martedì 2 aprile 2013

ZEN - CAPITOLO N. 82


Capitolo n. 82  -  zen


Lula diede il benvenuto a Glam, appena l’hummer dell’uomo varcò i cancelli della End House.

“Soldino …! Come stai?”
“Bene papà, ho costruito una tenda indiana, con Violet!” – esclamò, appendendosi a lui, che non vedeva l’ora di stringerlo e coccolarlo.
Il discorso di Kevin lo aveva scosso nel profondo: Geffen sapeva che l’ex aveva ragione a pieno su Matt.

“Gli zii ci sono, amore?”
“Sì, ma zio Jared è molto triste, per zio Robert … Anche tu, vero?”
“Certo, lo sono … tu … Tu cosa ne pensi, cucciolo?” – chiese esitante, sperando in un buon auspicio sulla guarigione di Downey.
Lula scosse la testolina riccioluta – “Il drago verde soffia fuoco sui pensieri dello zio Rob …” – replicò assorto.
Era spesso complicato decifrare le sensazioni di soldino di cacio, ma Glam ebbe comunque un brivido, come se avesse ascoltato un cattivo presagio.
Farrell si stava avvicinando a grandi passi.
Lula lo salutò e corse da Violet, intenta a raccogliere fiori con Miss Wong e Vassily, sempre presente nei paraggi dei cuccioli di famiglia.


“Jared l’ha presa nel modo peggiore, è da ieri che piange, non ha mangiato, se ne sta a letto e non riesce né a metabolizzare il suo dolore per Robert e tanto meno a parlarne con me”
Colin era seriamente angosciato.
Geffen lo abbracciò – “Rob ha bisogno di energie positive intorno, anche se capisco la reazione di Jared …”
“Sì, lo immagino Glam … Stai andando in ospedale?”
“Ho appuntamento con Jude … a proposito, con lui le cose sono migliorate, sai?”
“Ce l’ha detto, siamo un po’ … basiti” – sorrise turbato – “Nel senso che dopo quanto successo, anche sulla scogliera” – si affrettò a precisare, ma non era necessario.
“E’ scioccante anche per me, credimi.”
“Ok … Sali un attimo?”
“Speravo mi accompagnaste …”
“L’idea è quella.”


Denny si svegliò di soprassalto.
La camera, che Owen gli aveva fatto preparare a villa Rice era simile ad un reggia in miniatura.
Le gemelle riposavano in un ambiente attiguo, ugualmente lussuoso.

Un lieve bussare distrasse il giovane, dalla loro visione.
“Sì …?”
“Permesso … Ciao, ben svegliato”
Il sorriso di Owen era solare, così come il vassoio della colazione, invitante.
“E’ … è tardissimo”
“Ieri sera dicevi di non avere appuntamenti, quindi vi ho lasciato riposare”
“Ti ringrazio Owen, anche dell’ospitalità … Questa dimora è … pazzesca”
“Shan la definiva un mausoleo, forse non a torto” – rammentò con un velo di tristezza negli occhi, che subito si illuminarono sul volto di Denny e sul suo busto scolpito ed integro.

“Quell’intervento è stato … miracoloso, avevi ragione” – proseguì il gallerista, senza enfasi, accomodandosi sul bordo del letto.
Denny indossava unicamente i boxer e si raccolse i fianchi nel lenzuolo di seta avorio, affiancandolo per servirsi.
“Che buon profumo, torta di mele?” – chiese gioioso.
“E mirtilli … La mia governante usa una ricetta di duecento anni fa, così narra la leggenda … a meno che non sia una bufala” – e rise cordiale, prendendone un pezzo dal piatto di Denny.
“Che fai, rubi?”
“Approfitto …” – mormorò, intossicato dal buon profumo di Denny, che non fece caso volutamente all’improvviso rossore dell’amico.


Jared trafficava con un i-pod, oltre che con dei libri ed alcune riviste.
Le stava infilando freneticamente nella sua sacca, con l’intenzione di portare tutto a Downey.

“Ah siete qui” – disse senza guardare Colin e Glam, sopraggiunti nella stanza della coppia.
“Tesoro, prendi almeno del latte con dei biscotti …” – disse premuroso l’irlandese.
“Non ho fame, te l’ho detto”
“Jared dovresti calmarti e” – abbozzò Geffen, ma l’altro lo interruppe brusco, fissandolo – “Qualcuno ha chiesto il tuo parere?”
“Jared …!?” – si intromise Farrell, ma Leto lo sopravanzò, come per affrontare Glam, con una collera fuori luogo.

