Capitolo n. 14 - zen
Lula correva dalla
battigia al posto dove aveva deciso di costruire il suo castello di sabbia.
Riempiva un
secchiellino azzurro, con disegnate delle stelle marine gialle, tornando poi a
destinazione salutando con la manina Glam.
“Guarda come sono
bravo papà!!”
“Sì amore, stai
facendo un ottimo lavoro” – ed ammiccava, seduto su di un plaid, mentre con un
secondo si era avvolto, per difendersi dai brividi, dovuti alla stanchezza ed
alla tensione, oltre che da una brezza frizzante, quel mattino.
Vassily sembrava
piantonare quel luogo poco distante dalla villa, dove Denny stava preparando la
colazione anche per Robert.
Quando l’attore
scese, trovò la tavola pronta per loro due.
“E Glam …?”
“E’ la fuori, con
Lula e Vassily” – disse assonnato e pallido.
“Tu come stai?” –
chiese gentile, accomodandosi.
“Uno schifo, come
stanotte, non è cambiato nulla”
“Sì, ti capisco … Di
certo non avrai una buona opinione di me Denny”
“Affatto, le tue
scelte appartengono solo a te Rob, non dire sciocchezze.”
“Ho tradito mio
marito …”
“E lui ti ha
quasi ucciso: non arriverei mai a tali estremi, forse lui ha bisogno di un
aiuto psicologico, mentre io di archiviare la pratica Tomo al più presto.” –
disse serio.
“Ne parli in
termini burocratici” – obiettò l’attore sorridendo, mentre gustava un ottimo
caffè.
Denny fece
spallucce – “E’ autodifesa anche questa … Prendere le distanze, razionalizzare
il problema. L’udienza è tolta.”
Farrell salutò
Jude e ripose l’auricolare nel vano oggetti del suv, mentre Jared guidava
attento alle indicazioni.
“Come è andata
la loro cena Cole?”
“Un disastro, la
cronaca è stata pessima.”
“Mi dispiace … Eccoci
qui, arrivati” – e sorrise.
“Siamo sicuri ci sia?
Non è che è in ospedale per la riabilitazione?”
“No, la farà a
domicilio, vedi c’è Tom …”
Il giovane se ne
stava seduto su di un muretto, impegnato in una conversazione telefonica
apparentemente agitata.
Riattaccò inveendo al
vuoto intorno, per poi accorgersi della coppia ed arrossire, nella speranza che
non avessero colto i suoi discorsi con Chris.
“Buongiorno …”
“Ciao Tom, conosci
mio marito Colin, vero?”
“Sì, ci siamo visti
in palestra …”
“Salve, dov’è il
nostro paziente preferito?” – chiese solare l’irlandese.
“In spiaggia … con il
figlio ed il body guard sovietico: ci ha accompagnati lui qui”
“Potevamo portarci
Violet, non ci abbiamo pensato Colin”
“Si vedranno domani
dal nonno, ha organizzato una festa per Glam … Entriamo?”
“Ok, recupero il
pranzo confezionato da miss Wong e vi raggiungo nel living.”
Quando li vide, Robert
ebbe un sussulto, credendo che con loro ci fosse anche Jude, ma sbagliava.
Jared posò i viveri,
salutando Downey e Denny, che era al computer per lavoro.
“Ciao … quanta folla
…” – disse sorridendo a metà il leader dei Mars.
“Bene arrivati” –
replicò Robert a disagio.
“Glam …?”
“Prende una boccata
d’aria Jared”
“Non dovreste
lasciarlo da solo” – puntualizzò, fissandolo.
“Anche tu non
dovresti dimenticarti di riferire i messaggi, però succede”
Jared schiuse le
labbra, poi se le morse.
Farrell si frappose
in quello, che ai presenti apparve con un vero duello.
“Robert, ascolta,
dovrei parlarti”
“Non credo di avere
voglia di ascoltarti Colin.” – ribatté secco.
Jared a quel punto si
rivolse a Denny.
“Tu hai … dormito
qui?”
“Sì, tuo fratello si
è scopato mio marito ed io l’ho mandato al diavolo: che ne pensi, ho fatto
bene?” – domandò sarcastico, senza schiodare lo sguardo dal pc.
Tom era spiazzato da
quella situazione stressante, quindi riguadagnò l’uscita verso la piscina; Jared
gli passò oltre, dirigendosi alla caletta privata, dove Geffen restava immobile
a scrutare le onde e la vivacità inesauribile di Lula.
