Capitolo n. 9 - zen
“Di
cosa voleva parlarmi, tenente?”
“Veramente volevo
chiederle scusa signor Geffen”
“Può chiamarmi Glam
…”
“Come fa Tom? No,
grazie, lei è coinvolto in una mia indagine, in qualità di vittima, quindi non
mi concedo mai confidenze, è la prassi” – replicò severo.
“Lei ed io stiamo
dalla stessa parte della barricata, anche se i miei primi anni di professione
non li ricordo con molta … autostima”
Chris si mise a
sedere su di una seggiola.
“In effetti lei era
il classico avvocato delle celebrità di Hollywood e dintorni …” – osservò,
aguzzando lo sguardo cristallino.
“Sì, mi sono
arricchito tra divorzi e cause contrattuali di ogni sorta, ma non ne avevo
bisogno, parlo della materialità, a quella aveva pensato mio padre, molto più
spietato del sottoscritto, nel suo lavoro”
“C’è ancora?”
“No, è morto parecchi
anni fa, per cirrosi epatica, era un alcolista accanito ed anche … un
picchiatore”
Chris fece
un’impercettibile smorfia con le labbra, tra lo stupore ed il disappunto.
“So cosa sta
pensando, dietro una facciata più che rispettabile, la mia famiglia celava il
suo mostro. Sono figlio unico e quindi destinatario esclusivo di una cospicua
eredità, ma, soprattutto, durante l’infanzia e l’adolescenza, delle sue
percosse: non potevo difendermi, del resto non lo faceva neppure mia madre, lei
era preziosa ed intoccabile, il vecchio Geffen la venerava letteralmente”
“Lei in compenso è un
ottimo genitore …”- disse quasi con timidezza.
“Tom le ha parlato di
Lula?” – sorrise.
“Anche di Jay Jay …”
– e ricambiò il sorriso.
“In principio
non ero così, poi sono nate le mie gemelle, quindi ho adottato Lula, infine,
quasi un miracolo, per come sono andate le cose, è arrivato Jay Jay … Grazie a
loro ho recuperato anche i miei primi figli … Dal primogenito ho avuto anche
due nipotini” – e si illuminò.
“Comprendo
l’ammirazione che Tom ha per lei, ma quando ho trovato quell’assegno mi sono
profondamente alterato.”
“Ed io la capisco,
vedo quanto siete innamorati, ma non volevo comprare Tom, assolutamente. La mia
vita sentimentale è già piuttosto burrascosa, del resto un marito geloso voleva
farmi finire in un bel dirupo” – e rise di gusto.
Chris si
rialzò.
“Inoltre gli
uomini che io amo, li corteggio, a volte in modo plateale od eccessivo, ma sono
fatto così, il mio denaro lo uso, certo, serve per la … scenografia.” – e
sospirò, pensando a Robert.
“Credo di
essere stato vittima della classica … lotta di classe, signor Geffen”
“Guardi Chris
che a lei non servono i dollari, per conquistare ogni giorno Tom, a lei basta
esistere, solo che dovrebbe smussare certi spigoli del suo carattere,
addomesticando le sue paure: nessuno ne è immune, mi creda”
“Quindi … cosa
mi consiglia?”
Geffen
aggrottò la fronte: “Fate qualcosa insieme che … non avete mai condiviso”
“Ehm …
esempio?”
“Che so … Il
luna park! Ci siete mai andati?”
“Non sono mica
un” – sbottò sanguigno, poi arrossì, mutando espressione – “Forse … la ruota
panoramica?”
“Se non
soffrite di vertigini ahahahah … ed in ogni caso, potete distrarvi pomiciando
tutto il tempo”
“Oh miseria …”
– rise anche lui, immaginando la scena ed eccitandosi al solo pensiero di come
avrebbe potuto stringere a sé Tom, che ignaro di quel complotto amichevole,
stava preparando le attrezzature in palestra.
Inatteso,
giunse Scott ad interromperlo, per ragioni professionali.
Jude si stava
tormentando le mani da circa mezz’ora.
“Per me è
un’ottima strategia, spiegami il tuo nervosismo” – esclamò Colin, non riuscendo
a calmarlo.
“Sì, è il
locale preferito da Robert, il menu ideale per i suoi gusti, però se mi dicesse
di no oppure se a metà degli antipasti litigassimo …?”
“Su cosa,
esattamente Jude?” – ringhiò, fissandolo.
“Dovrò pure
sapere se lo vede ancora!” – protestò veemente, riferendosi a Glam.
