venerdì 4 novembre 2011

One shot – Lui è John Watson

One shot – Lui è John Watson


Pov Sherlock Holmes


E’ caldo.
Il rivolo che scivola fuori da me: il seme di John.
E’ così quindi come un raggio di sole, che filtrando dalla finestra della mia camera in Backer Street, mi conferma il mutare della stagione.
E’ salato.
Penso all’acqua del mare, limpida, invitante, come l’abbraccio di John.
Ce l’ho portato, mi sono finalmente deciso.
Camminiamo, fianco a fianco, scalzi, i pantaloni arrotolati, sui nostri petti la pressione delle bretelle, che si incrociano, segnando le nostre camicie bianche.
“Non c’è nessuno …” – sussurro e ci prendiamo per mano.
Sorride.
E’ la cosa più bella io abbia mai visto, la sua gioia, la consapevolezza di John di noi e di ciò che sente per me.
I suoi abiti sono più aderenti dei miei e quando corre avanti, dopo avere notato qualcosa e si butta sulla sabbia in ginocchio, noto i suoi seducenti fianchi riempire la stoffa, perfetti e vorrei stringerli, come quel mattino, mentre mi veniva dentro, aggrovigliati sopra al letto del villino che ho affittato, tra la scogliera ed i voli dei gabbiani, unico sottofondo alle nostre risa.
“Una conchiglia Sherlock, guarda!”
Sembri un bimbo, che ha fatto una scoperta incredibile.
Mi accuccio accanto a te, non posso non guardarti, perdendomi.
“Ti amo John … ti amo.” – la mia voce accarezza il tuo cuore, le mie dita, il tuo viso radioso.
Mi baci.
“Tuo …” – mormoro, staccandomi di mala voglia.
“Tuo …” – ed annuisci di rimando.

Potrei fare qualsiasi follia per lui.
E’ il mio amore più grande.
E’ il mio uomo ed io sono fiero di appartenergli.
Lui è John Watson.
Sarà così, per sempre.

THE END


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