giovedì 31 luglio 2014

ZEN - CAPITOLO N. 333

Capitolo n. 333 – zen



Liam riuscì a sottrarsi all’assalto delle sorelle e della madre di Zayn, così alle loro domande, sgattaiolando insieme a lui, sino alla soffitta di casa Malik, nel centro di Parigi.

Il paleontologo lo condusse per mano sino ad un lucernaio rotondo, che si affacciava sulla città, ormai accesa in miriadi di luci.

“Dio che spettacolo … E che bello essere qui con te” – disse Payne, senza guardarlo ancora.

Zayn sorrise – “Mi spiace per prima, sono stile piovra”

“Le donne del vostro clan? Siete davvero affiatati” – osservò, scrutandolo, ora.

“E’ papà il nostro collante … Lui sa sempre cosa dire, cosa fare, ecco”

“Tu lo ammiri molto, vero Zayn?” – chiese dolce.

“Non mi resta altro, se non imparare da lui, in fondo non mi ha mai deluso, è il mio eroe da quando avevo tre anni” – rivelò solare.

“Un super eroe” – sospirò, guardando improvvisamente in basso.

“Ed il tuo?”

“Un brav’uomo, un po’ all’antica, ma così tanto con la testa tra le nuvole ed i suoi fossili, che ha preso con allegria il mio coming out al mio sedicesimo compleanno”

“Alla tua festa?” – bissò stupito Malik.

Payne annuì divertito – “In effetti ci rimasero tutti così” – e fece un’espressione buffa.

“Nessuno l’aveva capito?”

“No, non credo, ma l’effetto sorpresa spesso è quello vincente”

“In guerra sì Liam … In amore non sempre”

“Già, però io vorrei crederci a questa, di sorpresa, a questo dono, di esserci incontrati, quando magari ci siamo sfiorati spesso, in passato …” – disse un po’ da sognatore inguaribile, quale era.

“E’ bello crederlo, anche a questo ritrovarci, allo sceglierci …”

“Vorrei che accadesse ogni giorno, Zayn, senza indugi, senza più averne paura” – e lo baciò, intenso.

I battiti dei rispettivi cuori, collisero sulle loro labbra, nitidi e sinceri.

“Buon Natale Liam … Ti amo”

“Ti amo anch’io Zayn … Buon Natale”



Farrell sentì delle dita tra i capelli e si svegliò a fatica.

“Buon Natale Cole”

Il sorriso di Leto, fu il migliore buongiorno, così il suo augurio.

“Jay …” – si sollevò, stringendolo – “Buon Natale tesoro mio … Ma non dovresti essere”

“Glam si è addormentato … Ora riposa tranquillo, l’abbiamo vegliato sino all’alba” – spiegò il cantante, rannicchiandosi sul cuore del marito.

“Capisco …” – l’irlandese prese un lungo respiro.

“Ti amo Colin” – e lo fissò, accarezzandogli le gote vermiglie.

“Ti amo da impazzire Jared … Grazie per essere qui, con me.”



Gli specchi di Jude si illuminarono, appena si accorse di lui, steso al suo fianco, senza sapere da quanto tempo.

“Robert …”

“Buon Natale angelo mio”

“Rob Buon Natale anche a te …” – e lo avvolse, con trepidazione.

Si baciarono, scambiandosi più di un semplice auspicio, per quel giorno di festa.

“E’ da molto che”

“Meno di un’ora Jude, ti … ammiravo, mentre riposavi sereno”

“E Glam …?”

“Anche lui è …” – sorrise, gli occhi liquidi – “… è nel mondo dei sogni … Scott gli ha somministrato altre dosi di morfina e ci ha spiegato che” – Downey strizzò le palpebre.

“Rob …”

L’americano lo guardò, straziato dalle sue stesse parole – “Scott ci ha detto che potrebbe passare dal sonno alla morte, senza più dolore … Forse sarà così, magari lui ne è certo, ma non ci ha voluti … spaventare od altro, però noi tre non volevamo disturbare Glam … Non potevamo permetterci che sentisse altro male” – e si sciolse in un pianto dignitoso.

Law lo avvolse forte – “Hai fatto tutto quanto in tuo potere, Robert, sei stato straordinario e Glam te ne sarà grato anche … anche dopo, amore mio”



Tim se ne stava rannicchiato sopra il divanzale ed appena sentì aprirsi la porta, gli volò incontro.

“Kevin …!”

“Ehi piccolo … Mi dispiace di averti lasciato da solo, mi dispiace” – singhiozzò nel suo collo, il bassista, poi lo baciò con vigore.

Senza volersi separare dalla bocca del suo acerbo consorte, Kevin sembrò cullarlo, un istante dopo.

“E Glam … come sta?” – domandò timoroso.

“E’ … è in pace, grazie ai sedativi … Ci ha dato la buona notte, ad ognuno di noi, poi ha baciato i palmi, delle nostre mani, mie, di Jared e Robert, infine si è assopito, con un sorriso … Incantevole” – ed inspirò, provato da troppe emozioni.

