lunedì 14 aprile 2014

ZEN - CAPITOLO N. 279

Capitolo n. 279 – zen



Lux disfò i bagagli, appena varcata la soglia della suite, in un hotel nel centro di Londra.

Nella tasca anteriore del trolley, trovò alcuni appunti di viaggio e, a sorpresa, una t-shirt ed una lettera.

Erano di Louis.

Il suo profumo.
La sua grafia, netta e precisa.


§ Te ne stai andando via, io lo so ed è per questo, che ti sto scrivendo Vincent.
Abbiamo coltivato molti sogni, noi due insieme, non ultimo quello di condividere serenamente una realtà, dove non eravamo più i protagonisti assoluti.
Certo penserai di essere divenuto un comprimario, dopo le mie scelte, Harry, e quanto riconquistato, ovvero l’affetto di mio padre e di mio fratello.
Li ho ritrovati, non che tu non ne abbia merito, anzi.
Con Harry hai avuto la stessa idea di affrontare la mia famiglia, salvando Brent da un destino già segnato.
E’ grazie a te ed al tuo intervento, se lui è volato a Los Angeles, conoscendo poi Brendan, che sposerà a breve.
Noi tutti ti dobbiamo riconoscenza ed affetto, ma, soprattutto comprensione, in questo momento, in cui hai deciso di allontanarti, procurandomi comunque un immenso dolore.
Il mio intento amorevole è farti capire, che sarai sempre nella mia vita, perché io ti amo Vincent.
Ti amo profondamente, ma ho dovuto fare i conti con ciò che sento per te, senza dimenticarmi quanto ti desidero.
Al pensiero di te (cosa che mi auguro in fondo) che trovi una persona nuova, con cui stare, mi vengono i brividi: sono tremendamente geloso, non ho alcune difficoltà ad ammetterlo.
Eppure ho voluto fare chiarezza, dentro me stesso: non posso permettermi di tenere in gioco due uomini stupendi, quali siete tu ed Harry.

Mi sono sposato con lui, abbiamo una splendida bambina, nuovamente grazie a te, che sei il nostro angelo custode.
Tu sei importante.
Tu sei fondamentale.

Ho preso coscienza di un limite, oltre il quale non dovrò più andare, se vorrò conquistare anche il rispetto per me stesso.
Se tu vorrai, sarai il mio punto di riferimento, anche se non esclusivo, ma determinante.

Tutte le persone che ho accanto, mi hanno fatto soffrire Vincent.
Tutte.
Tranne tu.

Ed è in questo che ti distingui, in questo che non sei come loro, così speciali, ma accomunati da una serie di dispiaceri, che ho dovuto attraversare, subire, metabolizzare.
E tu lo sai.
Sai tutto di me.

Con queste righe riesco ad essere lucido e spero tu mi risponda, nello stesso modo, prima di incontrarci, ovunque vorrai.

Io non ci vivo senza di te, Vincent, sappilo.

Ti verrò a cercare, se non avrò notizie, però prenditi il tempo necessario, ma non abbandonarmi, almeno con i messaggi, le e-mail, una telefonata.
Anche solo una, perché ti adoro come neppure immagini.

Tuo (davvero) petit Boo §

Lux sorrise, su quel saluto, asciugandosi le lacrime, che, a pioggia, stavano macchiando quelle pagine, così preziose.
Prese il satellitare e compose il numero di Louis, a memoria.

Il frastuono intorno, gli fece capire che il giovane era in aeroporto.

“Sì, pronto!” – rispose vivace e trepidante.

Un secondo di silenzio dall’altra parte.

“Ti amo anch’io Louis … A presto” – il francese sorrise, commosso.

“A … a presto Vincent” – balbettò tremante Boo.
Felice, come in poche altre occasioni.

Lux riagganciò.



Avevano fatto l’amore sino all’alba e Brendan si era addormentato dentro di lui.

Brent si svegliò con un sussulto ed una strana sensazione di indolenzimento alla gambe.
Il peso di Laurie era caldo e bagnato.

“Amore …” – sussurrò il ragazzo, ma l’analista gli rispose con uno strano verso gutturale.

Si erano scolati un paio di bottiglie di champagne, assaggiando specialità locali, ignari della notte tremenda trascorsa da Geffen e, soprattutto, dell’imminente partenza della loro stravagante carovana, destinazione California.

“Brendan po potresti spostarti …?” – Brent rise.

“Non ci penso proprio … ci sto troppo bene … qui” – e cominciò a muoversi, eccitato spasmodicamente dalla pelle di Brent ed il suo corpo asciutto ed atletico.

Si baciarono febbrili, mentre Laurie lo dilatava ulteriormente con le dita ingorde, al pari della sua lingua, come se il ritmo incalzante dei propri fianchi, non fosse sufficiente ad arrivare nel punto più profondo e sensibile del suo ragazzino.

Con la medesima foga, Brendan cominciò a masturbarlo, per farlo giungere al culmine, insieme a lui, gemendo felice appena il reciproco orgasmo iniziò a dilagare.

A stento recuperarono fiato ed un minimo di energia, per arrivare nel box doccia, dove si lavarono con calma e dedizione.

