martedì 29 novembre 2011

GOLD - CAPITOLO N. 306

Capitolo n. 306 - gold


Colin e Jude si stavano litigando un note book, dove l’attore inglese aveva ritrovato il link del vecchio sex tape di Farrell.
Erano tornati nella suite, prenotata dalla produzione, dopo una cena a base di pizza e birra gelata, in un bistrot poco frequentato della città, dove nessuno li aveva disturbati.
“Mollalo!! Non voglio che tu veda quella schifezza Jude!!”
“Nooo ahahahah lo vedremo insieme, prendimi se ci riesci!!”
Ormai il biondo era all’angolo, dopo un’abile mossa di Colin, che l’aveva rincorso per almeno dieci minuti: “Adesso tu mi dai quell’affare oppure io …”
“Tu cosa?? Ahahahah”
“Non lo so, dico a Rob che … che …”
“Eh???”
“Che hai fatto gli occhi dolci alla cassiera!!”
“Tanto non ci crede!” – ed unì a quell’esternazione convinta, anche una serie di linguacce simpatiche ed irriverenti.
Ripartirono verso la camera da letto, dove si bloccarono.
“Letti gemelli …”
“Sei deluso Judsie? Ecco cosa dirò a Rob!!”
“Non ci provare …” – sibilò minaccioso, buttando il pc su di un puf colore avorio, per poi scaraventare sul tappeto il suo irish buddy, che non la smetteva di sghignazzare.
“Ok … ok basta per stasera Jude … allora hai cancellato quel file?”
“Sì, ovvio … e poi era solo per ... spiarti! ahahahah”
“Maddai, una simile cazzata, meglio quello che ho girato con Jared.”
“E dov’è??!”
“Su un microfilm nascosto alla Nasa ecco dov’è impiccione!! Ahahhaah”
“Vado in bagno Colin, tu ordina il dolce, l’avevi promesso!”
“Va bene, va bene, sacher per due … quante storie … e non fare sesso telefonico con Rob, mentre sei sotto alla doccia che ti sento!”
“E senti pure!” – concluse, con un’ulteriore pernacchia, poco elegante.

Quando Law tornò, indossava delle braghe di un pigiama di Downey, piuttosto corte, oltre ad una t-shirt, con stampato il volto del compagno.
“Bellina …” – disse Farrell, sedendosi accanto a lui.
“Sì … anche Rob ne ha una uguale, ma con il mio faccino adorabile … la sua è molto comoda, di almeno due taglie, lo fa per nascondere quell’accenno di pancia … poi per me è un pancino ecco … Robert è perfetto, solo che vorrebbe avere degli addominali scolpiti come qualche anno fa, per me insomma …” – stava raccontando quei dettagli, con una tenerezza che commosse Colin.
“Che hai irish buddy …?”
“Niente … il fatto è che siete davvero … unici …” – e si schernì, asciugandosi una lacrima, sforzandosi di sdrammatizzare.
Jude lo abbracciò piano – “Anche tu e Jared lo siete.” – ed abbozzò un sorriso, non altrettanto convinto.
“Spesso sì … ma non sempre purtroppo.”
“E’ successo qualcosa Colin?”
“Succede sempre qualcosa al mio Jay … a volte penso che non sia neppure colpa sua.”
“E di chi sarebbe, di Geffen, ad esempio?” – e sorrise.
“Temo che Glam si comporti bene invece … Jared talvolta sembra quasi provocarlo, magari con una carezza, un gesto innocente.”
“Questo accade anche fra noi, non essere paranoico Colin.”
“Io non ti guardo come … e tu nemmeno, oh insomma quello che intendo è che sono su di una lunghezza d’onda tutta loro, io ne vengo escluso, anche Kevin ovviamente …”
“Sì ti capisco e devo darti ragione, anch’io li ho visti così, però tanto tempo fa, quando tu eri ricoverato per disintossicarti … Ho rivalutato la loro relazione, all’epoca, sono sincero Colin, era palese quanto …”
“Quanto si amassero?”
“In effetti …” – disse imbarazzato.
“Questo lo so, ma se almeno appartenesse al passato, invece …”
“Pensavo che in Africa aveste risolto … poi c’è anche Amelie e …” – ma le parole di Jude furono interrotte da una video chiamata sul cellulare di Farrell.
“E’ Jared … torno subito.” – e con un viso raggiante si spostò nel salotto.

