giovedì 22 novembre 2012

ZEN - CAPITOLO N. 14



Capitolo n. 14  -  zen


Lula correva dalla battigia al posto dove aveva deciso di costruire il suo castello di sabbia.
Riempiva un secchiellino azzurro, con disegnate delle stelle marine gialle, tornando poi a destinazione salutando con la manina Glam.
“Guarda come sono bravo papà!!”
“Sì amore, stai facendo un ottimo lavoro” – ed ammiccava, seduto su di un plaid, mentre con un secondo si era avvolto, per difendersi dai brividi, dovuti alla stanchezza ed alla tensione, oltre che da una brezza frizzante, quel mattino.
Vassily sembrava piantonare quel luogo poco distante dalla villa, dove Denny stava preparando la colazione anche per Robert.

Quando l’attore scese, trovò la tavola pronta per loro due.
“E Glam …?”
“E’ la fuori, con Lula e Vassily” – disse assonnato e pallido.
“Tu come stai?” – chiese gentile, accomodandosi.
“Uno schifo, come stanotte, non è cambiato nulla”
“Sì, ti capisco … Di certo non avrai una buona opinione di me Denny”
“Affatto, le tue scelte appartengono solo a te Rob, non dire sciocchezze.”
“Ho tradito mio marito …”
“E lui ti ha quasi ucciso: non arriverei mai a tali estremi, forse lui ha bisogno di un aiuto psicologico, mentre io di archiviare la pratica Tomo al più presto.” – disse serio.
“Ne parli in termini burocratici” – obiettò l’attore sorridendo, mentre gustava un ottimo caffè.
Denny fece spallucce – “E’ autodifesa anche questa … Prendere le distanze, razionalizzare il problema. L’udienza è tolta.”


Farrell salutò Jude e ripose l’auricolare nel vano oggetti del suv, mentre Jared guidava attento alle indicazioni.
“Come è andata la loro cena Cole?”
“Un disastro, la cronaca è stata pessima.”
“Mi dispiace … Eccoci qui, arrivati” – e sorrise.
“Siamo sicuri ci sia? Non è che è in ospedale per la riabilitazione?”
“No, la farà a domicilio, vedi c’è Tom …”
Il giovane se ne stava seduto su di un muretto, impegnato in una conversazione telefonica apparentemente agitata.
Riattaccò inveendo al vuoto intorno, per poi accorgersi della coppia ed arrossire, nella speranza che non avessero colto i suoi discorsi con Chris.

“Buongiorno …”
“Ciao Tom, conosci mio marito Colin, vero?”
“Sì, ci siamo visti in palestra …”
“Salve, dov’è il nostro paziente preferito?” – chiese solare l’irlandese.
“In spiaggia … con il figlio ed il body guard sovietico: ci ha accompagnati lui qui”
“Potevamo portarci Violet, non ci abbiamo pensato Colin”
“Si vedranno domani dal nonno, ha organizzato una festa per Glam … Entriamo?”
“Ok, recupero il pranzo confezionato da miss Wong e vi raggiungo nel living.”


Quando li vide, Robert ebbe un sussulto, credendo che con loro ci fosse anche Jude, ma sbagliava.
Jared posò i viveri, salutando Downey e Denny, che era al computer per lavoro.
“Ciao … quanta folla …” – disse sorridendo a metà il leader dei Mars.
“Bene arrivati” – replicò Robert a disagio.
“Glam …?”
“Prende una boccata d’aria Jared”
“Non dovreste lasciarlo da solo” – puntualizzò, fissandolo.
“Anche tu non dovresti dimenticarti di riferire i messaggi, però succede”
Jared schiuse le labbra, poi se le morse.
Farrell si frappose in quello, che ai presenti apparve con un vero duello.
“Robert, ascolta, dovrei parlarti”
“Non credo di avere voglia di ascoltarti Colin.” – ribatté secco.

Jared a quel punto si rivolse a Denny.
“Tu hai … dormito qui?”
“Sì, tuo fratello si è scopato mio marito ed io l’ho mandato al diavolo: che ne pensi, ho fatto bene?” – domandò sarcastico, senza schiodare lo sguardo dal pc.
Tom era spiazzato da quella situazione stressante, quindi riguadagnò l’uscita verso la piscina; Jared gli passò oltre, dirigendosi alla caletta privata, dove Geffen restava immobile a scrutare le onde e la vivacità inesauribile di Lula.

