lunedì 5 novembre 2012

ZEN - CAPITOLO N. 4



Capitolo n. 4  -  zen


Sam cinse le spalle di Dean: erano seduti alla scrivania di un funzionario, all’interno della clinica, dove Kurt si era rivolto a suo tempo per l’utero in affitto.
Avevano tentennato parecchio, prima di recarsi in questo luogo, così estraneo ai sensi di Dean, che avrebbe preferito procedere con un’adozione.
Sam aveva considerato anche un’alternativa, contattando una madre surrogato, ma il compagno aveva reagito freddamente.

“Guarda … hanno dei curriculum notevoli … sono molto belle, alcune …” – gli sussurrò, con interesse, sfogliando una serie di schede personali.
“Sammy tu sai come la  penso al riguardo” – disse oltre modo gelido e scostante.
Sam gli diede un bacio sulla tempia – “E’ … soltanto paura” – mormorò con dolcezza.
Dean scattò in piedi – “No, è soltanto un tuo egoismo! Vuoi avere un bambino con il tuo dna, allora a questo punto puoi anche chiedere un appuntamento ad una di queste ragazze, così fai prima e magari soddisfi qualche altra tua aspettativa recondita!” – gli sbottò in faccia, per poi andarsene.


Elettra stava cambiando il pannolino a Julian, insieme a Jamie.
Kurt li osservava, rapito dalla loro allegria.
“Siete in simbiosi … e la mia nipotina si è davvero abituata in fretta al clima ed ai ritmi di Los Angeles” – disse emozionato, mentre Jamie lo scrutava.
“In effetti non poteva andare meglio, vero principessa?”
“Papi …!” – e gli si appese al collo.
Marc sarebbe tornato per pranzo, dopo avere fatto visita a Glam, aggiornandolo sulle ultime cause, trattate dal suo studio.
“Come sta big Geffen?”
“Marc dice che fa progressi, sai che è una roccia … Non si arrenderà mai, soprattutto per Lula: devi vedere come gli sta vicino”
“Sì, con Brandon siamo andati a trovarlo ed  il suo bambino è straordinario … Neppure un figlio naturale dimostrerebbe un simile attaccamento …”
“A proposito: Sam e Dean come procedono nel loro cammino?”
“Avevano il primo appuntamento stamattina … Dean mi sembra poco convinto”
“Speriamo non sia motivo di litigio tra loro, sono una bella coppia”
“Hai ragione Jam, però Dean è sempre stato quello più … complicato” – e, scrollando le spalle, prese sul cuore Elettra, pronta per uscire a fare una passeggiata con Julian, in riva al mare.
“Ok usciamo ciurma … a piedi, perché sulla moto in quattro non possiamo salirci ahahahh”


“Il caso Vettel si è spostato a Stoccarda, la moglie deve vedersela sul posto, per ottenere qualcosa dal marito … Ci mando Greta?”
“Sì, lei parla bene il Tedesco … che rogna … Ed i Martins?”
“Nessuna verifica fiscale, hanno patteggiato”
“Ottima scelta … Come sta Elettra?” – Glam sorrise.
“Cresce, mangia di tutto e gioca con il fratellino, come se fossero nati e cresciuti insieme” – Hopper si illuminò.
Si sentiva realizzato a pieno.
“Hai costruito una famiglia meravigliosa Marc … Vi ammiro”
“Anche tu avevi … Scusa Glam, sono un …”
“No, hai ragione, lo sappiamo entrambi: Kevin era il marito ideale, non l’ho mai meritato ed adesso … sì, insomma, sono felice per lui, ma i rimpianti od i rimorsi incombono, in questo stupido cuore … che l’ha mandato via”
“Lui e Tim si vogliono bene Glam …”
“Ed io non farò nulla per infrangere questa realtà, Kevin lo sa, Tim lo sa … Ed anche Lula” – e sospirò.
“Problemi con soldino di cacio?” – chiese perplesso.
“No … cioè … sì, devo parlargli di Robert”
“Temo si arrabbierà”
“E’ necessario … ah eccolo, ciao cucciolo, salve Gabriel”
“Buongiorno a tutti” – disse l’insegnante, tenendo per mano Lula, che subito si staccò, correndo dal suo “Papà!!”
“Amore, vieni qui … Il tuo papà deve chiederti un parere, su di un argomento … importante …” – disse timido.
“Okkeiii!” – e sorrise solare.


Jared aggrottò le sopracciglia.
“Tesoro …”
“No, io capisco Colin …”
Erano nella biblioteca al secondo piano.
Jude nel salone di ingresso, con miss Wong ed il suo tè verde, con biscotti al cedro.