“Zio Jay!!” – il
bimbo gli volò tra le braccia.
Vassily fu felice di
vederlo, Geffen gli sembrò invece distante, immerso in pensieri rivolti di
sicuro unicamente a Robert.
“Ciao Glam …” – lo
salutò con il respiro corto.
“Jared … Perdonami se
non mi alzo, ma sono comodo qui” – e gli sorrise svogliato.
“Scendo io … con
Lula” – abbozzò a propria volta un sorriso e gli passò il bambino,
inginocchiandosi.
Glam gli accarezzò il
viso, posandovi un bacio colmo di tenerezza, tra la guancia destra e le labbra
di Jared, che tremarono – “Grazie per le scorte, Lula ha apprezzato i budini di
soia” – e rise più lucido e presente a sé stesso.
“Sì, ne ho mangiato
uno al cioccolato ed uno alla crema” – rise divertito.
“Poi ti viene male al
pancino!” – e, facendogli il solletico, Glam lo strinse sul cuore, raccogliendo
poi anche la figura esile di Jared, che si accoccolò con la tempia sinistra
sulla sua spalla.
“E’ … una giornata
particolare Jay …”
Passeggiavano, dopo
che Vassily era rientrato con Lula alla villa, per avvisare gli altri che Glam
e Jared si sarebbero uniti a loro dopo pochi minuti, per mangiare.
“Hai passato la notte
con lui?” – domandò debole.
“Sì, non l’aspettavo,
credevo si fosse riconciliato con Jude, erano a cena a Malibu, dove mi sono
recato anch’io con Matt”
“Pessima idea …” – e
sorrise imbarazzato.
“Che Matt si ostini
con me, senza dubbio”
“Vi siete malmenati?”
“Sì, gli ho alzato le
mani io, ho reagito ad una sua illazione, sono stato un coglione, uno stronzo,
devo chiamarlo e scusarmi assolutamente” – disse assorto.
Jared si bloccò.
“Ha offeso Robert?”
“In un certo senso …
Jared non vorrei tu mi vedessi come un mostro, anche se a quella provocazione
avrei dovuto rispondere con l’indifferenza, ma ero … ero fuori di me”
“Se pensavi che
Robert avesse perdonato Jude, posso capirti Glam” – ribatté calmo.
“Ho gestito questa
amicizia in maniera sbagliata, l’ho avvertito, ma è stato inutile. Ora sono
preoccupato per Matt”
“So che sistemerai le
cose con lui”
“Tu come stai?
Colin?”
“Ci siamo regalati un
week end in un resort in stile marocchino” – cambiò registro nel
raccontarglielo, ritrovando una gioia palese.
“Ah le vecchie
abitudini …” – osservò mite – “Avete fatto bene”
“Colin è venuto con
me … Non vede l’ora di vederti”
“Spero non abbia
intenzioni bellicose, come scudiero di Re Law”
“Oddio no … Il loro
rapporto ha subito dei cambiamenti: sono sempre molto legati, però Colin è
fermo nelle sue valutazioni e non asseconda gli isterismi di Jude. In compenso
pianificano, come la serata al Villa’s …”
Geffen sorrise – “E’
giusto, siamo in battaglia, ma io ho perso in partenza.”
“Sai una cosa Glam?”
“Cosa …?”
“Quando Colin ed io …
Cioè quando io lo scelsi e ti si è fermato il cuore, rammenti?”
L’uomo annuì,
guardandolo.
“Ecco Glam” – deglutì
a vuoto – “… Pensai che se anche tu avessi avuto qualcuno da amare, che non
fossi io, se ti fossi innamorato, non avresti più sofferto così tanto e …”
I suoi occhi si
riempirono di lacrime.
“Jared …”
“Da quando è
successo, da quando c’è Robert, mi si è aperta una voragine” – e si indicò
l’addome, premendovi i palmi inquieti – “Una parte di me ne è felice e
sollevata, ma l’altra … quella che appartiene a te … si è sentita perduta Glam”
Geffen lo strinse a
sé, con delicatezza – “Vieni qui … Accidenti Jared, vieni qui”
Gli accarezzò la
schiena, con le sue mani grandi.
“Devi permettere alla
prima, quella che appartiene a Colin, di completarti, perché ora è il momento
giusto Jared, vi amate profondamente, non ci sono ostacoli, amanti o bugie.
Fallo e basta, fallo anche per me: che almeno tu sia felice, niente te lo
impedisce. Niente.”
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