sabato 6 luglio 2013

ZEN - CAPITOLO N. 146

Capitolo n. 146  -  zen


“Sei emozionato?”
Geffen glielo chiese con la sua dolcezza paterna innata, che Kevin adorava.
“Sì daddy … Manca molto?” – chiese ansioso, dopo che l’ex gli aveva appuntato una rosa bianca sulla giacca, nei toni carta da zucchero, elegante e semplice, come l’indole del bassista.

“Direi dieci minuti, ci sono tutti se non sbaglio” – e sbirciò oltre il tendone, che li separava dalle navate, arricchite da addobbi fatti preparare a tempo di record da Antonio, sbarcato con l’intera famiglia a Parigi.

I vari nuclei si erano riuniti, a partire dai figli di Colin e Jared, in trepidazione per una novità inattesa.
Sarebbero decollati tutti verso il Marocco, insieme ai genitori, desiderosi di fare ripercorrere alla prole il loro viaggio nelle terre dove si erano innamorati e dove, spesso, avevano concretizzato i progetti sulle loro adozioni.

Farrell, dopo averne parlato con il consorte, aveva deciso di affrontare nuovamente Geffen, non certo per discutere.
Andò così a cercarlo, ritrovandolo nella sagrestia, nella parte dove il pastore aveva l’ufficio ed una sorta di saletta, dove lo si poteva attendere, in caso di necessità.

Glam inviò un sms, dando le spalle all’ingresso, senza accorgersi dei passi dell’irlandese, che lo salutò calmo.
“Ti rubo solo cinque minuti, so che vuoi stare vicino a Kevin, con Lula …”
“Ciao Colin … Ora non è il momento infatti” – disse drastico, ma a mezza voce, senza girarsi,  alzandosi dal divanetto dove sembrava essersi accasciato, più che seduto.
“Sì, comprendo, però ci tenevo a … A dirti che voglio superare quello che ci siamo detti: non ho dimenticato i tuoi sacrifici per Jared, così come sono certo tu non possa mettere più in discussione la mia integrità” – puntualizzò sereno, azzerando la distanza tra loro.
Geffen, però, si diresse verso il bagno, come a non dargli retta – “Non ho intenzione di farlo, non accadrà più, te lo assicuro, ma ora”
Sparì, chiudendo repentino la porta.

Colin rimase interdetto, ma il sopraggiungere improvviso di Scott, lo indusse ad un’ulteriore inquietudine.
“Dove si è cacciato?” – chiese il medico, impeccabile nel suo completo scuro firmato Armani.
“Se cerchi Glam è là dentro, cosa succede accidenti?”
Il nervosismo di Farrell trovò presto un chiarimento dai rumori provenienti da quell’ambiente chiuso a chiave.
Scott bussò lieve, guardando poi l’attore – “Appena avrà finito di vomitare mi aprirà, meglio che tu vada, non dire nulla agli invitati”
“Senti io non me ne vado se non mi dici cosa”

“Ehi Colin, ma sei ancora qui? Ciao Scott …”
Jared si palesò sulla soglia, in camicia e pantaloni blu notte, identici a quelli di Farrell, che gli sorrise, abbozzando uno sbrigativo – “Andiamo tesoro, stanno per iniziare, vero?”
“Sì Cole … Credevo fossi con Glam …”
“Si sta incipriando il naso” – intervenne Scott, sorridendo – “Arriviamo, non temete, non ci perderemmo questo matrimonio per niente al mondo” – li rassicurò e l’irlandese portò via Leto, poco convinto dal loro atteggiamento.


Robert mostrò la brochure di un nuovo orfanotrofio costruito in quel di Malibu, a Jude, appena cinque minuti dopo, che si erano accomodati nei banchi destinati agli amici.
Antonio li aveva salutati calorosamente, insieme a Carmela e Pam, entusiaste quanto l’anziano patriarca per la decisione di adottare un’altra bimba da parte della coppia.
“Ed il maldido?” – chiese lei accigliata, non vedendolo unirsi a loro, come promesso.
Colin stava transitando insieme a Jared e la tranquillizzò.
“Sta facendo delle telefonate, è con Scott”

Appena furono seduti, Leto gli bisbigliò – “Perché hai mentito amore?”
“Non te lo so dire neppure io, ma credo stia succedendo qualcosa” – replicò fissandolo.
“Cosa esattamente?”
“Glam non si sente bene ecco … Non ho idea di cos’abbia” – e gli prese le mani.
Gli zaffiri di Jared accennarono uno smarrimento latente, poi sorrisero – “Forse è agitato per Kevin … Penso sia felice per lui e Tim”
“Questo è sicuro, Jay, visto che Glam non fa che ripeterlo ai quattro venti” – bissò il suo sorriso, provando, però, una vaga angoscia.
Spesso dimenticavano che anche Geffen curava da anni un cancro piuttosto infido, che quasi lo strappò via all’amore dei propri cari, in diverse occasioni, minando una salute, non più solida ormai ed a singhiozzo, con periodi di estremo vigore, alternati a settimane di spossatezza ed apatia.