“Mi stai chiedendo molto …”
“Lo so Jared”
“Ti rendi conto che è stato un … doppio tentato omicidio? Premeditato per giunta?”
“Lo so perfettamente, non mi inventerò nulla per convincerti ad ospitare Jude, ma vorrei soltanto che ti immedesimassi, come ho fatto io, nella situazione peggiore potesse capitargli: perdere la persona che più ama al mondo, il padre dei suoi figli, perché per tutti loro si sentono entrambi genitori, non soltanto di Camilla” – e gli si avvicinò, accarezzandogli con i pollici gli zigomi asciutti.
Jared brandì lento i suoi polsi, assaporando quel suo tocco gentile: annuì.
“Ne sei convinto Jay? Perché non voglio che tu vada poi a lamentarti con Glam, se vuoi porre delle condizioni od esigi qualche garanzia, chiedila a me, fallo ora, non ti negherò niente” – e lo baciò.
Jared si sentiva come rapito dalla sicurezza di Colin, dalla sua compostezza matura e solida.
Quando si staccarono, si strinsero maggiormente in un abbraccio caldo e profondo.
“Jude è un padre, come noi Cole, non sarà mai un pericolo per i nostri bimbi … E’ impazzito d’amore … ed io … noi sappiamo cosa vuole dire.”
“Sì Jay, ma spero di non percorrere più certi sentieri, durante il nostro futuro: non voglio perdere quello che abbiamo riconquistato, in un modo nuovo”
“Nemmeno io … credimi”


Sammy richiuse il portoncino alle proprie spalle, gravate dal peso della sconfitta.
Dean era in sala, a giocare con la play station, quasi imbambolato davanti al video da quaranta pollici.
Sul divano i resti di un pasto veloce, tre lattine di birra, vuote ed accartocciate, con rabbia, pensò.

Andò ai fornelli, senza che nessuno dei due proferisse parola.
Quando voleva rilassarsi, cucinava: era il suo mestiere, ma per raggiungere lo scopo doveva tralasciare la preparazione di dolci complicati ed escogitare una ricetta salata.
Pensò ad un millefoglie, ripieno di formaggi francesi e speck italiano.
Prese gli ingredienti dal mobile a colonna, ma, quando richiuse lo sportello, vide Dean appoggiato mollemente alla cornice della passata ad arco, in legno di abete.
“Voglio scopare Sammy”
Il suo tono era alticcio, ridicolo.
“Sei penoso”
Fu una reazione istintiva e maligna, Sam se ne pentì immediatamente.
“Peccato, la mia ovulazione era perfetta … Peggio per te, pasticcere del cazzo!” – ridacchiò, ciondolando sino alla loro camera e buttandosi a pancia in giù sul materasso, lo sguardo vitreo.
Ne discese una lacrima, rigandogli la guancia arrossata.
“Dean …”
“Fottiti …” – sibilò, poi balzando in ginocchio al centro del quilt, urlò – “FOTTITI STRONZO!!”
A Sam sembrò di essere ripiombato agli albori della loro convivenza, quando non riuscivano ad essere sereni, dove c’erano segreti, frasi non dette, risentimenti ed aggressività da parte di Dean, come in quel preciso, drammatico istante.
Sam si precipitò da lui, abbracciandolo forte, mentre Dean si dibatteva, inutilmente, singhiozzando, disperato.
“Dillo che non ti basto!! Mi hai fatto sentire inadeguato, con quel tuo volere mettere in mezzo a noi una sconosciuta, per AVERE IL NOSTRO BAMBINO!!”
Precipitarono, Sam con le proprie gambe tra quelle di Dean: gli tolse i vestiti, baciandolo, accarezzandolo, provando a fermare quel suo tremore spasmodico ed alterato.
“Dillo di nuovo Dean … dillo” – gli ansimò, mentre la sua irruente erezione, lo stava per lambire nel punto più accogliente e bagnato, che Sam potesse desiderare.
“Sammy …” – e deglutendo, serrò le palpebre, aprendosi a lui, perché voleva sentirselo dentro e non pensare più a nulla.
“Il … il nostro bambino” – balbettò Sam, penetrandolo.
Si fissarono.
“Il nostro bambino Sammy …”
Sorrisero.
“Lo avremo … ci sceglierà … E sarà perfetto, te lo giuro Dean”
Tornò a baciarlo, mentre i loro corpi andavano incastrandosi, con infinito amore.


Lula porse il succo di frutta a Glam, che ricambiò con un buffetto.
“Ti ringrazio … dunque …”
“Si tratta di zio Robert?”
“Non posso nasconderti l’evidenza soldino …” – sorrise.
“So che gli vuoi bene …” – replicò, intristendosi.
“Lula …”
“Perché vedi papà, per colpa sua ti hanno fatto del male ed io non sono riuscito a proteggerti …” – ed i suoi fanali si accesero di lacrime.
“Tesoro …”
“Ero con Violet e pensavo a giocare, mentre tu eri in pericolo! Mi sono … distratto” – ed iniziò a piangere.
Geffen lo strinse forte, cullandolo – “Amore mio, cos’è questa storia? Non devi assolutamente credere di avere delle responsabilità: guardami Lula”
“Sì papà …”
“Io e zio Robert abbiamo fatto una scelta sbagliata, ai danni di Jude: loro due sono sposati ed il tuo papà ha commesso una leggerezza, spinto da ciò che prova per Robert … Punto”
“Ma tu potevi morire … ed io cosa avrei fatto?”
“Vorrei non lasciarti mai Lula … Potrebbe accadere, però”
“NO!!”
“Non dobbiamo pensare a questo Lula … Noi dobbiamo vivere, sapendo che ci siamo l’uno per l’altro …”
“Per sempre” – e sorrise, mentre Glam gli asciugava quel pianto, così colmo di tenerezza.
“Sì, per sempre Lula … Per sempre”





DEAN AND SAM

Nessun commento:

Posta un commento