“Eccoci qui, guarda un po’ chi vuole salutarti amore?”
“Tesoro … Amelie ed Isotta …?”
“Le ho appena cambiate, quindi prima di tornare a nanna, volevano il loro papà in diretta, per qualche vagito …” – disse inquadrandole.
“Grazie Jared … tu come stai?”
“Mi sono coricato presto per avere solo degli incubi. Robert e Brandon mi hanno fatto tornare la calma, per fortuna …”
“Sei stato male?” – domandò preoccupato.
“Colin … devo aggiornarti su Brian, è … è spiacevole, credimi.”
“Di cosa si tratta?”
Il cantante sospirò – “Puoi collegarti, così parliamo un attimo?”
“Certo tesoro, lo faccio subito.”

La cronaca di Jared fu precisa e triste.
“Se solo avessi immaginato … Ti sei ritrovato di fronte un Colin vecchio stile e ti ha come traumatizzato … mi dispiace Jared.”
“Non dirlo neanche per scherzo Cole … accidenti, sì, può anche essere come dici, ma ero andato da Brian di mia iniziativa, sperando di risolvere i suoi casini e quindi quelli di Justin, invece è stato un fallimento.”
“Cosa ne pensa Glam?”
“Stava per picchiarlo, ecco cosa ne pensa.”
“Come mai?”
“Brian mi … cioè ci ha insultati, l’intera famiglia insomma, come se noi fossimo dei degenerati peggio di lui … Era alterato pesantemente, non voglio giustificarlo, ma comprenderlo, anche se ora mi concentrerei su Justin. Forse ha visto anche lui quel ragazzo, magari è nato un litigio e Brian l’ha colpito …”
“Quando torno andrò sul set e poi lo porterò da noi, se sei d’accordo Jay.”
“Ok … gli parleremo, magari già da domani sera, se riesci, tanto che abbiamo qui anche Cody … Per Justin sarà un incubo. Lui ama quell’imbecille.”
“Anche tu ne amavi uno e non ti sei mai arreso Jared …” – disse con amara costernazione.
“Tu eri e sei diverso Colin, non dimenticarlo, accidenti.” – e sfiorò la web cam con l’indice, facendo tornare il sorriso a Farrell, che inclinò la testa, per raccogliere quel tocco virtuale, ma nitido al suo cuore.
“Ti amo Jay …” – “Anch’io ti amo Cole, da impazzire.”


Quando tornò, Jude stava già dormendo.
Aveva lasciato acceso solo un faretto, che Colin spense, senza fare rumore.
Si inginocchiò accanto al letto dell’amico, allungando la mano, per spostargli una ciocca di capelli, ma Law ebbe un fremito: stava sognando.
“Rob …” – e sorrise, avvinghiandosi al cuscino, forse pensando che fosse Downey.
Le dita di Farrell si ritrassero, chiudendosi in un pugno, che si portò alle labbra, per mordicchiarne le nocche.
Andò a stendersi anche lui, senza smettere di pensare a Jared, che stava fissando il soffitto della loro stanza, infreddolito ed inerme, oppresso da una moltitudine di pensieri disordinati.


