Capitolo n. 81 - zen
Denny riordinò
velocemente i documenti nella valigetta, appena vide le gemelle sulla soglia
della scuola privata, in fondo ad un viale di magnolie in fiore.
Corse a prenderle.
“Cuccioline, com’è
andata oggi?”
Le bimbe iniziarono a
sovrapporre i loro racconti, spesso buffi, attirando il sorriso anche di un
altro papà, andato a prendere la sua principessa.
“Ciao Denny, come
stai?”
“Owen … Ciao, sempre
di corsa”
“Geffen ti fa
lavorare troppo?” – chiese sereno, avviandosi verso le auto, con l’amico,
mentre Julie distribuiva figurine di animali a Cory e Mony.
“Insomma … Ho visto
che c’è una tua pratica in sospeso, me l’ha passata Flora”
“Sì, un vecchio
contratto andato male con una galleria di Londra … Che ne dici se ne parliamo
stasera a cena da me? Cosa preferiscono le tue figlie? Hamburgher, patatine o
cibo vegetariano?” – chiese gentile.
“Burgher e patatine!!”
– esultarono, anticipando il padre.
“Ok …” – disse Denny –
“Ma poche salse” – e sorrise, facendole salite sul suv.
“Per le sette, l’indirizzo
lo conosci.”
“Grazie Owen, a più
tardi” – replicò, con una certa perplessità, verso quell’invito inatteso.
Jude aprì loro con un
sorriso ed il telefono in mano.
Colin e Jared
entrarono nell’attico, cercando Robert con lo sguardo.
“Sì è domani … Alle
dieci, ci troviamo in ospedale direttamente? Ok … Sì, ha preso del cortisone,
dorme tranquillo, ti faccio chiamare dopo cena, se si sveglia” – Law rise – “D’accordo
così allora … Ti ringrazio, ciao Glam” – e riattaccò.
I coniugi Farrell si
scrutarono a vicenda.
L’inglese andò a
stringerli a sé, per essere accorsi garantendo il consueto sostegno – “Che
bello vedervi … Robert sta riposando”
“Sì, abbiamo
ascoltato …” – ribatté stranito Colin.
Jude scrollò la testa
– “Ah ora capisco … Sì, sembra bizzarro anche a me, però Geffen mi ha aiutato
come pochi, durante il ricovero del mio Rob …” – spiegò sereno.
Jared era oltremodo
allibito.
“Io vado da Robert …
Mi sembra sveglio” – e lo indicò sulla terrazza, visto che l’attore si stava
stiracchiando, per poi rannicchiarsi nuovamente sotto una coperta in pile
bianco.
“Preparo del tè …
Colin mi aiuti?”
“Certo … Ti seguo”
Tim stava scegliendo
nell’armadio del suo loft l’abbigliamento adatto per quella breve vacanza
propostagli da Kevin, destinazione Parigi.
Jimmy si divertita a votare
le sue opzioni, steso a pancia in giù sopra il letto, dove aveva sparpagliato
un po’ di depliant sulla capitale francese.
“Quello è troppo
rosso … quello troppo bianco” – rise.
Tim lo fissò per un istante,
saturo di affetto e solidarietà – “Stai meglio, ne sono felice, sai Jimmy?”
“Anch’io … Scott è in
terapia, da un’analista”
“Ah”
“Non mi credi?”
“No, figurati, anzi
apprezzo il suo gesto”
“E’ un uomo maturo
Tim, in ogni senso”
“Sì, ma vorrei solo
sapere se è stato un incidente oppure no” – domandò serio.
Jimmy si irrigidì – “Solo
uno schiaffo, non mi ha pestato, non pensarlo nemmeno”
“Voglio crederti …”
“Devi credermi!” –
obiettò levandosi, per poi sedersi a gambe accavallate sul bordo.
Tim andò ad
abbracciarlo – “Noi ci siamo passati Jimmy … Certi incubi non si dissiperanno
mai”
“Ho scopato con Kurt,
non dimenticartelo” – disse flebile.
“Non devi
giustificare Scott” – ribatté aspro.
“Non lo sto facendo …
La sua reazione è stata direttamente proporzionale al mio sbaglio, ovvio che poteva
lasciarmi e non alzare le mani” – constatò mesto.
“Ne avresti sofferto?”
“Ovvio, io amo Scott”
Tim sorrise, scompigliandogli
le chiome scure – “Allora non parliamone più”
“Ottima decisione …
Come mai, comunque, non vendi questo posto?”
“Magari a te, Jimmy?”
“E perché no?” –
sorrise, guardandosi attorno.
“E’ il mio rifugio …
E’ anche tuo, non dimenticarlo”
Jimmy storse le labbra,
in maniera infantile – “Ok, però non dobbiamo più …”
In realtà non
facevano sesso, ma la loro intimità era alquanto discutibile.
“Noi siamo due
sopravvissuti, ma non metteremo a repentaglio le nostre relazioni, ok Jimmy?” –
propose rassicurante.
“Ok … perfetto”
Downey mostrò i suoi
carboni liquidi, avvertendo il profumo del leader dei Mars.
“Ehi Jared … Da
quanto tempo sei lì?”
“Ciao Rob …” –
replicò commuovendosi.
