Capitolo n. 4 - zen
Sam cinse le spalle
di Dean: erano seduti alla scrivania di un funzionario, all’interno della
clinica, dove Kurt si era rivolto a suo tempo per l’utero in affitto.
Avevano tentennato
parecchio, prima di recarsi in questo luogo, così estraneo ai sensi di Dean,
che avrebbe preferito procedere con un’adozione.
Sam aveva considerato
anche un’alternativa, contattando una madre surrogato, ma il compagno aveva
reagito freddamente.
“Guarda … hanno dei
curriculum notevoli … sono molto belle, alcune …” – gli sussurrò, con
interesse, sfogliando una serie di schede personali.
“Sammy tu sai come
la penso al riguardo” – disse oltre modo
gelido e scostante.
Sam gli diede un
bacio sulla tempia – “E’ … soltanto paura” – mormorò con dolcezza.
Dean scattò in piedi –
“No, è soltanto un tuo egoismo! Vuoi avere un bambino con il tuo dna, allora a
questo punto puoi anche chiedere un appuntamento ad una di queste ragazze, così
fai prima e magari soddisfi qualche altra tua aspettativa recondita!” – gli sbottò
in faccia, per poi andarsene.
Elettra stava
cambiando il pannolino a Julian, insieme a Jamie.
Kurt li osservava,
rapito dalla loro allegria.
“Siete in simbiosi …
e la mia nipotina si è davvero abituata in fretta al clima ed ai ritmi di Los
Angeles” – disse emozionato, mentre Jamie lo scrutava.
“In effetti non
poteva andare meglio, vero principessa?”
“Papi …!” – e gli si
appese al collo.
Marc sarebbe tornato
per pranzo, dopo avere fatto visita a Glam, aggiornandolo sulle ultime cause,
trattate dal suo studio.
“Come sta big Geffen?”
“Marc dice che fa
progressi, sai che è una roccia … Non si arrenderà mai, soprattutto per Lula:
devi vedere come gli sta vicino”
“Sì, con Brandon
siamo andati a trovarlo ed il suo
bambino è straordinario … Neppure un figlio naturale dimostrerebbe un simile
attaccamento …”
“A proposito: Sam e
Dean come procedono nel loro cammino?”
“Avevano il primo
appuntamento stamattina … Dean mi sembra poco convinto”
“Speriamo non sia
motivo di litigio tra loro, sono una bella coppia”
“Hai ragione Jam,
però Dean è sempre stato quello più … complicato” – e, scrollando le spalle,
prese sul cuore Elettra, pronta per uscire a fare una passeggiata con Julian,
in riva al mare.
“Ok usciamo ciurma …
a piedi, perché sulla moto in quattro non possiamo salirci ahahahh”
“Il caso Vettel si è
spostato a Stoccarda, la moglie deve vedersela sul posto, per ottenere qualcosa
dal marito … Ci mando Greta?”
“Sì, lei parla bene
il Tedesco … che rogna … Ed i Martins?”
“Nessuna verifica
fiscale, hanno patteggiato”
“Ottima scelta … Come
sta Elettra?” – Glam sorrise.
“Cresce, mangia di
tutto e gioca con il fratellino, come se fossero nati e cresciuti insieme” –
Hopper si illuminò.
Si sentiva realizzato
a pieno.
“Hai costruito una
famiglia meravigliosa Marc … Vi ammiro”
“Anche tu avevi …
Scusa Glam, sono un …”
“No, hai ragione, lo
sappiamo entrambi: Kevin era il marito ideale, non l’ho mai meritato ed adesso …
sì, insomma, sono felice per lui, ma i rimpianti od i rimorsi incombono, in
questo stupido cuore … che l’ha mandato via”
“Lui e Tim si
vogliono bene Glam …”
“Ed io non farò nulla
per infrangere questa realtà, Kevin lo sa, Tim lo sa … Ed anche Lula” – e
sospirò.
“Problemi con soldino
di cacio?” – chiese perplesso.
“No … cioè … sì, devo
parlargli di Robert”
“Temo si arrabbierà”
“E’ necessario … ah
eccolo, ciao cucciolo, salve Gabriel”
“Buongiorno a tutti” –
disse l’insegnante, tenendo per mano Lula, che subito si staccò, correndo dal
suo “Papà!!”
“Amore, vieni qui …
Il tuo papà deve chiederti un parere, su di un argomento … importante …” –
disse timido.
“Okkeiii!” – e sorrise
solare.
Jared aggrottò le
sopracciglia.
“Tesoro …”
“No, io capisco Colin
…”
Erano nella
biblioteca al secondo piano.
Jude nel salone di
ingresso, con miss Wong ed il suo tè verde, con biscotti al cedro.
“Mi stai chiedendo
molto …”
“Lo so Jared”
“Ti rendi conto che è
stato un … doppio tentato omicidio? Premeditato per giunta?”
“Lo so perfettamente,
non mi inventerò nulla per convincerti ad ospitare Jude, ma vorrei soltanto che
ti immedesimassi, come ho fatto io, nella situazione peggiore potesse capitargli:
perdere la persona che più ama al mondo, il padre dei suoi figli, perché per
tutti loro si sentono entrambi genitori, non soltanto di Camilla” – e gli si
avvicinò, accarezzandogli con i pollici gli zigomi asciutti.
Jared brandì lento i
suoi polsi, assaporando quel suo tocco gentile: annuì.
