Short
fic – A little piece of my heart
Capitolo
4
Il silenzio era come una tenebra grigia, fatta di
ghiaccio e stille appese al soffitto.
Jared sembrava
attendere che da lì si staccassero, mandandolo a pezzi, non più di quanto
avesse appena fatto Colin, attraverso quel gesto affettuoso destinato a Zayn ed
alla dignità di questi, nel fare valere qualcosa, a cui sembrava tenere sul
serio.
Il giovane reggeva lo
sguardo di Leto, come pochi altri avevano fatto, sino a quel momento.
“Le cose che ho da
dire, le devo dire a Colin” – esordì gelido e diretto, però Malik rimase al suo
posto.
Lo era diventato
quasi per incanto, pensò Jared.
Farrell inspirò
greve, riscendendo verso di lui.
“Non ora, non in
questo modo”
“Ed in quale, potrei
saperlo?” – si intromise Zayn.
Colin lo scrutò – “Non
mi piacciono le scenate, non risolvono nulla e poi” – e ripuntò Leto – “tu ed
io abbiamo avuto l’occasione per dirci qualsiasi cosa, giorni fa o te ne sei
dimenticato?”
Il suo interagire era
calmo, forse per non apparire nella maniera sbagliata al suo nuovo amante.
Jared continuava a
macinare ragionamenti, lacerandosi, ma non voleva uscire sconfitto da quell’incontro.
Se Farrell aveva
cinque anni in meno di lui, quel Malik ne aveva una ventina, anzi, ventidue e
poteva, sì, essere suo figlio.
“Tu non hai idea di
cosa abbiamo condiviso Colin ed io, quasi non eri neppure nato”
Leto lo affermò con
una sfumatura dolce nella voce, un tintinnio luccicante nei suoi zaffiri
vividi.
“Sì, ma ora sono qui
e credo di avere più di una possibilità di restarci, con o senza il tuo
consenso, che nessuno ha richiesto”
Era spavaldo, si
stava giocando il tutto per tutto.
O tutto o niente.
Farrell sbuffò,
arrendevole e per questo Jared lo detestò.
Di nuovo.
“Tra poco arrivano i
piccoli, non voglio che”
“James ed Henry?!” –
chiese stupito il cantante.
Colin annuì – “Sono
due settimane che non li vedo …”
“Posso almeno
salutare James?”
Leto lo domandò con
un contegno destabilizzante, non certo per ricattare Colin o mettersi in
competizione con Zayn, che stava per conoscere gli eredi del suo ex.
Quale ex?
Era l’uomo che amava.
Cazzo!
Cazzo!!
E
quel Malik li avrebbe incontrati e magari tenuti in braccio, fatti giocare
addirittura, dopo mezza giornata che Colin se lo sbatteva in ogni angolo di
quella reggia?!
Jared strinse i pugni
– “Mi fermo cinque minuti, non chiedo altro” – puntualizzò ferito, ma
nascondendo quel disagio nel migliore modo possibile.
In fondo, recitando,
aveva vinto un Oscar.
Il citofono esterno
gracchiò.
Una baby sitter stava
accompagnando Henry, mentre James era scortato dal marito di Kim, la madre del
primogenito di Farrell.
Avevano subito legato
e Colin era oltre modo felice che il suo James, affetto dalla sindrome di
Angelman, avesse quel secondo padre, così premuroso e gentile.
Le presentazioni
furono frettolose ed un poco forzate.
Jared fu educato ed
appena vide James, lo strinse a sé con immenso trasporto.
Zayn era tornato in
camera a vestirsi, mentre Colin aveva infilato di corsa un maglione in cotone
chiaro e delle infradito, accorgendosi un secondo dopo che quegli indumenti erano
proprio di Jared, dimenticati lì da chissà quanto tempo.
Un tempo, in cui era
sopravvissuto senza di lui.
Lui, che ora stava
cullando James, nonostante fosse grandicello, insegnandogli la scala musicale,
seduti al pianoforte, mentre Henry gli stava vicino, seguendo attento la
lezione di quel maestro così speciale.
