domenica 24 marzo 2013

ZEN - CAPITOLO N. 77


Capitolo n. 77  -  zen


Jared lo stava fissando da cinque minuti, accarezzandogli il volto segnato da quella macchia violacea, semi nascosta dalla barba, che incorniciava il profilo di Jimmy.
“Dimmi cosa ti ha fatto … Per favore”
“Sì, vorrei saperlo anch’io Jimmy, ti prego” – chiese Geffen alle spalle del cantante, dopo essere arrivato all’improvviso.

“Mi … mi ha dato uno schiaffo, però ho sbattuto contro uno spigolo e sembra più grave di quello che è veramente” – si giustificò timido.
Sopraggiunse anche Colin, dopo avere sistemato i gemelli e Florelay nella tenda di Pam.
Farrell si accomodò accanto al giovane, cingendolo e massaggiandogli la schiena rigida e fredda.
“Bevi questa” – e gli porse gentile una tonica.
Jared sorrise – “Grazie Cole … Ora Jimmy si trasferisce da noi, rimarrà con i ragazzi, quando saremo alle Maldive, ok?”
L’irlandese annuì, ma il compagno di Scott si alzò in piedi bruscamente.
“Vi ringrazio, ma non voglio essere di peso a nessuno, torno …”
In realtà non sapeva dove tornare.
Aveva molto denaro, questo non poteva dimenticarlo, quindi si sarebbe comprato una casa, finalmente.
Ci aveva pensato su così tante volte, senza mai decidersi.
Preferiva abitare in una stanza semi arredata in quel club dove si prostituiva.

Kurt li aveva ascoltati, mentre Rossi, oltre l’ingresso della suite affittata da Geffen, tamponava il suo naso sanguinante.
“Vado da lui … scusami Dave …” – disse triste.
“Non ci sono problemi … Jimmy era uno di quelli che”
“Sì David, te lo avrei detto”
“Tu non mi devi nulla, tesoro” – e lo strinse, caldo e piacevole.
Kurt sembrò aggrapparsi a quell’abbraccio, come a supplicarlo di non lasciarlo andare via, anche se la differenza di età era tanta, anche se Reid, poco prima, lo aveva guardato con astio.
Rossi gli apparteneva in qualche maniera e Kurt non aveva il coraggio di chiedergli come.

Varcata la soglia, i carboni dei due si incrociarono vividi.
“Jimmy può usare il mio loft sull’oceano …”
“Kurt non mi sembra il caso” – si intromise Geffen, ancora alterato con Scott, rimasto ai bordi della piscina dell’hotel, con Phil e Derek.
“Fatti i cazzi tuoi Glam” – sibilò acre.
“Anche se stai soffrendo non avevi il diritto di rovinare una coppia, ok?”
“Da che pulpito Geffen! Perché non torni a scoparti Matt, giusto uno psicopatico può darti retta!!” – ruggì.
Jared scattò verso di lui, dandogli uno spintone per poi inveire – “Come ti permetti di insultare Glam??!! Sei uno stronzo, UN PATETICO STRONZO KURT!!”

Colin lo afferrò da dietro, prima che lo colpisse ulteriormente, mentre Geffen rimase ammutolito.
La cosa peggiore fu l’ingresso di Lula, che guardò risentito Kurt, prendendo poi per mano suo padre.
“Papà andiamo via!” – si impose, più con lo sguardo lucido che con la voce tremolante.
“Amore mio … stai tranquillo … Kurt è arrabbiato, non devi dare retta a ciò che dice, ok?” – gli disse dolce, prendendolo sul petto.

Kurt avvampò per la vergogna, avrebbe voluto sparire.

Entrarono anche Kevin e Tim, che andò a consolare il suo migliore amico.
“Posso usare il tuo appartamento?” – chiese debole.
Tim annuì, cercando anche l’approvazione di Kevin, che non lo deluse.


“Che giornata di merda”
“Jay … Ora calmati”
“Ma l’hai sentito?!”
Per fortuna stavano rincasando senza i figli, che sarebbero rimasti dal nonno, durante il loro breve viaggio.
“Sì, ha detto una cosa grave, comunque … Se è vera”
“Su Glam e Matt? Ovvio che no, è impossibile!” – affermò perentorio, ma qualcosa dentro lo stava uccidendo, se non avesse chiarito quel dubbio con Geffen prima di decollare verso quella meta da sogno.


Geffen si guardò intorno.
C’era ancora molto di lui e Jared in quel cottage, dove non andavano da mesi.
Il leader dei Mars gli aveva dato un appuntamento, dai toni perentori.

