Capitolo n. 278 – zen
Le fitte alla schiena
lo destarono nel cuore della notte, così il suo urlo, ne squarciò le tenebre.
Il primo ad accorrere
alla tenda di Geffen, fu Scott, seguito da Kevin, Jared e Robert.
Harry, Tim e Jimmy
andarono sul camper dei bambini, per distrarli e tranquillizzarli, insieme a
Pam e Sveva.
Jude e Colin si
aggregarono presto agli altri, dando una mano a Vas e Peter, nel rimettere sul
letto Glam, in piena crisi, scivolato sopra ad un tappeto, dove aveva vomitato,
per il dolore acuto.
“Siamo in troppi,
arieggiate il più possibile!” – esclamò il medico.
Ivan e Christopher
assecondarono la sua richiesta, sollevando la copertura ove possibile, così da
ottimizzare la ventilazione, grazie alla brezza fresca, che stava soffiando
lieve dal deserto circostante.
Rossi e Kurt
prepararono delle bevande, tra cui una medicale per Glam, in preda, ora, ad un
tremore diffuso.
“Il … il mio amuleto
…” – balbettò, madido dalla testa ai piedi.
Jared lo stava
cambiando come poteva, con l’aiuto di Colin.
Robert frugò nei
cassetti di un comodino e lo trovò, facendoglielo stringere nella mano destra,
come gli disse Lula.
Louis piombò
improvviso in quel caos, gridando – “Non trovo Petra!! Non la trovo mio Dio!!”
“Hai guardato alla
nursery?!” – chiese Ivan, concitato.
“Vengo da lì ed anche
Harry la sta cercando!” – replicò lui in lacrime.
Nel frattempo Geffen
sembrò calmarsi un minimo.
Scott gli aveva
iniettato un potente antidolorifico, ma Downey, intento a tamponargli la
fronte, pensò che il merito andasse alla gemma di soldino.
Stranamente il bimbo
non era tra loro ed il primo a rendersene conto fu Jared.
“Dov’è Lula?”
Louis era uscito a
cercare Petra, con Chris ed Ivan, ma non servì.
Petra spuntò dalle
dune, con una ciotola, all’apparenza una candela, ma ben presto i tre videro
che la stessa conteneva un piccolo falò.
Un odore acre li
infastidì al passaggio della bimba, che sembrava come in trance.
“Cucciola … ma cosa
stai facendo …?!” – mormorò sconvolto Boo, raggiunto in quell’istante da Harry,
altrettanto sbigottito.
La bimba arrivò da
Glam, salì sopra il suo giaciglio sfatto e si inginocchiò sorridendogli.
L’avvocato la fissò,
le iridi tremanti, senza capire cosa stesse succedendo, al pari degli amici,
riuniti intorno a lui.
“Tocca la fiamma …” –
disse lei correttamente.
Petra non sapeva
ancora parlare alla perfezione, ma stava imparando in fretta; ciò nonostante,
la sua voce sembrò estranea al suo timbro infantile.
I genitori di lei
ormai erano ad un passo dalla bambina e Louis provò a sfiorarla, ma poi si
trattenne.
“Toccala … E starai
meglio …” – lo esortò nuovamente Petra, inclinando la testa, i suoi occhi
puntati su Glam, che doveva decidersi a lasciare cadere il talismano di Lula,
per lambire quella fiamma e, forse, porre fine ai propri spasmi.
“Papà non farlo!!”
Soldino sembrò materializzarsi
dal nulla, passando tra gli adulti, che non capirono da che parte fosse
arrivato.
Petra si voltò verso
di lui, che le afferrò i polsi, invitandola a scendere, allontanandola dal
padre.
“Lula …” – lei rise –
“… fallo anche tu, tocca la fiamma e potrai”
Il bambino non la
fece finire, scagliando quella specie di scodella per terra, mandandola in
frantumi.
“No!” – sbottò Lula –
“A noi non servono i tuoi sortilegi!”
Petra si intristì,
correndo da Harry e Louis, che la strinsero sul petto.
“Ma che cosa …?!” –
ringhiò Styles, turbato dal pianto della figlia.
Lula andò vicino a
Glam, che si sollevò, per abbracciarlo.
“Papi è passata, vero?”
“Sì amore …” – e scrutò
il portafortuna, luccicante nel suo palmo.
Jared diede una
carezza a soldino – “Tesoro, vuoi spiegarci?”
“La sua tribù
combatte il demonio con i propri dei malvagi e se tu cedi alle loro lusinghe,
ne divieni schiavo per l’eternità”
“Ma Petra è così
piccola …”
“Lei è un tramite zio
Jay, sua madre di sicuro era una sacerdotessa o suo padre uno stregone, ecco …
Petra è buona, non pensate il contrario” – Lula sorrise.
“Oh cavoli …” –
sospirò Downey.