“Sposiamoci ora Brent” – gli propose, rapito dai propri battiti, lo psicologo, fissandolo.

“Lo farei subito” – replicò con una delle sue espressioni buffe l’ex capitano – “Ma prima dovremmo aprire la porta, non credi?”

Qualcuno stava bussando da alcuni minuti, infatti.

“Ok … Prendi gli accappatoi piccolo, vado io, mentre tu ordini la colazione, ok?”

Brent annuì – “Perfetto, sto morendo di fame”



Farrell gli allacciò la camicia, Glam gli sorrise.

“Ecco fatto … Pronto a partire?” – domandò con la sua innata dolcezza l’irlandese.

“Sì … Ti ringrazio … Per tutto Colin” – ribatté sincero.

“Tornerai con noi a Los Angeles?”

“No, faremo uno sbarco a New York e mi fermerò lì per un giorno o due … Devo sbrigare una faccenda per il mio testamento”

Mentì.

“Ah bene, forse Jared vorrà aggregarsi appena lo saprà, ma noi deviamo per l’Irlanda subito, voglio andare da mio fratello, è stato operato al menisco … Si ingozza di cibo, è ingrassato troppo e Steven lo mollerà prima o poi” – scherzò, comunque perplesso sui progetti di Geffen.

“Spero guarisca presto e per Jared … Ci rivedremo a Palm Springs, ok?”

“Ok, non ti libererai facilmente di noi” – sorrise emozionato – “Daniel e Pana sono ancora in Australia?” – l’attore cambiò discorso.

“Sì, ma saranno alla villa domani, salvo imprevisti”

Kevin li interruppe.

“Daddy vogliano levare le tende?” – arrise alla visione dell’ex con quell’esortazione, andando a stringersi a Geffen.

“D’accordo, mi mancherà questa sabbia e questo sole … In realtà non sarebbe stato brutto finire qui il mio cammino” – sospirò, guardandolo affettuoso, senza staccarsi dal bassista, che si incupì all’istante.

“Piantala con questi discorsi, Glam!”

“Sono realista …”

“Forse avresti dovuto accettare l’offerta di Petra” – si lamentò, recuperando le valigie di Geffen, aiutando Colin.

“Non scherzare, hai sentito il parere del nostro Lula? Non venderò l’anima al diavolo.” – bissò secco.

Kevin, a quel nostro, perse un battito.

Il suo matrimonio con Tim viaggiava su binari tranquilli e quest’ultimo si rivelò estremamente comprensivo davanti al frequente interagire di Kevin con Glam, spesso intimo, ma non più rischioso, all’apparenza.

L’avvocato, in compenso, non mancava di dimostrare la sua benevolenza a Tim, allo stesso modo di soldino, che lo considerava un terzo papà, più che un semplice zio.


La comitiva si avviò finalmente, senza più ripensamenti.



Harry si bevve unicamente un caffè, mentre Brendan coccolava Petra e Brent divorava qualsiasi cosa commestibile, sopra il carrello porta vivande, colmo di ogni leccornia dolce e salata.

“Dov’è Boo?” – domandò masticando simpatico.

“All’hangar, con Rossi, Kurt e Martin, aveva bisogno di distrarsi …” – inspirò, dopo avere raccontato alla coppia quanto accaduto all’accampamento, durante la crisi di Geffen.

“Dunque cosa ne pensi Brendan? Dovremmo sottoporre la nostro principessa a qualche seduta di analisi oppure di ipnosi?” – chiese in ansia.

“Per cosa? Non servirebbe a niente e poi Lula, mi pare, ti abbia già dato la soluzione più adatta” – Laurie sorrise bonario.

“Lula sì …” – mormorò un po’ aspro – “Ha trattato mia figlia come se fosse una strega malvagia” – sbottò.

“Non mi sembra, da ciò che hai detto” – si intromise Brent.

“Soldino è strano e poi nemmeno lui fa miracoli a quanto pare, mentre Petra aveva dato a Glam una possibilità” – argomentò, come se fosse in aula a difendere le ragioni del proprio assistito.

“Petra comunque non ha smentito la versione di Lula …”

“E come potrebbe Brendan, ha solo tre anni!”

“Temo che l’intervento di Petra sia stato soprannaturale, così la sua eventuale reazione negativa, nel caso soldino avesse torto, non credi?” – replicò pacato Laurie.

“Forse … Non ne sono convinto”

“E Louis cosa ne pensa?”

“Lui vuole dimenticare tutto, Brent, è comprensibile e poi sta attraversando un periodo particolare, per via di Lux” – disse serio.

“In che senso?”

“Vincent è andato in Inghilterra, forse vuole trasferirsi lì definitivamente, Louis gli ha scritto, perché non vuole ci siano più equivoci tra loro, senza perdersi di vista comunque, sarebbe un’inutile agonia”

“Stai affrontando questa cosa con estrema maturità” – osservò Laurie.

“Tra Boo e me c’è piena fiducia ora, non ci nascondiamo nulla, come vedi” – sorrise.

Brendan sorrise, poi si schiarì la voce, per un ultimo, spinoso, quesito.


“E tu cosa provi, Harry, al pensiero di perdere di vista, definitivamente, Vincent Lux?”








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