mercoledì 2 aprile 2014

ZEN - CAPITOLO N. 271

Capitolo n. 271 – zen



Abbracciati e nudi, in quell’addormentarsi un po’ tormentato, da sensazioni spiacevoli.

Da presagi tristi.

Glam fu il primo a destarsi, quasi di soprassalto, convinto di avere sentito una voce.
Forse era quella di Jared, ma lui stava ancora silenzioso, tra le sue braccia, le labbra schiuse sopra il petto di Geffen, che gli sorrise, posando un bacio tra quei capelli lunghi e setosi.

“Glam …”

“Scusami, non volevo svegliarti … eri così bello …” – riaffondò la nuca nel cuscino, inspirando, guardando il soffitto e poi di nuovo Leto.

Il cantante allungò il palmo sinistro sino al mento di Geffen, portando poi il suo volto alla propria bocca.

Lì si ritrovarono, rimescolandosi in un ansito breve, ma profondo.



Jude divise le camice a maniche lunghe da quelle corte, sopra il letto di Colin.

Farrell sorrise – “Ma che combini?”

“Faccio sempre così!” – rise, infilando poi i vari cambi nei due trolley dell’amico – “E le cose di Jared? Le prepara lui?”

“Sì, ma è più spartano, se la cava con un paio di jeans, qualche maglietta logora e le infradito …” – replicò sedendosi su di una poltrona, dove Law aveva accatastato calzini e biancheria intima.

“Ehi, li stai schiacciando orso!”

“Pensavo …” – Colin si ossigenò, concentrato su qualcosa.

“A Jay?”

“Sì Jude, certo, a lui ci penso sempre …” – lo guardò, lasciando trapelare le proprie emozioni al solo nominare il compagno di una vita – “… Così come a questo periodo … Manca sempre meno, alla scadenza decretata dai medici …”

“Come una condanna?” – anche Law si mise a sedere, sul davanzale.

L’irlandese annuì.

“Mi sembra un’agonia Jude e non posso neppure dire che non vedo l’ora finisca, per liberarmi da questa angoscia, sai? Perché dopo sarà anche peggio … Per Jared, per me … per tutti.”



Jared si inginocchiò.

“Aspetta ti aiuto …” – e gli infilò i mocassini, mentre Geffen si allacciava la camicia – “Non capirò mai come fa a non sudarti il piede” – aggiunse, tirando su dal naso, la testa bassa, i gesti veloci, un po’ nevrotici.

“Jay …”

“E’ tutto a posto Glam” – e si alzò di scatto, dandogli la schiena, ancora svestita.

“Vorrei morire subito, per non vederti più piangere” – disse secco.

Leto si girò con impeto, stringendo i pugni – “Ma tu non devi! Non devi morire!!” – esclamò, crollando poi di nuovo, tra le sue gambe, mentre Geffen se ne stava seduto sul bordo del letto sfatto; con identica foga, l’avvocato gli afferrò le braccia tatuate, attirandolo a sé, per baciarlo ancora.

“Non lasciarmi … Non permettere che ciò accada …” – sembrò supplicarlo, appendendosi poi al suo collo.

“Jay vorrei tanto prometterti una cosa del genere, ma è impossibile … Mi dispiace piccolo” – e le sue mani grandi lo confortarono, sfiorandogli le scapole, in ogni centimetro di pelle, ancora così liscia e perfetta, da sfidare il tempo, senza però vincere contro il destino avverso.



“Anche Robert sta preparando i bagagli … andrò ad aiutarlo”

“Sì Jude, ci vediamo all’aeroporto”

“Questa vacanza … Questa idea di Glam …”

“L’Egitto?”

“Sì, infatti, per me va bene, ma nelle sue condizioni …”

“Verrà anche Scott, hai letto l’e-mail, vero?”

“Sì l’ho fatto Colin … Glam è stato esaustivo su questo … E’ l’ultimo viaggio?”

“Non so dove trovi la forza, non capisco cosa voglia fare veramente, forse nasconde un’idea precisa, magari quella di farla finita proprio lì, dove un po’ tutti abbiamo tanti ricordi”

Law inspirò – “Può darsi … Del resto ci siamo impegnati a non abbandonarlo a sé stesso: questa ne sarà un’ulteriore conferma” – sorrise, per poi andarsene.



Lux si accomodò trafelato.

“So che avrei dovuto aspettare lunedì, Hugh, ma non ce l’ho fatta”

“Nessun problema Vincent” – sorrise pacato – “Ci sono novità?”

“E’ che dovrei partire, domenica, per il Cairo, sì insomma è un po’ strano, tornare in Africa, per me, è presto, sì presto …” – e si massaggiò la faccia tirata.

“La spedizione Geffen … Tutankhamon sei avvisato” – fischiettò divertito l’analista.

“Ci verrete, tu e Jim?”

“No, per carità, a certe gare di resistenza non amiamo aggregarci, però ci saranno Brendan e Brent, i due piccioncini vogliono sposarsi ad agosto e, considerata la follia precoce di mio fratello, prima si va in luna di miele, poi si celebra il matrimonio, mi pare logico no?” – e lo fissò ironico.

“E’ estate … Da qualche parte si dovrà pure andare, ne ho parlato con Louis e ci saranno anche loro, intendo Harry e Petra … e Boo …” – prese fiato.

“Ti sembra il caso, quindi? Farti del male, così, senza tregua?”

“Stupido vero?” – rise perduto nei suoi stessi battiti accelerati – “Eppure vorrei mettermi alla prova, in fondo potrei conoscere qualcuno, Louis se lo augura”

“Auspicio un po’ egoista, non trovi?”