Leto diede un
buffetto anche a lui, anche se somigliava troppo a quella Curus, che gli aveva
portato via non solo Farrell, ma anche una miriade di sogni, di convivenza e di
paternità, con l’adozione di qualche orfano, nel periodo in cui Jared era
pronto a farlo.
Peccato che Colin non
fosse della stessa idea.
Jared si alzò,
accompagnando James dal genitore, impalato contro lo stipite, commosso ad una
profondità scomoda, ma anche così bella e congeniale al suo cuore, nel vederli,
loro tre insieme.
Il
ragazzo di Bossier City, che lui amava più di sé stesso.
I
loro due bimbi.
La
sua famiglia.
“Ora vi lascio, con
il vostro papà, ha tante cose da raccontarvi” – disse accovacciandosi, baciando
quelle due pesti tra i capelli folti.
“E tu no, papi Jay?!”
– domandò simpatico Henry.
Papi
Jay?
Leto fissò Colin.
Lui sorrise mesto – “E’
… è così che gli ho insegnato a chiamarti, quando non c’eri e ti stavamo
aspettando. James già lo sapeva” – rivelò sincero.
Era vero, James l’aveva
sempre definito in quella maniera.
Meravigliosa.
Zayn spuntò alle loro
spalle.
I cuccioli gli
andarono incontro.
“E tu chi sei?”
Era Henry quello che
faceva le domande, tenendo per mano James.
Malik li sfiorò, con
la sua tenerezza innata – “Sono un amico, dei vostri papà: ero passato per congratularmi,
si sposeranno presto, ma doveva essere una sorpresa”
“Papi Jay e papà si
sposano!” – Henry fece un saltello, felice per quella notizia inattesa.
Colin e Jared persero
ogni parola, tremando come foglie.
Zayn si chiuse il
giubbotto – “Ora devo andare a fare una cosa, l’ho rimandata da così tanto, che
forse non sono più in tempo, ma non si sa mai” – e sorrise pulito.
“Non è mai troppo
tardi …” – disse flebile Leto, sul punto di perdere i sensi, confuso e travolto
da quell’ondata di emozioni ingestibili.
Colin gli aveva
afferrato il polso, poi lo strinse forte, così i due bimbi, di nuovo tra le sue
ali robuste.
“Grazie Zayn …”
“Figurati” – e gli
mandò un bacio, a distanza, poi se ne andò.
Epilogo
Saltellare come due
pazzi, dietro le quinte, allo show degli One Direction, dopo che la band era
andata all’ultimo concerto dei Mars, negli Stati Uniti, fu il modo più
divertente e chiassoso di annunciare al mondo di essersi fidanzati, per Jared
Joseph Leto e Colin James Farrell.
Vedere Liam, baciare
sul finale il suo Zayn, la conferma che non
era mai troppo tardi.
Così Harry e Louis,
con buona pace delle fan, almeno una parte di esse e della Modest, i cui
manager si stavano mangiando il fegato, a pochi passi dai due noti artisti, che
videro passare Niall e sfilarli come una scheggia, verso qualcuno, che era
oltre i bodyguard.
Farrell aguzzò la
vista – “Ma quello non è …?”
“Chi Cole scusa?”
“Quello che faceva
quei telefilm, famosissimo, maddai, come cavolo si chiama, ce l’ho sulla punta
della lingua!”
Anche Leto lo guardò
e quello che era sulla punta della lingua
di Colin, gli sorrise, facendogli pure un cenno, ammiccante.
“Uh sì, sì, ma vive
pure a Beverly Hills, prima stava a New York, non ci hanno mai presentati” –
Jay rise – “Comunque alla tua lingua ora penso io, poi ci verrà in mente come
diavolo si chiama il compagno di Niall, vieni qui zuccone” – e lo baciò
irruente e felice.
Come
mai, prima di allora.
The end
MISTER X L'UOMO SEGRETO DI NIALL HORAN ... MUORO XD
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