Capitolo n. 79 - zen
“Un attimo, apro in
un secondo”
Il tono di Jude era
sollevato, mentre Robert, sorretto da Geffen, guardava entrambi con estrema
gratitudine.
“Dov’è Camilla?”
“Con Pamela, Glam, è
venuta a prenderla subito Phil, è stato gentilissimo … come tutti voi” – disse aiutando
Downey a togliersi il pullover, prima di stendersi sul divano.
“Tesoro mi daresti
qualcosa da bere?” – chiese l’americano, ancora affaticato per quella giornata
vorticosa.
“Certo, anche tu ne
vuoi Glam?”
“Sì, quello che vuoi,
poi vado da Antonio. Se volete riaccompagno qui la vostra principessa domani
mattina”
“Sarebbe perfetto,
vero Jude? Cosa le hai detto, a proposito?”
“Le ho spiegato che
dovevi fare una visita e che avrebbe dormito con i cuginetti dal nonno, ci sono
anche i figli di Jared e Colin”
“Sì vero … E Lula?”
“E’ con Kevin e Tim,
lo vedrò domani, dopo l’udienza di Matt”
“Che domenica … ho
sonno …”
Law posò il vassoio
sul tavolino, distribuendo bibite fresche e ristoratrici.
“Ora riposati Rob … E
tu riprenditi, ok?” – disse gradevole Geffen, prima di congedarsi, non senza abbracciarli
forte entrambi, assicurando la sua assistenza, in qualunque momento.
Pamela lo aspettò con
la cena sul tavolo della camera dove di solito dormiva: Geffen sorrise, notando
i suoi cibi preferiti.
“Ehi senorita … che
vista magnifica”
“Mi or piatto?” – Pam
rise di gusto, prendendogli la giacca e facendolo accomodare, accese anche due
candele.
“Uh romantica”
“Maldido, sempre a
combinare guai? Jude mi ha avvisato, ora ti stima e venera?”
“No … Non so, le cose
cambiano in fretta Pam” – disse riflessivo.
“Come sta Robert?” –
domandò sedendosi al suo lato sinistro, versandogli del vino rosso fuoco, come
il suo abito scollato.
“Ti ringrazio … poco,
perché oggi ho avuto un malore anch’io”
“Madre de Dios …”
“Tranquilla, sono
ancora qui”
“Tu ci sei sempre
Glam, chi ti ammazza?” – sorrise tirata.
Geffen le accarezzò i
capelli – “Sei bellissima, anche quando ti preoccupi di questo vecchio catorcio”
“Tu sei il padre
delle nostre gemelle!” – protestò amorevole.
Geffen annuì sereno –
“Vi amerò per sempre …”
Jared gli stava
massaggiando la schiena con un olio essenziale dall’aroma stimolante.
Colin arrise a quelle
attenzioni generose, strofinandosi il naso nell’avambraccio destro – “Sono in
paradiso Jay … Devi farti perdonare qualcosa?” – mormorò scherzoso.
Leto perse un battito
– “Forse”
“Allora deve
trattarsi di una cosa dannatamente seria, perché mi stai mandando in orbita
tutti i sensi, anche quelli che non sapevo di avere …” – ribatté ridendo,
girandosi piano, per sistemare Jared sulle proprie gambe.
Erano nudi, sistemati
tra cuscini setosi, sopra ad un tappeto morbido, intrecciato di fili dorati e
verde smeraldo, la stessa tonalità del mare, oltre le finestre aperte su di una
terrazza panoramica, all’ultimo piano di quel resort esclusivo e blindato.
“Faresti una cosa per
me, Jay …?” – disse con la sua voce roca, che mandava in estasi Leto, sempre
nello stesso straordinario modo, come la loro prima volta.
“Tutto … io potrei
fare di tutto per te, Cole” – replicò tremando.
“Toccati … e lascia
che io ti guardi … Fallo sino alla fine e fa che sia nella mia bocca … Non
voglio perdermi nulla di te”
Le loro erezioni
erano già turgide da alcuni minuti, ma nell’ascoltarlo, Jared rischiò di venire
subito, tanto si sentiva eccitato.
Cominciò a
masturbarsi lentamente, poi ebbe un sussulto, accorgendosi che Colin lo stava
filmando.
“Non smettere … sei
una visione Jay …”
“Io … non riesco a …”
– gemette poi più intenso, sporgendosi in avanti, per colmare le labbra di
Colin, come ambito da Farrell, che ormai aveva appoggiato il palmare, usato per
quelle scabrose riprese intime.
Jared si svuotò quasi
completamente, aiutato anche da Colin, che succhiò avido ogni goccia della sua
essenza bollente, finché l’altro non si ritrasse sensuale, piegandosi su di
lui, per ricambiare.
Colin gli accarezzò
la nuca, spingendogli dentro il suo membro, già bagnato di umori, tra la lingua
succosa ed il palato, riempiendogli le guance, in un’immagine estremamente
arrapante.
“Voglio … voglio
scoparti Jay”
Leto non si staccò,
non subito.
Pompò e leccò, abile
e virtuoso.
“Come mi vuoi?” –
disse ancora sconvolto dal precedente orgasmo, dopo essersi sollevato repentino
e lascivo.
