Capitolo n. 205 -
sunrise
L’agente immobiliare
illustrò a Geffen le caratteristiche di una villa imponente e riparata da
sguardi indiscreti, in quel di Los Feliz.
L’avvocato teneva per
mano Lula, molto attento alle spiegazioni sul sistema di allarme.
Improvvisamente tirò
per un braccio il padre, sorridendogli – “Ehi, ma noi abbiamo i nostri super
eroi!”
Glam rise, poi spiegò
a miss Rolan.
“Si tratta di due
body guard, ma è riduttivo definirli così, fanno parte della nostra famiglia,
ah eccoli …”
Vassily e Peter
stavano incedendo dal fondo di un giardino vasto e ben curato, lasciando
sbigottita la signora, per la loro stazza.
Lula li raggiunse di
corsa, volando sul petto di Vassily, che lo adorava quanto Peter.
“Ciao ragazzi …
dunque da quella parte c’è il vostro cottage, giusto miss Rolan?”
“Sì … è abbastanza …
spazioso, spero” – e sorrise.
Vassily grugnì,
suscitando l’ilarità contagiosa di Lula.
“Spero sia di vostro
gradimento, comunque avrete la doppia residenza, tra la Joy’s House e qui, a
seconda di dove sarà mio figlio, siete d’accordo?” – chiese sereno Geffen.
“Certo, saremo le sue
ombre, come sempre” – replicò Peter, guardandosi intorno soddisfatto.
“Perfetto … allora
come la chiamiamo Lula?”
“Mmmm … Star House!”
“Sì … mi piace …”
“Signor Geffen ha già
parlato con il nostro arredatore?”
“Sì miss Nolan, ho un
appuntamento tra venti minuti con … il mio consulente. Bene, vi affido Lula, so
che lo aspettano alla End House …”
“Ce ne occupiamo noi,
a più tardi”
“Grazie Vassily … e
tu, soldino di cacio, sei contento della nuova casa?”
Lula annuì,
aggrappandosi al suo collo e schioccando un bacio sulla guancia di Glam, che
continuava a considerare l’affetto di quel cucciolo, il motivo migliore per
andare avanti.
Robert sventagliava
gli scampoli di stoffa per la tappezzeria, cercando di abbinarli a quelli dei
salotti, con aria divertita.
Quando si sentì
cingere da dietro, avvampò.
“Io ti pago per
scegliere degli abbinamenti sexy e tu hai tra le mani i damaschi vittoriani …” –
la voce calda di Geffen gli arrivò tra il collo e l’orecchio destro.
Risero
fragorosamente, per poi abbracciarsi, solari.
“Bentornato Glam …”
“Ciao Robert …” – e nel
dirlo, le sue iridi azzurre fecero come dei guizzi su ogni dettaglio di Downey,
dal viso, al busto, sino ai suoi piedi.
Geffen gli baciò i
palmi delle mani, raccogliendole tra le sue – “Grazie per essere qui tesoro …”
“E’ un piacere …
anche se sono una frana, temo, in questo arduo compito” – e sorridendo, l’attore
andò a sedersi su di una chaise long in pelle porpora, dove Glam lo affiancò.
“Credevo fosse una
tua specialità, non lo hai fatto anche per l’attico di Chris?”
“Sì, ma era più
facile!” – protestò allegro.
“Lo ammetto, forse è
un’abitazione un po’ … esagerata, ma a Lula piace”
“Ah se a Lula piace …
voi due in quel groviglio di stanze, già me l’immagino, vicino a quella di Owen
…”
“Sì, è anche per
Josh, ci va spesso da Rice …”
“Non che a me non
piacciano certi mausolei Glam …” – rise.
“C’è … c’è una stanza
tutta per te, con il tuo bagno privato … in maioliche rosa pallido …”
“Rosa?” – bofonchiò,
serrando le palpebre a fessura.
“No Rob … ti ho
mentito …” – sospirò – “Sono … fucsia! Ahahhah”
“No, Dio, come la
Barbie … ahahahah Ok, ok, al limite verde pistacchio!”
“Sì, se proprio vuoi,
quella è la tonalità dei sanitari, vasca idromassaggio compresa!”
Andarono avanti per
altri due minuti, poi ridivennero seri, fissandosi.
“Come sta Jude?”
“Migliora … Abbiamo
parlato, finalmente.”
“Ok …” – disse piano.
“Credeva fosse solo
sesso … tra te e me Glam”
“E tu …”
“Gli ho spiegato che
è amore” – ribadì, con naturalezza.
“Era …”
“No Glam, è.” –
puntualizzò severo.
Geffen si alzò,
tormentandosi i polsi.
“Di tutti gli
equilibri, che ho provato a consolidare, questo mi appare al momento il più …
impossibile.” – disse senza voltarsi.
“Come darti torto,
però … Esiste una questione, che a me non piace affatto Glam.”
Si girò di scatto – “Quale?”
“E’ … è la maniera in
cui stai trattando Kevin e Jared.”