“Ma suo padre era un
mercenario …” – intervenne Louis.
“Allora era la sua
mamma o la nonna, insomma uno dei suoi parenti di sangue”
“Ok Lula … Tu puoi
aiutarla?” – chiese Harry, ancora scosso.
“E’ il suo dono … Non
dev’essere aiutata, semmai portata via dall’Africa: solo qui l’influsso dei
suoi antenati può … ritrovarla”
“Ma perché voleva che
anche tu toccassi la fiamma?” – domandò Jude.
“Lula bua …” – disse
piano Petra, indicando soldino.
Lui le si avvicinò,
facendo una piroetta – “Ma non ho bua” – rise, però poi prese un respiro,
scrutando la bimba.
“No … bua”
“Petra vede … la mia
sofferenza per papi Glam …”
“Sì, è logico …” –
mormorò l’inglese.
Downey scosse il capo
– “E’ tardi e penso sia opportuno lasciare riposare Glam: per questo giro
abbiamo avuto emozioni a sufficienza, non credete?”
“Sì, andiamo a
riposarci … Jared se tu vuoi rimanere” – disse Colin.
“Per un po’, ti
raggiungo dopo” – e lo abbracciò, dandogli un bacio nel collo.
Farrell sorrise,
allontanandosi poi con il resto di quell’esercito solidale e generoso.
Geffen si ossigenò,
bevendo lunghi sorsi dell’intruglio preparatogli da Rossi, accomodatosi sul
bordo del letto, con aria perplessa.
“Questi bambini hanno
doti straordinarie, ma inquietanti”
“Con Lula ci sono
abituato, ma su Petra avevo qualche dubbio …”
“La nostra piccola è
perfettamente normale” – sbottò Styles.
“Ehi, guarda che Glam
non voleva mica offendere nessuno …” – puntualizzò Louis, prendendo in braccio
la loro principessa, ormai nel mondo dei sogni.
“Sì … abbiate
pazienza, è che sono sottosopra” – si scusò Harry.
“Ti capisco, lo sono
stato anch’io, quando Lula ha iniziato a … rivelarsi” – replicò più rilassato
Geffen.
“Non metteremo più
piede in queste terre, sei d’accordo Boo?”
“Certo … Come vuoi
Harry, penso sia l’unica soluzione possibile, per fare crescere Petra in
maniera serena”
“Domani mattina ce ne
andiamo” – decretò Styles, portando via la sua famiglia da lì.
Kevin andò da Glam,
stringendosi a lui – “Torniamo in California daddy, che ne pensi? Dico al nonno
di mandarci il jet?” – domandò con apprensione evidente.
“In realtà mi
dispiace, ma credo sia la decisione giusta … Decolleremo in serata, se non ci
saranno intoppi”
“Ok, lo chiamo subito”
– replicò il bassista sorridente, uscendo poi con Tim, ancora turbato quanto
lui.
Geffen si rivolse poi
a Leto.
“Jared ci dai un
minuto? Scott vorrei parlarti”
“Ok vado a vedere
come stanno i bambini”
Scott annuì,
rimanendo solo con Glam, che gli fece cenno di avvicinarsi.
“Ti misuro la
pressione, voglio controllarla prima di tornare a nanna” – provò a scherzare, ma
aveva un nodo in gola, che lo stava annientando.
La paura di perderlo,
stava devastando Scott.
“Come vuoi … Volevo
ringraziarti, perché non ti risparmi mai, correndo anche il rischio di litigare
con Jimmy e non lo trovo giusto Scotty”
“Non pensare a lui,
so come gestire le cose”
“Ma l’amore non si
gestisce, si vive e basta” – Geffen sorrise.
“Ah se è per questo
lo viviamo anche troppo, quando ci azzuffiamo a causa tua” – sorrise anche lui.
Glam gli diede una
carezza, su quelle chiome così lunghe, come le portava Jared.
“Sono circondato da
capelloni”
“No … Da persone che
ti amano …”
“Me ne rendo conto e
ringrazio Dio ogni giorno …”
“E ciò supera la tua
malattia? La rabbia per …” – si smorzò, come provò a fare con il singulto, che
gli salì dal cuore.
Inutilmente.
Geffen lo abbracciò –
“A volte cedo all’ira, che mi brucia il cervello, perché non trovo spiegazioni
a questa condanna, ma temo non ne esistano, sai Scotty?” – e tornò a guardarlo,
con tenerezza.
“Ti voglio bene Glam …”
“Te ne voglio anch’io
immensamente” – e lo strinse ancora per un attimo, prima di lasciarlo tornare
da Jimmy.
UN BEL PRIMO PIANO DEL NOSTRO DADDY, IMPEGNATO NELLA CAMPAGNA CONTRO LE VIOLENZE DOMESTICHE, DI CUI SONO SPESSO VITTIME DONNE E BIMBI.
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