“Questa roba è potente … E non te la inietto volentieri, sia chiaro”
Scott lo disse puntandolo, mentre estraeva l’ago dall’avambraccio di Geffen, che fece una smorfia infastidita.
“L’essenziale è che mi faccia reggere sino alla fine, poi mi eclisserò, tanto non mancherò a nessuno e non dirmi che sono una lagna, se no ti mollo un pugno, ok Scotty?” – ringhiò, ma aveva gli occhi lucidi.
Il suo BFF gli diede una carezza, mormorando un affettuoso “Stupido che sei …” – poi gli diede un bacio, profondo.
Glam non si oppose a quel gesto, forse perché carente di lusinghe o semplicemente solo, come un randagio in una giornata di pioggia.
“Scott … diamine” – rise nervoso, staccandosi peraltro malvolentieri.
Il doc era bellissimo, un ultra cinquantenne da fare girare ancora le donne per strada e non solo.
Jimmy ne era gelosissimo ed aveva sviluppato un senso del possesso, totalmente ricambiato, difficile da gestire per la sua età acerba ed affascinante.
Di recente, poi, il legame con Scott era migliorato, soprattutto da quando il ragazzo si era iscritto all’università: un gesto molto apprezzato dal diagnosta, che ne andava assai fiero.

“Come ti senti zuccone?” – e prese fiato.
“Il tuo elisir sta avendo effetto … Niente più nausea e senso di oppressione al plesso solare … Che diavolo sarà stato?”
“Faremo delle analisi al nostro ritorno, senza perdere tempo, ok?” – propose con delicatezza.
Geffen lo scrutò.
“Sei … Sei davvero una persona meravigliosa Scotty” – disse sincero, avvolgendolo poi lento.
“Ti voglio bene e detesto ancora questo tuo modo di buttarti via, quando invece potresti avere la tua dose di meritata realizzazione sentimentale”
“Parli come Laurie!” – sbottò ridendo, mettendosi in piedi.
“Capogiri?”
“No … Si va in scena? Kevin penserà che ci siamo persi”
“Siamo in orario” – controllò l’orologio – “Le campane suonano, diamoci comunque una mossa!” – e si avviarono, finalmente.


Il brusio venne meno, appena Kevin e Tim apparvero in fondo al tappeto rosso, preceduti da Violet ed Isotta, Amélie e Camilla, impegnate a spargere petali di rosa, nell’approvazione generale.
Lula restava paziente accanto a Pam e Glam, che si era affiancato a lei, non senza ricevere un bonario rimprovero.
Colin li sorvegliava, provando a capire l’evolversi della situazione: Geffen aveva un bel colorito, probabilmente aveva fatto un’indigestione, quindi non era il caso di preoccuparsi oltre.
Il pastore fece un breve sermone introduttivo, poi lasciò la parola ai futuri coniugi.

Tim, che non aveva mai distolto i suoi opali da Kevin, pronunciò quel che aveva nel cuore, con un candore disarmante.

“Ci siamo incontrati in un punto delle nostre vite un po’ particolare: non è stato semplice amarti, Kevin, ma questo mi ha fatto innamorare ancora di più. Mi hai donato molto di te, però sai che dovrai dividermi per sempre con un altro … ometto” – e guardò Lula – “… che amo più di me stesso … E’ un bambino fortunato, perché tu e Glam lo avete cresciuto nel migliore dei modi: soldino sa dare amore, senza condizioni, né compromessi ed avete fatto quindi un ottimo lavoro, di cui ora posso beneficiare anch’io e mi auguro di meritare questo privilegio, senza mai deludervi …”
“Tesoro” – disse rapito Kevin.
“Con questo anello io ti sposo e consacro questo frammento di noi, rendendolo eterno, contro ogni ostacolo, avversità, prova … Ti amo Kevin” – e completò il suo gesto, baciando poi i palmi di suo marito.

“Cosa mi rimane da dire, Tim? A tutti potrebbe sembrare che tu abbia esaurito le parole migliori, per sancire la nostra unione, tra poco ufficiale e, per volere di entrambi, definitiva” – sorrisero.
Quindi proseguì.
“Mi hai conquistato giorno dopo giorno, insegnandomi ad essere un uomo più sincero ed onesto con me stesso. Mi hai fatto crescere, rispettando il mio passato ed accogliendo il presente, dove il tuo posto è accanto a me, Tim. Il destino mi ha dato una seconda possibilità con te e mai mi scuserò abbastanza per averti esposto ad un pericolo, che per poco ti portava via da me, da Lula, da chi ti ama … angelo mio”
Si commossero.
“Oggi, però, è un giorno di festa, è il nostro giorno, Tim. Con questo anello io ti sposo e mi impegno a tenerti per mano, al sicuro, da ogni male, provando ad eguagliare il tuo valore, inestimabile, credimi … Ti amo tanto” – ed infilando l’anello al suo anulare, Kevin lo strinse a sé, baciandolo appassionatamente.
Il celebrante invocò un applauso, che non tardò ad arrivare.
Dai vetri a mosaico i raggi filtrarono vividi, sulle note di una ballata romantica, che li accompagnò all’uscita, tra coriandoli e riso, lanciati dagli astanti, felici per quell’epilogo, carico di aspettative.
Tutte da realizzare.





 BRAD PITT is Doc Scott XD

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