Capitolo n. 61 - zen
Accadde improvviso,
come il l’arrivo del primo giorno di primavera.
Un cambio di
stagione, ma, nella vita di qualcuno, un mutamento radicale e definitivo.
La notizia di Brandon
Cody, stroncato da un infarto, arrivò a tutti come una sferzata cattiva e malvagia,
quel mattino sul finire di un marzo ancora un po’ grigio, ma piuttosto caldo.
“Nel sonno … senza
soffrire … L’ho perduto nel modo peggiore e migliore” – singhiozzò Kurt,
abbracciato da Jamie e Jared, per primi accorsi al suo attico, dopo una
telefonata disperata da parte dell’amico.
Il compagno non si
era più destato, abbracciato a lui, il volto sereno, perché nel posto migliore
dove viveva da anni, insieme al suo Kurt ed al loro Martin, fortunatamente
assente per un fine settimana in campeggio.
Glam pensò alle
esequie, coadiuvato dall’efficiente Flora, Colin e Marc andarono a prendere il
bambino, per poi riunirsi a villa Meliti, dove Antonio accolse Kurt come un
figlio.
“Era stanco ieri sera”
– balbettò, proseguendo in una cronaca, che divenne presto uno sfogo emotivo
necessario.
Jamie gli accarezzava
la schiena, mentre Jared lo aiutava a bere un tè caldo ad ogni pausa,
abbastanza zuccherato per sostenerlo.
Scott aveva portato
dei medicinali per qualsiasi emergenza, sapendo che prima o poi Kurt sarebbe
crollato.
Il suo attaccamento a
Brandon, la loro sinergia, la complicità, erano per ognuno di loro un esempio
difficilmente emulabile.
“Eppure ha voluto
fare l’amore … Poi ridevamo, dopo … non era stato un granché, ma io lo
confortavo e lui mi rimproverava dicendo che gli raccontavo delle frottole, che
era abbastanza vecchio e navigato per capire le mie amorevoli bugie … e mi ha
ripetuto che mi amava, tante volte, prima di assopirsi … e lo guardavo … era perfetto
… perfetto.”
Denny vestì le sue
cucciole con degli abitini neri, la camicia bianca, le ballerine ed i bottoni
in tinta, nel colore del lutto, mentre Pamela raccoglieva i loro capelli, con
dei nastri viola, come per le altre bimbe.
Martin sembrava un
ometto, così Henry e James, Yari e Misaki, Josh e Lula costantemente accanto a
lui, per consolarlo e distrarlo.
Nel parco del
cimitero, però, il bimbo volle restare tra le braccia di Kurt, circondato dalle
ex di Brandon, unitamente ai suoi figli naturali.
C’era armonia tra
loro, Cody era riuscito in un miracolo, dopo anni di confronti, dove le varie
spigolature, anche in Kurt, si erano smussate completamente.
La cappella dei
Meliti, ingrandita per ospitare tutti coloro i quali l’anziano boss adorava,
sarebbe stata da quel momento il luogo dove anche Brandon avrebbe riposato.
Jared non smetteva di
piangere, stretto ad un Colin, altrettanto devastato.
Glam aveva provveduto
per i fiori, un suonatore di cornamusa scozzese, terra amata da Cody e le
letture, ugualmente preferite dallo psichiatra.
Lo affidò a Dean e
Sammy, mentre Owen teneva tra le sue ali Julie e Casper, osservando il dolore
nella coppia, che doveva molto a Brandon, come chiunque tra i presenti.
Eterno, fammi conoscere la mia fine, e quale sia la misura dei miei giorni; fa' che io sappia quanto sono fragile. Ecco tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di un palmo, e la durata della mia vita è come niente davanti a te; si, ogni uomo nel suo stato migliore non è che vapore. Si l’uomo va attorno come un'ombra; si invano si affaticano tutti e accumulano beni senza sapere chi li raccoglierà! Ma ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. Liberami da tutte le mie colpe, non farmi essere l'oggetto di scherno dello stolto. Tu correggi l'uomo castigando il suo peccato e consumi come un tarlo ciò che gli è prezioso. Si, ogni uomo non è che vanità.0 Eterno, ascolta la mia preghiera e porgi l'orecchio al mio grido; non essere sordo alle mie lacrime, poiché davanti a te io sono un forestiero e un pellegrino come tutti i miei padri. Distogli il tuo sguardo da me, perché io possa riprendere forza prima che me ne vada e non sia più».
Dean passò il plico di fogli a Sam, che annuendo, diede voce al comune dispiacere.
Il Signore è il mio pastore:
nulla manca ad ogni attesa;
in verdissimi prati mi pasce,
mi disseta a placide acque.
È il ristoro dell'anima mia,
in sentieri diritti mi guida
per amore del santo suo nome,
dietro lui mi sento sicuro.
Pur se andassi per valle oscura
non avrò a temere alcun male:
perché sempre mi sei vicino,
mi sostieni col tuo vincastro.
Quale mensa per me tu prepari
sotto gli occhi dei miei nemici!
E di olio mi ungi il capo:
il mio calice è colmo di ebbrezza!
Bontà e grazia mi sono compagne
quanto dura il mio cammino:
io starò nella casa di Dio
lungo tutto il migrare dei giorni.
Nelle
menti correvano, come foglie nel vento, le immagini di Brandon, nei suoi
sorrisi, nel suo correre da chi aveva bisogno di lui, generoso ed umile,
sincero ed onesto, come nessuno.
Nessuno.
Lula
lo prese per mano e Martin sorrise.
La
tumulazione era un momento drammatico già per gli adulti, figurarsi per un
bimbo, così si allontanarono, seguiti a distanza da Glam, che preferì salutare
Brandon posando semplicemente una rosa bianca sulla sua bara, prima che gli
addetti alla cerimonia, lo portassero all’interno di quel tempio, fatto di
marmi bianchi.
Geffen
non ebbe dubbi su ciò che vide e, seppure abituato a certe situazioni, non fu
semplice assistere a quanto Lula rese possibile.
L’avvocato
poteva vedere nitidamente Brandon, inginocchiato davanti a Martin, avvolto dal
padre, che arrideva al suo faccino triste.
Soldino
di cacio spiegava ad entrambi, ma specialmente al cugino, che il suo papà
sarebbe rimasto al suo fianco, come un angelo, seguendo ogni suo passo, ogni
progresso, ogni sconfitta, ogni vittoria, nel corso della vita di Martin.
Cody
gli diede un bacio sulla fronte, dopo averlo cullato e convinto a propria
volta, che Lula stava dicendo la pura verità.
Gli
fece la sua promessa d’amore.
Per
sempre.
Infine
svanì in una luce candida, accompagnato da Syria, apparsa improvvisa e
raggiante nel vedere Glam, a cui rivolse un cenno, che gli riempì il cuore di
rinnovata gioia e fiducia nel futuro.
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