martedì 12 febbraio 2013

One shot - Loves disappeared



One shot - Loves disappeared



Jared si tamponò i capelli, fradici e gocciolanti, dopo una lunga doccia.
Qualcuno bussò.
Sapeva chi era, se lo aspettava da un momento all’altro.

“Entra” – rispose incolore alla sua timida insistenza; stava per andarsene.
“Ciao … scusa, magari torno dopo”
“No Colin, vieni pure” – gli sorrise tiepido.
Quei capelli biondi erano davvero ridicoli, pensò Leto, ma a Farrell stavano così bene.
Insomma.
Sorrise più convinto, pensando a lui e gli piaceva farlo, anche se gli stava ad un metro, come in quell’istante, all’interno della sua camera d’albergo in Marocco.

“E’ per quella scena di oggi, Jared, io”
“Tanto Oliver l’ha già tagliata” – bissò secco, alzandosi dal letto, in accappatoio e piedi nudi, come il resto di lui, perfetto, bellissimo.
Se lo tolse, restando così, come Costance l’aveva fatto, avrebbe detto il fratello Shannon ridacchiando, dando le spalle a Colin: non gli importava più lo vedesse in quel modo, tanto non sarebbe cambiato un bel fico secco.
Solo un bacio, da copione, l’aveva fatto fuggire, perché tra le sue gambe sode e muscolose qualcosa aveva confermato quanto Jared gli piacesse, ma non l’avrebbe ammesso neppure sotto tortura.
Stronzo.
Stronzo maledetto.
Le palpebre di Jared pizzicarono: no, non era possibile, piangersi addosso ancora una volta a causa di quell’irlandese, testa di cazzo avrebbe ribadito Shan.
“Shan … amo mio fratello”
“Co-cosa …?”
Farrell era spiazzato, per l’ennesima volta, da quel ragazzo, poco più grande di lui, nato in una America che a lui non piaceva poi tanto, anzi no … ora gli piaceva un pochino di più.
Jared si infilò nervoso una t-shirt bianca, un po’ comoda per il suo busto.
Era infatti di Colin.
Si domandò mentalmente quando il collega l’avesse dimenticata lì.
Forse la notte prima, quando si erano ubriacati di tequila insieme ad altri del cast, poi era salito da lui e poi … poi non ricordava nulla.
Meglio così.

Infilò anche i boxer.
“Dicevo che mio fratello è adorabile.”
“Sì Jared … anche il mio” – sorrise impacciato.
“E … quindi?”
“Quindi cosa, Jared?”
Spalancò gli occhi, mentre Leto schiuse le labbra, scrollando infine la testa appesantita dalle lunghe ore sul set.
Il cuore, in compenso, era piazzato anche peggio.

“No, quindi, cosa ci fai tu qui? E’ per la scena? Volevi dirmi qualcosa?” – quasi inveii; desiderava solo che sparisse.
“Magari domani … quando sarai più calmo” – sembrò concludere, girando i tacchi.
La porta si richiuse.
Jared ci tirò contro una scarpa, poi un vaso, quindi inghiottì un urlo, di cui si sarebbe vergognato a vita.

Percepì un lieve grattare sul legno.
Pochi secondi, poi più niente.
Riaprì cauto, sbirciando se ci fosse qualcuno, poi la vide, quasi per caso.
Una scritta a biro, sotto al numero della stanza.

“Anch’io ti amo. CF”

The End 


Nessun commento:

Posta un commento