Capitolo n. 7 - zen
Fecero l’amore,
guardandosi negli occhi.
Chris si addormentò
subito, tenendo Tom, ben stretto a sé, Tom, in preda all’insonnia; non si erano
mai mossi dal divano.
Quella confessione
accorata, fu un passo avanti eppure non c’era stata una rinnovata dolcezza nei
modi di Chris, nell’approcciarsi a Tom.
Era stato puro,
semplice, sesso, per l’ennesima volta.
“Cosa stai facendo?”
“Buongiorno … mi
cambio, devo tornare in ospedale”
Chris si stiracchiò,
come un enorme gatto dagli occhi custoditi da due fessure accattivanti: “Ti
aiuto a riordinare …”
§ Strano § - pensò
Tom, sorridendo.
Chris raccolse i
pantaloni del compagno – “Certo che sei proprio magro Tommy …” – disse osservando
la targhetta di quei jeans modaioli e stropicciati, come il suo umore, come
sempre all’alba.
Gli piaceva oziare,
ascoltando i rumori della casa, per la quale Tom si muoveva esperto, facendo le
consuete, rassicuranti faccende domestiche.
Chris era disordinato
e … curioso.
“Questo cos’è Tom?” –
il suo tono mutò, nell’analizzare un assegno, firmato dallo studio Geffen.
“Ehi, ma lascia stare
…” – protestò Tom, tentando di riprenderselo.
“Duecentomila
dollari?? A che titolo, si può sapere?”
“Sei insopportabile
quando ti comporti così, accidenti! Un inquisitore, ecco cosa sembri!”
“Sarò quello che ti
pare, ma vuoi spiegarmelo sì o no??” – insistette con veemenza.
“Sono stato assunto
da Glam per un ciclo di terapia a domicilio
e quello è il compenso! Soddisfatto?!” – quasi ringhiò.
Erano da capo.
Da quello peggiore,
in cui le scenate di possesso da parte di Chris, debordavano da ogni buon
senso.
“Assunto?? Tu lavori
in clinica, non ti basta?? Sei al lavoro giorno e notte, quando ti occuperesti
di Geffen?? La notte??”
“Smettila!! E’ il mio
lavoro, l’hai detto, non devi interferire, così come io non faccio con il tuo!!”
Chris strappò quel
pezzo di carta.
Tom sbarrò le
palpebre, incredulo.
“Glam Geffen, bel
tipo, ho letto il suo dossier, indagando per l’incidente e non sai quanto è
losco il suo passato, per non dire la sua attività di avvocato!”
“Glam è un’ottima persona!”
– sbraitò, indossando una t-shirt nera.
“Oh sì, come no
Tommy, Geffen è l’uomo che sa dire la cosa giusta al momento giusto, mi
sbaglio??!!” – urlò sarcastico.
Tom sorrise triste – “Ora
origli pure dietro l’angolo … Tu non sai un bel niente di Glam, non lo sai neppure
di te e tanto meno di ME!!”
“Glielo hai detto?”
Tomo si morse il
labbro inferiore,
Shan gli bacio la
spalla, tenendolo a sé da dietro, stesi sul letto del suo villino, vista oceano.
“Non ancora”
“Lo sospettavo” –
mormorò rassegnato.
“Senti Shan … con
Denny, l’altra sera abbiamo iniziato a parlare di adozione, c’erano da noi a
cena Marc, con Jamie, Julian ed Elettra” – disse trafelato, cercando i propri
boxer tra le lenzuola.
“Hai fretta?”
“Dobbiamo andare in
studio, con Jared e Kevin, l’hai dimenticato? L’intervista …”
“Wow, mi hai concesso
due ore del tuo tempo, dalle otto e trenta alle dieci e trenta, fortuna che il
tuo Denny va in ufficio presto” – sibilò, mentre si rivestiva nervoso.
“Non voglio farlo
soffrire … e poi Denny non è stupido!”
“E ben presto capirà
che i tuoi mal di testa non sono dovuti alla mia batteria, mentre registriamo,
ma a ben altro??!” – sbottò, spingendolo contro la parete, dove lo schiacciò,
con i suoi bicipiti tatuati.
“Denny non mi ha mai
mentito … non mi ha mai tradito”
Shan indietreggiò – “Come
ho fatto io, ovvio! Se dovrò combattere per te Tomo, non mi arrenderò davanti a
queste stronzate!”
“Essere devoti alla
persona che si ama non è una stronzata Shannon” – ribatté diretto.
“Per te non vale
questa regola Tomo?” – bissò, ridacchiando sfacciatamente.
“Sei tu … e l’amore
che in me non ho mai seppellito nei tuoi confronti Shan. Quai una maledizione”
Tom li ritrovò
allacciati ed assopiti, tra briciole e coltri macchiate.
Glam lo percepì per
primo: dal risveglio, dopo il coma, avvertiva odori e suoni più spiccatamente.
“Ciao …” – sussurrò,
cingendo meglio Downey, che fece una smorfia, affondando nel suo collo “Ti amo
Glam …” – disse piano, come se stesse sognando.
Geffen gli accarezzò
i capelli, posandovi un bacio dolce e premuroso – “Tesoro … non siamo soli”
“Io … io non volevo
importunarvi” “
“Tom, stai bene …?” –
chiese preoccupato, mentre Robert si destava completamente.