“Zio Jay!!” – il bimbo gli volò tra le braccia.
Vassily fu felice di vederlo, Geffen gli sembrò invece distante, immerso in pensieri rivolti di sicuro unicamente a Robert.
“Ciao Glam …” – lo salutò con il respiro corto.
“Jared … Perdonami se non mi alzo, ma sono comodo qui” – e gli sorrise svogliato.
“Scendo io … con Lula” – abbozzò a propria volta un sorriso e gli passò il bambino, inginocchiandosi.
Glam gli accarezzò il viso, posandovi un bacio colmo di tenerezza, tra la guancia destra e le labbra di Jared, che tremarono – “Grazie per le scorte, Lula ha apprezzato i budini di soia” – e rise più lucido e presente a sé stesso.
“Sì, ne ho mangiato uno al cioccolato ed uno alla crema” – rise divertito.
“Poi ti viene male al pancino!” – e, facendogli il solletico, Glam lo strinse sul cuore, raccogliendo poi anche la figura esile di Jared, che si accoccolò con la tempia sinistra sulla sua spalla.



“E’ … una giornata particolare Jay …”
Passeggiavano, dopo che Vassily era rientrato con Lula alla villa, per avvisare gli altri che Glam e Jared si sarebbero uniti a loro dopo pochi minuti, per mangiare.
“Hai passato la notte con lui?” – domandò debole.
“Sì, non l’aspettavo, credevo si fosse riconciliato con Jude, erano a cena a Malibu, dove mi sono recato anch’io con Matt”
“Pessima idea …” – e sorrise imbarazzato.
“Che Matt si ostini con me, senza dubbio”
“Vi siete malmenati?”
“Sì, gli ho alzato le mani io, ho reagito ad una sua illazione, sono stato un coglione, uno stronzo, devo chiamarlo e scusarmi assolutamente” – disse assorto.
Jared si bloccò.
“Ha offeso Robert?”
“In un certo senso … Jared non vorrei tu mi vedessi come un mostro, anche se a quella provocazione avrei dovuto rispondere con l’indifferenza, ma ero … ero fuori di me”
“Se pensavi che Robert avesse perdonato Jude, posso capirti Glam” – ribatté calmo.
“Ho gestito questa amicizia in maniera sbagliata, l’ho avvertito, ma è stato inutile. Ora sono preoccupato per Matt”
“So che sistemerai le cose con lui”
“Tu come stai? Colin?”
“Ci siamo regalati un week end in un resort in stile marocchino” – cambiò registro nel raccontarglielo, ritrovando una gioia palese.
“Ah le vecchie abitudini …” – osservò mite – “Avete fatto bene”
“Colin è venuto con me … Non vede l’ora di vederti”
“Spero non abbia intenzioni bellicose, come scudiero di Re Law”
“Oddio no … Il loro rapporto ha subito dei cambiamenti: sono sempre molto legati, però Colin è fermo nelle sue valutazioni e non asseconda gli isterismi di Jude. In compenso pianificano, come la serata al Villa’s …”
Geffen sorrise – “E’ giusto, siamo in battaglia, ma io ho perso in partenza.”
“Sai una cosa Glam?”
“Cosa …?”
“Quando Colin ed io … Cioè quando io lo scelsi e ti si è fermato il cuore, rammenti?”
L’uomo annuì, guardandolo.
“Ecco Glam” – deglutì a vuoto – “… Pensai che se anche tu avessi avuto qualcuno da amare, che non fossi io, se ti fossi innamorato, non avresti più sofferto così tanto e …”
I suoi occhi si riempirono di lacrime.
“Jared …”
“Da quando è successo, da quando c’è Robert, mi si è aperta una voragine” – e si indicò l’addome, premendovi i palmi inquieti – “Una parte di me ne è felice e sollevata, ma l’altra … quella che appartiene a te … si è sentita perduta Glam”
Geffen lo strinse a sé, con delicatezza – “Vieni qui … Accidenti Jared, vieni qui”
Gli accarezzò la schiena, con le sue mani grandi.
“Devi permettere alla prima, quella che appartiene a Colin, di completarti, perché ora è il momento giusto Jared, vi amate profondamente, non ci sono ostacoli, amanti o bugie. Fallo e basta, fallo anche per me: che almeno tu sia felice, niente te lo impedisce. Niente.”



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