“Ne sei convinto Jay?
Perché non voglio che tu vada poi a lamentarti con Glam, se vuoi porre delle
condizioni od esigi qualche garanzia, chiedila a me, fallo ora, non ti negherò
niente” – e lo baciò.
Jared si sentiva come
rapito dalla sicurezza di Colin, dalla sua compostezza matura e solida.
Quando si staccarono,
si strinsero maggiormente in un abbraccio caldo e profondo.
“Jude è un padre,
come noi Cole, non sarà mai un pericolo per i nostri bimbi … E’ impazzito d’amore
… ed io … noi sappiamo cosa vuole dire.”
“Sì Jay, ma spero di
non percorrere più certi sentieri, durante il nostro futuro: non voglio perdere
quello che abbiamo riconquistato, in un modo nuovo”
“Nemmeno io … credimi”
Sammy richiuse il
portoncino alle proprie spalle, gravate dal peso della sconfitta.
Dean era in sala, a
giocare con la play station, quasi imbambolato davanti al video da quaranta
pollici.
Sul divano i resti di
un pasto veloce, tre lattine di birra, vuote ed accartocciate, con rabbia,
pensò.
Andò ai fornelli,
senza che nessuno dei due proferisse parola.
Quando voleva
rilassarsi, cucinava: era il suo mestiere, ma per raggiungere lo scopo doveva
tralasciare la preparazione di dolci complicati ed escogitare una ricetta
salata.
Pensò ad un
millefoglie, ripieno di formaggi francesi e speck italiano.
Prese gli ingredienti
dal mobile a colonna, ma, quando richiuse lo sportello, vide Dean appoggiato
mollemente alla cornice della passata ad arco, in legno di abete.
“Voglio scopare Sammy”
Il suo tono era
alticcio, ridicolo.
“Sei penoso”
Fu una reazione
istintiva e maligna, Sam se ne pentì immediatamente.
“Peccato, la mia
ovulazione era perfetta … Peggio per te, pasticcere del cazzo!” – ridacchiò,
ciondolando sino alla loro camera e buttandosi a pancia in giù sul materasso,
lo sguardo vitreo.
Ne discese una
lacrima, rigandogli la guancia arrossata.
“Dean …”
“Fottiti …” – sibilò,
poi balzando in ginocchio al centro del quilt, urlò – “FOTTITI STRONZO!!”
A Sam sembrò di
essere ripiombato agli albori della loro convivenza, quando non riuscivano ad
essere sereni, dove c’erano segreti, frasi non dette, risentimenti ed
aggressività da parte di Dean, come in quel preciso, drammatico istante.
Sam si precipitò da
lui, abbracciandolo forte, mentre Dean si dibatteva, inutilmente,
singhiozzando, disperato.
“Dillo che non ti
basto!! Mi hai fatto sentire inadeguato, con quel tuo volere mettere in mezzo a
noi una sconosciuta, per AVERE IL NOSTRO BAMBINO!!”
Precipitarono, Sam
con le proprie gambe tra quelle di Dean: gli tolse i vestiti, baciandolo, accarezzandolo,
provando a fermare quel suo tremore spasmodico ed alterato.
“Dillo di nuovo Dean …
dillo” – gli ansimò, mentre la sua irruente erezione, lo stava per lambire nel
punto più accogliente e bagnato, che Sam potesse desiderare.
“Sammy …” – e deglutendo,
serrò le palpebre, aprendosi a lui, perché voleva sentirselo dentro e non
pensare più a nulla.
“Il … il nostro
bambino” – balbettò Sam, penetrandolo.
Si fissarono.
“Il nostro bambino
Sammy …”
Sorrisero.
“Lo avremo … ci
sceglierà … E sarà perfetto, te lo giuro Dean”
Tornò a baciarlo,
mentre i loro corpi andavano incastrandosi, con infinito amore.
Lula porse il succo
di frutta a Glam, che ricambiò con un buffetto.
“Ti ringrazio …
dunque …”
“Si tratta di zio
Robert?”
“Non posso
nasconderti l’evidenza soldino …” – sorrise.
“So che gli vuoi bene
…” – replicò, intristendosi.
“Lula …”
“Perché vedi papà,
per colpa sua ti hanno fatto del male ed io non sono riuscito a proteggerti …” –
ed i suoi fanali si accesero di lacrime.
“Tesoro …”
“Ero con Violet e
pensavo a giocare, mentre tu eri in pericolo! Mi sono … distratto” – ed iniziò
a piangere.
Geffen lo strinse
forte, cullandolo – “Amore mio, cos’è questa storia? Non devi assolutamente
credere di avere delle responsabilità: guardami Lula”
“Sì papà …”
“Io e zio Robert
abbiamo fatto una scelta sbagliata, ai danni di Jude: loro due sono sposati ed
il tuo papà ha commesso una leggerezza, spinto da ciò che prova per Robert …
Punto”
“Ma tu potevi morire …
ed io cosa avrei fatto?”
“Vorrei non lasciarti
mai Lula … Potrebbe accadere, però”
“NO!!”
“Non dobbiamo pensare
a questo Lula … Noi dobbiamo vivere, sapendo che ci siamo l’uno per l’altro …”
“Per sempre” – e sorrise,
mentre Glam gli asciugava quel pianto, così colmo di tenerezza.
“Sì, per sempre Lula …
Per sempre”
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