lunedì 27 maggio 2013

ZEN - CAPITOLO N. 121

Capitolo n. 121  -  zen


“Vas e Peter dormiranno nella camera dove hanno trascorso la notte Jared e Colin, tu in quella accanto, ok soldino?”

Geffen stava facendo fare il tour dell’abitazione a Lula, tenendolo per mano.
“E se ho paura dei temporali, posso venire nel lettone, su alla torretta?” – chiese spalancando i suoi fanali.
“Puoi farlo sempre, tesoro” – e piegandosi, lo prese sul petto, dandogli un bacio tra i capelli umidi e salati.
“Okkei papi!” – esclamò, sbirciando poi gli zii in procinto di andarsene, anche se poco convinti, a parte Robert, in evidente imbarazzo.
Jared giocava con Camilla, Colin e Jude badavano a Preston, chiacchierando a mala pena con Clint, più divertito dai body guard russi.
Il clima era di leggera tensione, alla quale Glam parve sottrarsi, salendo alla propria stanza, ricavata da quella che Lula definiva torretta, perché la ricordava a pieno nella struttura, completata da una splendida terrazza vista mare, ampia ed assolata.

Downey li seguì a distanza, osservato dal marito, che con difficoltà nascondeva ansia e preoccupazione verso il suo stato emotivo.

Lula sistemò Brady sulla cassapanca, dove Geffen ricuperò degli asciugamani puliti – “Vai a farti la doccia, così poi mangiamo …” – gli disse dolce.
“Ora ci sono io qui con te, papi, non sarai più solo” – replicò affettuoso ed un po’ triste.
“Amore … Tu mi rendi felice come nessuno, non dimenticarlo mai”
Soldino annuì, trotterellando poi verso il bagno al piano, più spazioso di quello al primo livello della casa, dove Jared e Colin si erano amati con la consueta passionale disperazione, quando orbitavano intorno alla galassia Geffen.


“Siamo stati … inopportuni”
“Robert?”
“Ciao Glam, volevo salutarti prima di … Ecco noi torniamo a casa”
“In California? Oppure a Londra?” – chiese, perdendo un battito.
“E’ … è bella la tua alcova” – Downey provò a scherzare, avvicinandosi a lui con il timore di non farcela a reggere quelle sensazioni devastanti, come se fosse sull’abisso di una fine imminente.

“Non lo so ancora Glam … Jude vuole rimanere a Lalysos, per Camilla soprattutto, il clima le fa bene” – spiegò tormentandosi le mani.
Geffen gliele strinse, ormai erano faccia a faccia.
“Tesoro sai che puoi contare su di me: non darti pena; dovresti trascorrere le vacanze dove sei più a tuo agio, visto che la convalescenza non è ancora conclusa. Cosa ne dici?” – gli propose con quel garbo tipico dell’affezione, che lo univa all’attore.
“A me dispiace per troppe cose …” – ribatté in crisi di ossigeno.
“Rob …”
“Il mio cuore va in pezzi, è crudele tutto questo … è ingiusto” – iniziò a tremare, in una convulsione preoccupante.

Geffen lo strinse, poi lo sollevò, adagiandolo sul letto, provando a calmarlo.
“Robert! Dio mio non fare così, io sto bene, ok?” – esclamò agitato.
Le sue lacrime erano copiose, quanto l’agitazione, che attanagliava il suo corpo esile.

Jared era arrivato sino a lì per congedarsi, ma quando li vide, si bloccò a cima scale, come impietrito.

Glam stava baciando Robert, forse nel tentativo di sedare quella reazione scomposta, forse perché il compagno di Jude, glielo aveva chiesto, per tutto l’amore che sembrava esplodere in quell’ambiente arredato di bianco, celeste e qualche macchia di lavanda, nelle suppellettili e nella teleria.

Quando si staccarono, i loro profili ritrovarono quell’incastro così congeniale, che non aveva più bisogno di parole.
Ciò nonostante, Geffen avrebbe voluto fermare il tempo.

