Capitolo n. 81 - sunrise
“Glam … Glam, Glam … per parlare di lui dovrei andare al principio di noi. Anzi, di come si comportò lui con me.”
Jared sorrise, abbracciando un nuovo cuscino, chiudendo per poco le palpebre, come se nella sua mente fosse necessario ricercare le parole più adatte per raccontare di Geffen, rendendogli meriti e colpe con equità, solo che su queste ultime il cantante aveva poco da recriminare.
“Mi ha sempre rispettato, dall’inizio, dal momento in cui ci siamo innamorati: Glam non voleva essere un’opzione B, quindi non mi diede neppure un bacio, finchè non mi decisi a fare una scelta tra Colin e lui.”
Sospirò.
“Se il Marocco è il cuore pulsante della mia storia con Colin, Parigi è la città dove ci siamo detti il nostro primo ti amo, Glam ed io, davanti ad una scuola, mentre gli studenti correvano all’uscita, in una giornata di sole meravigliosa …” – una lacrima gli scese, dispettosa, ma Jared non la fermò e neppure la spense, asciugandola.
Ci pensò Dean, con un gesto dolce, lo sguardo rapito da quel racconto nitido, almeno quanto lo era quello di Sammy.
“Così accadde, ci dichiarammo apertamente, dopo una serie di situazioni coinvolgenti ed anche romantiche … Successero fatti molto gravi, Glam corse parecchi rischi, per proteggere sia me che Colin, arrivando anche a … a farsi uccidere per me. E’ … è complicato entrare in certi dettagli, ma noi per un certo periodo lo credemmo morto, solo che fu una farsa, per cautelare la sua persona, visto che divenne un testimone contro dei malviventi estremamente pericolosi.”
“Accidenti …” – sussurrò Dean, pescando nel sacchetto dei biscotti allo zenzero e miele, distribuendone ai presenti.
“Scelsi Colin. Per Glam fu una cocente delusione, anche se quel giorno lui ed io abbiamo fatto l’amore per la prima volta … Fui crudele, dopo sarei andato da Colin e ci saremmo sposati … Sapete ragazzi … temo di esserlo stato sempre, con entrambi … tanto da diventare immeritevole della loro devozione e di quell’amore che …” – un altro accenno di pianto – “Posso affermare di avere avuto tutto l’amore del mondo. E forse, è stato ingestibile, per una persona sola … anzi, per uno come me.”
“Che vuol dire uno come te?” – chiese perplesso Sam.
“Sono … incapace di essere felice, capite? Quando le cose vanno bene, mi sento soffocare dal terrore di perdere tutto … Forse è stato quel nomadismo della mia infanzia, l’appoggiarmi a Shan totalmente e proteggerlo a mia volta, come potevo, mentre gli adulti ci deludevano di continuo. Glam è capace di renderti felice e di frustrarti nello stesso modo, come se avesse un terribile talento in entrambi i casi: con me, lo ripeto, non ha mai disatteso le aspettative di questa testa di cazzo, che avete davanti ragazzi …”
Risero mesti.
“Quindi Glam non ti ha mai tradito Jared?”
“Il tradimento è una parola … astratta tra noi quattro … includo Kevin, ovvio. Purtroppo è con Colin, che Glam l’ha fatto. Ok, vi sembreremo dei perversi, ma in sostanza prima che arrivasse Kevin è accaduto anche questo e poi persino lui è stato fagocitato in un delirio di … Chissà cosa penserete di me … di noi.” – ed inspirò pesantemente.
Sam e Dean si scrutarono, per poi sorridere – “Non siamo qui per giudicarti Jared, vero Sammy?”
“Appunto. Forse si è trattato di ripicche o forse non potevate farne a meno Jared”
“O forse Sam non abbiamo alcuna dignità o rigore morale: spesso mi sono autodefinito una” – si interruppe – “… Nel peggiore dei modi insomma e non si tratta di essere severo con me stesso, si tratta di essere obiettivo.” – affermò con determinazione.
“Tu credi che non centri nulla il tuo trascorso? Le tue paure, i traumi?”
“Forse Dean … forse.”
Kevin si svegliò provando una sensazione di freddo.
Geffen non era al suo fianco, bensì seduto sul bordo del letto, i pugni chiusi e puntati, come a sorreggersi, mentre respirava a fatica.
“Daddy …”
Nel dirlo con tono assonnato, il bassista vide una siringa sul comodino: era cortisone.
“Glam non ti senti bene?!” – esclamò allarmato, andando subito ad abbracciarlo da dietro.
