domenica 15 aprile 2012

SUNRISE - CAPITOLO N. 88

Capitolo n. 88 - sunrise


L’abbraccio di Shannon era caldo e confortevole: Jared non se ne sarebbe più staccato, per evitare le inevitabili domande di quel fratello, che per lui era stato tutto, senza mai smettere davvero.
“Grazie Shan …”
“Sembrava importante … vieni, sediamoci.”
Si erano trovati in un locale, per una cena leggera, in fondo solo una scusa per raggiungersi e discutere delle ultime settimane.
Jared, però, aveva reclamato la presenza di Shan, subito dopo essere uscito dall’ospedale, senza aspettare la vigilia di quel Natale ormai imminente.
“Cos’hai detto a Colin?”
“Niente di particolare, sa che sono qui con te e sa che ho visto Glam, dopo una settimana dal suo … incidente.” – e sorrise mesto.
“Ho trascorso la notte con lui mercoledì scorso e non stava benissimo.”
“E’ migliorato … per fortuna.” – replicò Jared, grattandosi nervosamente la nuca.
“Non avevate avuto discussioni, comunque …”
“No Shan, anche se il mio discorso è stato duro … realistico, sincero … almeno quanto quello che lui mi ha fatto oggi.” – spiegò serio.
“Ed i suoi argomenti ti hanno sconvolto?”
“Abbastanza … Glam sa come infrangere le mie difese … Solo che non si tratta di un attacco, anzi, semmai una promessa … od un suo auspicio.”
Shan rise, ordinando una cena a base di pesce fritto e birra messicana.
“Posso chiamarti Sfinge, Jared? Non ci ho ancora capito un tubo …”
“Ok … Vedi tempo fa io ho fatto un sogno: eravamo in un luogo incantevole, dapprima ero solo, poi arriva Glam e … e mi chiede di sposarlo.”
“Eh …? Nel sogno?”
“Sì, sì, esattamente … e lì la scena veniva interrotta dal mio risveglio, senza che io gli rispondessi.”
“Cosa centra questo episodio con il discorso di Glam, allora?” – domandò Shannon incuriosito.
“Dal vivo, pochi giorni dopo, gli dissi di sì … ma senza alcuna premessa. Doveva restare una cosa mia, capisci?”
“Conoscendoti, non gli sarai sembrato più pazzo di quanto tu non mi appaia ora, questo lo capisco Jared!”
“D’accordo, era una premessa, ma poco fa Glam mi ha detto che lui … lui ed io ci sposeremo, insomma dovrà accadere, per dare un senso compiuto alla sua vita … probabilmente anche alla mia Shan.”
“Vi … sposerete?”
“E’ il modo in cui l’ha detto, è l’anello, dentro una scatola, che lui non ha aperto, pur mostrandomela, insomma è l’impatto della sua voce, la profondità e determinazione dei suoi occhi nei miei …” – disse d’un fiato, poi si bloccò, come stremato.
“Calmati e bevi un po’ d’acqua Jay … mi stai spaventando …”
“In che senso?” – chiese concitato.
“Nel senso che … cazzo avevi deciso di stare con Colin, ho letto la tua e-mail da Haiti e poi te ne arrivi con questa storia di Glam, della sua proposta e”
“No, aspetta! Non è stata una proposta è stata … Accidenti Shan, se Tomo ti avesse detto queste cose, in questo modo”
“Gli avrei detto di sì.” – lo interruppe convinto.
Jared inspirò, gli occhi velati di tristezza.
“Se fossi coerente … l’avrei dovuto fare anch’io … Non sono confuso, lui mi ha … steso … Non ho cambiato idea, io voglio stare con Colin, voglio chiedergli perdono, sia a lui, che a Kevin, con o senza la presenza di Glam, come auspicavo.”
“E vivrai nell’attesa che si avveri ciò che ha partorito il tuo inconscio? O che Glam concretizzi il suo intento?”
“Non posso permettermelo, impazzirei Shan …”
“Ancora una volta, ribadisco che a me non sarebbe dispiaciuto saperti con Geffen, io gli sono affezionato, lo stimo, però tu sei troppo legato a Colin ed alla fine li faresti soffrire, per l’ennesima volta. Perdonami se te lo dico, non vorrei apparirti spietato Jay.” – e gli accarezzò il viso stanco.
“Il … il cuore di Glam si è fermato, dopo che l’ho reso partecipe del mio cammino, della mia volontà … il mio, invece … è come riscaldato dal suo amore … non posso mentire a me stesso, sapere che lui si proietta nel futuro vedendoci sposati, con un posto tutto nostro, i … i bimbi … addormentarsi con me, risvegliarsi con me, questo mi ha detto … ed io … io ero così felice …” – e si piegò sugli avambracci incrociati sopra al tavolo apparecchiato.
Shan si alzò, intercettando la cameriera e prendendo il vassoio, elargendo una cospicua mancia, per non essere importunati.
“Devi mangiare Jared, sei uno straccio.”
“Io devo … devo soltanto andare da Colin e sapere che ho preso la decisione migliore … per tutti.”


