La piattaforma di Twitter è molto divertente, ma non consente un dialogo chiaro e bene articolato.
Così trasporto qui l'epilogo alla nostra conversazione, mia cara Serena.
Dunque, il tuo ragionamento, ciò per cui mi chiedi alla fine se ti capisco, non fa una grinza, ma contiene un errore di fondo.
Tu infatti sei partita paragonando ciò che avviene al gay pride (culi per aria, costumi per te volgari, comportamenti, per te osceni) a quanto viene classificato come reato, se esercitato in luogo pubblico, da una qualsiasi persona adulta.
Da qui ti ho fatto il paragone con le ballerine brasiliane ed il carnevale di Rio, nonchè le paparazzate del lato B, di Belen Rodriguez, ma io mi riferivo ovviamente al gay pride: se erano in arresto virtualmente i partecipanti a questa manifestazione autorizzata e canalizzata in vie precise, per me andavano dietro le sbarre anche le scuole di samba in toto, nonchè la bella Rodriguez, riunendo tutti in un bel calderone di esibizionismo, che, nel loro caso, diventa legale.
Per te è ipocrita arrestare uno per strada che si comporta così, mentre chi è al gay pride è autorizzato a fare ciò che vuole o meglio ciò che è illegale.
Eppure proprio perchè partecipa ad una manifestazione, come il carnevale di Rio (perchè Belen potrebbe anche essere messa in discussione, visto che il suo motoscafo passa sotto il naso di altri e potrebbe anche infastidire certi ipocriti benpensanti oppure dei genitori più che legittimati ad avere intorno un po' di "decoro", per poi scoprire, magari, che si vanno a guardare i siti porno sul pc di nascosto dall'altro coniuge, ma, si sa, è un discorso che corre sul filo del rasoio, temo) chiunque segue il carrozzone del gay pride, ha il diritto di esprimersi come vuole.
Soprattutto è da evidenziare che chi ci inciampa in tv, può cambiare canale, chi sa dove passa, può evitare di andarci su quel percorso e non penso sia così terribile cambiare itinerario, se proprio si è così "sensibili" (ma per carità, rispetto per il senso del pudore di qualunque "brava persona", che tu stimi tanto e di cui ambisci l'approvazione >e non sto divagando, questo, per me, è il punto focale del tuo atteggiamento, in generale<) così che nessuno sia "costretto" a vedersi il tizio con il costume multicolore con tanti falli in evidenza oppure il perizoma, con le chiappe al vento di, peraltro, splendidi giovani, uomini e donne sia chiaro, gay, lesbiche, bisex e trans.
Certo che Matt Bomer, al gay pride di NYC, vestito in modo sportivo ed elegante, rientra nei miei parametri di sobrietà, così come apprezzo una certa moderazione nell'esprimere i propri diritti, ma in qualunque maniera la si voglia rivendicare, la propria legittimazione alla vita, all'essere uguali al prossimo, al NON essere discriminato, a qualunque gay pride, a me sta bene.
Io inorridisco a vedere un bimbo che muore di fame in tv, te lo ribadisco e disapprovo se una persona al gay pride, al carnevale di Rio o sullo yacth di Belen, molestasse un'altra persona, con gesti ed atti di sopruso, di prevaricazione e di violenza, anche psicologica.
Per me questi atti vanno puniti con l'applicazione della legge, che tu tanto invochi come risultato di un'evoluzione, della quale, secondo te, io non farei parte.
Ed arriviamo a te, dunque: a te che dai alla sottoscritta della "frociarola", dell'anarchica, della libertina: ecco, vedi, in qualsiasi contesto ti abbia incontrata in precedenza, anche su altre piattaforme, tu sei stata allontanata, criticata e bandita per questa indole, che ho sempre definito "schiettezza", quando via messaggio privato ti lamentavi e mi chiedevi se erano gli altri ad avere ragione, se eri tu quella sbagliata od immatura, come dicevano, nonchè aggressiva.
Lo ripeto, ti scrissi che per me eri una persona schietta, dote che ti riconosco anche oggi, sinceramente, perchè per me è una dote, spesso scomoda: peccato diventi maleducazione e volgarità, nel momento in cui tu metti nella discussione termini del genere, con disprezzo, con arroganza e dubbio senso della superiorità, come se custodissi chissà quale buon senso o ragione, a prescindere.
Potresti anche possederli, nessuno lo nega, anche nel tuo ragionamento per similitudini, dove parli di ipocrisia, ma io ti contrappongo i contesti: il gay pride, non è la via sotto casa, il giardino o l'ufficio postale, esempi che tu mi hai riportato, dove chiunque verrebbe arrestato, se sculettasse in perizoma o scodinzolasse, come scrivi.
Prendo, però la massima distanza, dai tuoi pensieri, quando mi citi il giornalista di Rai 3, attaccato e vituperato dalla comunità LGBT, perchè, lo ripeto anche qui, una persona che dice di un'altra "mi fai schifo" perchè sculetta al perizoma al gay pride, non avrà mai la mia stima e, come in ogni cosa nella vita, ad ogni azione, ne segue una reazione.
Se lo avessero insultato, perchè diceva una cosa sul tipo "Ho seguito il gay pride ed alcuni atteggiamenti mi hanno turbato, perchè per me fuori luogo ed ostentati" allora ti avrei dato ragione.
C'è sì la libertà di parola, come no!, però chi si "schifa" come dici tu, a me non piace e non piacera mai.
Per me dev'esserci educazione nell'esprimersi e credo di averla avuta per ogni post scambiatoci su Tw: tu non sono certa la sia stata altrettanto.
Per me tu vuoi essere accettata dal mondo etero, fatto di quelle brave persone che vanno in piazza tutti ben vestiti e coperti, nascondendo la loro omofobia, il loro razzismo, tenendo in mano un libro e "dovrebbe essere" un paradosso, visto il tuo orientamento sessuale, ma alla fine non lo è, perchè tu li difendi ed attacchi il gay pride, in una parabola esistenziale, su cui si dovrebbe riflettere.
Ne vale la pena, mi chiedo?
Quel mondo lì, a me non andrà mai a genio.
Così come quello dove persone "probabilmente" ipocrite, ti assecondano, nel tuo quotidiano, con degli abbracci ed un'accoglienza (parole tue, ma precedenti a questo ns confronto odierno), la cui concretezza e sincerità andrà a rivelarsi nei giorni della tua vita, che ancora devi vivere.
Ti auguro, sinceramente, di non esserti sbagliata :-)
Maria Rosa
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