Farrell guardò verso
l’esterno, immerso nel buio, interrotto qui e là da piccole fiaccole, sparse
intorno alla piscina, a loro esclusiva disposizione.
“Là fuori … contro la
balaustra, sotto la luna … Ti prenderò da dietro”
“Ok fallo e basta,
senza dire niente, non amarmi, fottimi e basta Cole”
“Contaci”
Lo scopò forte,
durando il più a lungo possibile: l’irlandese confermò una virilità
sconvolgente, replicando l’amplesso anche una volta immersi in quello specchio
cristallino e tiepido, che sembrò amplificare i reciproci ardori.
Quando gli esplose
dentro, Colin lo baciò, saldando ulteriormente il proprio corpo a quello di
Jared, che vedeva ciò che li circondava vorticare come in una spirale di
piacere e confusione totali.
“Ti amo Jay … ora
posso farlo? Amarti, piccolo mio?” – chiese dolce e profondo.
“Non lasciarmi … Cole
non lasciarmi” – disse debole.
“Jay ...? Tesoro ti
senti bene?”
Riempirsi le mani dei
suoi seni prosperosi, la bocca delle sue labbra morbide, sembrò come tuffarsi
nel passato prossimo, con gioia e passione, com’era, da sempre, il carattere di
Pamela.
Glam aveva fatto l’amore
con lei così tante volte, senza mai stancarsi, ritrovando in qualsiasi
occasione la sua prorompente vivacità, capace di entusiasmarlo anche nei
periodi peggiori.
Geffen non rammentava
alcun dettaglio delle ex mogli o delle decine di amanti o squillo di lusso, ma
di Pam poteva raccontare ogni centimetro della sua pelle, dorata e liscia, che
si faceva beffe del tempo, come lui, del resto.
Si erano innamorato
di lei e di Syria: così diverse, ma così simili nella propria dignità ed
attaccamento alla vita.
Ed a lui, big Geffen.
Law spostò le ciocche
di capelli dal volto di Robert, concentrato su di lui.
“Devo … devo
chiederti una cosa Jude”
“Ti ascolto angelo
mio …”
“Non trattarmi come
un malato, anche quando sarò ridotto male, ok?”
“Te lo giuro sulla
nostra Camilla, Rob: non accadrà mai” – e sorrise emozionato, gli occhi pieni
di lacrime.
“Potresti … anche
adesso …” – mormorò, vibrante, sfiorandogli le labbra.
Jude iniziò a
spogliarlo con calma, con metodo, preparandolo attraverso dei baci caldissimi
sulle tempie, gli zigomi, la bocca.
Gliela schiuse lento
e progressivo, rapendo il suo respiro in un bacio carico d’amore puro.
Ne avevano
terribilmente bisogno, anche se stavano probabilmente entrando in un tunnel
faticoso, ma non senza speranza, senza quasi accorgersi che stavano uscendo da
un altro, che quasi aveva ucciso la loro meravigliosa storia d’amore.
Allungandosi tra le
sue gambe, Jude fu attento e premuroso.
Un gel dal profumo
delizioso, rese tutto più semplice.
Scivolò in Robert,
che si aggrappò al suo collo, ricevendolo a pieno, ad una profondità inaudita,
in un assoluto abbandono, appagante ed estremo.
Cadenzando un ritmo
colmo di tenerezza ed appartenenza, bagnato dai loro baci, Jude lo portò ad un’estasi
incredibile.
Affacciati al baratro
della fine, loro avevano ricominciato, senza più paure.
La porta cigolò, per
poi spalancarsi.
Le ragazze erano
abituate a dare la buona notte alla madre ed ormai era passata la mezzanotte,
quindi si erano già preparate mille scuse plausibili.
Appena li videro, allacciati
ed assopiti, tra lenzuola candide, ma estremamente stropicciate, emisero all’unisono
un urletto, che fece sobbalzare di botto sia Glam che Pam.
“Mamma, papà!! Nudi,
nel letto!! Oddioo!!” – e fuggirono nel salotto adiacente, come folletti
impazziti.
I due adulti si
guardarono, scoppiando poi a ridere.
“Ehi guapite, non
fatevi strane idee, ok?”
Pamela apparve in vestaglia,
esordendo con quella battuta, che all’apparenza deluse le aspettative delle
gemelle.
“Sai, credevamo che …
insomma, un ritorno di fiamma” – ammisero spiritose.
Lei sorrise, un po’
malinconica – “Vostro padre è fatto così … e poi non ci ha mai lasciate da sole
o no?”
“Sì … Non gli si può
rimproverare nulla … Papà!” – lo accolsero, andandogli incontro, appena spuntò
in accappatoio, dopo una doccia veloce.
Geffen le avvolse – “Vi
chiedo scusa, non volevo illudervi …” – disse sincero.
“Tu sei il nostro
papi … e magari arriverà un fratellino!”
Glam scrutò Pamela,
che fece una smorfia esilarante – “Estás loco?”
“Cucciole non saprei …”
“E’ tecnicamente
possibile!” – esclamarono, facendo scuotere la testa ai genitori, che le
scortarono alle loro camere, per rimboccare coperte e sedare strane elucubrazioni
adolescenziali.
Seppure plausibili.
Pamela
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