lunedì 11 febbraio 2013

ZEN - CAPITOLO N. 50



Capitolo n. 50  -  zen


Jared mise a nanna Florelay, dandole l’ennesima carezza sopra al nasino, in quel gesto amorevole, così noto a Colin, che li stava ammirando.
“Tesoro …”
“Cole”
Gli volò tra le braccia, stringendolo forte a sé, con una sottile angoscia, che Farrell avvertì subito.
“Jay, che succede …? Non mi aspettavi?”
Leto lo fissò, senza distaccarsi da lui.
“Sì, ho letto il tuo messaggio … ero teso, non so cosa mi stia succedendo da un po’ … Ho pensato …” – scivolò via lento – “… di tutto … un mare di stronzate, sai?” – e si asciugò una lacrima, dandogli le spalle.
Colin lo avvolse, baciandogli il collo, i capelli, la nuca, profondamente.
Il suo calore era così piacevole, sapeva di buono.
“Nemmeno per scherzo … è assurdo Jared …” – disse piano, immaginando i suoi sospetti.
“La gelosia mi divora … Siamo vulnerabili, tu, io … Robert”
“Non per questo dovevo finirci a letto: so consolare un amico, senza che” – si interruppe, mordendosi la lingua.
Era in parte lusingato, ma anche ferito, senza possibilità di guarigione, nel ricordare i propri trascorsi ed i pari errori di Jared, con Glam e non solo.
Inspirò, poi lo voltò a sé, baciandolo senza rimandare oltre.
“E’ con te che io voglio fare l’amore, Jared Joseph Leto” – affermò deciso, ma in una pacatezza, che celò un § Accidenti! § intrappolato nel suo ultimo pensiero, prima di precipitare tra le lenzuola con lui, che non voleva di meglio.


“Come sta Spencer?”
Geffen glielo chiese fintamente distratto, vedendo Rossi armeggiare con il cellulare.
“Quasi guarito” – sorrise, aggiustandosi sul sedile del jet di Meliti, diretto verso San Diego.
“E’ da tanto che lavorate insieme?”
“Diversi anni … Ero già in pensione, volevo scrivere libri, ma non ho resistito alla tentazione di dare la caccia ai serial killer … Poi non avendo una vera famiglia”
“Ne è valsa la pena, Dave?” – chiese diretto, ma gentile.
“No. Anche se avere nella mia vita Spencer e Derek, ha un certo senso, un buon motivo per andare avanti, sentendo il loro attaccamento, la stima, l’affetto” – spiegò con serenità.
“Sembri innamorato di … loro” – Geffen sorrise.
“Di Spencer più che altro … Non so, mai avuto esperienze simili, però con lui è accaduto qualcosa di … di unico, ecco” –  arrossì.
“Spiegati meglio, se vuoi, ovvio”
“C’è ben poco da raccontare, lui era in bilico, era in crisi, con Morgan, avevano una paura smodata di sbagliare, di compromettere la carriera, probabilmente … Nessuno con cui parlare, poi Spencer ha deciso di rivolgersi a me e così si è creata una sintonia, una simbiosi … Forse esagero, nel concreto un bacio, se vogliamo parlare di approcci … Capii che la via giusta, per lui, era ed è Derek: i fatti mi hanno dato ragione.”
“Ragione e … solitudine, temo … So cosa vuole dire, sai?” – e fissò il vuoto, oltre il finestrino.
“A volte, Glam, io mi chiedo se ho protetto me stesso o Spencer … Dall’errore di mettersi con un uomo così maturo …”
“Non sarebbe stato un errore” – puntualizzò risoluto.
“Sì, lo avrei reso felice, a modo mio, per un tempo così breve, però”
“Di qualità, comunque, non sottovalutarti”
“Io non sono … Glam Geffen” – rise complice.
“I giochi pirotecnici, le fughe romantiche, non incantano più nessuno … Avere la possibilità di volare da un oceano all’altro, visitare luoghi da sogno, essere ricoperti di attenzioni e regali, quando invece basta un semplice abbraccio e la presenza negli istanti fondamentali … Certo, la coreografia ha il suo effetto … gradevole”
“E tu credo ne sia un maestro”
“Forse … Ho provato a renderli felici … Kevin, Jared, Robert … Ho tentato”
“Loro ti adorano, non puoi negarlo”
“Ma non mi hanno scelto”
“Oppure sei stato tu a non farti scegliere e li hai spinti nelle braccia di un amore vecchio oppure nuovo …”
“Questa è la cagione, David” – rise amaro, scrollando la testa.