“No, no shhh … Dai
piccolo” – e lo avvolse, cullandolo.
“Rob ho tanta paura
per te” – mormorò soffocato da singhiozzi incontrollabili.
“Tesoro …”
“Lo so, non ti sto facendo
molto coraggio, sono un coglione” – si guardarono.
Robert sorrise – “No,
sei meraviglioso e fragile ed io immensamente fortunato ad averti nella mia
vita, anche se ultimamente ci siamo un poco persi”
“Non dovevamo
ritrovarci così” – si lamentò, aggiustandogli i bottoni della camicia.
“Il destino riserva
sorprese ad ogni angolo Jay, non affanniamoci a capirlo per forza” – e scrollò
le spalle un po’ scarne.
“Sei … sei dimagrito”
“Non mangio
abbastanza, i medici hanno previsto anche questo: guarda quante vitamine” – e
mostrò a Jared un barattolo di pasticche colorate.
“Non sono male” –
rise.
“Le melanzane alla
parmigiana di Carmela sono di sicuro un pianeta a parte”
“Allora le dico di
cucinartele, vado dal nonno e”
Downey lo strinse
forte – “Ti voglio bene Jared”
Colin sistemò le
zollette di zucchero in un piattino.
“Queste una volta le
divoravo inzuppate di brandy” – disse assorto, la schiena parallela a quella di
Jude, intento a preparare la sua brodaglia inglese, come la definiva Irish
buddy.
“Bei tempi …” –
sussurrò il sempre meno biondo e più stempiato Law.
“Torneranno” –
sospirò Colin, riguadagnando la visione dell’altro, appassito in quel frangente
di solitudine, quando doveva convivere con il terrore di perdere il compagno,
mentre fissava il soffitto e Robert si agitava nel sonno e sudava.
“Lo cambio un paio di
volte … prima che sia mattina, sai Colin?” – esordì triste, in un discorso
iniziato nella propria mente, come un’ossessione martellante, mentre non si
faceva vedere piangere da Downey.
Farrell sembrò
salvare il suo sembiante, indebolito dalla tensione, ma tenace nel non mollare
anche la benché minima speranza, attirandolo al suo petto, con vigore.
Nonostante le
rassicurazioni fornite dagli specialisti, le incognite erano come mine
disseminate lungo il percorso, verso la guarigione.
“Ne usciremo, sai? Ci
vuole ben altro Jude per abbatterci. Chiedilo a Glam”
“Sì … Me lo ripete
spesso … Dalla scoperta della recidiva, lo aggiorno di continuo, devo essere
davvero disperato” – e rise isterico.
“No … Sai che su di
lui si può contare, è innegabile.”
“Hai ragione Colin,
ma sapere che anche tu ci sei, mi fa rinascere … ecco” – ed arrossì.
“Siamo una squadra vincente,
non scordartelo. Andiamo dai nostri ragazzi, adesso.”
Kevin versò il caffè,
senza zucchero per Geffen, che gli sorrise, appena l’ex glielo porse con garbo.
“Nero e bollente, ne
avevo bisogno, grazie tesoro”
“Sono contento tu sia
passato daddy …”
“Il tuo messaggio
diceva che era urgente, ma pensavo decollaste domani per la Francia”
“Non si tratta di
questo Glam … E poi Lula è alla End House da Violet”
“Sempre più innamorato
il nostro soldino di cacio” – Glam rise.
“Infatti … Il mio
discorso riguarda anche Lula e la sua … incolumità.”
“In che senso?”
“Per Matt, ora che l’hanno
scagionato …”
“Matt è in clinica,
Kevin, non devi angosciarti”
“Ma è libero” –
contestò secco.
“No, rimane
ricoverato e”
“Glam tu hai ritirato
la denuncia, ma io non lo farò, Lula è anche mio figlio e”
“Aspetta!” – lo interruppe
drastico – “Lula, il nostro Lula, non corre alcun pericolo: è la mia vita, è ciò
che mi resta, non lo esporrei mai a dei pericoli!”
A Kevin brillarono
gli occhi – “Daddy tu … tu hai me, hai tante persone che ti adorano …”
“No. Non è la stessa
cosa, io sono solo Kevin e non è assolutamente un’accusa, ma una semplice
constatazione: non mi sto piangendo addosso, quindi non compatirmi o”
“Non lo farei mai,
Glam”
“Bene … Per Matt hai
il diritto di decidere come preferisci …”
“Tu vorresti prenderti
cura di lui? Ospitarlo a Palm Springs oppure”
“Non ne ho idea!” –
alzò i toni, scusandomi un attimo dopo.
“Ti isolerai daddy,
nessuno potrà fidarsi … Nessuno.” – disse sconsolato.
“Matt è la vittima,
vorrei lo capissi”
“Mi dispiace per lui,
ma se avesse fatto del male a Lula lo avrei ucciso e tu non saresti stato da
meno, ammettilo daddy”
“Temo che a Matt
avresti fatto un favore, così io … E’ terribile ciò che sta passando”
“Ne riparliamo al mio
ritorno Glam, cosa ne pensi?”
“Come vuoi … Fate
buon viaggio.”
Nessun commento:
Posta un commento