in procinto di andarsene, anche se poco
convinti, a parte Robert, in evidente imbarazzo.
Jared giocava con
Camilla, Colin e Jude badavano a Preston, chiacchierando a mala pena con Clint,
più divertito dai body guard russi.
Il clima era di
leggera tensione, alla quale Glam parve sottrarsi, salendo alla propria stanza,
ricavata da quella che Lula definiva torretta,
perché la ricordava a pieno nella struttura, completata da una splendida
terrazza vista mare, ampia ed assolata.
Downey li seguì a
distanza, osservato dal marito, che con difficoltà nascondeva ansia e
preoccupazione verso il suo stato emotivo.
Lula sistemò Brady
sulla cassapanca, dove Geffen ricuperò degli asciugamani puliti – “Vai a farti
la doccia, così poi mangiamo …” – gli disse dolce.
“Ora ci sono io qui
con te, papi, non sarai più solo” – replicò affettuoso ed un po’ triste.
“Amore … Tu mi rendi
felice come nessuno, non dimenticarlo mai”
Soldino annuì,
trotterellando poi verso il bagno al piano, più spazioso di quello al primo
livello della casa, dove Jared e Colin si erano amati con la consueta passionale
disperazione, quando orbitavano intorno alla galassia Geffen.
“Siamo stati …
inopportuni”
“Robert?”
“Ciao Glam, volevo
salutarti prima di … Ecco noi torniamo a casa”
“In California?
Oppure a Londra?” – chiese, perdendo un battito.
“E’ … è bella la tua
alcova” – Downey provò a scherzare, avvicinandosi a lui con il timore di non
farcela a reggere quelle sensazioni devastanti, come se fosse sull’abisso di
una fine imminente.
“Non lo so ancora
Glam … Jude vuole rimanere a Lalysos, per Camilla soprattutto, il clima le fa
bene” – spiegò tormentandosi le mani.
Geffen gliele
strinse, ormai erano faccia a faccia.
“Tesoro sai che puoi
contare su di me: non darti pena; dovresti trascorrere le vacanze dove sei più
a tuo agio, visto che la convalescenza non è ancora conclusa. Cosa ne dici?” –
gli propose con quel garbo tipico dell’affezione, che lo univa all’attore.
“A me dispiace per
troppe cose …” – ribatté in crisi di ossigeno.
“Rob …”
“Il mio cuore va in
pezzi, è crudele tutto questo … è ingiusto” – iniziò a tremare, in una
convulsione preoccupante.
Geffen lo strinse,
poi lo sollevò, adagiandolo sul letto, provando a calmarlo.
“Robert! Dio mio non
fare così, io sto bene, ok?” – esclamò agitato.
Le sue lacrime erano
copiose, quanto l’agitazione, che attanagliava il suo corpo esile.
Jared era arrivato
sino a lì per congedarsi, ma quando li vide, si bloccò a cima scale, come
impietrito.
Glam stava baciando
Robert, forse nel tentativo di sedare quella reazione scomposta, forse perché il
compagno di Jude, glielo aveva chiesto, per tutto l’amore che sembrava
esplodere in quell’ambiente arredato di bianco, celeste e qualche macchia di
lavanda, nelle suppellettili e nella teleria.
Quando si staccarono,
i loro profili ritrovarono quell’incastro così congeniale, che non aveva più
bisogno di parole.
Ciò nonostante,
Geffen avrebbe voluto fermare il tempo.
Ignaro della presenza
di Jared, almeno quanto Robert, l’avvocato
gli diede ancora un bacio, sussurrando un accorato – “Ti amo tanto …”
Leto sembrò
disciogliersi, lungo quegli scalini, dopo che le sue palpebre si erano chiuse
lentamente, per riaprirsi su quel legame improvvisamente riemerso con un vigore
inaudito.
Jude ripose gli abiti
di Camilla nel trolley.
Farrell era come
stampato contro la parete, immobile testimone dei suoi gesti, ma, specialmente,
incredulo e sbigottito.
“Tu non puoi
permettere questo …”
“Sbagli Colin, non
intendo assolutamente ostacolare Robert, nella sua scelta.”
“Ma è assurdo!!” –
gli urlò alle spalle, afferrandole poi, per girare il biondo a sé.
Law sorrise, in un
misto di rassegnazione e serenità, che l’irlandese non sapeva spiegarsi.
“Lo fai per la malattia
di Rob??” – tuonò, con l’esigenza di avere una valida giustificazione da parte
del suo migliore amico.
“No … Lo faccio per
Rob e basta. Lui ama Glam e non esiste nulla, in cielo od in terra, a fargli
ritrovare la gioia di vivere, se non stargli accanto. Ho solo rimandato questo
istante, ho provato persino a porre fine al loro rapporto nella maniera più
drastica ed assurda … E’ stato inutile, almeno quanto credere, da parte tua,
che Jared lo abbia dimenticato.”
“Cosa centra lui
ora?!”
“In che mondo vivi
Colin …? Od in quale galassia? Il tormento che annienta Jared ha mai avuto
fine? No, dimmelo, è essenziale!” – sbottò.
“Lui ed io ci amiamo …
Jared ha scelto me” – bissò gelido.
“Ti ha scelto,
dunque? E la gelosia, lo spasmo, che corrode ogni sua movenza, ogni sguardo o
considerazione, quando Glam è ad un passo da voi, tu questo non lo percepisci??
E’ identico al sentore, che stava devastando Robert ed io ho scelto per la sua
felicità, rinunciando alla mia! Perché lo amo, hai capito?? E non è bastato e
non sarà mai così Colin!! Nessun amore può spazzarne via un altro, se questo è
di una simile portata, convinciti di questo e capirai quanto il vostro
matrimonio è un’agonia!!”
Farrell fece un passo
indietro, scuotendo la testa.
“Io ho semplicemente
combattuto per la nostra famiglia, per quello che lega Jared e me da una vita …
Questo è il vero amore, fatto di battaglie, non di rese come la tua Jude” –
ringhiò refrattario ai suoi ragionamenti.
“Sia tu che io
abbiamo perso la guerra. Questa è la verità Colin. Solo questa ed è
dannatamente reale, altrimenti non vedresti più Jared reagire come ti ho
spiegato, come TU sai, solo che fa troppo male ammetterlo, in particolare oggi.”
Irish buddy prese un
respiro profondo – “Cosa farete quindi? Divorzierete, forse? Robert sposa Glam?
E Camilla?? Di vostra figlia cosa ne sarà, Jude??”
“Glam adora Camilla,
se no non si sarebbe sacrificato come è avvenuto … Ci impegneremo tutti a farla
crescere circondandola di affetto e presenza, mutando lo stretto necessario” –
illustrò con calma.
“Privandola di un
genitore, della solidità coniugale, vorrai dire!”
Law rise con amarezza
– “Cristo Colin … E tu cos’hai fatto con James? Te ne sei scordato? Non voglio
tacciarti di ipocrisia, ma non posso farne a meno.”
“E’ stata una pessima
idea questa vacanza … Ci vediamo a Los Angeles” – concluse brusco la loro
conversazione, guadagnando l’uscita, ma l’ultima frase di Jude lo trattenne per
pochi secondi.
“Sto andando a
Londra, per due settimane, vedrò il resto dei miei, dei nostri figli. Robert sa
dove trovarmi ed io so che è al sicuro. Buon ritorno a casa, ciao Colin,
salutami il tuo … Jared.”
Nessun commento:
Posta un commento