giovedì 15 novembre 2012

ZEN - CAPITOLO N. 9



Capitolo n. 9  -  zen


 “Di cosa voleva parlarmi, tenente?”
“Veramente volevo chiederle scusa signor Geffen”
“Può chiamarmi Glam …”
“Come fa Tom? No, grazie, lei è coinvolto in una mia indagine, in qualità di vittima, quindi non mi concedo mai confidenze, è la prassi” – replicò severo.
“Lei ed io stiamo dalla stessa parte della barricata, anche se i miei primi anni di professione non li ricordo con molta … autostima”
Chris si mise a sedere su di una seggiola.
“In effetti lei era il classico avvocato delle celebrità di Hollywood e dintorni …” – osservò, aguzzando lo sguardo cristallino.
“Sì, mi sono arricchito tra divorzi e cause contrattuali di ogni sorta, ma non ne avevo bisogno, parlo della materialità, a quella aveva pensato mio padre, molto più spietato del sottoscritto, nel suo lavoro”
“C’è ancora?”
“No, è morto parecchi anni fa, per cirrosi epatica, era un alcolista accanito ed anche … un picchiatore”
Chris fece un’impercettibile smorfia con le labbra, tra lo stupore ed il disappunto.
“So cosa sta pensando, dietro una facciata più che rispettabile, la mia famiglia celava il suo mostro. Sono figlio unico e quindi destinatario esclusivo di una cospicua eredità, ma, soprattutto, durante l’infanzia e l’adolescenza, delle sue percosse: non potevo difendermi, del resto non lo faceva neppure mia madre, lei era preziosa ed intoccabile, il vecchio Geffen la venerava letteralmente”
“Lei in compenso è un ottimo genitore …”- disse quasi con timidezza.
“Tom le ha parlato di Lula?” – sorrise.
“Anche di Jay Jay …” – e ricambiò il sorriso.
“In principio non ero così, poi sono nate le mie gemelle, quindi ho adottato Lula, infine, quasi un miracolo, per come sono andate le cose, è arrivato Jay Jay … Grazie a loro ho recuperato anche i miei primi figli … Dal primogenito ho avuto anche due nipotini” – e si illuminò.
“Comprendo l’ammirazione che Tom ha per lei, ma quando ho trovato quell’assegno mi sono profondamente alterato.”
“Ed io la capisco, vedo quanto siete innamorati, ma non volevo comprare Tom, assolutamente. La mia vita sentimentale è già piuttosto burrascosa, del resto un marito geloso voleva farmi finire in un bel dirupo” – e rise di gusto.
Chris si rialzò.
“Inoltre gli uomini che io amo, li corteggio, a volte in modo plateale od eccessivo, ma sono fatto così, il mio denaro lo uso, certo, serve per la … scenografia.” – e sospirò, pensando a Robert.
“Credo di essere stato vittima della classica … lotta di classe, signor Geffen”
“Guardi Chris che a lei non servono i dollari, per conquistare ogni giorno Tom, a lei basta esistere, solo che dovrebbe smussare certi spigoli del suo carattere, addomesticando le sue paure: nessuno ne è immune, mi creda”
“Quindi … cosa mi consiglia?”
Geffen aggrottò la fronte: “Fate qualcosa insieme che … non avete mai condiviso”
“Ehm … esempio?”
“Che so … Il luna park! Ci siete mai andati?”
“Non sono mica un” – sbottò sanguigno, poi arrossì, mutando espressione – “Forse … la ruota panoramica?”
“Se non soffrite di vertigini ahahahah … ed in ogni caso, potete distrarvi pomiciando tutto il tempo”
“Oh miseria …” – rise anche lui, immaginando la scena ed eccitandosi al solo pensiero di come avrebbe potuto stringere a sé Tom, che ignaro di quel complotto amichevole, stava preparando le attrezzature in palestra.
Inatteso, giunse Scott ad interromperlo, per ragioni professionali.


