sabato 4 agosto 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 166

Capitolo n. 166 - sunrise


Robert sentiva la carne di Jude solcare la propria, mentre le loro dita si intrecciavano e si stringevano a tratti, rilasciandosi, nello strofinarsi dei palmi, per poi riunirsi in un groviglio intriso di sudore.
Lo stesso imperlava i volti contratti dal piacere e dall’angoscia, così vicini nel baciarsi e nel guardarsi, in preda a mille sensazioni contrastanti.
Quando lo sperma di Jude invase la cavità stretta e bollente di Robert, il tempo sembrò fermarsi.


“Tra poco si sveglierà dall’anestesia, l’intervento è andato alla perfezione Glam … Tuo figlio è forte ed in salute, i parametri vitali non mentono”
Scott sorrise nel comunicargli quelle buone notizie ed a Geffen non restò altro che seguire il proprio cuore, abbracciando l’amico con vigore e gratitudine.
“Dov’è Tyron … volevo ringraziarlo …” – disse emozionato, senza staccarsi dal medico.
“Ci raggiunge tra un minuto, si sta cambiando ed io ho bisogno di una doccia …” – lo guardò con dolcezza – “ … e di stare un po’ con te Glam … se me lo permetterai”
L’arrivo di Pamela con Lula, Kevin e Tim li interruppe.
“Daddy allora …?”
“Stanno bene” – e li strinse a sé, mentre Lula si attaccava alla sua gamba sinistra e Pamela si congratulava con Scott, che ancora cercava una risposta nello sguardo di Geffen.


Colin fu svegliato dal cellulare.
“Tre chiamate di Jude?” – disse con voce impastata.
L’ultimo cicalino lo avvisava di un messaggio in segreteria.
§ E’ successa una cosa Colin … una cosa terribile. Robert ha un nodulo in gola e … §
Il suo tono si spezzò, poi Law riprese a fatica.
§ Stiamo tornando a Los Angeles, per una consulenza da Scott … Sono disperato § - e riattaccò.
Jared aprì gli occhi, cercando nella penombra della stanza la schiena di Colin ed avvinghiandosi ad essa, percependo un calore profumato delizioso.
“Tesoro che ore sono?” – domandò sorridente.
“Ehi ciao … scusami Jay, ti ho disturbato”
“Figurati” – e si mise seduto – “E’ tardi … avevo degli appuntamenti con Shan e Chris credo … A chi telefoni?”
“A Jude … Robert sta male.”
“Male?”
“Pare abbia qualcosa nella gola” – spiegò turbato, fissando il vuoto.
“Un tumore …?”
“Forse …”
Le iridi scure dell’attore si riempirono di lacrime, non solo per il dispiacere nell’apprendere quella notizia, ma soprattutto per un senso di colpa, che di certo stava logorando anche Jude.


Jimmy gironzolava per il loft un po’ annoiato ed indeciso sull’uscire o meno a fare due passi.
Quando suonarono, provò un senso di paura acuto, credendo fosse Gordon.
Guardò dallo spioncino e vide un bellissimo ragazzo.
Aprì con un sorriso.
“Ciao …” – disse Chris perplesso.
“Salve …”
“Sei un …”
“E’ il mio nuovo assistente”
L’arrivo di Jared illuminò quell’incontro.
“Ehi Jay … sono in anticipo”
“Lui è Jimmy e questo è Christopher, il leader dei Red Close”
“Piacere …” – mormorò il giovane allungando la mano, per poi apprezzare la presa sicura ed educata del suo interlocutore.
“Emma ha dato forfait?” – chiese allegro entrando con loro nell’appartamento.
“E’ di nuovo incinta, penso sarà l’ultimo, ne ha già quattro” – replicò Jared sereno.
Jimmy provò ad attirare l’attenzione di Jared, ma questi gli fece l’occhiolino, bisbigliandogli poi – “Guarda che non scherzo, ti assumo davvero, entro oggi firmerai il contratto … se vuoi, ovviamente”
“Cavoli sì … oh mio Dio”
“Stai calmo, tra poco arriva mio fratello, vedrai che animale ahahahah”
Andarono per qualche minuto in cucina a preparare uno spuntino, mentre Chris sistemava i microfoni.
“Tuo marito sta bene?”
“Colin è preoccupato, lo siamo tutti, per un nostro amico …”
“Mi spiace”
“Grazie Jimmy …” – poi lo scrutò.
“Che c’è Jared?”
“Sai … non ci avevo fatto caso prima, ma … tu somigli parecchio a Cole”
“Figurati …” – si schernì arrossendo.
“Credimi. Presto lo conoscerai, gli ho parlato di te a colazione e gli ho detto che sei qui per concludere gli studi e mi sei stato segnalato da Terry Richardson, il fotografo di New York: in effetti sei credibile come modello”
“Miseria, stamattina vuoi farmi fondere di vergogna … grazie” – disse timido, gli occhi lucidi.
“Cos’hai …? Ehi …” – Jared gli si avvicinò, dandogli una carezza sulla nuca.
“E’ … è tutto fantastico … Non so, è di certo un sogno”
“No … Comunque dobbiamo parlare di molte cose, tu ed io … Siamo nei guai con quella divine, non credi?”
“Sì … ma sto resistendo …”
“Io non ce la faccio … e poi devo incontrare Glam, sto impazzendo” – disse assorto, quasi sottovoce.