Kurt stava scegliendo dei biscotti da portare al figlio, che era rimasto alla End house insieme agli altri ed a Cody.
Era indeciso tra quelli alla crema ed al cioccolato, quando una voce alle sue spalle lo fece trasalire – “Io vado matto per entrambi …”
“Jamie …? Ciao …”
“Ciao Kurt. Ne prendi qualcuno anche per me, sto morendo di fame.”
“Certo.” – e sorrise, facendosi riempire un sacchetto a parte.
“Grazie. Quanto devo?”
“No, lascia stare, ci penso io … se non ti offendi.”
“Ok … ti prendo un caffè?”
“Volentieri, scegli un tavolo, ti raggiungo subito.”

Jamie divorò quei dolci, sotto lo sguardo attento di Kurt.
“Scompenso glicemico … mancava solo questo, ho finito adesso le prove e sono esausto, stavo per svenire.”
“Posso accompagnarti, ho l’auto di Jared …”
“Niente bella signora su due ruote oggi?” – e rise.
“L’ho lasciata in garage, Brandon si inquieta sempre quando ci salgo sopra, ha il terrore che cada, per le mie vertebre sarebbe la fine … forse sono incosciente, ma mi fa sentire libero e non vittima di …”
“Crane …? Conosco le tue vicissitudini, non per via di Marc e di nessuno, ho solo seguito il processo. Mi dispiaceva molto per te, quello è stato un criminale.”
Kurt annuì, mentre i suoi occhi divenivano lucidi.
“Abbiamo poi chiarito … sì insomma, era come una malattia … dovevo guarirne.”
“So cosa intendi. Forse è stato altrettanto difficile, anche più traumatico, vero? Non c’è differenza, non è solo questione di sangue infetto.”
“Tu non sei infetto Jamie.” – dichiarò deciso, fissandolo.
Jamie perse un battito.
“Lo sono invece … ma sto lottando …” – e sorrise, ritrovandosi la mano in quella di Kurt, che gliela prese, all’improvviso, ma con delicatezza.
“So che ce la farai, con Marc accanto andrà tutto bene.”
“Hai ragione, hai perfettamente ragione, Kurt … Grazie, devo andare.”
“Ok … e per il passaggio?”
“Prendo il bus, sta arrivando, ci si vede.” – e se ne andò, con un’aria serena.
Kurt lo rincorse con un biglietto – “E’ il mio numero, se vuoi parlare … o per altro … vedi tu …”
“Lo farò, ti mando un sms, così hai anche il mio, ciao.”


Meliti apprese da Glam, in visita a Pamela e le gemelle, la vicenda di Brian.
“Sono deluso. Eppure Phil gli aveva dato un’ottima opportunità.”
“Vero, ma probabilmente non gli è bastata.”
“Come intendete risolvere?”
“Jared ha parlato con Colin e dopo il girato se lo porterà a casa.”
“No, venite qui, è meglio. Evitiamo scenate dove ci sono i miei nipotini, voglio avere sotto controllo questa grana, quando Brian verrà a riprendersi Justin.”
“Antonio non è una faida mafiosa …” – disse Geffen ridendo.
“Mai detto questo. Comunque passi per il tradimento, ma le botte no, queste le trovo inammissibili. E di Jamie?”
“Jamie prosegue le terapie e si sente piuttosto in forma, balla, si prepara per un provino importante, Marc è innamorato cotto …”
“Queste sono belle notizie.” – e si accese il sigaro, boccheggiando sornione.
“Sono ammirevoli …”
“Ed il tuo mascalzone, Geffen, come se la cava, dopo la missione in Marocco?”
“Jared è sempre Jared, lo sai …”
“Mmmm sì, lo so …” – bofonchiò accigliandosi.
“Riunisci la famiglia, faremo una cena ed accoglieremo Justin.”
“Antonio ci sarebbero anche Kurt e Brandon, sai che con Jamie e Marc …”
“Quante storie! Sei un avvocato, al limite sederai gli animi: un vecchio squalo come te, ci riesce sempre.” – e sogghignando interpellò Carmela, per definire il menu, senza ammettere repliche.



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