Jude si stava tormentando le mani da circa mezz’ora.
“Per me è un’ottima strategia, spiegami il tuo nervosismo” – esclamò Colin, non riuscendo a calmarlo.
“Sì, è il locale preferito da Robert, il menu ideale per i suoi gusti, però se mi dicesse di no oppure se a metà degli antipasti litigassimo …?”
“Su cosa, esattamente Jude?” – ringhiò, fissandolo.
“Dovrò pure sapere se lo vede ancora!” – protestò veemente, riferendosi a Glam.
“Lula ha lasciato campo libero, certo che si sono visti, cosa pretendi?”
“E tu credi che …”
“Se anche fosse Jude? Supera questa cosa!”
“Ma come faccio?? E come hai fatto tu, spiegamelo, visto che parli tanto!??” – obiettò.
“Credevo di essere stato chiaro: tu conosci bene le conseguenze e gli avvenimenti di quel periodo, quindi non farmeli ricordare … Ora, con Jared, è tutto a posto” – disse turbato.
“Perdonami Colin … io sto impazzendo … e non mi rendo conto di quanto possano ferirti questi miei casini ...”
Farrell versò dell’altro caffè.
“Ti ripeto, io sto bene e così Jared: mi dispiace soltanto che Geffen lo abbia dimenticato, grazie a ciò che prova per Robert. Tutto qui.”


“Ehi, credevo fossi andato via …”
“Ho fatto l’ecografia annuale, volevo darti le chiavi della villa, me le avevi rese, l’hai dimenticato Glam?”
Jared era sorridente e bellissimo.
“Ti ci accompagnavo io, un tempo, spero sia andata bene …” – ribatté assorto.
“Adesso eri assente giustificato …” – ed arricciò il naso simpaticamente – “O magari …”
“Non l’avrei più fatto?” – chiese calmo.
“Credo tu abbia altre priorità Glam … E’ … è normale”
“Stai bene, vero?” – e gli diede una carezza sul braccio, dopo che il cantante tornò ad accomodarsi sul bordo del suo letto.
“Sì, sano come un pesce … Quando ti dimettono?” – cambiò discorso, mascherando vanamente il suo disagio.
“Tra due giorni … Cavoli devo andare in palestra, sono in ritardo”
“Ti ci accompagno, così saluto Tom”
Qualcuno bussò: era Scott.
“Ciao campione, vedo che hai compagnia”
“Ehi doc, come stai?” – “Ciao Jared, tiro avanti. Glam per oggi niente torture … o quasi”
“Come mai?”
“Ho qui le tue ultime analisi: sono perfette … per la tua seduta di chemio periodica.”
“Cosa? No, ma è assurdo, mi ridurrà uno straccio” – si oppose.
“Rimango io con te, Glam … se mi vuoi” – Jared sorrise su quella, che riteneva una battuta, ma quando Geffen gli prese le mani, il cuore gli saltò in gola.
“Tesoro devi tornare a casa, da Colin e dai bambini: cercate almeno voi di stare alla larga da questa prigione”
“Glam non è la fine del mondo …” – si intromise Scott, provando a mitigare la situazione.
“Adesso chiamo Cole e poi Kevin, ok?” – insistette affabile, con quel suo modo di impegnarsi al cento per cento con le persone, che per lui contavano realmente.
“Va bene Jay … E Tom?”
“L’ho avvisato io … Ok ora chiamo l’infermiera con l’occorrente”
“Ed io faccio le mie telefonate, torno subito Glam”


“Credo ci vorranno un paio d’ore Cole … Spero non ti dispiaccia”
“No amore, stai tranquillo e salutami Glam … Ti aspetto per cena, ok?”
“Ok … Con Jude come procede?”
“Abbiamo un piano” – e sorrise complice, mentre Law provava a decodificare quella conversazione.
“Buona fortuna allora …”
“Ti bacio … ciao Jay” – e riattaccò.
Law lo stava puntanto: “E … quindi?”
“Quindi cosa, Jude?”
“Geffen sta male?”
“Dopo la sua terapia non sarà proprio in forma … Per il suo tumore, è il protocollo ed a quanto pare devono somministrargli i soliti farmaci, per evitargli recidive”
“E Jared gli fa … compagnia? E tu cosa provi Colin?”
“Non sono prevenuto, se è questo che credi” – ribatté con una fermezza, che intimorì l’inglese, tanto da ammutolirlo.


“Sono a casa”
“Tommy … ciao, non toglierti la giacca, usciamo”
Mentre glielo diceva, con un bel sorriso, Chris lo strinse, baciandolo con la consueta, impetuosa dolcezza.
“Per andare dove …?” – domandò compiaciuto da quella novità e nel constatare che il divano era stato ricomposto, senza più cuscini e coperte di fortuna.
“Ho … avuto una dritta, fidati!”











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