“E’ anche troppo, per una persona sola Dean … è veramente troppo …”
Sam lo stava consolando, dopo avere saputo la verità su quelle cicatrici.
Piangevano, sfogando la rabbia repressa ed il disagio, dettato dall’impotenza di fronte ad un passato, che continuava a molestare il loro presente.
“Non ho altri segreti per te Sammy … anche se non li ho mai considerati tali …”
“Neppure io Dean, sappilo … So che lo avresti fatto prima o poi: liberarti e coinvolgermi, senza più paure.”
Il broker tremò tra le ali di Sam, del suo gigante buono, come lo chiamavano gli orfani della fondazione Geffen.
“Ho … ho davvero bisogno di sentirmi tuo … e di non sentirmi sbagliato Sammy.” – mormorò affondando la bocca nel collo dell’altro, che sentiva l’eccitazione crescere nel suo addome, dove le mani di Dean stavano muovendosi incontrollate, per spogliarlo.
“Avrei voluto difenderti, vederti nascere, cullarti e prendermi cura di te, Dean, lo avrei fatto dal tuo primo sorriso, contando le tue meravigliose lentiggini, realizzando ogni tuo sogno …”
“Lo fai da quando sei con me … non voglio nessun altro amore al di fuori del tuo Sammy … te lo giuro.” – e lo baciò, allungandosi sotto di lui, ormai nudi, premendo le dita intorno ai suoi fianchi solidi, che si infrangevano tra quelli di Dean, in spinte superficiali, pelle contro pelle, senza andare oltre, non da subito.
Sam cominciò a masturbarsi, lambendo con la punta del proprio sesso l’apertura stretta di Dean, che gemeva, agognando che non rimandasse quel connubio sensuale.
Quando gli arrivò in fondo, lubrificato dalla saliva di entrambi, ma con un unico fendente carnale, Dean urlò di piacere, senza inibizioni.
I suoi zigomi vibrarono, di febbre e sangue, così le sue palpebre, la bocca sembrò risucchiata tra i denti e poi si schiuse appagata al ritrarsi di Sammy, in preda a spasimi di piena lussuria.
“Scopami …” – disse impercettibile Dean, ma la risposta di Sam fu piena e totale.
Stritolandogli i polsi, ormai dispiegati oltre la testa, all’estremità delle braccia muscolose del giovane, Sammy iniziò a penetrarlo, inondandolo di umori e baci, morsi e carezze, fino ad un orgasmo, che sembrò esaurire ogni sua energia.
In affanno, ma non vinto, Sammy gli procurò ulteriore piacere leccandolo e pompandolo tra le gambe, scomposte ed ebbre di ludibrio pulsante, in ogni terminazione nervosa.
Lo ingoiò, a più riprese, cogliendo le occhiate di un verde colmo di stupore e frenesia devastanti, da parte del suo Dean, giunto all’apice.
Riposandosi per pochi minuti, fecero l’amore sino all’alba, ripetutamente.


Quando Jared rientrò alla End House, ritrovò Colin alle prese con i gemelli e la loro poppata delle nove e trenta.
“Ciao Jay, bentornato … mi aiuti?”
“Sì, certo, scusami Cole …” – e sorridendogli, prese in grembo Thomas, sistemandosi sul davanzale della nursery.
“Come sta Shannon …?” – domandò l’irlandese, fintamente distratto.
“Ha mangiato come un cinghiale … è in forma, un po’ incasinato …”
“Per Tomo?”
“Sì, lo ama ancora.” – replicò Jared, puntando il vuoto, oltre i vetri limpidi.
Colin tossì – “E … con Glam, problemi?”
“No. Si sta riprendendo.”
“Domani passerò sul presto da lui, devo andare in sala doppiaggio con Jude, per un video benefico …”
“Ok … Glam ha detto che gli dà molta gioia vederti, come per tutta la famiglia …”
“Posso solo immaginare allora cos’ha provato quando” – ma si interruppe.
Jared mise Thomas nel seggiolino, assicurandolo con le cinture e spostandolo sul tappeto, dove c’erano Colin e Ryan, quasi assopito.
“Glam ha avuto parole rassicuranti, di rispetto per me, per ciò che ho scelto … Mi ha poi … confermato il suo amore, non te lo nascondo, non voglio più farlo lo sai …” – sorrise – “Io non tornerò indietro Colin, ho fiducia in te, nel nostro matrimonio, in un avvenire da trascorrere con questi angeli e forse … forse ancora un bambino … quello che volevi.” – e si sporse per baciarlo.
Farrell provò uno disorientamento pericoloso, sopprimendo l’impulso di dirgli di lui e Kevin.
Sigillandosi a Jared, si sentì indegno davanti alla sua trasparenza, alla sua integrità.
Il cantante dei Mars era pronto a sublimare il suo percorso attraverso quella richiesta di perdono, più volte ribadita a Colin, che pensò ad un viaggio, per allontanarsi con Jared da Los Angeles e da quel confronto, ma sarebbe stata una mossa insulsa quanto miserabile.

Colin doveva attendere e sperare nel silenzio di Kevin, perché lui si era persuaso a tacere, implorando mentalmente la sorte di non condannarlo a vedere gli occhi di Jared, nel caso avesse appreso del loro tradimento.


SAMMY & DEAN

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