“Kevin ora siediti, faccio portare la colazione, hai bisogno di zuccheri e”

“Io ho bisogno di te, Tim, ogni ora della mia vita … Ti amo così tanto e non vedo l’ora di stringere il nostro bambino” – affermò struggente, mentre lo riprendeva a sé, per dargli uno di quei baci, in grado di mandare Tim in una dimensione, che non avrebbe mai potuto descrivere e mai ci avrebbe potuto rinunciare.



Le sue piccole falangi, fresche e profumate di fiori, raccolsero quelle ancora grandi, di quell’uomo, che avrebbe dato la propria vita, per lui, in ogni attimo.

Lula lo sapeva ed avrebbe fatto altrettanto.

“Papà, andiamo …” – gli sorrise, facendolo sedere sul bordo del letto.

“Soldino … Io … Io non sono pronto …”

“Nessuno lo è mai, quando si tratta di dirsi addio, sapendo che non ci si rivedrà davvero mai più, per l’eternità”

Geffen si ossigenò, guardando oltre il bimbo, in piedi davanti a lui, vestito di bianco.

Anche Glam lo era, senza ricordarsi di essersi coricato, con addosso quella casacca e quei pantaloni candidi.

“Sto … sto sognando Lula?”

“No papà, è tutto vero …” – sembrò rassicurarlo, tirandolo a sé quel poco che bastava a farlo alzare.

“D’accordo, allora andiamo”

“Non posso rimandare, anche se lo vorrei” – e, tenendosi per mano, uscirono nel corridoio deserto.

Le varie coppie erano ancora nelle camere degli ospiti, intente a scambiarsi doni, sorrisi, dispetti, anche se il clima era come ovattato, in un rispetto, per quanto stava per succedere a Geffen.

Era un’attesa, ingannata con una gioia un po’ forzata, a favore dei numerosi bambini, che stavano allietando i vari genitori.

Nessuno si accorse di lui e di Lula, intenti a scrutarli, ad uno ad uno, mentre procedevano lenti, ma incessanti.

Jared e Colin a raccontare una favola a tutte le loro principesse, riunitesi sopra il lettone.

Jude e Robert, impegnati a vestire di rosso Camilla e Diamond, sempre più belle ed in perfetta sintonia.

Pamela, che allacciava le scarpe a Drake, che faceva lo stesso con Xavier, che ci provava a farlo con Alexander e Sebastian, due autentiche pesti, mentre Derado filmava tutto.

Kevin e Tim, che si scambiavano i maglioni, sui busti glabri, ridendo come adolescenti.

Niall, che rincorreva Petra, mentre Louis tirava loro dei coriandoli, trovati chissà dove ed Harry, la testa sotto al cuscino, che protestava, perché aveva ancora troppo sonno.

Le loro voci, sembrarono appannarsi, nella mente di Geffen, che provò a cogliere la felicità, intrinseca in quei gesti, ripetuti chissà in quante occasioni.


Le scale per il terzo piano, gli apparvero come un’autentica impresa.
Un po’ folle.

Lula si grattò la nuca, simpatico – “Non temere, ti tengo io papà”

Glam abbassò lo sguardo innamorato e lucido su di lui, annuendo – “Lo so amore, l’ho sempre saputo …”


Era una mattina piena di sole, in quel 25 dicembre 2021.

Il giorno seguente, Jared avrebbe compiuto 50 anni ed a lui, dalla balaustra, senza che il leader dei Mars se ne rendesse conto, andò l’ennesima occhiata amorevole di Glam Geffen.


“Lula, possibile che …”

“No papà, non è possibile … Non si torna indietro e, se anche hai pensato di potere cambiare le cose, se te l’ho fatto anche un po’ credere, era perché ti amo sino alla fine dell’universo e” – rise giocoso – “e un pezzettino!”

Un saltello, una risata argentina.
Ridondante.
Melodiosa.


“Anima mia”

“E così sia, addio papà”

Un fragore.

Una luce.

All’unisono investirono il silenzio, inghiottendolo, per poi farlo esplodere, in miliardi si schegge multicolore.

Se qualcuno avesse potuto assistervi, sembrò che una voragine, si fosse aperta sull’infinito e poi richiusa.

Coloro i quali accorsero su quella terrazza, non riuscirono a credere ai propri occhi.

Perché non era davvero possibile.





The End






Il mio saluto carico di affetto va a tutti coloro i quali hanno seguito anche questa mia avventura, chiamata Zen.

E’ stata un’esperienza incredibile, perché le emozioni si sono accavallate, nel corso dei capitoli, così le lacrime e le risa, perché scrivere è vivere la vita che non c’è, che si inventa, in un gioco di specchi, di scoperta, di amore.

E così Viva la Vida per davvero …

Arrivederci a LIFE, il seguito di queste vite dei nostri protagonisti, con nuove gioie, nuovi dolori, nuove avventure …

Un bacio, un abbraccio e tutto il mio sorriso, a Voi, che mi avete dato tanto, che siete tutto questo mio mondo, “oltre”, sempre di più.

Grazie.

Maria Rosa





Nessun commento:

Posta un commento