“Ti faccio i miei complimenti, anzi un bell’applauso per avere abbindolato anche Jude! E’ una tua specialità oppure una tattica, entrare nelle grazie dei mariti dei tuoi ex amanti? Eh Glam?”
“Cosa diavolo dici … Ma sei impazzito, Jared?!” – ribatté sbigottito.
Colin provò un disagio palese, anche se non poteva in sostanza obiettare nulla.

“No, qui semmai il pazzo sei tu, ma come ragioni?! Ho parlato con Kevin, quando ha lasciato da noi Lula e secondo te è rassicurante la frequentazione che hai con Matt?!”
Geffen strinse i pugni – “Non ti prendo a schiaffi e non so neppure io perché mi sto trattenendo dal farlo, perché li meriteresti!!”

“Ma sì, ovvio, sembrate un raduno di maschi alpha, TU, Jude, Scott, persino Colin, sempre pronti a fare casini, ad alzare le mani!!”
“JARED!!”
La voce di Farrell sembrò un tuono, carico di afflizione.
Le iridi di Leto erano colme di lacrime, il suo corpo esile stava tremando, appoggiato al muro, dal quale il cantante si mosse con un guizzo, sgusciando via da quella situazione incresciosa.


Steve assisteva Mason, durante la preparazione di Robert, spiegandogli le modalità di quella terapia innovativa ed un po’ fantascientifica.
“Ecco indosserai questa maschera protettiva. Prima, però, applichiamo una crema … Vuoi pensarci tu, Jude?”
“Sì … Certo” – sorrise, baciando poi la fronte di Rob, piuttosto teso.
“Sul collo soprattutto, poi al resto provvede questo telo apposito, ma non possiamo coprire la gola, se no non ci sarebbero i risultati sperati” – chiarì l’oncologo.
“Scusa per le dita gelide amore …” – disse commosso.
“Nessun problema piccolo …”
Downey provava ad essere forte, ma non era semplice, non questa volta.

Dai vetri, antistanti la postazione, spuntò la figura del cantante dei Mars, che con la mano fece un cenno ai presenti.
“E’ arrivato Jared …” – bisbigliò Robert.
Jude si girò, arridendo alla sua visita – “Strano è da solo …?” – disse l’inglese rivolgendosi al consorte, che poi indicò anche Colin e Glam, che apparvero, piuttosto cupi nelle loro espressioni.
Jared prese le distanze, passando in una saletta, dalla quale poteva seguire la seduta, così come avrebbe fatto Law.

“Po-potresti dire a Glam di venire qui un secondo …?”
“Sì tesoro …”
“Siamo pronti, manca solo il tocco finale …”
“Ok … Prima, però, voglio solo parlare con Glam”
“Non agitarti Rob, eccolo qui …”

Geffen gli diede una carezza sullo zigomo destro, amorevole, come il suo sguardo – “Andrà tutto bene Robert” – disse calmo, fingendo serenità.
“Solo un avvocato potrebbe mentire così” – scherzò l’americano.
“Infatti … Sei in ottime mani, ci vediamo in serata, ok? Devo assentarmi e”
“Vai pure Glam, ti ringrazio per essere stato qui, per il conforto che riservi a Jude ed a Camilla …”


Jared andò a prendere un succo di frutta al distributore automatico.
Farrell gli arrivò alle spalle dopo pochi secondi.

“Sei … sei incazzato Cole?” – domandò flebile.
“Esattamente per cosa?” – bissò serafico.
“Ho esagerato …”
“Guardami Jay.” – pretese austero.
“Sì … ok, per vedere l’uomo che amo, disprezzarmi?”
“Li avresti meritati, ma solo simbolici, quel paio di ceffoni: hai superato te stesso e meno male che ti sei scagliato su Kurt quando ha insultato Glam!”
“Ho detto forse delle falsità?!” – ribatté sibilando la frase.
“No, però ci sono maniere più consone per affrontare un argomento, specialmente se ci si ritrova per dare supporto a qualcuno della nostra famiglia, accidenti!”
“Ecco, appunto, la nostra famiglia, i nostri figli! Con Matt in circolazione, che scorrazza con Glam da Palm Springs alle nostre case, tu riesci a fare sonni tranquilli?!”
“Jared stammi a sentire”
“NO, sei tu che devi aprire le orecchie, abbiamo a che fare con un pazzo psicotico, che ha quasi ucciso Lula! Ed io non volevo, NON POTEVO credere che Glam se lo scopasse, perché se ora se ne esce dicendo che ne è anche innamorato allora voleranno non solo sberle, ma gli sputerò in faccia, OK?!!” – sbottò alterato.

Colin lasciò il campo di battaglia, raggiungendo Jude, in silenzio.
Un led rosso si illuminò: la prima applicazione era cominciata.




Owen Rice

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