“Non ti seguo”
Anche Downey si
sollevò, mantenendo un tono quasi delicato, in quel suo interagire con Geffen.
“Ho parlato con
Chris, sai che stanno lavorando insieme e lui sembra fare da ponte tra me e
loro … Le voci corrono Glam”
“Gli scolari sono
andati dal preside a lamentarsi del professore cattivo?” – domandò sarcastico.
Robert sorrise.
“Tu li adori, sono i
tuoi ragazzi Glam … I padri di bambini, a cui sei legato in un modo assoluto,
Lula, Isotta ed anche gli altri, ammettiamolo … Sei il loro papà Glam, che poi
ti chiamino così oppure zio, non conta, tu sei come un pilastro: Jared e Kevin
morirebbero per te.” – concluse dolce.
Geffen sembrò come
vacillare, poi strinse a sé Robert, senza dire nulla.
“Solo per un po’ …
scusami Robert …” – e gli diede un lungo bacio.
Quando si distaccò,
fece aderire i loro profili, sfiorando gli zigomi di quel viso bellissimo, che
aveva scolpito tra le membra del suo cuore: “Scusami Robert, tu sei un uomo
sposato … non devo metterti in imbarazzo così … scusami” – ed uscì dalla
saletta, senza aggiungere altro.
Fuori pioveva.
Sveva glielo mise in
braccio, senza spogliarlo da un impermeabile da passeggio.
“Facevamo due passi
ed il temporale ci ha sorpreso … guarda che oceano …”
Geffen scrutò l’orizzonte,
attraverso le vetrate, che davano sulla terrazza panoramica.
Tolse quell’indumento
pesante a Jay Jay, strofinando i rispettivi nasi, con fare simpatico.
Il piccolo rideva
gioioso.
“Non hai risposto
alla mia e-mail Sveva …”
“Preferivo parlarti
di presenza Glam … C’è una novità”
“Ti ascolto …”
“E’ un professore, un
mio collega, si chiama Brad Host … Gli piacciono i bambini”
“Ne sono felice,
anche per te, ne hai tutto il diritto, sei così giovane”
“Sì, vorrei che tu lo
conoscessi, anzi è … è doveroso, perché avrà contatti con il nostro Jay Jay” –
sorrise.
“Certo … la mia
proposta di trasferirti a Los Feliz resta valida, anche se non mi sembra più
tanto consona … Avresti comunque un appartamento indipendente, ma se vuoi restare qui a Palm Springs …”
“No, veramente vorrei
tornare nel mio appartamento di Los Angeles e qui … Qui vorrebbe restarci mia
sorella, con la tua approvazione, si intende …”
“Questa villa è
intestata a nostro figlio, con il diritto di abitarci riservato a te … Quindi
puoi decidere chi farci vivere, senza che io possa dire nulla: sulla tua
simpaticissima sorellina poi …” – e rise.
“Perché sei tornato
in città Glam?”
“Voglio riprendere il
lavoro a pieno ritmo e da qui era scomodo”
“Solo per questo?”
“Tesoro io sarò
sempre incasinato … e mi sposto, come uno zingaro, che non troverà mai un luogo
dove rimanere …” – disse assorto in mille pensieri.
“Facciamo la
settimana prossima, con Brad, magari a pranzo …?”
“Sì, ci aggiorniamo …
Ora Jay Jay deve mangiare?”
“Sì … ah ma c’è
qualcuno da te?” – chiese sporgendosi da un balcone laterale.
“E’ la ditta dei
traslochi Sveva, ritirano un po’ di mercanzia dal garage”
“Ah … ok”
Sveva chiuse le
finestre e tirò i tendaggi: era sicura di avere riconosciuto Jared e Shannon,
mentre parcheggiavano dietro al furgone di cui parlava Geffen: in compenso non
voleva turbarlo, quindi tacque.
Gli scatolini erano
ammassati ed in disordine.
Chi li aveva
preparati, aveva fretta e nessuna cura per quanto contenevano.
“Dove li portate?” –
chiese Jared, che si qualificò come il proprietario dell’abitazione.
“All’archivio dello
studio Geffen, ci saranno centinaia di schedari e cianfrusaglie dimenticate”
“Ok grazie …” –
ribatté mesto Jared.
Girava nervosamente
tra i cartoni, come se stesse cercando qualcosa.
Finalmente le vide:
una decina di cornici in argento.
Gli addetti erano in
strada, quindi approfittò per sfilare le foto contenute al loro interno: riuscì
a prenderne solo tre, ma non gliene interessavano altre.
“Ok ancora questo e
la postazione multimediale … Quella va a Los Feliz” – disse il più anziano al
suo aiutante.
“Los Feliz?” –
esclamò Shannon.
“Sì … Ci hanno dato
questo indirizzo, qualche problema …?” – domandò perplesso, porgendo a Jared un
biglietto da visita fresco di stampa.
“E’ vicino a Rice …” –
sussurrò il cantante dei Mars, restituendolo poi a quell’uomo dall’aspetto
bonario.
“Vi ringrazio …
andiamo Shan …” – e si congedò, educatamente.
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