Geffen prese un lungo respiro.
“Per ciò che Lula ha sofferto … Avrei potuto macchiarmi di barbarie assai peggiori, di quelle ascoltate nei telegiornali, su Mendoza. Sapevo dove trovarlo, ma quando giunsi nel suo quartiere generale, lo trovai deserto e … trovai anche lui, in una pozza scura e maleodorante, riverso sul costoso tappeto persiano, le budella sparse ovunque, così il suo … cuore … Me ne resi conto, girandolo, per controllare se fosse ancora vivo, sembrava respirare, ma era un riflesso condizionato o chissà cosa … il demonio, che volava via da lui … Verso di me” – fissò Rossi, attento a quelle rivelazioni.
“Le mie mani erano sporche del suo sangue, intorno un ordine strano … la sensazione che qualcuno mi stesse spiando … Scappai, pulendomi in uno straccio, che Matt ha recuperato in un cassonetto … Non ragionavo, un errore grossolano. Mi recai in spiaggia, per lavarmi, era notte fonda, ma soprattutto per bruciare i vestiti, un falò non l’avrebbe notato nessuno, ce ne sono ovunque ad Haiti, per vari motivi … Lui ha ripreso ogni dettaglio, ha persino recuperato un brandello della mia camicia, l’ennesima prova, con cui mi sta ricattando da giorni … un incubo, dal quale non posso uscire, senza che le persone a me care corrano il rischio di essere messe in pericolo da Matt.”
“Messe in pericolo?”
“Sì, le sue minacce sono state … esaustive, come la sua richiesta di convivenza e di avere una relazione stabile con il sottoscritto.”
“Il prezzo fissato è stato questo, dunque?”
“Mi ama di un sentimento malato ed odioso”
David si grattò il mento, lisciandosi il pizzetto.
“Forse c’è di più Glam. Hai notato dei radicali mutamenti in lui?”
Geffen strizzò le palpebre – “Prima era … diverso, come se avesse cambiato strategia con me: l’ho sempre demotivato … anche offeso, lo ammetto, dopo l’incidente sulla scogliera, sia di che parlo?”
“No”
“Jude, il marito di Robert, ci ha speronato con un hummer, rischiando di morire a sua volta … E’ un miracolo, se siamo ancora vivi. In ospedale Lula permise unicamente a Matt di starmi vicino, ma io non apprezzai la sua disponibilità.”
“Quindi ha covato del rancore ed ha agito in maniera tanto azzardata?”
“Probabile, però c’è un fatto … Soffre di emicranie, questo è un ulteriore dettaglio, cosa di cui prima non si era mai lamentato. Potrebbe centrare con il suo agire sconsiderato?
”Probabile … Ho una mia teoria, ma dobbiamo parlare con Miller, per avere delle conferme.”


Jared sembrava non volerlo più liberare dalla morsa delle proprie gambe, intorno ai suoi fianchi poderosi ed instancabili: Colin gli stava facendo l’amore così intensamente da bruciargli l’ossigeno intorno alla bocca, sigillata al collo dell’irlandese, umida e bollente.
Il cantante dei Mars gemeva ad ogni affondo, rivivendo flash del passato prossimo e remoto.
Colin era suo.
Farrell lo percepiva, nitidamente ed anche nella sua mente si affacciavano delle immagini del suo eterno amore, amico, amante di Bossier City, in giornate di pioggia e di sole.
Le furiose litigate, finite sempre con il divorarsi l’un l’altro, il terrore di amarlo, la sfida di osare, ciò che nessuno si era ancora permesso di vivere, con Jared Leto: un ragazzo particolare, delicato e resistente, ostinato e libero, generoso ed instabile, in un mix di fascino, ma anche di terribile fragilità.
Colin lo aveva adorato in tutti i modi, in tutti i colori del mondo, ritrovandolo spesso vittima di scelte avventate, ma sincere.
Quando lo tradiva, probabilmente era per metterlo alla prova o dargli una ragione per andarsene, per rifiutarlo, per non costringere Colin a scegliere per entrambi, perché lui era un’ossessione e privarsene un autentico delitto.
Si fissarono, venendo insieme.
Accadeva sempre, come a confermarsi, a ripromettersi, a fondersi, negli sguardi e nel cuore: “Cole … ti amo …” – balbettò, in lacrime.
Farrell lo riprese sul petto, cingendolo e sollevando il suo corpo esile, come se potessero spiccare il volo, quando, invece, erano già alti nel cielo, dove baciarsi restava la cosa più bella da fare, per entrambi.





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