Capitolo n. 82 - zen
Lula diede il
benvenuto a Glam, appena l’hummer dell’uomo varcò i cancelli della End House.
“Soldino …! Come
stai?”
“Bene papà, ho
costruito una tenda indiana, con Violet!” – esclamò, appendendosi a lui, che
non vedeva l’ora di stringerlo e coccolarlo.
Il discorso di Kevin
lo aveva scosso nel profondo: Geffen sapeva che l’ex aveva ragione a pieno su
Matt.
“Gli zii ci sono,
amore?”
“Sì, ma zio Jared è
molto triste, per zio Robert … Anche tu, vero?”
“Certo, lo sono … tu …
Tu cosa ne pensi, cucciolo?” – chiese esitante, sperando in un buon auspicio
sulla guarigione di Downey.
Lula scosse la
testolina riccioluta – “Il drago verde soffia fuoco sui pensieri dello zio Rob …”
– replicò assorto.
Era spesso complicato
decifrare le sensazioni di soldino di cacio, ma Glam ebbe comunque un brivido,
come se avesse ascoltato un cattivo presagio.
Farrell si stava
avvicinando a grandi passi.
Lula lo salutò e
corse da Violet, intenta a raccogliere fiori con Miss Wong e Vassily, sempre
presente nei paraggi dei cuccioli di famiglia.
“Jared l’ha presa nel
modo peggiore, è da ieri che piange, non ha mangiato, se ne sta a letto e non
riesce né a metabolizzare il suo dolore per Robert e tanto meno a parlarne con
me”
Colin era seriamente
angosciato.
Geffen lo abbracciò –
“Rob ha bisogno di energie positive intorno, anche se capisco la reazione di
Jared …”
“Sì, lo immagino Glam
… Stai andando in ospedale?”
“Ho appuntamento con
Jude … a proposito, con lui le cose sono migliorate, sai?”
“Ce l’ha detto, siamo
un po’ … basiti” – sorrise turbato – “Nel senso che dopo quanto successo, anche
sulla scogliera” – si affrettò a precisare, ma non era necessario.
“E’ scioccante anche
per me, credimi.”
“Ok … Sali un attimo?”
“Speravo mi
accompagnaste …”
“L’idea è quella.”
Denny si svegliò di
soprassalto.
La camera, che Owen
gli aveva fatto preparare a villa Rice era simile ad un reggia in miniatura.
Le gemelle riposavano
in un ambiente attiguo, ugualmente lussuoso.
Un lieve bussare
distrasse il giovane, dalla loro visione.
“Sì …?”
“Permesso … Ciao, ben
svegliato”
Il sorriso di Owen
era solare, così come il vassoio della colazione, invitante.
“E’ … è tardissimo”
“Ieri sera dicevi di
non avere appuntamenti, quindi vi ho lasciato riposare”
“Ti ringrazio Owen,
anche dell’ospitalità … Questa dimora è … pazzesca”
“Shan la definiva un
mausoleo, forse non a torto” – rammentò con un velo di tristezza negli occhi,
che subito si illuminarono sul volto di Denny e sul suo busto scolpito ed
integro.
“Quell’intervento è
stato … miracoloso, avevi ragione” – proseguì il gallerista, senza enfasi,
accomodandosi sul bordo del letto.
Denny indossava
unicamente i boxer e si raccolse i fianchi nel lenzuolo di seta avorio,
affiancandolo per servirsi.
“Che buon profumo,
torta di mele?” – chiese gioioso.
“E mirtilli … La mia
governante usa una ricetta di duecento anni fa, così narra la leggenda … a meno
che non sia una bufala” – e rise cordiale, prendendone un pezzo dal piatto di
Denny.
“Che fai, rubi?”
“Approfitto …” –
mormorò, intossicato dal buon profumo di Denny, che non fece caso volutamente
all’improvviso rossore dell’amico.
Jared trafficava con
un i-pod, oltre che con dei libri ed alcune riviste.
Le stava infilando
freneticamente nella sua sacca, con l’intenzione di portare tutto a Downey.
“Ah siete qui” –
disse senza guardare Colin e Glam, sopraggiunti nella stanza della coppia.
“Tesoro, prendi
almeno del latte con dei biscotti …” – disse premuroso l’irlandese.
“Non ho fame, te l’ho
detto”
“Jared dovresti
calmarti e” – abbozzò Geffen, ma l’altro lo interruppe brusco, fissandolo – “Qualcuno
ha chiesto il tuo parere?”
“Jared …!?” – si intromise
Farrell, ma Leto lo sopravanzò, come per affrontare Glam, con una collera fuori
luogo.
“Ti faccio i miei
complimenti, anzi un bell’applauso per avere abbindolato anche Jude! E’ una tua
specialità oppure una tattica, entrare nelle grazie dei mariti dei tuoi ex
amanti? Eh Glam?”