“Ehi … scusa il ritardo Glam”
“Hai ancora le chiavi … Come me del resto, ma credevo le avessi buttate”
Lo accolse seduto al tavolo della cucina, dopo avere preparato un caffè con la moka.
“Ne vuoi?”
“No, grazie, c’è qualcosa di fresco?”
“Solo minerale, dal frigo del mio hummer, è lì, sulla mensola”
Leto sorrise – “Anticipi le mie esigenze, sempre” – disse compiaciuto, come se avesse dimenticato di colpo il motivo per cui erano lì.
“Avevo sete anch’io, tutto qui”
“Sì, ovvio, fa un caldo, il condizionatore è di nuovo rotto?”
“Non lo so Jared, non metto piede in questa casa da secoli. Perché siamo qui?” – chiese a corto di pazienza e cortesia.
Voleva andare da Matt, per sincerarsi delle sue condizioni, prima della nuova udienza.

“E’ per quello che ha detto Kurt …”
“Ah, ecco.” – replicò, alzandosi.
“E’ … Era una stronzata, vero? Una maniera cattiva ed inutile di provocarti” – chiese impaziente di sapere la verità.
“No Jared” – bissò secco.
“Cosa vuol dire, no Jared?! Ci vai a letto?!”
“Quello che faccio con Matt non è affare né tuo e tanto meno di Kurt”
Leto deglutì a vuoto – “Dovrò portarmi appresso anche questo fardello, dunque …” – disse desolato.
“Quale fardello?”
“L’averti … l’averti spinto a cercare il conforto di uno come Matt, dopo la storia con Robert, per il quale ti sei come fissato, in una bolla di sapone, definendola il grande amore della tua vita!” – sbottò.
Geffen lo scrutò confuso – “Ma cosa stai farneticando Jay?! Io non sarò equilibrato nel frequentare Matt, però su Rob ti sbagli di grosso!”
“Dovevi dimenticarmi … a tutti i costi e Robert è stato l’alibi: in fondo lo hai usato, come hai fatto con Kevin” – disse serio.
“Non ti è mai andata giù, TU non concepisci che io possa essermi innamorato di un altro, ma cosa dico, che MI SIA DIMENTICATO DI TE!!”
“Io … io ti capisco Glam … Quello che è successo dopo di noi, intendo …”
“No, sbagli, perché tu non mi hai messo da parte, mentre io, con Robert, ero pronto a sposarlo, ad avere dei figli con lui e”
“COSA CAZZO DICI?!?”  - inveii stringendo i pugni, gli occhi lucidi, in un’esplosione di rabbia e dolore incontenibili.
Geffen prese fiato, tremando nell’animo – “Io … io lo volevo un bambino, con Robert … Avrebbe coronato il nostro rapporto, già di per sé perfetto ed io non ho motivo di mentirti, perché sono consapevole del tuo rammarico, Jared, è straziante per me vederti in questo stato, nonostante la tua armonia ritrovata insieme a Colin”
Il cantante si appoggiò alla parete, le braccia abbandonate lungo il corpo esile.
“Tu … Tu lo ricordi, invece, il rapporto che univa noi due, Glam …?” – chiese svuotato.
“Ogni momento … E rammento le promesse, io le cose non le dico tanto per dire, poi non vado sino in fondo, è solo colpa mia e le colpe si scontano, si pagano,  quindi sono rimasto solo, quale peggiore condanna, per me? Le vostre famiglie rinsaldate e Glam, big Geffen, rimasto all’angolo ogni volta, OGNI STRAMALEDETTISSIMA FOTTUTA VOLTA JARED!!”
Il suo respiro divenne affannoso.
“Glam …! Dio, bevi un po’ d’acqua! Stenditi, vieni ti aiuto …”


Jimmy stava raccogliendo le proprie cose, mentre Scott lo osservava, inerme, seduto sul bordo del letto.
“Vai alla End House …?”
“No”
“Vorrei soltanto sapere dove …” – inghiottì un singulto.
“Non serve Scott, non più”
“Io … io ti avrei protetto anche dall’aria …”
“Ma non da te” – lo fissò.
“E’ … è stato un incidente Jimmy … Non ho scusanti, ma … Non volevo farti così male …” – due lacrime pesanti rigarono le sue gote arrossate e frementi.
“Parecchi …” – il giovane inspirò, strizzando le palpebre – “Parecchi uomini mi hanno messo le mani addosso … e quando tu, mi hai fatto sentire speciale, Scott, credevo di non meritarti, era troppo bello per essere vero …” – iniziò a piangere con dignità – “E poi il paradosso, di … di sentirsi soffocare da un amore smisurato quanto il tuo, così da trovarmi un’ottima scusa per indurti a … a lasciarmi”
Scott si sollevò, avvicinandosi a Jimmy, che non si mosse.
“Tu meriti tutto l’amore del mondo, piccolo … anche se vendevi il tuo corpo e chiunque ti giudicherebbe, ma io non l’ho mai fatto … Ti ho soltanto amato Jimmy … E sono stato sempre fiero di noi”
“Scott …”
Si abbracciarono, intrecciandosi e saldandosi attraverso le loro bocche.
Fu come assaporare l’infinito in un attimo.
Entrambi non volevano finisse.
Per nessuna ragione.
Nessuna.



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