giovedì 22 maggio 2014

ZEN - CAPITOLO N. 299

Capitolo n. 299 – zen



Lux si passò le mani nei capelli, lasciando nell’aria un buon profumo di lozione e dopo barba.

Louis era immobile, tra gli alberi secolari del parco, intorno all’università, cristallizzato in uno stato di apprensione e sorpresa.

“Ora calmiamoci Boo” – ed inspirò, provando ad avvicinarsi a lui, per poi accarezzargli le braccia ed infine il viso sconvolto.

“Ti sei portato a casa uno sconosciuto, vero? Cosa ci hai fatto, si può sapere?” – chiese a mezza voce, come strozzato da un pianto imminente.

“Louis non è successo niente di quanto tu voglia credere a tutti i costi, traendo conclusioni sbagliate, te lo posso garantire, ok?” – disse calmo, fissandolo.

“Io … io penso a come fai le cose, alla tua ingenuità Vincent … E se ti avesse fatto del male? Come ragioni??”

“Zayn? Che ti aveva telefonato, che doveva fare una ricerca insieme a te? Ma come puoi pensare che io sia così sprovveduto? E’ una bella persona, non so quanto tu lo possa conoscere, ma io non sbaglio, non è mai accaduto e sono persino un ex poliziotto, accidenti” – replicò, senza però alterarsi, ma chiudendo la sua affermazione con un sorriso.

“No … Non lo conosco abbastanza, se non per quello che ha combinato con Ivo”

“E cosa avrebbe combinato di così grave?”

Louis deglutì a vuoto, imbarazzato – “Ok, ammetto che sono solo voci, malignità può darsi, del resto avranno detto lo stesso su di me, quando ci sono finito a letto”

“Chi ci sta intorno giustifica i propri fallimenti, insultando il prossimo, che ha successo, dicendone le peggiori cose: avresti dovuto impararlo negli anni, Boo” – sospirò paterno.

“Ciò non toglie che”

“Che cosa Louis? Perché fai così?! Zayn mi piace, lo ammetto, è solare, ha buon senso, vorrei conoscerlo, vorrei andare avanti, posso? Me lo concedi?”

“Ma Vincent …”

“Se mi ami così tanto, perché hai scelto Harry allora??! Parliamoci chiaro, dovevamo farlo, allora eccoci qui, maledizione!! Sto da cani a vederti così, possibile tu non lo capisca?? E credi che ti abbia cancellato così su due piedi, ma sei pazzo Louis??” – d’improvviso si scaldò, con tutta la veemenza della sua tipica parlata francese, pungente e schietta.

Boo impallidì, poi avvampò: era troppo per lui, uno stress ingestibile, al quale non era preparato.

Un treno in corsa gli era piombato addosso, dall’arrivo di quella nuova coppia, perché non li vedeva in nessun altro modo, alle parole di Lux, così dure, così vere.

“Louis ti senti male …? Tesoro” – e lo strinse forte a sé, con la sensazione di sorreggerlo.

“Non voglio fare il coglione svenevole … Io non voglio cazzo” – singhiozzò, riprendendosi un minimo.

“Ora andiamo via, beviamo qualcosa, ok?” – gli disse con dolcezza Vincent, guardandolo, quasi cullandolo.

“Ti amo troppo … ed amo Harry e la nostra bimba … Il mio cuore è diviso in due, perché non lo capisci …?” – mormorò flebile, ma lucido.

“Ma non puoi averci entrambi Louis … Io non posso permettere che accada, che tu rimanga da solo, perché è questo ciò a cui stai andando incontro, lo sai, vero? Harry potrebbe stancarsi ed andarsene”

“Come stai facendo tu, vero …?” – e sorrise amaro.

“Penso di averne il diritto … Di amare ed essere amato senza sotterfugi, d'altronde l’hai detto anche tu al telefono, ricordi? Non come amanti …”

“Ma neppure amici”

“Hai ragione, non potremo mai essere solo amici … Louis dobbiamo crescere! Diversamente sarà un massacro, come oggi ed è assurdo, perché a rimetterci sarai tu soltanto, purtroppo.”



Robert aprì la video chiamata con Jared, non senza qualche esitazione.

“Ciao tesoro, come andiamo?” – chiese l’attore, con la paura di ascoltare la risposta dell’amico.

“Se vuoi sapere di Glam” – sorrise – “… ha passato una notte tranquilla, ieri la trasfusione è andata a buon fine”

“Quindi ne ha tratto beneficio? Meno male, il suo fisico reagisce ancora, nonostante tutto”

“Sì, infatti, ma come al solito è già un po’ depresso, sa che durerà poco questo stato di grazia”

“Fuma di nuovo?”

“No Rob, non credo, penso stia provando a resistere il più possibile … Non voglio fare il cane da guardia” – rivelò più sofferto – “… lui se ne accorge ed ha degli scatti d’ira, d’insofferenza insomma …”

“Mi spiace Jay, la settimana prossima torno e … ti do il cambio” – abbozzò un sorriso.

“Jude come sta? Il film?”

“Si diverte, io mi annoio, Londra è grigia, piace solo a lui …” – fece un po’ il buffone, poi si illuminò, fissando lo schermo del portatile.

Alle spalle di Leto si era palesato Geffen.

“Oh eccolo qui, lo sai Robert che Glam voleva andare in Transilvania, si crede un vampiro” – il cantante rise, facendolo accomodare alla scrivania.