“Cosa diavolo dici …
Ma sei impazzito, Jared?!” – ribatté sbigottito.
Colin provò un
disagio palese, anche se non poteva in sostanza obiettare nulla.
“No, qui semmai il
pazzo sei tu, ma come ragioni?! Ho parlato con Kevin, quando ha lasciato da noi
Lula e secondo te è rassicurante la frequentazione che hai con Matt?!”
Geffen strinse i
pugni – “Non ti prendo a schiaffi e non so neppure io perché mi sto trattenendo
dal farlo, perché li meriteresti!!”
“Ma sì, ovvio,
sembrate un raduno di maschi alpha, TU, Jude, Scott, persino Colin, sempre
pronti a fare casini, ad alzare le mani!!”
“JARED!!”
La voce di Farrell
sembrò un tuono, carico di afflizione.
Le iridi di Leto
erano colme di lacrime, il suo corpo esile stava tremando, appoggiato al muro,
dal quale il cantante si mosse con un guizzo, sgusciando via da quella
situazione incresciosa.
Steve assisteva
Mason, durante la preparazione di Robert, spiegandogli le modalità di quella
terapia innovativa ed un po’ fantascientifica.
“Ecco indosserai
questa maschera protettiva. Prima, però, applichiamo una crema … Vuoi pensarci
tu, Jude?”
“Sì … Certo” –
sorrise, baciando poi la fronte di Rob, piuttosto teso.
“Sul collo
soprattutto, poi al resto provvede questo telo apposito, ma non possiamo
coprire la gola, se no non ci sarebbero i risultati sperati” – chiarì l’oncologo.
“Scusa per le dita
gelide amore …” – disse commosso.
“Nessun problema
piccolo …”
Downey provava ad essere
forte, ma non era semplice, non questa volta.
Dai vetri, antistanti
la postazione, spuntò la figura del cantante dei Mars, che con la mano fece un
cenno ai presenti.
“E’ arrivato Jared …”
– bisbigliò Robert.
Jude si girò,
arridendo alla sua visita – “Strano è da solo …?” – disse l’inglese
rivolgendosi al consorte, che poi indicò anche Colin e Glam, che apparvero,
piuttosto cupi nelle loro espressioni.
Jared prese le
distanze, passando in una saletta, dalla quale poteva seguire la seduta, così
come avrebbe fatto Law.
“Po-potresti dire a
Glam di venire qui un secondo …?”
“Sì tesoro …”
“Siamo pronti, manca
solo il tocco finale …”
“Ok … Prima, però,
voglio solo parlare con Glam”
“Non agitarti Rob,
eccolo qui …”
Geffen gli diede una
carezza sullo zigomo destro, amorevole, come il suo sguardo – “Andrà tutto bene
Robert” – disse calmo, fingendo serenità.
“Solo un avvocato
potrebbe mentire così” – scherzò l’americano.
“Infatti … Sei in
ottime mani, ci vediamo in serata, ok? Devo assentarmi e”
“Vai pure Glam, ti
ringrazio per essere stato qui, per il conforto che riservi a Jude ed a Camilla
…”
Jared andò a prendere
un succo di frutta al distributore automatico.
Farrell gli arrivò
alle spalle dopo pochi secondi.
“Sei … sei incazzato
Cole?” – domandò flebile.
“Esattamente per
cosa?” – bissò serafico.
“Ho esagerato …”
“Guardami Jay.” –
pretese austero.
“Sì … ok, per vedere
l’uomo che amo, disprezzarmi?”
“Li avresti meritati,
ma solo simbolici, quel paio di ceffoni: hai superato te stesso e meno male che
ti sei scagliato su Kurt quando ha insultato Glam!”
“Ho detto forse delle
falsità?!” – ribatté sibilando la frase.
“No, però ci sono
maniere più consone per affrontare un argomento, specialmente se ci si ritrova
per dare supporto a qualcuno della nostra famiglia, accidenti!”
“Ecco, appunto, la
nostra famiglia, i nostri figli! Con Matt in circolazione, che scorrazza con
Glam da Palm Springs alle nostre case, tu riesci a fare sonni tranquilli?!”
“Jared stammi a
sentire”
“NO, sei tu che devi
aprire le orecchie, abbiamo a che fare con un pazzo psicotico, che ha quasi
ucciso Lula! Ed io non volevo, NON POTEVO credere che Glam se lo scopasse, perché
se ora se ne esce dicendo che ne è anche innamorato allora voleranno non solo
sberle, ma gli sputerò in faccia, OK?!!” – sbottò alterato.
Colin lasciò il campo
di battaglia, raggiungendo Jude, in silenzio.
Un led rosso si
illuminò: la prima applicazione era cominciata.
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