Le sue iridi
divennero lucide – “Non … non del tutto Glam … poi, magari dopo, ti racconto” –
e tirò su dal naso, tentando di riguadagnare l’uscita.
“Salve … Che ore
sono?” – “Quasi le undici Rob … bentornato tra noi” – gli sorrise radioso.
“Devo andare a
prendere Camilla …”
“Sì, salutami Antonio
e dai un bacio al suo cucciolo, ok?”
“L’hai già visto?” –
domandò allegro, evitando lo sguardo di Tom.
“Solo in foto, grazie
a Pamela, certo che è paffuto il piccolo Meliti”
“Anthony junior … gli
manca solo il sigaro, somiglia come una goccia d’acqua a suo padre”
Risero, provando poi
imbarazzo, per essersi distratti: Tom
era a disagio, nonostante ammirasse la loro sintonia.
“Ti aspetto in
palestra Glam … Arrivederci signor Downey” – concluse educato.
Robert gli fece un
cenno, provando ad aggiungere un saluto cordiale, ma Tom se n’era già andato.
“Quel Chris ha dei
problemi, Glam … E li riversa su Tom, mi pare ovvio” – disse perplesso.
“Proverò a capire
cosa è successo”
Robert lo scrutò – “Ci
tieni a quel ragazzo o sbaglio?” – gli sorrise.
“Diciamo che per fare
un paragone Tom, per me, è ciò che Christopher rappresenta per te.”
“Quindi … un figlio
per caso?”
“Tom è meritevole di
più attenzioni e non di essere dipendente da quel rissoso di Chris”
“Come se fosse una
droga …? Io posso capirlo”
Glam gli diede un
bacio, non voleva sapere chi tra lui e Jude, occupava quella posizione, non del
tutto positiva, a suo parere.
“Ciao Kevin, hai
portato le pizze?”
Jared gli sorrise,
accogliendolo nel loft di Malibu.
“Sì e spero di
poterle mangiare entro l’una: notizie del reporter?”
“Stanno arrivando …
Tomo e Shan sono in ritardo e così Chris … miseria” – sbuffò, controllando le
farciture – “Tutte vegan, vi siete convertiti?”
“Non direi Jared,
semmai vorremmo evitarci le tue smorfie assurde, davanti a proteine animali non
autorizzate” – e rise, aprendosi una lattina di birra.
Leto lo scrutò – “Potevi
portare anche Tim …”
“E’ in università, ha
un esame, era agitato, non abbiamo quasi dormito, mi ha ripetuto la lezione,
non che io sia molto ferrato” – e scrollò le spalle con fare simpatico.
“Si è scrollato di
dosso quel professore, Ivo?”
“E’ in ottimi
rapporti con lui, ma non si è più avvicinato, ho piena fiducia”
Jared arrise alla sua
sicurezza, provava lo stesso nei riguardi di Colin.
“Se ne vuoi parlare …”
“Chris ha fatto a
pezzi il tuo … acconto e” – rivelò frustrato, mentre gli massaggiava le gambe.
Geffen scosse il capo
– “Te ne farò preparare un altro”
Tom si asciugò una
lacrima, si stava vergognando profondamente.
“E tu pensavi ad una
nuova casa … per noi, mentre Chris si impegnava a calpestare ciò per cui vivo …
Ho fatto un mare di sacrifici per laurearmi, ma sembra non avere alcun peso”
“Tom, te lo dico come
un padre”
“Un padre io ce l’ho
e mi adora, non voglio che tu mi veda in quest’ottica” – disse risoluto.
Glam sorrise compiaciuto
– “E’ così che dovresti essere quando discuti con Chris, sai?”
Tom avvampò.
“Io … io non volevo
essere aggressivo Glam, perdonami”
“No, no, tu mi
risistemi le ossa ed io proverò a spronarti, alla stregua di quando fai
camminare quelli ridotti come me: e lo sai fare alla perfezione Tom, sei un
validissimo fisioterapista, i risultati parlano più di mille complimenti”
“Forse Chris è …
geloso della nostra amicizia” – disse timido.
“Tu sei ciò di cui
lui ha bisogno, ma non puoi fare tutto da solo: certo che lo è, sei prezioso ed
insostituibile. Te lo immagini un altro con la tua perseveranza e pazienza?” –
rise bonario.
“Hai … hai fatto l’amore
con Robert?”
“Sì … ci ho provato …
insomma prima della mia disavventura me la cavavo un po’ meglio, però lui è
buono, si è accontentato” – e si perse nel pensiero di Downey, che godeva
insieme a lui, provando una sensazione piacevolissima tra l’inguine e l’addome.
“Non decido neppure
lì, ma … non mi dispiace, Chris è … totalizzante”
“Siete giovani,
dovete fare l’amore il più possibile”
“Ok … Comunque si è
un po’ aperto, sul suo passato … Un minimo”
“Bene Tom, questa è
una buona notizia.”
“Peccato non mi sia
bastata, credevo che si fidasse di più di me, che frantumasse le sue barriere,
il suo non sentirsi uomo, in quanto gay, perché per me questo è il suo vero
trauma”
“Dovresti fargli
capire quali sono le tue priorità ed esigenze, sbriciola il suo egoismo. Vai
sino in fondo, prima che sia troppo tardi: puoi contare su di me, sempre.”
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