“Lula ha
lasciato campo libero, certo che si sono visti, cosa pretendi?”
“E tu credi
che …”
“Se anche
fosse Jude? Supera questa cosa!”
“Ma come
faccio?? E come hai fatto tu, spiegamelo, visto che parli tanto!??” – obiettò.
“Credevo di
essere stato chiaro: tu conosci bene le conseguenze e gli avvenimenti di quel
periodo, quindi non farmeli ricordare … Ora, con Jared, è tutto a posto” –
disse turbato.
“Perdonami
Colin … io sto impazzendo … e non mi rendo conto di quanto possano ferirti
questi miei casini ...”
Farrell versò
dell’altro caffè.
“Ti ripeto, io
sto bene e così Jared: mi dispiace soltanto che Geffen lo abbia dimenticato,
grazie a ciò che prova per Robert. Tutto qui.”
“Ehi, credevo
fossi andato via …”
“Ho fatto
l’ecografia annuale, volevo darti le chiavi della villa, me le avevi rese,
l’hai dimenticato Glam?”
Jared era
sorridente e bellissimo.
“Ti ci
accompagnavo io, un tempo, spero sia andata bene …” – ribatté assorto.
“Adesso eri
assente giustificato …” – ed arricciò il naso simpaticamente – “O magari …”
“Non l’avrei
più fatto?” – chiese calmo.
“Credo tu
abbia altre priorità Glam … E’ … è normale”
“Stai bene,
vero?” – e gli diede una carezza sul braccio, dopo che il cantante tornò ad
accomodarsi sul bordo del suo letto.
“Sì, sano come
un pesce … Quando ti dimettono?” – cambiò discorso, mascherando vanamente il
suo disagio.
“Tra due
giorni … Cavoli devo andare in palestra, sono in ritardo”
“Ti ci
accompagno, così saluto Tom”
Qualcuno
bussò: era Scott.
“Ciao
campione, vedo che hai compagnia”
“Ehi doc, come
stai?” – “Ciao Jared, tiro avanti. Glam per oggi niente torture … o quasi”
“Come mai?”
“Ho qui le tue
ultime analisi: sono perfette … per la tua seduta di chemio periodica.”
“Cosa? No, ma
è assurdo, mi ridurrà uno straccio” – si oppose.
“Rimango io
con te, Glam … se mi vuoi” – Jared sorrise su quella, che riteneva una battuta,
ma quando Geffen gli prese le mani, il cuore gli saltò in gola.
“Tesoro devi
tornare a casa, da Colin e dai bambini: cercate almeno voi di stare alla larga
da questa prigione”
“Glam non è la
fine del mondo …” – si intromise Scott, provando a mitigare la situazione.
“Adesso chiamo
Cole e poi Kevin, ok?” – insistette affabile, con quel suo modo di impegnarsi
al cento per cento con le persone, che per lui contavano realmente.
“Va bene Jay …
E Tom?”
“L’ho avvisato
io … Ok ora chiamo l’infermiera con l’occorrente”
“Ed io faccio
le mie telefonate, torno subito Glam”
“Credo ci
vorranno un paio d’ore Cole … Spero non ti dispiaccia”
“No amore,
stai tranquillo e salutami Glam … Ti aspetto per cena, ok?”
“Ok … Con Jude
come procede?”
“Abbiamo un
piano” – e sorrise complice, mentre Law provava a decodificare quella
conversazione.
“Buona fortuna
allora …”
“Ti bacio …
ciao Jay” – e riattaccò.
Law lo stava
puntanto: “E … quindi?”
“Quindi cosa,
Jude?”
“Geffen sta
male?”
“Dopo la sua
terapia non sarà proprio in forma … Per il suo tumore, è il protocollo ed a
quanto pare devono somministrargli i soliti farmaci, per evitargli recidive”
“E Jared gli
fa … compagnia? E tu cosa provi Colin?”
“Non sono
prevenuto, se è questo che credi” – ribatté con una fermezza, che intimorì
l’inglese, tanto da ammutolirlo.
“Sono a casa”
“Tommy … ciao,
non toglierti la giacca, usciamo”
Mentre glielo
diceva, con un bel sorriso, Chris lo strinse, baciandolo con la consueta,
impetuosa dolcezza.
“Per andare
dove …?” – domandò compiaciuto da quella novità e nel constatare che il divano
era stato ricomposto, senza più cuscini e coperte di fortuna.
“Ho … avuto
una dritta, fidati!”
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