Lula finì la sua seconda coppa di macedonia, sgranando gli occhioni su Glam, che gli diede un bacio sulla testolina.
“Hai mangiato solo questo cucciolo, vuoi del gelato?”
“Sììì … e la pizza!”
“La pizza domani quando torneremo … Usciamo con zio Scott, che ne pensi?”
“Okkeiii!”
Glam fissò l’amico, felice per quell’occasione offertagli finalmente: doveva coglierla senza esitazioni.
Kevin parlava tranquillamente con Pamela e Tim, curiosando nelle confezioni di biancheria intima acquistata per Sveva.
“Maldido a me non hai mai comprato queste cose!” – esclamò lei scherzosamente, come al solito.
“Dici nina?” – replicò Geffen ammiccando.
“No, scherzavo … conservo ancora la vestaglia ed il negligé che mi regalasti quando nacquero le gemelle, peccato fossi una balena e non si addiceva!”
“Sbagli, eri stupenda”
“Verissimo Pam, anche Brady lo dice!” – le sussurrò Lula, posando le zampe del peluche sui suoi seni prosperosi e suscitando l’ilarità generale.
Tyron sopraggiunse, come promesso, per il dolce.
“Eccomi qui … Sveva sta dormendo, domani pomeriggio potete volare in California senza problemi, ripeteremo solo l’elettrocardiogramma ai nostri pazienti speciali” – e sorrise, leggermente imbambolato su Pamela, verso la quale stava dimostrando interesse dalla prima occhiata.
“Avviso a casa maldido, sono tutti in attesa”
“Posso prestarle il mio palmare signora Pam … Sa che a Boston ci sono bistrot molto carini e”
Tyron si bloccò, sentendosi osservato.
Una simpatica risata dei presenti accolse i suoi entusiasmi, mentre Pamela scrollava la fluente chioma scura.

Scott fece poi un cenno a Glam: si allontanarono nel giardino antistante la clinica, mentre gli altri salivano da Sveva.
“So che non dovrei, ma la persona di cui parlerò ti è molto affezionata e spero di non fare uno sbaglio nell’anticipare una sgradevole notizia.”
“Di che si tratta Scotty, mi spaventi …”
“E’ Robert”
“Robert …?!
“Sì, sta tornando a casa, per una serie di visite: gli hanno diagnosticato una massa vicino alla trachea, che io ritengo benigna …”
“Però …?”
Scott prese fiato.
“La aspireremo, poi seguirà la biopsia, ma se dovremo rimuovere del tessuto, la localizzazione del problema è ostica”
“Mi stai dicendo che se anche andasse tutto bene, l’operazione è rischiosa Scott?”
“Esattamente … Potrei tentare con delle terapie di ultima generazione, un misto tra ultrasuoni e raggi denominati zen …”
“Non li avevo fatti anch’io?”
“Tu hai provato la prima versione Glam, quella che ti provocava quegli attacchi di calore insopportabile”
“Ti ringrazio per la fiducia, rimarrò accanto a Robert e Jude il più possibile, saranno distrutti.”
“Infatti … Ok, che ne pensi di andare dalla madre di tuo figlio?” – e sorrise timido.
“Sì … andiamo pure” – disse sconsolato Geffen.
Per una frazione di tempo insignificante, era riuscito a non pensare a Jared.


Shannon lo aveva osservato con sospetto per l’intera sessione di prove.
Jared faceva finta di nulla ed impartiva disposizioni a Jimmy, rivelatosi molto abile con il computer ed i programmi, che interessavano al cantante per la promozione del nuovo cd.
Chris chiacchierava con Tomo, mostrandogli le nuove foto di Clarissa ed un breve video, che fece emozionare alle lacrime il croato.
Shan si sentiva fondere lo stomaco con il resto dei suoi organi interni, trattenendosi a stento nello sbottare qualche stupidaggine.

Quando se ne andarono, Jared provò un estremo sollievo.
Chiuse la blindata e tornò da Jimmy, impegnato a scaricare i messaggi dei fan da Twitter, segnalando i più buffi al suo nuovo datore di lavoro.
“Hai stampato il file dello studio Geffen?” – chiese gentile, mentre riuniva spartiti ed appunti in una sacca di iuta verde militare.
“Certo … e l’ho firmato”
“Perfetto … benvenuto a bordo!” – e lo abbracciò, distaccandosi poi velocemente da lui, con una mezza smorfia – “Devo andare in bagno Jimmy, ci vediamo tra cinque minuti.”
“A fare cosa Jared?”
“In che senso …?”
“Cinque minuti servono per bucarsi, lo so sai?” – ribatté triste.
Leto avvampò.
“Io … non ce la faccio Jimmy …”
“Sì che puoi, cazzo!”
“No … lasciami in pace … So badare a me stesso”
“Ed a loro non pensi?” – insistette, brandendo una foto dei bimbi della End House.
“A dire il vero, la divine mi aiuta ad essere un buon padre”
“Che assurdità! Che stronzata!”
Jared guadagnò il corridoio, ma Jimmy non lo mollava.
“Asp-aspetta! … Se vuoi distrarti … ci sono qui io” – e si sfilò la maglietta.
Jared sembrò schiantarsi spalle al muro.
“Dobbiamo discutere anche di questo Jimmy … Non voglio che accada più” – disse severo.
“Ok … Ok, ma dammi retta, prova a smettere, sei ancora in tempo Jared”
I suoi occhi divennero liquidi e scuri, quanto quelli di Colin.
Jared gli diede una carezza, ma poi si barricò nella prima camera libera, per arrendersi alle proprie pulsioni.
Jimmy colpì quella barriera a pugni e calci, urlando il nome di Jared, ma non servì a niente.



MAXIMILIAN BEFORT attore tedesco, classe 1989, è JIMMY

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