“Tranquillo piccolo … va meglio … accidenti.” – e sbuffò, cercando di riallungarsi, aiutato dal compagno.
“Amore chiamo Scott.”
“No, per carità, poi mi romperebbe come al solito, dicendo che dovevo rimanere in day hospital ed il resto … Il fiato si sta stabilizzando ed anche le pulsazioni Kevin … vieni qui tesoro.”
“Daddy …” – era sconvolto e tremante, si sentiva al limite, nel metabolizzare gli eventi delle ultime settimane.
“Quando faccio … quando facevo l’amore con Glam … Oddio, penso che avvenga anche ora, negli attimi in cui ci guardiamo o sfioriamo o parliamo, lui ed io … E’ simbiotico, viscerale, l’attaccamento che sento per lui …” – Jared nel confessarlo arrossì vistosamente.
“Pur non conoscendolo come dovrei, temo che Kevin sia vittima di questa perenne situazione, che non vi fa onore Jared.” – disse Dean, turbato a quel punto della conversazione.
Sammy tossì, senza dire peraltro niente.
Jared annuì, rimettendosi seduto contro il divano.
“Kevin ha subito parecchie umiliazioni ed in parte ne sono responsabile. Il rischio più grande è stato quello di cambiarlo, commettendo un autentico delitto, sapete? Kevin è straordinario, sinceramente legato a Glam da anni, con pazienza e dedizione uniche … Lui è stato il solo e vero marito di Glam Geffen, assistendolo nella malattia, come ci si promette reciprocamente, ma spesso non si mantiene nel corso di un’unione … In questo disegno, il pittore mi ha messo nel mezzo, con le mie ossessioni, con il mio rancore verso chi mi ha disintegrato a quindici anni, facendone subire le conseguenze a Colin, mentre in Glam vivevo la convinzione che non c’erano solo mostri, capaci di farmi un male assoluto … Glam mi teneva per mano, mi cullava nel sonno, io lo … lo respiravo, amandolo … senza mai smettere di amare Colin … Questa è la verità.”
Spense i suoi zaffiri, provando un brivido ed una sensazione di disorientamento.
“Colin … scu-scusate, devo chiamarlo.” – e si alzò di scatto, prendendo il cellulare.
La vibrazione era debole, ma Farrell la udì ugualmente.
Vide il nome di Jared ed ebbe un sussulto.
“Cucciolo …!”
“Ciao Cole … tutto a posto?”
“Jay … stavo dormendo, che ti succede?”
“No è che ho avuto … ho provato come delle vibrazioni negative e mi sono allarmato …”
Colin rise – “Ti stai trasformando in uno stregone ad Haiti?”
“Ah sapevo che non mi avresti preso sul serio!” – protestò senza astio.
Farrell si rilassò sotto al piumino – “Mi manchi Jay …”
“Ma io sono lì …”
“Ti sento …”
“Merito dei miei poteri Cole!” - e scoppiò a ridere vivace.
“Ti comunico che hai appena spento una certa cosa!” – replicò falsamente arcigno.
“Spiritoso …!”
“Ci provo Jay … ti amo tanto, sai?” – aggiunse con voce roca.
Jared sentì lo stomaco leggero – “Ti amo Cole … dormi ora e perdonami per”
“Non scherzare.” – respirò – “Non scusarti Jay, per te ci sarò sempre.”
Sam e Dean si stavano baciando, così intensamente da fare cambiare direzione a Jared, che si fiondò nel bagno, per una doccia veloce.
Chiuse a chiave, per preservare lo stesso gesto, a cui si stava dedicando Colin.
Era come se si stessero toccando a vicenda, sotto cieli diversi, ma guardando dalle finestre le medesime stelle.
Jared uscì dal box, dopo avere raggiunto un orgasmo quasi liberatorio, rannicchiandosi poi sul davanzale, nell’oscurità.
Il riverbero esterno illuminava a mala pena il quaderno che stava sfogliando: un oggetto rimasto sullo scaffale della cucina, dimenticato da Lula.
Conteneva ritagli, pensieri del bimbo, collage e parecchie istantanee del centro, di Glam e Sirya, alcune con Jared, altre no.
Il leader dei Mars recuperò una penna dal cassetto delle medicine e decise di scrivere poche righe.
§ La vita, con o senza di me, come in questi scatti rubati, a sorrisi felici, per i quali non vanto alcun merito …
La vita, scivolata dalle mie mani e che non potrò mai raccontare a nessuno.
Per loro rimarrà la cantilena dei miei sogni, per me un soffio di vento, sparito all’orizzonte inghiottito dal tramonto. JL §
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