Capitolo n. 300 – zen
Dying, lying …
Autostrade fatte di
nuvole in corsa.
Allineate e vivide,
parallele e fluide, stagliate su di un cielo azzurro, che andava a fondersi con
i turchesi di Glam.
Sembrava sveglio, ma
non lo era.
“E’ stato solo un
brutto sogno …”
“Mamma … Sei tu …?
Dov’è papà?”
Forse Geffen lo
chiese, solo per sincerarsi che anche lui non fosse lì con loro.
Lei non smetteva di
dirgli quella frase rassicurante.
“E’
stato solo un brutto sogno Glam …”
A lei non piaceva il
nome di quel figlio così distante da sé stessa, ma anche dal consorte: Glam non
somigliava a loro, né fisicamente, né caratterialmente.
Da piccolo era
docile, remissivo, poi mutò, diventando spietato, cattivo.
Il prestigioso consorte, idolatrava lei e
pestava Glam.
Ubriaco o sobrio, non
c’era differenza.
Lei
sapeva tutto e non aveva mai fatto niente.
Se ne andò satura di
rimorsi e cose non dette.
“Vieni qui Glam …
Sai, io avrei voluto chiamarti Michael” – sorrise, tendendo le mani.
Erano in un posto
paragonabile al nulla ed il vuoto, che Geffen sentiva dentro, era identico a
quel luogo.
Solo le nuvole.
Ed il profumo del
mare, improvviso.
Lula seduto sulla
sabbia, a gambe incrociate, con i suoi giochi e le costruzioni ondeggianti
nell’aria intorno, come una giostra e poi su, nel cielo, di colpo, ad esplodere
tra quelle nuvole, in mille colori e quindi il buio.
Geffen si destò di
soprassalto: la stanza era in penombra e soldino rannicchiato accanto a lui.
Glam lo strinse
forte, ma Lula non si destò affatto, però sorrise.
“Ho … ho sognato mia
madre cucciolo … Dicono che quando succede si è vicini alla fine” – mormorò con
apprensione, come alienato.
Il bimbo aprì gli
occhi, dando poi una carezza sulla guancia sinistra del padre – “Non tutto è
come ti sembra, sai?” – disse dolce.
“Angelo mio”
“Devi avere pazienza
… devi sapere aspettare e credere in me papà” – aggiunse più serio, per
riassopirsi un attimo dopo.
La telefonata di
Colin arrivò puntuale.
“Ciao Jay, come va
oggi?”
“Cole … Insomma, Glam
è stato meglio dopo la trasfusione, però durerà poco”
“Sì, questo lo so,
però volevo sapere come stai tu … Ti sento giù” – e sospirò.
“Non è semplice … E
poi volevo dirti”
“Lascia stare amore”
– sorrise – “… Non … Non importa, davvero …”
Leto prese fiato,
guardando l’oceano scurirsi.
“Inizia a piovere …
devo rientrare Cole … Mi manchi da morire”
“Torno domani … Ma se
vuoi”
“No, non devi, so che
il lavoro è importante e ti distrae, poi sono felice, è un ruolo che ti porterà
fortuna” – si sforzò di non piangere.
“La mia fortuna sei
tu Jay … Ti amo da morire”
§
Così la morte avvolse le anime di coloro andarono perduti per strade
sconosciute ed irte di ostacoli.
Essi
fecero sanguinare più di un cuore.
E
fu per sempre, irreversibile. §
“Miseria che cose
orrende stai leggendo Zayn”
Il tono di Vincent
era impacciato, alle sue spalle.
“Posa quel libro e
vattene, non voglio discutere o rimanere invischiato in un gioco più grande di
me o semplicemente squallido” – disse fermo, senza voltarsi, mentre sistemava
le proprie cose nell’armadio dell’alloggio in università.
“Accidenti se corri
…”
“Io corro?!” – e fu
uno scatto livido, infervorato nel girarsi, finalmente.
“Zayn ascolta …”
“No, ascoltami tu: lo
ami, è assodato, lo vuoi e non te lo prendi, così Louis! In compenso tu sei
libero, lui è impegnato ed ha messo su famiglia con uno sprovveduto a quanto
pare!”
“Harry ne è
innamorato …”
“Quanto lo sei tu,
ok, beato Louis Tomlinson, il sogno proibito di tutto il reame!”
“Perché fai così …?”
– e si avvicinò.
“Perché mi aspettavo
di più da te Vincent! Alla tua età, che infili in mezzo ad ogni discorso,
dovresti essere quello che decide, che si prende la responsabilità di darci un
taglio, visto che c’è persino una bimba di mezzo!” – sbottò ferito.
Nel suo sguardo, Lux,
vi leggeva questo, sopra ogni altra cosa.
“Ci conosciamo appena
Zayn e mi giudichi, nonché condanni senza appello! Non mi sta bene!”
“Oh alleluia, pensavo
sbraitassi un bel me ne frego, nel
tuo stile parigino del cazzo!”
“Faccio passi avanti
allora?” – e rise, spontaneo, forse un po’ divertito, nel vederlo agitarsi,
seppure con ragione, in quel modo così adorabile e sincero.
Zayn aveva una sua
purezza, ma, di certo, qualche segreto.
Lux voleva scoprirlo,
ad ogni costo.
Ci fu una pausa di
silenzio, poi Jude si avvicinò alla porta, stringendo il cellulare tra la
spalla destra e l’orecchio, controllando con l’altro se qualcuno stesse
arrivando.