“Spiritosi, ma sentili, a complottare questi due … Ciao Rob, cosa mi racconti?” – chiese, tenendo vicino Jared in piedi, cingendo, da seduto, la sua vita esile.

“Tiro a campare, mentre tu ti circondi di bei giovanotti” – e gli fece l’occhiolino.

Quella complicità tra lui e Downey era inesauribile ed irraggiungibile, pensò Leto.

“Sai che ho buon gusto …” – stette al gioco, ma poi, coinvolto ed emozionato aggiunse – “E poi io vi amo così tanto, dovreste saperlo”

Downey si commosse – “Anche noi Glam … Vero Jay?”

“Assolutamente sì” – annuì il leader dei Mars, piegandosi per dare un bacio sulla tempia sinistra di Geffen, che chiuse le palpebre, un po’ come se stesse sognando.



Lux parcheggiò nei box sotterranei di un resort, dov’era già stato con Louis.

“Che ci facciamo qui Vincent …?” – domandò smarrito.

“Ci togliamo dalla strada e dalla vista dei curiosi … Come prima”

“Ti importa?” – e tirò su dal naso.

“Fare scenate non è mai stata la mia massima aspirazione”

“Farti vedere così da Zayn, forse?”

“Anche, ma lui ha le idee chiare sul nostro rapporto, molto più di noi”

“Che fortuna …” – rise un po’ canzonatorio – “Lo dico sempre che Malik è un sotuttoio dalla nascita”

“Ti sta proprio sulle palle, vero?” – gli chiese diretto, puntandolo.

“Probabilmente ho appena offeso il tuo futuro fidanzato”

Lux rimise in moto.

“E adesso cosa fai?!”

“Ce ne torniamo a scuola ragazzino” – e partì brusco, senza più parlare sino a destinazione, nonostante le invettive di Louis, che se ne rimase zitto solo gli ultimi cinque minuti.

Zayn era rimasto seduto su di una panchina, dopo avere aggiornato i propri documenti in segreteria e visionato l’alloggio, che gli era stato messo a disposizione.

Appena la fuoriserie di Vincent inchiodò, ebbe un sussulto ed alzò il naso dai libri, che stava sottolineando nei passaggi più interessanti.

Louis scese, come una furia – “Vieni, ti lascio il posto!” – gli sbraitò contro e Malik non fece una piega.

Guardò entrambi con aria severa: Boo impalato tra lui e la macchina, Lux alla guida, la mano destra a tormentare il volante, mentre la sinistra la propria nuca.

Il francese si tolse gli occhiali scuri e spense il motore.

Zayn si alzò lento, avvicinandosi in modo che entrambi lo potessero ascoltare.

“Cosa volete da me? Il vostro giocare a rimpiattino è patetico: pazienza per Vincent, ma tu sei sposato ed hai una figlia, dovresti vergognarti un minimo, ma forse qui non va di moda abbastanza, in questa città di pazzi.” – e se ne andò, senza concedere alcuna replica.



Jared cambiò canale un paio di volte, dopo essersi allungato sul divano del living.

Geffen si mise in poltrona, scegliendo alcuni giornali dalla cesta, dove c’erano anche dei puzzle e dei pupazzetti di Lula.

“Li lascia ovunque …” – mormorò assorto.

“Oggi viene?”

“Sì, Vas lo porta per la merenda … Ehi aspetta un secondo, rimani sul 54”

Leto posò il telecomando, notando che il reportage in onda su quel canale di news era dedicato proprio a Glam.

Scorrevano foto del passato, molte delle quali persino sconosciute all’avvocato.

§ Il legale dei vip, lo squalo, Glam Geffen era chiamato in molti modi.
Certo non vogliamo già parlarne al passato, ma le recenti immagini scattate all’uscita dell’ospedale in centro, non lasciano spazio alla fantasia §

Il tono del reporter era squillante e provocatorio.

§ La sua esistenza è stata come le montagne russe: una lunga serie di successi in aula, ma non senza l’utilizzo di armi quale il cinismo e l’astuzia. Amicizie pericolose, poi, hanno associato il nome di Geffen a temibili clan mafiosi. La sua vita privata, un turbinio di mogli e figli, sino ad una svolta clamorosa, per quello che era considerato un donnaiolo incallito. I suoi veri amori, per quanto ci è dato sapere da fonti attendibili, sono diventati il giovane marito, il bassista della nota band Red Close, poi lasciato per dare spazio a relazioni intense e travagliate, con il celebre cantante e premio Oscar, Jared Leto, ma anche con l’attore Robert Downey jr, entrambi sposati ed oltre modo dediti a vizi ed eccessi di ogni genere. Una vita più simile ad un film, dove il protagonista è sul viale del tramonto, condannato da una malattia incurabile, purtroppo.”

“Quella era … la mia vita, Jay …?”

Fu quasi un sussurro, doloroso e svilito.

“Glam …”

“Io li denuncio tutti!!” – esplose – “Come si permettono di parlare di voi due così, come??!!” – e scattò in piedi, livido.

Leto spense tutto, andando ad abbracciarlo – “Calmati Glam … Mio Dio ti verrà un infarto” – sembrò supplicarlo, mentre lo spingeva a risedersi.

“Gli piacerebbe a quello stronzo del servizio, non è un giornalista, è un bastardo sputa sentenze!! Ma io non sono ancora morto, io sono ancora qui!!”

Le sue parole echeggiarono nel silenzio di Palm Springs.

Uno stormo di gabbiani volò via dagli scogli della caletta, verso le nubi di un temporale, ormai sopra a Los Angeles e pronto a scatenarsi.






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