Ignaro della presenza di Jared, almeno quanto Robert,  l’avvocato gli diede ancora un bacio, sussurrando un accorato – “Ti amo tanto …”

Leto sembrò disciogliersi, lungo quegli scalini, dopo che le sue palpebre si erano chiuse lentamente, per riaprirsi su quel legame improvvisamente riemerso con un vigore inaudito.



Jude ripose gli abiti di Camilla nel trolley.
Farrell era come stampato contro la parete, immobile testimone dei suoi gesti, ma, specialmente, incredulo e sbigottito.

“Tu non puoi permettere questo …”
“Sbagli Colin, non intendo assolutamente ostacolare Robert, nella sua scelta.”
“Ma è assurdo!!” – gli urlò alle spalle, afferrandole poi, per girare il biondo a sé.
Law sorrise, in un misto di rassegnazione e serenità, che l’irlandese non sapeva spiegarsi.

“Lo fai per la malattia di Rob??” – tuonò, con l’esigenza di avere una valida giustificazione da parte del suo migliore amico.
“No … Lo faccio per Rob e basta. Lui ama Glam e non esiste nulla, in cielo od in terra, a fargli ritrovare la gioia di vivere, se non stargli accanto. Ho solo rimandato questo istante, ho provato persino a porre fine al loro rapporto nella maniera più drastica ed assurda … E’ stato inutile, almeno quanto credere, da parte tua, che Jared lo abbia dimenticato.”
“Cosa centra lui ora?!”
“In che mondo vivi Colin …? Od in quale galassia? Il tormento che annienta Jared ha mai avuto fine? No, dimmelo, è essenziale!” – sbottò.
“Lui ed io ci amiamo … Jared ha scelto me” – bissò gelido.
“Ti ha scelto, dunque? E la gelosia, lo spasmo, che corrode ogni sua movenza, ogni sguardo o considerazione, quando Glam è ad un passo da voi, tu questo non lo percepisci?? E’ identico al sentore, che stava devastando Robert ed io ho scelto per la sua felicità, rinunciando alla mia! Perché lo amo, hai capito?? E non è bastato e non sarà mai così Colin!! Nessun amore può spazzarne via un altro, se questo è di una simile portata, convinciti di questo e capirai quanto il vostro matrimonio è un’agonia!!”

Farrell fece un passo indietro, scuotendo la testa.
“Io ho semplicemente combattuto per la nostra famiglia, per quello che lega Jared e me da una vita … Questo è il vero amore, fatto di battaglie, non di rese come la tua Jude” – ringhiò refrattario ai suoi ragionamenti.
“Sia tu che io abbiamo perso la guerra. Questa è la verità Colin. Solo questa ed è dannatamente reale, altrimenti non vedresti più Jared reagire come ti ho spiegato, come TU sai, solo che fa troppo male ammetterlo, in particolare oggi.”

Irish buddy prese un respiro profondo – “Cosa farete quindi? Divorzierete, forse? Robert sposa Glam? E Camilla?? Di vostra figlia cosa ne sarà, Jude??”
“Glam adora Camilla, se no non si sarebbe sacrificato come è avvenuto … Ci impegneremo tutti a farla crescere circondandola di affetto e presenza, mutando lo stretto necessario” – illustrò con calma.
“Privandola di un genitore, della solidità coniugale, vorrai dire!”
Law rise con amarezza – “Cristo Colin … E tu cos’hai fatto con James? Te ne sei scordato? Non voglio tacciarti di ipocrisia, ma non posso farne a meno.”
“E’ stata una pessima idea questa vacanza … Ci vediamo a Los Angeles” – concluse brusco la loro conversazione, guadagnando l’uscita, ma l’ultima frase di Jude lo trattenne per pochi secondi.
“Sto andando a Londra, per due settimane, vedrò il resto dei miei, dei nostri figli. Robert sa dove trovarmi ed io so che è al sicuro. Buon ritorno a casa, ciao Colin, salutami il tuo … Jared.”









Nessun commento:

Posta un commento