Era nel camerino,
pronto a girare l’ultima scena della giornata.
“Harry sei ancora lì?”
– chiese in un tono pacato.
“Sì, scusa è che ho
dei pensieri …”
“Per il contratto?
Ancora …?” – sorrise.
“No, quello è
risolto, mi pare …”
“Sì, infatti, il tuo
collega mi ha rassicurato, poi sto lavorando e non posso tornare indietro”
“Già, tornare
indietro …”
“Di che parli?”
“Nulla, sto
vaneggiando” – scherzò rigido sulla poltrona del suo ufficio deserto.
“Non devi tornare a casa, in compenso, Harry?”
“Sì … Cioè no,
dovremmo andare a Palm Springs, devo parlare con Glam di alcune pratiche, che
aveva lasciato in sospeso e non so se ne avrà voglia” – sbuffò.
“Tu non ne hai di
sicuro …”
“Appunto, vorrei solo
fare un bagno caldo”
Law se lo immaginò.
“E giocare con Petra,
con quelle stupide paperelle che vanno sempre a fondo”
“Quelle giapponesi?” –
Jude rise.
“No, sì e chi può
saperlo …?” – inspirò, versandosi da bere.
Solo una tonica.
“Noi torniamo lunedì”
“Così presto?” –
sorrise anche lui.
“Sì, era un ruolo
minore, però è stato divertente”
“Niente più teatro
Jude?”
“Se accettassi un
copione, Robert mi ucciderebbe: la stagione invernale passata qui, è un incubo
per lui”
“Preferisce il sole
di Malibu, è naturale” – e tirò su dal naso.
“Hai qualcosa che non
va Harry, lo sento …”
“E’ per Louis” – non lo
aveva nominato sino a quell’istante.
“Problemi con Lux?”
“Lasciamo stare, è
appena tornato dalla Francia con un nuovo amico, che poi è un tizio laureato, già
paleontologo, un mezzo fenomeno, che doveva fare una ricerca con Boo”
“Che razza di
coincidenza …”
“Sì, un po’ assurda,
però hanno fatto il volo insieme e Louis ne parla di un male, anche perché Zayn,
si chiama così, ha avuto una relazione con Ivo Steadman e non ti dico le
chiacchiere malevole su di lui, capisci no?”
“Certo, per cui ha
fatto un bell’esordio già al suo arrivo a Los Angeles questo Zayn … Interessante”
– chiuse vezzoso, facendo ridere Styles.
Ed era bello
riuscirci.
Lux si avvicinò all’uscita,
Zayn seduto sul letto ad una piazza e mezza, che cigolava ad ogni suo minimo
movimento.
L’affarista sorrise –
“Non portarci nessuno qui, se no sveglierai tutta l’università”
“E chi ci dovrei
portare, sentiamo?” – ribatté stanco.
Vincent si appoggiò
alla parete, dopo avere chiuso a chiave, non senza che Malik se ne rendesse
conto.
“Era cominciata alla
grande stamattina: colazione, un giro dal mio barbiere insieme, credevo di … Di
farti stare bene Zayn”
“E’ andata così, sino
ad un certo punto” – bissò serio, senza scomporsi.
“Ti eri immaginato il
resto, in qualche modo?”
“Quale resto? Il
resto di noi durante il corso delle ore?”
“Sì, certo …”
“No”
“Bugiardo …” – lo
provocò l’affarista, sentendosi un coglione, da subito, davanti a quegli occhi
grandi e puliti.
“Vuoi sedurmi? Vuoi
scopare? Puoi riuscirci benissimo, perché mi piaci, ma non è togliendoci questo
sfizio che poi ci sentiremo bene,
Vincent” – reagì brusco, alzandosi.
Si tolse la maglietta,
poi si sfilò il resto, rimanendo in boxer – “Su avanti, hai già sigillato le
uscite, facciamo cigolare questa rete
a molle logora, coraggio!”
Lux lo coprì con la
propria giacca, tremando quanto Zayn.
“Scusami tesoro …
scusami” – e lo avvolse.
“Vincent …”
“Cambiati, ti porto a
cena …” – propose con timidezza.
“I vestiti li ho
lasciati da te …” – disse arrossendo, facendo un passo indietro.
Il francese lo aiutò
a rimettersi quelli appena gettati sul pavimento gelido – “Ti prenderai un
malanno, dove sono le scarpe Zayn?” – domandò un po’ in ansia, più per l’imbarazzo
della situazione che per altro.
Si abbassarono a
cercarle, scontrandosi poi con i visi accaldati.
Fecero coincidere i
loro profili, sorridendo e chiudendo piano le palpebre – “Grazie Vincent …”
“Per cosa …? Sono un
idiota, un fallito …” – ed inspirò, negandosi la vista di Zayn, che lo stava
guardando con affetto.
“Tu sei un uomo
fantastico, forse è tempo che qualcuno te lo dimostri.”
Il capitolo n. 300 è sempre un traguardo importante.
In un certo senso Zen sarebbe dovuto terminare qui, ovviamente con un finale ben preciso ed un eventuale epilogo di coda, ma, come vedete, c'è ancora qualcosa da raccontare in questi tre mesi prima del Natale 2021 ed il b-day di Jared, un arrivo ben preciso, dove tutto avrà una risposta ...
Forse :-)
Un grazie di cuore a tutti coloro proseguono insieme a me questo cammino: siete fantastici.
Maria Rosa
ZAYN
Nessun commento:
Posta un commento