“No, lui non è fatto così … Boo mi ha ridato la voglia di vivere e dovrei accontentarmi, custodire la nostra amicizia come se da essa dipendesse ogni mio risveglio, perché ora ha un senso aspettare il domani, perché Lou esiste e mi vuole bene, deve bastarmi” – replicò puntando un quadro sulla parete.

“E’ fantastico Vincent: pazienti che si auto analizzano, mi risparmi persino la fatica di darti un consiglio, incredibile!”

“Ma io ho bisogno di te Hugh, delle cose che solo tu puoi farmi capire …” – disse, senza trattenere un pianto, che lo perseguitava di continuo – “Alla mia età, frignare senza sosta, in questa maniera, come ti pare possibile?!” – si alterò.

Laurie aggrottò la fronte spaziosa – “E’ uno scarico di tensione, salutare persino, pensa a cosa accadrebbe se non ti sfogassi”

“Esploderei …” – mormorò sconsolato.

“Oggi comunque abbiamo fatto un passo avanti, sei un fiume in piena, dopo la scena muta dell’altra volta!” – affermò soddisfatto lo psicologo.

“Sto … guarendo …?” – domandò incerto.

“Non mi piace illudere il prossimo, Vincent: tu non ne guarirai mai, però non farne un tedio, come tra Jared e Glam: chi ci va di mezzo, sono Colin oppure Jude, per Robert e sempre, rigorosamente, a causa di Geffen” – sorrise.

“Per me è un buon amico, gli sono affezionato … E so che sembriamo una loro fotocopia, io e mon petit” – si addolcì sul finale.

“No, siete differenti, te lo assicuro. Tu hai la fermezza, da qualche parte, tra un cuore gonfio d’amore ed un cervello intriso di malinconia, per sublimare il rapporto insieme a Louis. Tu puoi farcela Vincent”

“L’amore rimarrà, vero …?”

“Ed è ciò che più conta: un sentimento pulito, anche se il sesso, tra voi, non ha mai avuto nulla di sporco, sia chiaro”

“Eravamo … Louis era il mio respiro … Era me ed io mi sentivo tutto … E’ doloroso non toccarlo, quando ci vediamo, non condividere lo stesso tepore sotto le lenzuola, dove ci facevamo un mare di dispetti … Il … il mare è nei suoi occhi …” – disse assorto.

“Questi ricordi sono il vostro tesoro di famiglia, perché la siete stata, in fondo, una famiglia, tu e Louis, giusto?”

“Con Petra, sì … Anche senza di lei …” – e serrò le palpebre, con il sorriso di Louis impresso nella mente.

“Voglio credere che tu ci tenga ad essere di conforto a Glam ed è per questo che stai partendo: fai di ciò il tuo obiettivo, senza interferire nella quotidianità di Louis ed Harry, so che lo farai Vincent”

“Ci proverò … Promesso.”



Jared si coricò, dopo una doccia, nella penombra, cercando il corpo di Colin, che lo accolse, caldo e premuroso.

“Thomas ha ancora mal di denti?” – chiese il leader dei Mars, a tono basso.

“No, siamo andati dal dottoressa Closter, è tutto a posto Jay …” – e gli diede un bacio sulle tempie, guardandolo innamorato.

“Siamo sicuri di volerli portare … I gemelli e le cucciole …?”

“Non sarebbe la prima volta che ci seguono nel deserto” – sorrise lieve.

“E’ una follia … Una carovana, con tende ed accampamento …”

“Sì, ma i bimbi ci seguiranno su quel bus attrezzato, sembra un’astronave”

“E noi tra sabbia e pidocchi, circondati da cammelli e muli che”

Colin lo baciò, anche se era sul punto di ridere, per come Jared si stava lamentando buffo ed adorabile.

Quando si staccarono, Leto lo scrutò, le iridi lucide – “Glam è stato dal nipote di Kiro … Per caso li ho beccati nel suo quartiere, li ho seguiti e poi l’ho portato a Malibu, al loft, Colin …”

“Ok … So chi è questo ragazzino, nell’ambiente diversi nostri colleghi lo frequentano” – replicò serio.

“Glam cerca nelle droghe una via di fuga, un modo per alleviare le sue crisi, capisci?” – rivelò sconvolto.

“Lascialo andare Jay …” – e lo strinse forte – “So che lo ami abbastanza per farlo e non sai quanto mi costi dirti questa cosa …”

“Perdonami Colin … perdonami …”

“Io non ho nulla da perdonarti … E tu lo sai Jared … Ti amo così tanto” – lo baciò, sapendo che quelle labbra le avrebbe divise in eterno con Glam ed il suo spettro, una volta che non fosse più stato tra loro.

In fondo al cuore, l’attore, coltivava la speranza di sbagliarsi su quell’epilogo annunciato.
Quasi assurdamente, ma con assoluta sincerità.







ANCHE SE NON APPARE IN QUESTO CAPITOLO, QUESTO DOVREBBE ESSERE LULA OGGI :-) DICO DOVREBBE PERCHE' IL BIMBO E' UN MODELLO FRANCESE DE LA REDOUTE ED APPARE ANCHE NELLO SPOT DI DISNEY PARIS :) ANNI FA TROVAI LE SUE IMMAGINI SUL CATALOGO, MA I BIMBI ERANO DUE (INFATTI USAI L'IMMAGINE PER LUI E JOSH. POI SONO CRESCIUTI, MA QUESTO MI SEMBRA PROPRIO LUI :D

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